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Archive for ottobre 2017

Battibecco pepato a Otto e Mezzo (La7) tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, e il deputato Pd, Roberto Giachetti. Scanzi spiega: “Ci sono molti costituzionalisti che sostengono che, dopo le elezioni, la Consulta si pronuncerà negativamente anche su questa legge. Quindi, rischiamo di avere un altro Parlamento sostanzialmente illegittimo. La veloce descrizione che Giachetti prima ha fatto sui motivi per cui è saltato il Tedeschellum era appena faziosa. C’erano delle colpe del M5S, ma è anche vero che c’era un emendamento in cui il M5S chiedeva di reintegrare le preferenze e il Pd neanche ci ha pensato e ha fatto saltare il programma, prendendo a pretesto un emendamento sul Trentino Alto Adige”. (altro…)

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La segretaria della Cgil: “Si è scelto lo slogan sulle tasse facendo credere di dare risposte a tutti, ma non c’è nessun aiuto a chi lavora. Pronti allo sciopero generale”. Oggi vertice con Cisl e Uil.

MILANO – La Manovra approvata ieri dal Consiglio dei Ministri surriscalda già la dialettica tra governo e sindacati. Attacca Camusso: “Favorisce le rendite e mantiene lo status quo”. Replica a stretto giro Padoan: “Mi chiedo che legge abbia visto, non corrisponde alla sua descrizione”. (altro…)

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Emiliano minaccia il capo per i posti in lista: “È lui che ha chiesto ai governatori di fare una civica e metterci la faccia”. Per Veltroni, la nuova bandierina, ha sbagliato tutto.

Nel quartier generale di Matteo Renzi lo dicono con nettezza: “Walter è fondamentale per noi”. Una nettezza che fa particolarmente impressione mentre quello che fu il primo segretario del Pd non perde occasione per criticare l’ex premier, in maniera più o meno implicita. Il decennale di sabato è stato più che altro una “celebrazione” del suo ritorno. E non è un caso che abbia esordito citando sia Romano Prodi che Arturo Parisi e definendo quello del Professore il governo “migliore” della storia repubblicana. Di fronte aveva un premier e un ex premier. (altro…)

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Approvata la manovra da 20,4 miliardi, dimezzati i contributi per chi assume under 35 Camusso: “Siamo preoccupati”. I bersaniani: “Ci hanno sbattuto fuori dalla maggioranza”.

ROMA – Proroga allo stop delle addizionali Irpef di Comuni e Regioni; sgravi del 50 per cento (al 100 per cento al Sud) per le assunzioni, già a partire da novembre e dicembre di quest’anno, di under 35 per il primo anno e a età decrescente per i due successivi; confermati i superammortamenti per le imprese, anche se più bassi ma estesi anche alle auto aziendali.

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Ora Laura Boldrini dovrà rispondere, anche se difficilmente riconoscerà di aver forzato il Regolamento per favorire l’accordo politico sulla legge elettorale. Dovrà rispondere su quello che Il Fatto ha chiamato lo “sbianchettamento” di un errore contenuto nel Rosatellum (oggi inizia l’iter in Senato): ieri le è infatti arrivata una lettera sul tema – spedita anche al suo omologo Pietro Grasso – dal deputato Danilo Toninelli e il senatore Vito Crimi, entrambi M5S. Il testo della legge elettorale arrivato a Palazzo Madama, scrivono, “contiene una modifica sostanziale rispetto al testo approvato in assemblea”. (altro…)

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Dal 2015 in Italia c’è stato un boom delle armi: sono aumentate del 12%.
La gente ha paura e cerca una sicurezza fai da te – racconta il giornalista Gianluca Murgia, a proposito di quanto è successo a Pesaro (dove nei primi 3 mesi del 2017 il numero di armi vendute è cresciuto del 30%): è una paura giustificata dal fatto che non ci sono sufficienti volanti della polizia e allora per difendersi dai furti in casa sta passando il messaggio che è meglio fare da soli.
Comprandosi un’arma e chiedendo un porto d’armi per sport: la giornalista Elena Stramentinoli ha percorso l’iter per avere il tesserino ed essere abilitato all’uso di un’arma per uso sportivo.
Un certificato di idoneità fisica dal medico di base e un corso all’uso delle armi in un centro nazionale di tiro a segno: poche norme di base, due serie di colpi e, se hai fatto centro sul bersaglio, è fatta, basta consegnare il certificato di idoneità in Questura.

