Piercamillo Davigo ha detto stamani al Corriere della Sera: «Oggi è peggio di allora (ai tempi di Tangentopoli). È come in quella barzelletta inventata sotto il fascismo. Il prefetto arriva in un paese e lo trova infestato di mosche e zanzare, e si lamenta con il podestà: “Qui non si fa la battaglia contro le mosche?”. “L’abbiamo fatta — risponde il podestà —. Solo che hanno vinto le mosche”. Ecco, in Italia hanno vinto le mosche. Hanno vinto i corrotti (..) Nel 1994 erano crollati cinque partiti, tra cui quello di maggioranza relativa e tre che avevano più di cent’anni. Però noi eravamo stati come i predatori che migliorano la specie predata: avevamo preso le zebre lente, ma le altre zebre erano diventate più veloci. Avevamo creato ceppi resistenti all’antibiotico (..) Come va con Renzi? Questo governo fa le stesse cose (di Berlusconi).
Aumenta le soglie di rilevanza penale. Aumenta la circolazione dei contanti, con la scusa risibile che i pensionati non hanno dimestichezza con le carte di credito; ma lei ha mai visto un pensionato che gira con tremila euro in tasca? (..) I politici non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi. Rivendicano con sfrontatezza quel che prima facevano di nascosto».
92 minuti di applausi a Davigo. Tutto tristemente vero.
Da facebook.com/Andrea-Scanzi
http://www.beppegrillo.it/m/2016/04/chi_ha_paura_del_giudice_davigo.html