Di Maio e Di Battista chiudono la campagna per le Regionali a Termini Imerese: “Non abbiamo vinto”.
Il regolamento del Comune sull’abusivismo edilizio? “Per le questioni comunali chieda al sindaco”, dice Alessandro Di Battista mentre cammina, sigaretta in mano, verso la ringhiera del belvedere di Aspra che si affaccia su uno dei panorami più suggestivi di Sicilia.
Qui, sul piano Stenditore di Aspra, frazione di Bagheria, dove l’abusivismo per necessità invocato da Cancelleri ha trovato una pronta codifica nel regolamento approvato nel giugno scorso dal Comune retto dal sindaco 5 stelle Patrizio Cinque (e definito dai Verdi una “sanatoria mascherata per amici, parenti e compagni di partito”), si è chiuso il tour elettorale dei grillini. Dopo avere cancellato la chiusura a Palermo in vista della ripresa dei lavori parlamentari del 4 settembre, hanno deciso di fare tappa in uno dei luoghi simbolo del Movimento in Sicilia: la trazzera dell’“onestà”, costruita in poco più di un mese grazie agli stipendi dei consiglieri regionali che rimediarono al blocco della viabilità quando un paio di anni fa crollò un viadotto sulla Catania-Palermo.
Ieri pomeriggio, ad Aspra, hanno preferito giocare in casa, sfilando tra i fidati elettori raccolti sul belvedere: alcune centinaia di persone, confuse tra i tanti partecipanti alla manifestazione “Ciauru ri astrattu” (profumo di estratto di pomodoro, ndr) organizzata dalla proloco con degustazione di prodotti tipici, l’orchestra in piazza e prove di tango che hanno attirato da Palermo anche uno degli altri candidati governatori indipendenti, l’ex rettore Roberto Lagalla.
Niente comizi, solo strette di mano, sorrisi e selfie tra le bancarelle delle prelibatezze locali, tra decine di fan come la pittrice Enza Aiello che li ha votati “fin da quando li ho sentiti la prima volta’’: “Vogliono cambiare e bisogna dargli fiducia, ma sono giovani e la piovra è sempre in agguato”. Accanto a lei suo cugino Paolo Loc cala la testa assentendo, mentre poco lontano Alessandro Di Battista replica a distanza a Claudio Fava: “La mafia? In ogni comizio che abbiamo fatto ho parlato del potere clientelare di Cuffaro e della frase di Falcone: ‘Seguite i soldi’”.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 29/08/2017.
Rispondi