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Interpretando un’opinione largamente diffusa, una giovane lettrice mi ha scritto parole intense sulle ragioni per cui si rifiuta di collocare Asia Argento nel pantheon delle vittime del sistema. Perché avrebbe avuto la possibilità di ribellarsi ai ricatti del maschio di potere e non lo ha fatto. Lei invece sì: alla vigilia della laurea, quando ricevette le avance del professore con cui stava preparando la tesi. Non disse nulla, ma stracciò la tesi e cambiò professore, preferendo diventare dottoressa con qualche mese di ritardo piuttosto che venire meno ai suoi principi.  (altro…)

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SI LEGGE con qualche trepidazione l’alluvione di racconti e sfoghi di donne violate seguita al caso Weinstein (non si parla d’altro; il Rosatellum scivola dalle prime pagine scalzato dal Porcellum quello vero: il maschio di potere che si sente autorizzato a riscuotere sesso in cambio di lavoro). Non sempre i media garantiscono, nella quantità, la qualità, e dunque si teme che la mitomane, la furba, l’esaltata rubino la scena alle vittime vere. Con qualche eccezione, invece, il racconto malinconico prevale sul j’accuse furibondo, e la riflessione sulla rabbia. Non per fare del femminismo a buon mercato, ma c’è poca ideologia e molto vissuto, nel racconto delle donne: ed è questo che lo rende credibile.

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Leggendo l’ultimo sermone domenicale di Eugenio Scalfari, viene in mente Fantozzi che si martella il pollice montando una tenda col ragionier Filini ma, siccome è notte e non vuole svegliare gli altri campeggiatori, corre per il bosco e solo quando ne esce prorompe in un lungo e liberatorio grido di dolore. Nato a Civitavecchia nel 1924, fascista sotto il fascismo, non pervenuto durante la Resistenza, antifascista dopo la caduta del Duce, da allora Scalfari passa per un sincero democratico: sia da liberale, sia da pannunziano (a Il Mondo, quando andava in via Veneto), sia da radicale, sia da deputato socialista, sia da filocomunista, sia da craxiano, sia da demitiano, sia da occhettiano, sia da dalemiano, sia da prodiano, sia da veltroniano, sia da ciampista, sia da napolitaniano, sia da mangiapreti, sia da papista, sia da lettiano antirenziano, sia da filorenziano. Il travestimento dura 72 interminabili anni. Poi l’altroieri l’anziano reazionario non ce la fa più ed esplode finalmente nell’urlo più liberatorio e fantozziano: la democrazia è una cagata pazzesca! (altro…)

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Il Rosatellum Bis ci fa sognare. La sua nascita dipende da un manipolo di valorosi supportati da intellettuali di specchiata moralità. Insieme formano una sorta di Team Rosatellum. Scopriamoli insieme.

Rosato Ettore. Questo bell’omino, dal volto sbarazzino e dal crine saturo di Uni Posca renzino, ha deciso di consegnarsi mani e piedi alla leggenda. Concepire una cosa più orrenda di Porcellum e Italicum pareva impossibile, ma lui ce l’ha fatta. Poster in camera subito. (altro…)

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Con una buona qualità dell’aria notevoli miglioramenti per la salute.

Le concentrazioni di PM2.5 responsabili di 428 000 morti premature in 41 Paesi europei, 59.630 in Italia.

Il nuovo ‘Air quality in Europe — 2017 report  dell’European environment agency (Eea), un’analisi aggiornata della qualità dell’aria e dei suoi effetti, sulla base di dati ufficiali desunti da oltre 2 500 stazioni di monitoraggio in tutta Europa nel 2015, evidenzia che «La maggior parte delle persone che vive nelle città europee è esposta a una scarsa qualità dell’aria». Le stime più recenti dell’Eea  rivelano che «Il particolato fine  continua a essere la causa della morte prematura di più di 400 000 europei all’anno. In Europa i maggiori responsabili delle emissioni di inquinanti atmosferici sono: il trasporto su strada, l’agricoltura, le centrali elettriche, l’industria e i nuclei domestici». (altro…)

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Il presidente Casini decide di partire dalle popolari venete e poi a ritroso su Mps e l’istituto aretino. Così i rischi maggiori li corrono l’odiata Bankitalia e la Ditta di Bersani e D’Alema.

