Frodi, gare irregolari, falsi invalidi, ticket non pagati. E un livello di corruzione che non accenna a diminuire. È il bilancio delle Fiamme gialle nel 2016. Scoperti più di 8 mila evasori totali.
ROMA – Abbiamo buttato via una mini-finanziaria. Ancora una volta. Cinque miliardi di euro sprecati nel 2016 per colpa delle frodi coi fondi pubblici, degli appalti irregolari, di chi non paga il ticket sanitario anche se non ne avrebbe diritto, di falsi invalidi e falsi pensionati. Come se l’Italia si potesse permettere di sperperare il denaro delle sue esigue casse.
Dunque, l’ultimo rapporto annuale della Guardia di Finanza. È stato diffuso ieri e contiene una miriade di dati, di cui uno — 5,3 miliardi di danno patrimoniale subito dall’Erario nel 2016 e segnalato alle procure regionali della Corte dei Conti — da solo basta ad allarmare qualsiasi ente di controllo. La cifra racchiude tutti i tipi di danno: da quello di immagine dovuto alla corruzione (39 milioni di euro) agli ammanchi per le ruberie sui fondi dell’Unione Europea (1 miliardo), alle consulenze inutili (10 milioni), alla gestione colabrodo del patrimonio pubblico che ha generato ammanchi per 2 miliardi di euro. Ha anche una connotazione geografica, questo dato: il maggior numero di persone denunciate è in Campania (1.175, pari al 14,5 per cento del totale), poi in Sicilia (919), segue l’Emilia Romagna (823).
Del resto se le grandi opere vengono gestite tutte alla maniera della nuova metropolitana di Roma, non c’è di che stupirsi: il general contractor Metro C (Astaldi, Vianini, gruppo Caltagirone e Ccc) ha iscritto nel registro di contabilità 1,4 miliardi di riserve aggiuntive rispetto all’offerta con cui ha vinto il maxi appalto, spingendo la magistratura contabile a contestargli il danno erariale di 253 milioni di euro.
La spesa pubblica dell’Italia è assediata dagli appetiti dei suoi stessi cittadini e imprenditori, e da dirigenti che non fanno quello che dovrebbero. La sfilza di numeri della Guardia di Finanza, risultato operativo di un milione di interventi di polizia economica e finanziaria realizzati nel 2016, mette il Paese di fronte a uno specchio. I suoi vizi, il suo malcostume. I suoi reati.
Siamo ancora un Paese di ladri di welfare, per esempio. Piccoli bottini individuali che però, sommati, spiegano perché le liste di attesa agli ospedali sono infinite, perché non si trova posto nelle strutture sanitarie pubbliche, perché gli ammortizzatori sociali non coprono il fabbisogno dei disoccupati.
Su 12.803 controlli eseguiti su chi, per ragioni di reddito, è esente dal pagamento del ticket sanitario o gode di prestazioni sociali agevolate, sono state scoperte irregolarità nel 66 per cento dei casi. Due su tre. Nel settore della previdenza, i finanzieri hanno segnalato che l’Italia ha sprecato 31 milioni di euro per indennità non dovute di disoccupazione e cassa integrazione, 9,3 milioni di euro per assegni familiari e di maternità girati a chi non ne aveva diritto, 15,3 milioni in pensioni fasulle.
Di storie assurde, nel rendiconto delle indagini seguite dai finanzieri, se ne trovano parecchie: a Napoli un clan della Camorra pretendeva l’indennità di accompagnamento e la pensione per i suoi affiliati; a Fondi tre “ciechi” che ci vedevano benissimo vivevano grazie all’indennità di accompagnamento. C’è poi il solito esercito degli evasori totali: 8.343 imprenditori e professionisti totalmente sconosciuti al fisco.
Il comandante generale Giorgio Toschi ha chiesto ai suoi uomini di aumentare le verifiche sull’assegnazione degli appalti pubblici, e infatti ne hanno individuato di irregolari per 3,4 miliardi di euro. Significa il 220 per cento in più rispetto al 2015. Un epidemia di illegalità? «Il fenomeno è preoccupante, ma il dato è anche frutto del nuovo particolare sistema di monitoraggio che ci consente di intercettare fin da subito eventuali anomalie», spiega Toschi.
La corruzione è lo strumento per mettere le mani sulla torta di questi appalti, non è mai il fine. Il valore delle condotte corruttive dei pubblici ufficiali si è attestato sui 19 milioni di euro, il peculato sui 227 milioni.
Articolo intero su La Repubblica del 17/03/2017.
L’ha ribloggato su ilgrandetsunami.
Una massa di parassiti che spolpano il Paese, di questo è fatta in gran parte l’Italia. E si sono accaniti sui voucher per le prestazioni occasionali, quando sarebbe stato facilissimo regolarli in modo da evitare abusi.
Solo operazioni di facciata per far felici demagoghi, ladri e idioti.
Ma i veri ladri in itaglia continuano a rubare indisturbati.
Un paese dove i delinquenti dilagano, grazie al partito delinquenti ovviamente.