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Archive for agosto 2016

Travaglio

“Cosa risponde a chi le dice che veste la stessa casacca di Brunetta, D’AlemaBerlusconi?”, la domanda di Tommaso Labate al direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio, ospite a In Onda (La7): “Io sono stati tra i primi a dire che questa riforma faceva schifo, quando non c’era ombra del dissenso interno e quando Berlusconi era impegnato nel Patto del Nazareno. Il fatto che ci siano persone di diverso orientamento che oggi difendono la Costituzione non può che farmi piacere”. (altro…)

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Napolitano

Nel 1998 l’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano firmò l’ordinanza che consentiva a commissari e tecnici di intervenire sugli edifici pubblici con semplici “miglioramenti”. Che non garantiscono la sicurezza. Zambrano, presidente dell’Ordine degli ingegneri: “Qualsiasi cosa il progettista definisca miglioramento viene accettata come tale. Si sono affidati alla sorte”. E ora possono dire: “Procedure rispettate”.

E’ stata un’ordinanza firmata il 30 gennaio 1998 dall’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano a stabilire che gli edifici pubblici e luoghi di culto danneggiati dal sisma del 1997, tra cui la chiesa e la caserma dei carabinieri di Accumoli, andavano solo “ripristinati” con interventi di recupero e “miglioramento sismico”.  (altro…)

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Protesta

Ma i sindacati insorgono: “Troppi errori, tutto da rifare” La polemica sull’algoritmo che ha deciso i trasferimenti.

IN 2.639 possono sperare. Sono i maestri elementari che, in queste ore, hanno ricevuto la lettera che promette un posto più vicino a casa. Un dietrofront che rimescola le carte, dopo le polemiche di un agosto rovente sull’algoritmo “impazzito” che ha assegnato le cattedre a chi chiedeva di cambiare regione. Ma non è detto che le liste dei fortunati, rese note via via dai provveditorati, bastino a scongiurare un inizio d’anno nel caos. Si è visto bene ieri a Napoli, dove è esplosa la protesta di centinaia di esclusi: «Sono disperata — spiega Giuditta Carannante, 45 anni — dopo 25 anni di sacrifici, dovrò rivolgermi ai giudici: non posso abbandonare i miei figli».

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BalconiAl lavoro anche le aziende delle “Case” aquilane, quelle coi balconi crollati.

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Terremoto

Non sono tra quelli convinti che nella vita le sofferenze “facciano bene”. Neanche un po’. Però dalle sofferenze si può imparare. Almeno gli si dà un senso. A posteriori, non richiesto, ma meglio che niente.

Ecco, da quest’ultima catastrofe forse alcune cose possiamo imparare. Alcuni punti fermi. Di buon senso. E soprattutto da non dimenticare fra mezz’ora.

1. Basta con questi angeli. Anche a questo giro, abbiamo fatto vedere quanto siamo bravi dopo. Bravissimi a scavare tra le macerie per salvare vite umane, splendidi negli afflati di generosità, commoventi nell’inventarci amatriciane di solidarietà. È dal 1966 (alluvione di Firenze) che ci sono gli “angeli del fango”. L’altro giorno ho letto pure degli “angeli con la coda”, i cani addestrati. Tutto molto bello. Però ci saremo anche rotti le balle con questa straordinaria bravura dopo. Nell’emergenza, a catastrofe avvenuta e non prevenuta. Vorrei che fossimo un po’ meno eccellenti dopo e un po’ più decenti prima nel rispettare le regole di costruzione edilizia, nel non fare tutti un piano abusivo in più, nel non gabellare per adeguamenti sismici le ripittate alle pareti, nel non costruire villette dove le montagne franano, insomma nel fare le cose per bene. Mi rendo conto che questo ci toglierebbe una buona dose di retorica riempi-giornali, ma forse salverebbe qualche vita in più, qualche casa in più, qualche paese in più. (altro…)

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Terremoto

Da Amatrice ad Accumoli: l’indagine punta sulle responsabilità delle Giunte. Primi cittadini presto dai pm. Verifiche sulla casa sotto il campanile e l’Hotel Roma.

RIETI – L’inchiesta ora entra direttamente nei Comuni. Le indagini sul terremoto che ha devastato l’Italia centrale bussa delle amministrazioni di Amatrice e Accumoli. Per aprire cassetti, chiedere carte e trovare risposte agli interrogativi più inquietanti che emergono dalle storie di quelle 292 vittime. Gli investigatori delegati dalla Procura di Rieti acquisiscono atti negli uffici tecnici dei due paesi devastati dal lutto. La documentazione su appalti e lavori di ristrutturazione viene chiesta anche al Genio civile. Nello stesso giorno, scattano i primi sequestri, a cominciare dalla scuola Capranica di Amatrice. Sotto la lente finiranno innanzitutto i crolli che hanno provocato vittime: dal caso dell’hotel Roma collassato alla tragedia del campanile crollato su un’abitazione di proprietà comunale.

