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Archive for settembre 2016

Poche cose mi inquietano come il sospiro di sollievo unanime di ieri: quando tutti hanno detto “ha vinto Hillary, ha vinto Hillary”.

Poche cose mi inquietano così perché le attribuzioni di vittoria che ho letto si basavano tutte sulle argomentazioni, sui ragionamenti: nei quali in effetti, con la sua consueta lucidità, la candidata democratica ha sbaragliato il suo caotico avversario.

Tuttavia mi sono immaginato una birreria di Cincinnati, di quelle con i trespoli davanti al bancone e la tv attaccata al muro: dove la gente ascolta distrattamente o non ascolta per niente, ma in compenso guarda le facce, le espressioni, i linguaggi del corpo, le rigidità, insomma il cosiddetto paraverbale: chiedendomi chi ha vinto, davvero, per loro. (altro…)

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il-4-dicembreSiccome non ha niente da fare – economia tutto bene, Paese in perfetto ordine, nessuna emergenza – il presidente del Consiglio annuncia il suo tour propagandistico per il Sì. Duecento incontri in sessanta giorni: significa che perdiamo uno che governa il Paese (poco male, nel caso specifico) e guadagniamo un piazzista in trance agonistica. Un po’ come se uno, impiegato all’anagrafe, andasse dal capoufficio a dirgli: ehi, capo, per due mesi vado a lavorare in banca.

La ricaduta di questo sforzo bellico sarà mostruosa. Ogni sera e ogni giorno i telegiornali ci diranno di Renzi di qui e di Renzi di là, sarà un bombardamento senza precedenti, una specie di pandemia del consenso obbligatorio. Il Fatto Quotidiano, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fornisce alcuni consigli, profilassi e modi per aumentare le difese immunitarie. (altro…)

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“Caos Giunta Raggi”: da un mese è il titolo fisso diSky Tg 24, alimentato ogni giorno dal rifiuto di qualche assessore vero o presunto, con l’ultimo no giunto ieri da Salvatore Tutino. Il caos nelle antiche cosmologie greche è “lo stato di completo disordine degli elementi materiali preesistente alla formazione dell’universo ordinato” (Sabatini Coletti). Nella lingua parlata è sinonimo di disordine, confusione, trambusto. Ma noi non facciamo sconti e proponiamo a Sky qualcosa di più tosto, tipo: “Gran Casino Giunta Raggi”. Poi, se si vuole argomentare, ecco una serie di varianti: Virginia Raggi, la bella addormentata. Grillo, il comico finale. (altro…)

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natangelo

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iodiconoIl 28 maggio 2013, JP Morgan compose un documento di sedici pagine, significativamente intitolato in questa maniera: “Aggiustamenti nell’area euro”. Merita di essere letto. A pagina 12 e 13 si parla espressamente delle Costituzioni dei Paesi europei. Così troviamo scritto:

«Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica. Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei Paesi del Sud, e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea». (altro…)

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boschi

Una visita istituzionale dai contenuti debolucci e la ministra che spiega la riforma ai sudamericani con passaporto nostro.

In Argentina, ma anche in Brasile, o perché no, in Uruguay, si stavano appunto chiedendo: com’è la riforma costituzionale italiana? Chi vuole arrestare il cambiamento? Il destino magico, sapiente ingrediente della letteratura sudamericana, stavolta è amico: per fugare dubbi e tappare falle in Argentina, ma anche in Brasile, o perché no, in Uruguay, c’è andata nientemeno che la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi. (altro…)

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bersaniPier Luigi Bersani

L’ex segretario avverte: “Io sto cercando di salvarlo dal baratro, ma deve proporre subito la modifica dell’Italicum”.

ROMA – «Io davvero non capisco, non me ne faccio una ragione. Come fa Renzi a non vedere quel che sta succedendo in Europa e nel mondo? Come fa a non sentire quel che ribolle sotto di noi… Io lo sento, lo sento. Si comporta da irresponsabile, così finiamo nel burrone. Eppure il 2018 è lì che arriva. E se lui dice che vince il Sì e tira dritto, senza cambiare l’Italicum, andiamo a finire contro un muro». Pierluigi Bersani conversa mentre scende la scalinata che conduce a un’uscita secondaria di Montecitorio. Discute del futuro, del Pd e del referendum. «Se vince il No Renzi non deve dimettersi, semmai farà un altro governo…». L’ex segretario è preoccupato davvero, soprattutto dall’onda populista che rischia di travolgere tutto. E si sfoga.

