La relazione sulla “Capranica” fu inviata agli enti locali, tragica ironia della sorte, nel giorno del sisma de L’Aquila.
Che la scuola Capranica di Amatrice non avrebbe resistito a un terremoto era accertato dal 2009. Tra le carte dell’inchiesta della Procura di Rieti sul crollo del 24 agosto spunta una relazione tecnica redatta il 6 aprile del 2009 – tragica ironia della sorte proprio il giorno del terremoto de L’Aquila – da una società esterna e inviata a Regione Lazio, Provincia di Rieti e Comune di Amatrice. Uno studio che a pochi giorni dal sisma de L’Aquila analizzò la scuola sezionandola in tre parti (A, B e torre dell’orologio) e specificando quali lavori fossero da compiere e con quale urgenza. La conclusione è chiara e lapidaria: “La capacità di resistenza dell’edificio all’azione sismica è insufficiente e fortemente condizionata dalle rotture fragili” già esistenti. E suggerisce i singoli interventi necessari.
In particolare indicando per i corpi dell’edificio A e B un “indispensabile miglioramento sismico”, sottolineando anche come necessari gli interventi nelle porzioni in muratura indicati come “meno urgenti ma comunque auspicabili quanto prima possibile”. La scuola aveva dunque un “alto livello di vulnerabilità” accertato sin dal 2009.
I passaggi più rilevanti della relazione sono stati sottolineati dal nucleo tributario della Guardia di Finanza che sta operando per l’Anac guidata da Raffaele Cantone. Ieri hanno depositato una informativa specifica sulla scuola Capranica di Amatrice e trasmessa alla procura di Rieti, titolare del fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo. Si tratta della prima informativa realizzata dopo il terremoto del 24 agosto scorso. In quattordici pagine è stata ricostruita l’intera storia dell’edificio scolastico. L’iter degli appalti, i lavori svolti, le relazioni tecniche. E i dubbi sollevati dagli uomini delle Fiamme gialle sono molti.
In particolare si concentrano sul consorzio Valori che si è aggiudicato l’appalto per la ristrutturazione della scuola effettuata nel 2012 con 500 mila euro elargiti dalla Regione Lazio. Lavori che, come ricostruito dalla Gdf, sono stati completamente subappaltati a un’altra società, la Edilqualità dell’imprenditore edile 64enne, Gianfranco Truffarelli. Quest’ultimo ha depositato una memoria difensiva in procura con la quale ha specificato che i lavori da lui svolti si sono limitati a dei miglioramenti e non gli era stato chiesto nessun adeguamento sismico.
La seconda tranche di lavori, invece, finanziata con 160 mila euro era espressamente destinata al miglioramento antisismico dell’edificio ma, come ha sottolineato Truffarelli, l’importo destinato era talmente limitato da rendere impossibile finanziare lavori che mettessero realmente in sicurezza la scuola. I due appalti erano divisi. Il primo riguardava la riqualificazione della struttura: riscaldamento, impianto antincendio, pavimentazione e servizi. L’altro il miglioramento antisismico. E non adeguamento. Opere comunque ben distanti da quanto indicano nella relazione dell’aprile 2009.
Nell’informativa, inoltre, sempre riguardo alle società, le Fiamme gialle sollevano dei dubbi anche sulla Soa della Bentley Spa che avrebbe dato l’attestazione alla Edilqualità senza i necessari riscontri ma solo attraverso delle acquisizioni societarie. Su tutto questo è impegnata anche la procura guidata da Giuseppe Saieva. Ma è solo uno dei fronti. Il pool di magistrati di Rieti sta passando al setaccio i documenti rinvenuti in un computer del Comune di Amatrice, l’unico finora dell’amministrazione recuperato tra le macerie. A quanto dichiarato dallo stesso Saieva tra questi atti gli inquirenti avrebbero già individuato materiale interessante e utile al fine delle indagini.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 24/09/2016.
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