“Adeguamento” contro “miglioramento”, il municipio non fece il rendiconto e perse i fondi provinciali.
Hotel Roma e scuola Capranica. Sono questi i due filoni principali su cui si concentrano sia l’inchiesta della Procura di Rieti, guidata da Giuseppe Saieva, sia quella dell’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Due indagini parallele perché, come ha spiegato lo stesso procuratore ieri, non è prevista una collaborazione. Eppure entrambe mirano ad accertare eventuali responsabilità del Comune di Amatrice e del sindaco Sergio Pirozzi. È lui, con l’amministrazione che guida, a essere sotto la lente degli inquirenti.
In particolare quella del pool di magistrati di Rieti, guidato da Saieva e composto dai pm Cristina Cambi, Lorenzo Francia, Raffaella Gammarota e Rocco Maruotti.
Gli spunti investigativi sull’Hotel Roma vertono per lo più sui singoli lavori compiuti sulla struttura dell’edificio che, seppure di proprietà privata, accoglie turisti e deve rispondere quindi a specifiche norme sismiche. Tra la documentazione finora acquisita presso il Comune di Amatrice sembra non esserci stato un aggiornamento costante dei permessi e dei certificati di variazione compiuti. Piccoli interventi che però avrebbero potuto appesantire la struttura alberghiera che è crollata la notte del 24 agosto uccidendo almeno 11 persone – 7 cadaveri sono stati trovati, ne mancano altri quattro – e ferendone gravemente due. L’ipotesi è dunque che alcune migliorie e interventi siano stati compiuti senza seguire il necessario iter di permessi che passano dal Municipio o che non siano stati registrati o che siano stati effettuati senza uno studio di fattibilità dell’intero edificio. A partire dalle scale antincendio, dalla terrazza esterna frontale (interamente ceduta) e dagli affacci posteriori sulla vallata.
È tutto da accertare e potrebbe anche essersi trattato di semplici leggerezze tecniche, considerato che l’Hotel Roma in un documento dell’amministrazione era indicato come luogo sicuro in cui far trovare rifugio ai cittadini in caso di eventi sismici. È crollato.
Come la scuola Capranica, anch’essa inserita nella lista degli edifici ritenuti sicuri quindi considerati, e letteralmente franata. È stato un miracolo che non ci fosse nessuno dei quasi 300 bambini. Sarebbe potuta essere una strage. Anche per questo le indagini si concentrano sui lavori compiuti all’istituto elementare fino al 2012.
Come anticipato dal Fatto, e ricordato dagli uomini della Guardia di Finanza nella prima informativa consegnata all’Autorità anticorruzione (Anac) guidata da Raffaele Cantone, sulle opere compiute ci sono due versioni nettamente contrastanti: da una parte il Comune che in un’affissione pubblica all’esterno della scuola scrive che l’edifico nel 2012 è stato oggetto di “adeguamento” antisismico (ed è indicato anche nel documento programmatico della Provincia), dall’altra il capitolato dei lavori consegnato alla ditta Edil Qualità che li ha svolti indica semplici “miglioramenti”. Il titolare dell’azienda, il geometra Gianfranco Truffarelli, assistito dall’avvocato Massimo Biffa del foro di Roma, ieri si è presentato al nucleo della Gdf che opera per Cantone e ha depositato in Procura una corposa memoria difensiva che è un atto d’accusa proprio nei confronti del sindaco. Nei 16 allegati viene ricostruito l’iter dell’appalto e dei lavori. E se il Comune parla di lavori strutturali e messa in sicurezza dei piloni con rivestimenti e altre opere, Truffarelli spiega che nulla di tutto questo è stato fatto. “Si è trattato di miglioramento sismico” per un valore di “150 mila euro” somma, scrive l’imprenditore, che “per la sua esiguità non sarebbe stata di certo bastevole a rendere il plesso scolastico impermeabile ai terremoti”. Tra gli allegati, Truffarelli ha depositato anche lo Stato finale dei lavori siglato dal Comune il 14 luglio 2016 (ma i lavori sono terminati nel settembre 2012) e il collaudo avvenuto il 13 settembre 2013.
I magistrati ora dovranno verificare ogni singolo passaggio e per questo ieri hanno acquisito sia la documentazione conservata al Genio civile a Roma sia quella custodita nella sede della Provincia di Rieti. Da quest’ultima, si apprende, emerge un altro elemento utile. Il sindaco di Amatrice aveva chiesto e ottenuto di poter essere “ente appaltante” per poter accelerare l’esecuzione dei lavori sulla scuola. Nell’estate 2012, ormai prossimi anche alla tornata amministrativa, ha accelerato i tempi per poter riaprire l’istituto a inizio anno scolastico ma per riuscirci ha dovuto utilizzare parte dei 500 mila euro destinati al Comune dal Provveditorato senza aspettare lo stanziamento dedicato di 200 mila euro da parte della Provincia.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 01/09/2016.
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