Esulta il fronte antieuropeista dopo il “leave” del Regno Unito dalla Ue. Farage: “Ci siamo ripresi il Paese, ora Cameron deve dimettersi”. Diametralmente opposto l’umore del vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel: “Maledizione, un brutto giorno per l’Europa”. Schulz: “Si prevedono periodi difficili”. Tusk: “Momento drammatico”.
L’esultanza ‘da stadio’ dei pro Brexit, la reazione a catena di chi prenderà ad esempio l’uscita britannica dall’Ue, la paura degli europeisti. C’è di tutto dopo la vittoria del fronte Leave al referendum inglese. “Ci siamo ripresi il Paese, questa è una vittoria della gente vera, della gente normale, della gente dignitosa” ha detto Nigel Farage, leader del Partito indipendentista Ukip, commentando i dati. La prossima mossa di Farage è già sul tavolo: “Dimissioni immediate di David Cameron”. “Ora oso sognare che sta sorgendo l’alba su un Regno Unito indipendente. Che il 23 giugno entri nella nostra storia come la nostra giornata dell’indipendenza” ha aggiunto Farage su Twitter.
Italia, Salvini: “Ora tocca a noi”. Rinviata direzione Pd
Non solo nel Regno Unito, anche negli altri paesi membri dell’Ue il fronte degli antieuropeisti festeggia per il risultato del referendum. Dall’Italia, in prima linea si schiera in il leader della Lega NordMatteo Salvini, che su Twitter ha scritto: “Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti. Grazie Uk, ora tocca a noi. #Brexit”. Intanto la direzione del Pd, prevista per questo pomeriggio, è stata rinviata probabilmente a venerdì della prossima settimana. La decisione, si apprende da fonti del partito, è collegata all’esito del referendum sulla Brexit.
Olanda, Wilders: “Referendum anche qui”
Sulla stessa scia di Salvini è Geert Wilders, leader degli euroscettici olandesi, che su Twitter ha prefigurato unaNexit dopo la Brexit: “Hurrah per i britannici. Ora è il nostro turno. E’ tempo per un referendum olandese”.
Francia, Le Pen: “Vittoria della libertà”
Dalla Francia si fa sentire la leader del Front National Marine Le Pen: “Vittoria della libertà!”, ha twittato la numero uno della destra nazionalista. “Come chiedo da anni – ha aggiunto – ora serve lo stesso referendum in Francia e nei Paesi dell’Ue”. Esulta anche sua nipote, nuova star del partito, Marion Le Pen: “Vittoria. Dalla Brexit alla Frexit: è ormai ora di importare la democrazia nel nostro paese. I francesi devono avere il diritto di scegliere!”. Anche il numero due del Front National, Florian Philippot, ha twittato: “La libertà dei popoli finisce sempre per vincere. Bravo Regno Unito. Ora tocca a noi”. Il Front National ha annunciato per le 11:30 una conferenza stampa della Le Pen, nel suo quartier generale diNanterre, vicino a Parigi. Intanto il presidente Francois Hollande ha convocato una riunione alle 9 all’Eliseo, con il premier Manuel Valls e i principali ministri del governo. Secondo quanto reso noto dalla presidenza, il presidente Hollande si rivolgerà ai francesi subito dopo la fine della riunione all’Eliseo convocata per le 9.
Schulz: “Sono triste e deluso. Ora periodi difficili”
I primi commenti dalle istituzioni europee sono invece diametralmente opposti. “Sono molto deluso e triste, è una brutta notizia. Basti pensare al subbuglio dei mercati sulla valuta britannica”, ha detto il presidente del parlamento europeo, il socialista Martin Schulz, a Skytg24, aggiungendo che “i messaggi di insoddisfazione” che provengono dalla Gran Bretagna “si verificano anche in altri Paesi”. “Ora prevedo che il governo britannico prenda sul serio la volontà degli elettori e che si comincia a negoziare l’uscita in base all’art. 50 del Trattato”, ha sottolineato Schulz, che ha concluso: “Per 40 anni la relazione tra la Gran Bretagna e l’Ue è stata ambigua, ora è chiara. La volontà degli elettori deve essere rispettata. Ora c’è bisogno di un negoziato chiaro e veloce per l’uscita. Dobbiamo rispettare la volontà sovrana del Regno unito. E’ un Paese che ha sempre oscillato e adesso hanno deciso per l’uscita. Escono dal mercato unico più grande del mondo. Basta pensare alla quotazione della sterlina, che ha raggiunto i minimi storici. Si prevedono periodi difficili“.
Tusk: “Momento drammatico, ma no isterismi”
“Non nascondo che volevamo un risultato diverso. Sono pienamente cosciente di quanto grave e anche drammatico sia questo momento politicamente. Non c’è modo di prevedere tutte le conseguenze politiche”, questo l’allarme lanciato dal presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, che ha sottolineato che l’Unione europea “è determinata a mantenere l’unità a 27″, invitando a non cedere a mantenere i nervi saldi e a non cedere a “isteriche reazioni“. Perché l’Ue “è preparata anche per questo scenario negativo” e “tutte le procedure per il ritiro del Regno Unito dalla Ue sono chiare e scritte nei Trattati”.
Leader Ppe: “Deploriamo la decisione, nessun trattamento speciale: uscita entro due anni”
Più duro il leader del Ppe all’Europarlamento, il tedesco Manfred Weber: “Rispettiamo e deploriamo la decisione degli elettori britannici” che “provoca un danno maggiore a entrambe le parti, ma in prima battuta alla Gran Bretagna”, per questo “non ci può essere nessun trattamento speciale per il Regno Unito” e quindi “i negoziati di uscita devono concludersi entro due anni“. Ora “l’Europa ha bisogno di un momento di riflessione, vogliamo un’Europa migliore e più intelligente”. In mattinata e nel pomeriggio è prevista una serie di incontri e vertici fra i vari organi istituzionali europei per mettere a punto la prima risposta ufficiale da dare alla Brexit. A Lussemburgo, per il primo pomeriggio, è poi prevista la riunione del Consiglio affari generali.
Germania, vice Merkel: “Maledizione, brutto giorno per l’Europa”
Il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel non ha usato giri di parole: “Maledizione, un brutto giorno per l’Europa”. Così come il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier: “Le notizie dalla Gran Bretagna sono davvero deludenti, si annuncia un giorno triste per l’Europa e per la Gran Bretagna”.
Premier belga: “Ora summit senza Gb”
Convocare al più presto un ‘conclave’ senza la Gran Bretagna: questo l’invito-appello lanciato ai suoi colleghi dal premier belgaCharles Michel. La riunione dovrebbe servire a dare una risposta alla Brexit e indicazioni sul futuro Ue.
Io esco dall’Europa , perché sono PERUFFO COL CIUFFO
Si chiama democrazia…una cosa odiata dai neofasci pidioti ovviamente.