Ho visto un adulto. Ne esistono ancora, lo giuro. Sta dentro un video amatoriale, ma giustamente gli hanno oscurato la faccia per evitare che la gente lo riconosca e lo porti in trionfo, affidandogli la presidenza del Consiglio e della Federcalcio, la «reunion» degli Oasis e quella, assai più complicata, della sinistra. Questo panda dell’ umanità fa l’autista di scuolabus e dall’ accento si direbbe cuneese. Dopo che uno studente è rimasto sordo ai suoi richiami di abbassare la musica, ferma il pulmino e si fa consegnare lo stereo con la forza tranquilla di un educatore che non ha bisogno di dare in escandescenze per farsi obbedire: «Devo tutelare gli altri passeggeri, oltre ai miei timpani».
L’ altro tenta una replica strafottente, ma lui non perde il controllo e nemmeno lo colpevolizza. «Voglio solo farti capire che esiste un limite. Comprendo la tua voglia di fare quel che ti pare: sono stato adolescente prima di te». «Ma se anche lei» allude il ragazzino, che intanto è passato al lei. E il conducente, con la solita flemma: «Ma quando facevo come te, mi sospendevano. Adesso purtroppo quelle regole lì le hanno tolte. Io neanche vado a dirlo al preside che hai fatto casino, tanto so che è inutile. Mi accontento di farti star bravo. Se te capisci che la musica va sentita a un volume accettabile e tira giù quella gamba dal sedile!». Bè, sapete che cosa fa il ragazzino? Bofonchia, e non sarebbe un ragazzino se non bofonchiasse. Ma obbedisce. Continuando a parlare con quel conducente, esiste la possibilità concreta che un giorno diventi adulto anche lui.
Da il corriere.it
…fermi al 21 novembre. Ma il vostro è il “sonno della ragione”?
Tutti pensano che ci sia altro …