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Posts Tagged ‘aquila’

ricostruzioneA sei anni dal sisma.

Aquila giace ancora in sala operatoria. Intubata da ogni parte, sorretta da ponti di acciaio, fili, pannelli di calcestruzzo e polvere. Fratturata non più dal terremoto, lontano ormai, in quel drammatico aprile del 2009, ma dalle sue stesse ricuciture. Ci sono stradine, come via del Falco, equamente divise a metà: da una parte, facciate belle e lisce, appena levigate e rimesse a nuovo, dall’altro lato della strada palazzi dimessi, puntellati come alberi morenti.   In via Roma è lo stesso: scendendo lungo uno degli assi che formano la croce centraledellacittà-l’altroècorso Vittorio Emanuele – sulla destra si staglia il colore arancione e lindo del palazzo fresco di nuovo. A sinistra, invece, solo lo spigolo del Rettorato, che sembrava stesse per gettarsi sulla strada e ora è come incollato al resto dell’edificio, offre la sensazione di un intervento. Per il resto è una linea continua di sassi vecchi accartocciati sulle porte, di insegne divelte e di ponteggi, tanti ponteggi.   (altro…)

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Promesse

IL PREMIER SEI ANNI DOPO IL TERREMOTO DE L’AQUILA: “I SOLDI ORA CI SONO: STANZIATI 6,2 MILIARDI”. MA ESISTONO SOLO SULLA CARTA: PER IL 2015 ZERO EURO.

Matteo Renzi, beato lui, vive nel migliore dei mondi possibile. È un premier Candido, se così si può dire. La ripresa, l’aumento degli occupati, l’Expo che “è un miracolo”, le grandi opere che faranno ripartire il Paese. Un allievo di Pangloss, non c’è dubbio, cui non può ovviamente mancare il confronto col terremoto: nel libro di Voltaire era quello di Lisbona del 1755, per Renzi è L’Aquila 2009, sei anni ieri. “Dopo troppe promesse, siamo passati all’azione. I soldi adesso ci sono: spenderli bene è un dovere”, ha scritto su Facebook. Una breve panoramica della situazione dovrebbe restituire il lettore al realismo. (altro…)

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aquila“Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure”. È con questa frase, tratta dalle “Città invisibili” di Italo Calvino, che il Comune dell’Aquila commemora il quinto anniversario del sisma. Ma a 5 anni dal terremoto del 6 aprile 2009 all’Aquila i conti non tornano: con circa 8,5 miliardi e mezzo di euro spesi, la devastazione dei centri è ancora tutta lì, il tempo quasi sospeso, sono pochi, troppo pochi, gli edifici ricostruiti nel centro del capoluogo abruzzese e in molte delle 56 frazioni colpite.

Presentando il calendario delle iniziative legate al quinto anniversario del sisma, insieme ad Antonietta Centofanti e Renza Bucci, in rappresentanza delle associazioni dei familiari delle vittime, l’’assessora alla cultura dell’Aquila, Betty Leone, ha detto che »Nonostante le paure, il nostro desiderio è di rivedere ricostruita la città, con tutti i suoi affetti, i suoi legami e le sue storie». (altro…)

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PROMESSE Tanti studenti raccontano: “Prima del 6 aprile ci ripetevano di stare tranquilli”. Nella foto, quel che resta della Casa.

PROMESSE Tanti studenti raccontano: “Prima del 6 aprile ci ripetevano di stare tranquilli”. Nella foto, quel che resta della Casa.

SENTENZA SULLA CASA DELLO STUDENTE IN CUI MORIRONO 8 RAGAZZI “CARENZE NELLA COSTRUZIONE, I LAVORI PEGGIORARONO LE COSE”.

