Tra gli inglesi con più di 65 anni, solo il 40% ha votato per restare nell’Unione europea. Tra i votanti fino a 34 anni, la percentuale sale al 62%. Tra i ragazzi tra i 18 e 24 anni, quelli favorevoli all’Europa sono il 73%. I nonni hanno deciso il futuro dei nipoti.
Ho più di 65 anni e da venerdì 24 giugno odio la mia generazione. Giudicare le persone su base anagrafica è sommamente stupido e trovo che della stupidità in questi giorni abbiamo fatto il pieno. Ma constatare che ancora una volta il destino dei giovani è stato ipotecato da una massa di vecchi, perlopiù rancorosi e piagnucolosi, mi riempie di tristezza. Anche questi vecchi sono stati giovani e da giovani hanno (abbiamo) vissuto un’età dell’oro che difficilmente si ripeterà. Potevamo scegliere il lavoro che più ci piaceva perché di occasioni di lavoro ce n’erano tante che potevamo perfino fare gli schizzinosi (ricordo quelli che “io il posto fisso mai”, e se tornassi indietro li prenderei volentieri a ceffoni).
Si poteva decidere se mettere su famiglia, ma erano gli anni della rivoluzione sessuale e molti preferivano vivere e divertirsi come Lucignolo nel Paese dei balocchi. Come in fondo viveva quell’Italia dove i governi spendevano e spandevano a meraviglia, strapagando pensioni d’oro e falsi invalidi, e tutti facevamo finta di non sapere che il mostruoso debito di allora avrebbe pesato come un macigno sui nostri figli e nipoti. Furono (fummo) una generazione di privilegiati irriconoscenti che si crogiolavano nella sconcia idea (radice sessantottina) del tutto ci è dovuto. Qualcuno dirà: ma qui si parla della Gran Bretagna e non dell’Italia dove i favorevoli all’Ue restano, malgrado tutto, in maggioranza. E poi, è Cameron che ha appiccato il fuoco alla sua stessa casa, e Cameron non è vecchio. Come vecchi non sono i filo-Brexit, Nigel Farage e Boris Johnson e i loro emulatori nostrani, Salvini e Meloni. Indubbiamente, i piromani non hanno età, come non hanno età gli opportunisti, i ladri e gli inetti che hanno ricevuto in eredità (da quei giganti di nome Altiero Spinelli e Robert Schuman) il gigantesco patrimonio ideale dell’Europa dei popoli e l’hanno trasformata nell’Europa dei banchieri e dei burocrati. Dando la possibilità ad alcuni clown, e alla loro insopportabile demagogia, di fare l’unica cosa che gli riesce bene: distruggere. Un braccio malato si cura e non si amputa solo per fare dispetto a qualcuno. Certo, hanno completato l’opera solo con il voto di quegli anziani impauriti e che odiano il futuro che non potranno più avere. Una generazione di vecchi che non è stata capace di un gesto di generosità verso i giovani: questa Europa non mi piace ma visto che vi hanno tolto quasi ogni speranza non farò nulla per impedire che siate voi a cambiarla.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 26/06/2016.
A proposito del diritto di voto incautamente concesso ai giovani analfabeti, agli anziani gelosi dei loro privilegi (il privilegio sarebbe la pensione?), agli sciacalli di tutte le età che fiutano l’aria che tira e si riposizionano per tempo a favore dei nuovi padroni, che dovrei dire io, arzilla ciclista 61enne che ho trascorso il tempo della mia perduta giovinezza sotto la democrazia cristiana, con treni, piazze e stazioni che ciclicamente saltavano in aria, e che poi ho visto l’elettorato di questo partito trasferirsi armi e bagagli in forza italia e da lì continuare a lucrare vantaggi, e poi da forza italia al partito democratico, e sempre ottenendo vantaggi e posti per se stessi e per i loro figli (la precarietà la predicano per i figli degli altri), e ora si preparano al successivo salto verso i 5S?. Ma io sono democratica e ho sempre accettato, sia pure mugugnante e vieppiù schifata, il verdetto delle elezioni (e d’altra parte cos’altro avrei potuto fare?) “Odio la mia generazione” : attenzione! l’odio è un sentimento prezioso, come l’amore, suggerirei a Padellaro di rivolgerlo verso bersagli più opportuni, la finanza e la troika che ne tutela gli interessi, che hanno condotto il popolo greco sull’orlo di un genocidio, e neanche gli italiani sono messi molto bene, ma questo Padellaro forse non lo vede perchè lui il suo reddito mensile ce l’ha assicurato (ah, i privilegi!). Consiglierei a Padellaro di non angosciarsi eccessivamente per il risultato di un’elezione democratica in un paese straniero, mentre le giovani generazioni italiane continueranno a godere degli immensi vantaggi che provengono dall’Unione europea ( disoccupazione di massa, precarietà, stipendi da fame, incertezza totale e l’emigrazione lavorativa verso l’estero spacciata per turismo e apertura mentale). Padellaro, si goda di più la vita, confesso che mi hanno sempre impressionato i suoi occhi dallo sguardo stanco e tristissimo, mentre anche nello sguardo degli ultranovantenni spesso vedo vitalità e gioia per l’esistenza vissuta Sù, sù, e si prepari ai risultati del referendum costituzionale di ottobre.
Maria Catena Saccoccio, somewhere in Europe.
un vecchio affetto da delirium tremens: chi gliele da tutte queste certezze catastrofiche?
Veramente Padellaro è andato fuori di testa.
[…] e piagnucolosi” si sente giovane dentro (corollario dell’Equazione di Scanavacca), odia la sua generazione ed esprime il suo amore per quelle successive rassicurandole così: “l’età dell’oro […]