
Il segretario rilancia un consuntivo che dà al centrosinistra il primato dei Comuni oltre i 15 mila abitanti. Orfini: macchè Caporetto.
Orlando: tavolo unitario con la sinistra, senza Pisapia si perde In piazza con Campo progressista anche la ministra Finocchiaro.
ROMA – Matteo Renzi twitta un grafico (fonte Youtrend) che dà il Pd in bilico però non del tutto colpito e affondato ai ballottaggi di domenica: 67 amministrazioni comunali al centrosinistra contro 59 al centrodestra. Ma non basta a esorcizzare quanto è accaduto: la vittoria del centrodestra e il ritorno di Berlusconi. Il malcontento dilaga nel Pd fino allo scontro senza esclusione di colpi. L’ennesima resa dei conti è cominciata e avrà lo showdown nella direzione del partito convocata per il 10 luglio.
Il segretario Renzi è sotto processo. Andrea Orlando, leader della minoranza dem, ha convocato per stamani un’assemblea di corrente che si concluderà con un appello: «Caro Matteo hai vinto ilcongresso del Pd, ma non basta. Ora ci vogliono primarie del centrosinistra perché solo con le alleanze a sinistra, innanzitutto con Giuliano Pisapia e il suo Campo progressista, si vince. Basta autoreferenzialità, convoca un tavolo unitario».
Per il renziani è sale sulla ferita. Il solco tra il partito di Renzi e gli alleati di sinistra al contrario si allarga. Matteo Orfini parla di «giudizi insopportabili, non è una Caporetto». Contrattacca: «Amici e compagni non funziona così, casomai è il modello Pisapia che ha perso a Genova». E tanto per essere più chiaro Orfini twitta l’immagine del tavolo dell’Unione, la coalizione del governo Prodi, frammentata in una miriade di leader e leaderini e l’hashtag #ancheno. «No a formule politiciste e a una coalizione litigiosa tenuta con il vinavil» chiosa Orfini. Frecciata a Romano Prodi che vorrebbeesercitare il ruolo di collante: «Io sono il vinavil… », aveva detto il Professore e fondatore dell’Ulivo. E la prodiana Sandra Zampa replica: «Orfini non ha compreso la funzione del Pd, non sputi sull’Ulivo e su Prodi».
Le speranze e le polemiche sono rivolte alla convention di Pisapia nella piazza dove aveva sede l’Ulivo, ai Santi Apostoli a Roma, sabato prossimo. Oltre a tutta Mdp – con Pierluigi Bersani che interverrà dal palco insieme con Pisapia – alla manifestazione della sinistra partecipa la minoranza dem: ci saranno il Guardasigilli Orlando e Gianni Cuperlo e anche, quasi certamente, la ministra Anna Finocchiaro. Il centrosinistra è al bivio: rimettersi insieme e rilanciare oppure dilaniarsi. Smottamenti d’altra parte sono in corso nel Pd: circa 100 esponenti dem di Lecce (dove il centrosinistra ha vinto), incluso il segretario provinciale Salvatore Piconese, lasceranno il partito per confluire nelle file dei demoprogressisti di Bersani, Speranza, Enrico Rossi e Scotto. L’analisi di Massimo D’Alema è che la gente è arrabbiata con il Pd per il Jobs Act, la riforma della buona scuola, «per questo i nostri elettori scappano, sono in sciopero: ha vinto il centrodestra e per il centrosinistra si tratta di vittorie dolorose soprattutto a Genova ».
Articolo intero su La Repubblica del 27/06/2017.
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