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marchionne-mercato-avidita

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Amatrice

Ventotto bare e migliaia di persone ai funerali sotto il tendone Mattarella e Renzi in piedi tra la gente per tutta la cerimonia.

Amatrice, addio ai morti tra le macerie il grido del vescovo: non incolpate Dio

AMATRICE – Con queste preghiere nel fango, con queste parole di pioggia che sgocciolavano su ventotto bare, finisce il conforto del rumore e piomba su Amatrice la paura del silenzio. Nella spossante similitudine di tutte queste catastrofi, nel rito sempre identico in tutto il mondo del dolore pubblico che s’impadronisce del dolore privato nell’illusione di lenirlo e di sentirsi meno in colpa, Amatrice è stata per una sera il paese dei morti che hanno dovuto confortare i vivi. Senza un grido, senza scene di strazio, in una compostezza che smentisce i luoghi comuni dell’italianità melodrammatica.

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L’Europa viene tirata in ballo per ogni dove, dall’emergenza profughi all’emergenza terremoto all’emergenza terrorismo.
Serve una soluzione europea per l’accoglienza dei profughi, si diceva. Sono passati mesi e ancora la stiamo aspettando, una soluzione accettata da tutti i paesi.
E, nell’atteggiamento da tenere nei confronti di Turchia, Libia, Siria, ogni paese fa storia a sé.
La Libia (o meglio il governo provvisorio di Serraj) può ricattarci (chiedendo soldi) usando l’arma dei profughi e del petrolio.
Lo stesso fa la Turchia di Erdogoan facendo leva sul rapporto privilegiato con la Germania. (altro…)

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Terremoto

Non si tratta – Il governo vuole che la spesa per il piano di messa in sicurezza degli edifici resti fuori dal deficit, Bruxelles dice no. Il premier: “Ciò che serve ce lo prendiamo”.

L’Italia non può scomputare dal calcolo del deficit i soldi per un grande piano di prevenzione del rischio sismico. Bruxelles chiude a qualsiasi velleità del governo. Chi segue i conti pubblici ai massimi livelli ammette: “Non c’è nessuno spazio, all’interno di quello schema, per ‘Casa Italia’”. Cioè il progetto di investimenti pluriennali per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio italiano evocato dal premier dopo il sisma. Ieri Matteo Renzi ha preparato il terreno lanciando minacce a Bruxelles dal Tg1: “All’Europa diciamo che quel che serve per ‘Casa Italia’ lo prendiamo, punto”. (altro…)

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Con un’applicazione particolarmente zelante della riforma Madia, lo sceicco del Dubai ha licenziato in tronco nove dirigenti pubblici del suo Paese dopo una visita a sorpresa di prima mattina nei loro uffici, che come la Terra all’epoca delle grandi glaciazioni non presentavano traccia del passaggio dell’uomo. La traversata nel deserto dello sceicco mi ha riportato alla memoria la sventurata volta in cui l’avvocato Agnelli si presentò alla redazione romana de «La Stampa» verso le otto del mattino. Nessuno di noi era ancora arrivato e il capo della segreteria, non senza qualche imbarazzo, lo condusse a zonzo tra le stanze vuote, fino a quando spalancò quella degli Spettacoli e dentro, con enorme sollievo, vi trovò un giornalista vivo. (altro…)

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IL MUSICISTA Moby ha postato su Facebook un’immagine della famiglia Trump piuttosto agghiacciante: potrebbe competere, quanto a sobrietà ed eleganza, con il clan dei Casamonica. Moby si chiede come sia possibile che il 45 per cento degli americani (stando ai sondaggi) voglia un siffatto figuro alla Casa Bianca. È una domanda che ci facciamo in tanti, ma non riguarda solamente Trump. Riguarda l’impressionante obsolescenza di un criterio di giudizio che ha retto, bene o male, per l’intero Evo Borghese: un paio di secoli. Quello secondo il quale l’ostentazione, la tracotanza, la volgarità di modi erano ragioni di istintiva diffidenza. Non erano solamente “i signori”, a pensarla così. Era anche il popolo. (altro…)

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CerasaÈ una fortuna che la Festa del Fatto a Roma si sia tenuta sabato e domenica, perché ieri è uscito un articolo del ragionier Claudio Cerasa, direttore del Foglio e noto scienziato della più moderna sismologia, che inchioda con dovizia di prove l’organizzatore occulto del recente terremoto e di chissà quanti altri passati: Salvatore Settis. Se l’articolo, puta caso, fosse uscito venerdì o sabato, le forze dell’ordine non avrebbero avuto altra scelta che irrompere al Foro Boario, circondare il nostro palco e arrestare il professor Settis lì davanti a tutti. Invece la cattura del putribondo untore sismico avverrà – ne siamo certi – nelle prossime ore, a festa ormai chiusa. Va da sé che, se avessimo appreso per tempo le responsabilità del facinoroso cattedratico, ben ci saremmo guardati dall’invitarlo alla festa. Ma, purtroppo, non si riesce mai a pensar male di certa gente ed è una fortuna che il giornalismo investigativo ci regali ancora pagine di denuncia di così alto valore civile. (altro…)

