Il ministro dell’Interno Minniti: la cittadinanza è un principio che va oltre la maggioranza Nuovi italiani sempre più numerosi: sono 185mila, erano meno di 50mila sei anni fa.
ROMA – Approvare in tutta fretta la legge elettorale. Poi tentare il blitz sullo ius soli perfino prima di discutere la Stabilità. È questo il piano a cui stanno lavorando governo e Pd che passa, specie dopo la decisione di ieri sul Rosatellum bis, per una fiducia anche sulla legge che cambia le regole per ottenere la cittadinanza italiana.
Fino a ieri mattina quella della “doppia fiducia” (legge elettorale e ius soli) da autorizzare nel consiglio dei ministri è stata un’opzione presa in considerazione nei colloqui tra il premier Paolo Gentiloni e il segretario Dem Matteo Renzi.
Un’accoppiata che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto disinnescare almeno in parte le proteste degli ex alleati di sinistra, furiosi per la «forzatura istituzionale» compiuta sul Rosatellum bis. Alla fine, però, anche per evitare di “scoprirsi” a destra e mandare all’aria il lavoro sulla legge elettorale, sia Gentiloni che Renzi hanno accantonato l’ipotesi.
Ma l’approvazione dello ius soli resta comunque una delle priorità del Pd, sollecitato dalla staffetta dello sciopero della fame a cui ha aderito (insieme a oltre 1000 persone) anche il ministro Graziano Delrio, uno dei principali sponsor della legge dentro al governo. In passato proprio lui aveva invitato l’esecutivo a cercare tutte le strade possibili per l’ok alla legge, compreso dunque il voto di fiducia. E, a questo punto, dopo la decisione di utilizzarlo per la legge elettorale è difficile che, nel caso in cui si decida di andare fino in fondo, non si sfrutti lo stesso strumento per far passare lo ius soli al Senato. Soprattutto per dare un segnale politico.
Così la pensa Renzi che negli ultimi giorni ha superato le sue reticenze su una legge che, secondo i sondaggi, costerebbe ai Dem un 2% in meno nei sondaggi. «Ma ormai il Pd — è il ragionamento che si fa al Nazareno — nell’opinione pubblica è associato allo ius soli. Tanto vale provarci ». E così, in uno dei prossimi consigli dei ministri dovrebbe passare l’ok alla fiducia, da utilizzare a Palazzo Madama subito dopo il Rosatellum, nella finestra che si aprirà prima della discussione sulla legge di stabilità.
Lo ius soli «è un principio che va oltre la maggioranza», ha detto ieri il ministro dell’Interno Marco Minniti. E oltre la maggioranza bisognerà andare a pescare per ottenere il via libera definitivo vista l’annunciata defezione di parte di Alternativa popolare, il partito di Angelino Alfano. «Non esiste alcuna opzione fiducia », ha sottolineato ieri il coordinatore Maurizio Lupi. Chi, invece, nonostante le proteste di ieri, non farà mancare il suo voto sarà Mdp: «Quello che è successo sulla legge elettorale è di una gravità inaudita — spiega Roberto Speranza — ma noi sullo ius soli ci siamo ». E così farà anche Sinistra Italiana, mentre il governo ha incassatol’apertura di Denis Verdini e della sua Ala.
Articolo intero su La Repubblica del 11/10/2017.
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