Quattro condanne, per quel palazzo che durante il terremoto crollò come se fosse di farina, uccidendo otto ragazzi e ferendone 19. Perché era stato costruito male e ristrutturato peggio: ma nessuno ebbe il coraggio di dirlo, prima dei morti. Questa la (possibile) verità da cui nasce la sentenza del gup de L’Aquila, Giuseppe Grieco, che ieri ha condannato con il rito abbreviato quattro persone per il crollo di parte della Casa dello Studente, il 6 aprile 2009, quando un sisma di magnitudo 6,3 colpì la città seminando 309 morti e 1500 feriti. Grieco ha accolto tutte le richieste dell’accusa: quattro anni di carcere per omicidio colposo, disastro e lesioni colpose a Bernandino Pace, Tancredi Rossicone e Pietro Centofanti (ex sindaco di Sulmona), i tecnici che nel 2000 ristrutturarono la Casa; due anni e sei mesi a Pietro Sebastiani, tecnico dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu). I quattro dovranno risarcire con due milioni i parenti delle vittime, e per cinque anni resteranno interdetti dai pubblici uffici. (altro…)

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La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo, e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana [articolo 32 della Costitizione]

Non avendo ancora abrogato questo articolo (magari con la scusa che ostacola la libera impresa e i mercati), dobbiamo ritenere che sia ancora valido.
E che debba essere rispettato: dai cittadini, dalle istituzioni (e anche dai signori prefetti) e dai magistrati.
Vale a Taranto e anche a l’Aquila: due città che ieri sono diventate il simbolo, per motivi diversi, del non rispetto di questo principio. (altro…)

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Mi sono detta che bisogna andare all’Aquila, per vedere attraverso questa lente speciale come l’Italia rischia d’affrontare i disastri: il disastro che colpisce oggi l’Emilia, ma tante altre sventure. Andare all’Aquila è scoprire che storia sciagurata c’è dietro l’oggi, se non schiviamo tutti assieme il baratro in cui è stata gettata la bellissima capitale dell’Abruzzo, dopo la scossa che l’ha frantumata il 6 aprile 2009 alle 3 e 32 di notte. Mi sono accinta dunque a una sorta di archeologia del presente: per giudicarlo nelle sue stratificazioni, per non scordare l’Aquila pensando l’Emilia. Perché di questo muore ogni giorno di più la capitale abruzzese, e i 56 Comuni franati con lei: di una diffusa amnesia, di un’ipnosi senza fine. (altro…)

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No della Camera all’uso delle intercettazioni di Denis Verdini.

L’AQUILA – Costi che raddoppiano, triplicano fino a passare da 3 a 18 milioni di euro. Troppo per la procura dell’Aquila che ha aperto una inchiesta sull’appalto per la ricostruzione della Questura. Nel registro degli indagati sono stati iscritti per abuso d’ufficio 9 persone. Nell’inchiesta su presunte irregolarità nell’affidamento dei lavori di ricostruzione della questura del capoluogo, il reato ipotizzato è abuso d’ufficio.

I nove indagati sono Giuliano Genitti, 57 anni, responsabile del procedimento, Lorenzo De Feo (55), direttore dei lavori, Carlo Clementi (55), rappresentante del Provveditorato che ha sottoscritto l’affidamento all’impresa Inteco Spa, tutti residenti all’Aquila. Poi, come componenti del comitato tecnico amministrativo (Cta), organismo che si è espresso sulla validità del percorso: l’ex provveditore Giovanni Guglielmi (57), Maria Lucia Conti (55), Massimo Lombardi (57), Roberto Tartaro (51), Eugenio Cimino (57), tutti di Roma e Sabino Di Bartolomeo (63) di Bari. (altro…)

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“Questa norma priverà della giustizia sia i morti che i vivi. Per noi sarà un nuovo lutto: chiediamo a tutti i parlamentari di riflettere, prima di votare una legge indecente”.

L’AQUILA – “Il giorno in cui passerà la legge sul processo breve, e potrebbe essere il prossimo mercoledì, sarà un lutto cittadino, per noi aquilani e per tutti quei genitori che da tutta Italia avevano mandato i loro figlio a ‘studiare a L’Aquila, non a morirvi”. Antonietta Centofanti, zia di Davide, uno dei ragazzi morti nella tragica notte del 6 aprile del 2009 a L’Aquila, a nome per conto del Comitato Familiari Vittime Casa dello Studente, dell’Associazione Vittime Universitarie Sisma e dei Familiari Vittime del Convitto Nazionale scrive una lettera inviata ad Articolo21 e diretta ai deputati. “Chiediamo a tutti i parlamentari di riflettere, prima di votare una norma indecente che priverà della giustizia i morti e i vivi”. (altro…)