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lavoro

Tra il quarto trimestre del 2015 e il primo del 2016 il 37,1% degli italiani senza occupazione è passato nelle fila degli inattivi, cioè quelli che hanno smesso di cercare un posto. La percentuale è più del doppio rispetto alla media europea, pari al 18,9%

Tra i 28 Paesi europei l’Italia è quello in cui, nel primo trimestre 2016, più disoccupati hanno rinunciato a cercare lavoro. Oltre uno su tre è finito a gonfiare le fila degli inattivi, secondo datiEurostat pubblicati lunedì. La quota delle persone passate dalla disoccupazione all’inattività è del 37,1%, più del doppio rispetto alla media europea (18,9%). Nello stesso periodo, che coincide con la riduzione dal 100 al 40% degli sgravi contributivi sui nuovi assunti a tempo indeterminatosolo il 12,8% dei disoccupati italiani ha trovato lavoro a fronte di una media Ue del 15,4%. Il 50% resta senza occupazione. (altro…)

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Gli economisti.

Per Confindustria, Ref, Nomisma e Confesercenti ci saranno tre trimestri di stagnazione.

ROMA – Un’Italia a crescita zero fino alla fine dell’anno? Possibile. Il rotondo dato del Pil nel secondo trimestre potrebbe rivelarsi non del tutto isolato. Rallentamento della domanda internazionale, ribasso delle materie prime allo sgocciolo, investimenti fermi, incertezza dilagante tra banche, Brexit, terrorismo e ora anche terremoto rischiano di tenere l’Italia in stagnazione. E soprattutto di creare quello che gli economisti chiamano “trascinamento statistico” sfavorevole sul 2017. In altri termini, quest’anno chiude male e parte male pure il prossimo.

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fiorelloLo showman diffidente su chi li organizza. L’amarezza di “Amiche per l’Abruzzo”.

ROMA – Fiorello al computer, si inquadra nella videocamera e via Facebook sporca la foto degli artisti allineati sul palco della solidarietà. Una cannonata, mentre ancora la terra trema tra Lazio e Marche, contro i grandi concerti organizzati per beneficenza. «Sono stato invitato ad almeno quattro manifestazioni per raccogliere fondi. Occhio, il gioco deve valere la candela. E poi bisogna stare attenti a chi organizza: io mi fiderei di più se lo spettacolo venisse organizzato da una onlus affidabile, la storia insegna. Preferisco la mia beneficenza privata».

Roberto De Luca, l’organizzatore di “Amiche per l’Abruzzo”, non ci sta: «Lo stimo ma il suo filmato mi dispiace e mi infastidisce. Se non avessimo organizzato quel concerto non avremmo raccolto e distribuito 3 milioni di euro attraverso il Ministero della Pubblica Istruzione. Più chiaro di così. Non si fida? Allora faccia i nomi e i cognomi degli organizzatori. Se poi mi si dice perché in quell’occasione abbiamo pagato i facchini che hanno scaricato i camion io rispondo: la beneficenza la fa chi la vuol fare, non posso certo obbligarli io».

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RaggiLa sindaca M5s Virginia Raggi chiude all’evento.

Sorrisi, poi le stilettate, che valgono come un muro: “Roma deve ancora pagare un miliardo per gli espropri per i Giochi del 1960, i nostri 160 impianti sportivi sono in condizioni disastrose, e parliamo di Olimpiadi?”. Applausi, a 5Stelle. La parola “no” non la scandisce mai. Ma sul palco della festa del Fatto Quotidiano al Campo Boario, a Roma, la sindaca a 5Stelle Virginia Raggi appare più che contraria alla candidatura olimpica della Capitale. È questo il tema più atteso dalla folla che nel tardo pomeriggio assiste al dibattito con tre giovani sindache, coordinato da Gianni Barbacetto. Due sono del M5s: Raggi appunto e, in collegamento telefonico, la torinese Chiara Appendino. (altro…)

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Giannelli

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Di Maio

Il vicepresidente della Camera e membro del direttorio M5s all’attacco del presidente del Consiglio: “Fa ridere il suo appello all’unità. L’unità dovrebbe esserci sulle scelte. Fa sorridere se non incazzare”. Contro l’ex governatore anche Fi e Lega. I democratici: “E’ persona onesta e competente”. Anche Maroni ribadisce il suo apprezzamento.

Renzisfrutta la tragedia per ricucire il Pd“. Per questo “fa ridere l’appello all’unità”. Errani non può fare il commissarioper la ricostruzione nel Lazio e nelle Marche perché ora “serve un profilo al di fuori del sistema dei partiti”, mentre l’ex presidente di Regione “è in politica dal 1983, è stato governatore dell’Emilia Romagna per ben 3 volte ed è già stato commissario” in Emilia per il post-sisma 2012. Insomma, Renzi ha “già perso la prima occasione di fare le cose per bene”. (altro…)

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