TURBATO dai fatti di Charlottesville un prete cattolico della Virginia, William Aitcheson, ha confessato pubblicamente i suoi trascorsi nel Ku Klux Klan. Prova vergogna, chiede perdono e richiama tutti «alla pace e alla misericordia». Della pace già sappiamo: è quella disperata ambizione alla concordia che la ferocia e l’avidità umana rendono così spesso irrealizzabile. Quanto alla misericordia, la Treccani lo definisce “sentimento di compassione per l’infelicità altrui, che spinge ad agire per alleviarla”. Pur essendo un concetto tipicamente evangelico (e prima biblico), è accessibile a qualunque essere umano, indipendentemente dal livello di istruzione.
Mi sono domandato per prima cosa in quale dose ne dispongo, della misericordia, e la risposta, ovviamente, è molto insoddisfacente. Peggio di me, però, stanno coloro (tanti) che si dicono cristiani, dunque tenuti ai principi evangelici, e però professano la discriminazione, il razzismo e l’odio per lo straniero. Nessuna forma di incoerenza è più scandalosa. Molto più rispettabile sarebbe, anche tra i membri dei tanti Ku Klux Klan nostrani, dirsi orgogliosamente anticristiani. Perderebbero qualche voto ma guadagnerebbero parecchio in termini di decenza intellettuale.
Da La Repubblica del 27/08/2017.
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