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Alla fine l’accordo e i miliardi per le pensioni è arrivato: la paura fa 90 (paura di perdere il referendum e la faccia), ma i miliardi trovati sono 6 per venire incontro ai problemi dei pensionati, di chi fa un lavoro usurante, di chi ha la minima. Certo, la riforma Fornero non si tocca: toccarla sarebbe un problema per i conti e comunque ha consentito di alzare le percentuali dell’occupazione.

Chissà se non ci fosse stata la riforma: siamo maliziosi nel pensare che non avremmo visto governo e sindacati (quelli che ancora cercano di meterre i gettoni nello smartphone) attorno ad un tavolo? I pensionati votano, eccome. (altro…)

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ponte

Favori – Il premier si rivolge a Salini, che doveva costruire l’opera tra Messina e Reggio: “Se ci siete, noi sblocchiamo”. Così aiuta l’impresa “amica”, che vuole 1 miliardo dallo Stato.

Matteo Renzi ha rilanciato ieri per l’ennesima volta l’idea di fare il Ponte sullo Stretto di Messina. Sarebbe sbagliato attribuire la replica di un liso copione già caro a Silvio Berlusconi alla mancanza di fantasia. Il premier, con una mossa ben studiata, centra tre obiettivi: introduce un tema che ritiene produttivo per la campagna referendaria al Sud, fa l’ennesimo favore all’amico costruttore Pietro Salini, manda un segnale incoraggiante agli imprenditori nostalgici del laissez faire berlusconiano. (altro…)

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Gentile monsieur Stéphane Solomon, considero una provocazione stimolante la lettera da Lei scritta alla maestra di suo figlio per chiederle il permesso di scontare in sua vece la punizione che l’insegnante ha inflitto al bambino. La storia è presto detta. La maestra sgrida un’alunna impacciata: «Tu leggi proprio male!». Il piccolo Solomon, suo figlio, vive sulla propria pelle l’umiliazione inferta alla compagna e redarguisce l’insegnante: «Così non si fa!». La maestra punisce l’atto di insubordinazione mettendogli una nota e, quando lui per reazione sbatte il quaderno sulla cattedra, gli infligge un’ora di castigo. (altro…)

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DEGLI splendidi quarant’anni di Francesco Totti si è detto molto a proposito del genio; non abbastanza della regolatezza, ovvero della dedizione professionale che gli ha consentito di rimanere in campo fino ai limiti della sfida anagrafica. Dieta, allenamenti, vita regolare, zero stravizi, nella disciplina dell’atleta c’è molto di tetragono. I soldi sono parecchi ma le rinunce anche, e aumentano in misura direttamente proporzionale all’avanzare dell’età. Che tra i simboli pop della città di Roma ci sia un romano (anzi un arciromano) così disciplinato e così metodico, è la conferma che dei luoghi comuni bisogna sempre diffidare, oppure ce ne si deve sbarazzare. (altro…)

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ponte-sullo-strettoQuesti 5Stelle sono nati con la camicia. Ogni volta che fanno una boiata, Renzi riesce a farne una più grossa e a rimettere le cose (e i sondaggi) in equilibrio. Se poi la tv e giornaloni raccontassero tutte le boiate del Pd e del governo con gli stessi spazi e la stessa morbosità che dedicano a quelle dei 5Stelle, si capirebbe che questi sono ancora dei dilettanti. Ieri la giunta Raggi ha perso per strada l’ennesimo assessore al Bilancio, il giudice contabile Salvatore Tutino, finito nel tritacarne stavolta non della stampa cattiva, ma delle faide interne al M5S. Sputtanato senza motivo da Fico & Ruocco, che hanno riesumato una vecchia interrogazione parlamentare basata sul nulla: l’accusa al governo Letta di averlo nominato in una certa data per garantirgli un superstipendio oltre il tetto nel frattempo fissato per legge, tetto che invece si applicò retroattivamente a tutti, Tutino incluso. (altro…)

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vauro

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crozza

Crozza: “Ponte sullo Stretto di Messina? Se fossi Berlusconi, denuncerei Renzi per plagio”

Copertina di Maurizio Crozza, che apre la nuova puntata di Dimartedì (La7), ironizzando sugli ospiti in studio: “Giova, ci siete tu, Massimo Giannini e Massimo D’Alema. Sembra una pizzata di gente fatta fuori da Renzi. Se ci fosse anche Enrico Letta, sareste come i Duran Duran. Più che Duran Duran potreste fare i ‘Non Duran, Non Duran’.