Il quadro è questo: bene che vada la neonata Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche avrà tempo fino al 15 marzo prossimo, quando terminerà la legislatura. Escludendo pause natalizie, impegni su altri voti fondamentali e quant’altro, restano tre mesi. Troppo poco per ottenere qualsiasi risultato, ma abbastanza forse per regolare qualche conto tra i partiti. Un’arma nucleare in periodo pre-elettorale. (altro…)

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IL MINISTRO della Giustizia Andrea Orlando ha sollecitato il governo tedesco ad eseguire la sentenza nei confronti dei vertici Thyssen responsabili del rogo di Torino del 6 dicembre 2007, della morte di sette dipendenti tra atroci sofferenze e della loro agonia durata settimane. Il fatto che anche Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz scontino la pena in carcere, come stanno facendo i loro colleghi italiani condannati in via definitiva diciassette mesi fa, è un principio di civiltà. Un atto di giustizia non solo nei confronti dei familiari delle vittime ma anche, e forse soprattutto, nei riguardi degli italiani e dell’idea stessa che esista un’Europa unica, uniforme nei diritti e nei doveri.

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Chi risiede in Italia potrà candidarsi all’Estero. La deputata italobrasiliana Bueno: “Denis voleva il mio collegio”. Ettore Rosato: “Non serve per lui”.

Le cose sono andate così. La Camera ha approvato l’emendamento ribattezzato dal Fatto “salva-Verdini” che stravolge la ratio della legge sul voto dei nostri concittadini all’estero consentendo di candidarsi fuori dai confini anche a chi è residente in Italia: in sostanza l’ennesimo pateracchio a rischio incostituzionalità per la legge elettorale in discussione in Parlamento. (altro…)

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E nell’arringa l’ex segretario dem ricorre al greco: “Il Rosatellum come un hapax legomenon”.

ROMA – Sarà a causa dell’hapax legomenon che ha stranito l’aula della Camera, o forse del riferimento al cubo di Rubik per dire che assicurarsi una sedia in Parlamento è un rompicapo non prevedibile altro che giochetti e calcoli, ma il video del discorso di Pierluigi Bersani contro il Rosatellum nella mattinata di ieri ha avuto in poche ore venticinquemila visualizzazioni. Che sia il più popolare a sinistra lo sanno tutti e i compagni demoprogressisti più di tutti. «Figuriamoci se non riconosco la sua leadership, per me c’è addirittura un conflitto d’affetto» premette Roberto Speranza, il delfino bersaniano, consapevole che trovare un leader della sinistra è ugualmente un cubo di Rubik.

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Andrea Franzoso era un funzionario di Ferrovie Nord Milano, dentro l’Audit: denunciò le spesse illegali del presidente Achille prima seguendo la via gerachica e poi presentanto un esposto alla procura di Milano.

Ora Franzoso non lavora più per FNM, alla presidenza della holding c’è un’altro manager di nomina politica. Mentre l’ex presidente Achille “rischia” una pena di poco superiore a due anni, per spese pazze contestate che sommano a 500mila euro.  (altro…)

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Voltagabbana – I renziani giuravano la fine dei listini, gli azzurri gridavano al fascismo di Matteo.

Il 16 settembre 2011, da sindaco di Firenze, Matteo Renzi convocò i giornalisti a Palazzo Vecchio per farsi immortalare mentre firmava per il referendum abrogativo del Porcellum. Una legge che definì testualmente “una vergogna”: “Oggi – disse – c’è un meccanismo di legge elettorale per il quale non importa essere bravi o avere voti, basta essere fedeli e obbediente al capo corrente e si va in Parlamento”. In un’altra occasione aggiunse: “Occorre ridare agli elettori il diritto di scegliere con le preferenze”. Pochi anni più tardi, Renzi ha fatto chiedere la fiducia sul Rosatellum: una legge elettorale che non contempla le preferenze, ma contempla – eccome – le liste bloccate (dalle quali dipenderanno almeno due terzi degli eletti). Quelle che portano in Parlamento chi è “fedele e obbedienti al capobastone”. (altro…)

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L’ex campione in disgrazia abita a Roma, su una strada avvelenata dagli scarichi delle auto che assediano i Musei Vaticani. La maglietta gli strizza la pancia e dai sandali spuntano calzettoni orribili. Ogni volta che il semaforo diventa rosso, lui conquista il centro della carreggiata e si mette a palleggiare, incollando la sfera alla nuca e da lì facendosela scivolare lungo la schiena. Poi passa tra le auto per riscuotere l’obolo. A tutti racconta la sua incredibile storia di ex terzino destro del Craiova e gli si inumidiscono gli occhi mentre ricorda gli scudetti vinti in Romania e il gol con cui nel 1983 trascinò la squadra alle semifinali di Coppa Uefa. (altro…)

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