 

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inquinamento

L’Oms: l’inquinamento causa sei milioni di vittime l’anno, solo 8 persone su 100 respirano senza correre rischi In Cina e nei Paesi emergenti il quadro più allarmante. In Italia preoccupa il Nord, meglio il Sud e le isole.

Solo 8 persone su 100 possono inspirare a pieni polmoni, sapendo che l’aria che entra nel loro corpo è pulita. Gli altri, il 92% degli abitanti del pianeta, sono costretti ad arrangiarsi con quello che c’è, con un’aria che non risponde agli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità . A molti va bene: il loro organismo è abbastanza forte da espellere gli inquinanti senza danni o con una semplice bronchite. Sei milioni e mezzo non sono così fortunati: muoiono di malattie cardiovascolari, ictus, cancro ai polmoni.

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padoan

Compromesso, Il ministro tratta con l’Ue: +0,6 % il Pil nel 2017 Servono 7-10 miliardi per i bonus elettorali. Rischio tagli alla sanità.

All’insegna dell’austerità, ma solo un po’. È questa la linea del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per la prossima manovra di bilancio, frutto di un compromesso con la Commissione europea con cui si sta chiudendo un difficile compromesso, trattando fino all’ultimo. Stando così le cose, la coperta per coprire le tante promesse fatte da Matteo Renzi per vincere il referendum il prossimo 4 dicembre (quando la legge di Stabilità sarà già passata da un ramo del Parlamento) si accorcia, e infatti la tensione tra il premier e il suo ministro – riferiscono fonti qualificate al Fatto – resta alta. Dal risultato della disputa dipenderà infatti l’entità dei bonus elettorali che il premier potrà spendersi in questi mesi. (altro…)

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Non potendo più farsi vedere in Italia, perché appena esce dal bunker la contestano, la Boschi è stata spedita all’estero. Lo ha voluto anzitutto Renzi, conscio di come la Boschi riesca a far crollare i consensi come nessuno. Purtroppo per lui, la Boschi fa danni ovunque. Si scopre infatti che Lady Etruria sta facendo un bel giro in Sudamerica, ovviamente a carico di noi contribuenti, per far dire sì agli emigranti. (altro…)

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accorinti

Intervista al sindaco di Messina Renato Accorinti: “Ho visto il premier poco tempo fa in Calabria e diceva che non era totalmente contrario al Ponte ma che prima ci volevano le infrastrutture. In ogni caso posso assicurare che non si farà mai. E’ bastato un semplice No di Virginia Raggi e le Olimpiadi di Roma sono evaporate. La teoria dei posti di lavoro? Ha rotto”.

“Io spero che quella di Matteo Renzi sia una battuta, anzi lo sarà sicuramente”. Altrimenti? “Altrimenti è un atteggiamento ingiusto oltre che offensivo”. È furioso Renato Accorinti, il sindaco di Messina che si è visto piovere dal nulla la riapertura da parte del premier alla costruzione del Ponte sullo Stretto. “Renzi l’ho visto poco tempo fa in Calabria per l’inaugurazione dell’elettrodotto Terna: diceva che non era totalmente contrario al Ponte ma che prima ci volevano le infrastrutture. Quindi o quella di oggi è una battuta o ci prende in giro”, dice il primo cittadino peloritano, raggiunto al telefono da ilfattoquotidiano.it. (altro…)

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ferrajoli

Il giurista. “Nessuno aveva mai pensato alla formulazione ingannevole e fuorviante del titolo della legge costituzionale”.

I quesiti che saranno riportati sulla scheda elettorale e sottoposti al referendum costituzionale – “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi” della politica e altre piacevolezze – sono chiaramente, lo riconoscono tutti, una truffa, uno spot a favore del Sì, in grado di compromettere l’autenticità del voto. I contenuti della legge sono infatti, come i pochi informati ben sanno, assai più gravi e certamente diversi. (altro…)

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Per il 2017 l’Italia vuole sommare al disavanzo del 2% uno 0,4% di flessibilità per migranti e terremoto.

ROMA – Dopo un rapido consiglio dei ministri, cominciato oltre le 22 con un’ora abbondante di ritardo, Renzi e Padoan hanno deciso una soluzione di compromesso: deficit 2017 al 2 per cento con possibile estensione al 2,4 per cento se il Parlamento dira sì e soprattutto se dirà sì Bruxelles.

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