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Io sono morta sotto il lavoro.
Di uomini che non hanno visto bene.
Ci voleva più ferro chissà ci voleva il cemento.
Lo smalto aperto, il phon nell’armadietto.
Sono morta sotto un muro di sabbia e capelli.
E crepe nella torta che faceva gola a tutti.
Sono morta perché non c’era pericolo, (altro…)

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Indagati i vertici della Protezione Civile: avrebbero orientato gli appalti per favorire ditte amicheVengono proprio in mente le parole di Mario Borghezio sulla ricostruzione dell’Aquila e gli abruzzesi come “peso morto”, incapaci di fare da soli nel ricostruire, mentre Giuseppe Caporale di Repubblica ci consegna l’ennesima storiaccia nata intorno alla ricostruzione della città, ancora una volta sotto indagine, stavolta per i sistemi antisismici con cui sarebbero state costruite le famose C.A.S.E., che oltre a cadere in pezzi non sarebbero nemmeno sicure:

I settemila isolatori sismici installati nelle 185 palazzine post-terremoto realizzate dal Governo Berlusconi sono illegali. E la Protezione Civile — che ha gestito a L’Aquila il più grande cantiere d’Europa degli ultimi anni — è sotto inchiesta. Due esponenti al vertice del Dipartimento sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura aquilana con l’accusa di «frode nelle pubbliche forniture ». Si tratta di Gian Michele Calvi, il “padre” del Progetto C.a.s.e. — che attraverso un consorzio creato ad hoc dalla Protezione Civile ha gestito direttamente tutti gli appalti — e di Mauro Dolce, capo dell’ufficio rischio sismico del dipartimento. Ad accusarli, un dossier del Gico (Gruppo di Investigazioni sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza) de L’Aquila, con all’interno decine di documenti sequestrati sia presso il dipartimento delle Opere Pubbliche del ministero delle Infrastrutture, sia presso la sede della Protezione Civile, sia in alcune aziende coinvolte nella vicenda.

Agli atti dell’indagine c’è anche una lettera di una ditta concorrente, che ha perso la gara per gli appalti proprio a causa, secondo quanto scrive, delle scelte contenute nei capitolati: “«Il prezzo di gara è stato orientato in modo da condizionare la fornitura solo sulla scelta del friction pendulum (fornito in Italia solo da due società Alga e Fip aggiudicatarie poi dell’appalto per 13 milioni di euro, ndr) — è scritto nella lettera — e ci riesce veramente difficile credere che ciò sia stato fatto senza cognizione di causa. Ciò sta a palesare una precisa volontà a forzare una tecnologia “nuova” per imporla sul mercato come unica soluzione possibile. Ci sembra dunque davvero avventato affidare l’intera iniziativa per L’Aquila ad una tecnologia che ha evidenti limiti». Una tecnologia omologata in Italia solo dopo la realizzazione delle C.A.S.E., con l’Abruzzo che sarebbe stato usato come cavia. E ora chi glielo dice, a Borghezio?

giornalettismo.

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La città è ancora piena di macerie, ed edifici pericolanti. Ma il governo ha pensato bene di mandare via (dal primo gennaio) i Vigili del fuoco che da un anno e mezzo aiutavano la popolazione. E la gente protesta.

La notte del 6 aprile 2009,
quando lo scossone ha devastato L’Aquila, in città erano di servizio 13 vigili del fuoco: dieci in pattuglia e tre alla base. Del tutto insufficienti, com’è ovvio, per far fronte alla catastrofe. Poi però arrivarono pattuglie da tutta Italia per estrarre dalle macerie decine di superstiti sepolti sotto tonnellate di cemento e mattoni. E i morti, 308.

A L’Aquila ora li chiamano “gli angeli del terremoto”. Sì, perché in un anno e mezzo sono stati il braccio operativo più flessibile e più vicino alla gente. Dal puntellamento degli edifici pericolanti alla rimozione delle macerie. Hanno scortato nelle case inagibili i residenti per recuperare mobili e oggetti utili o cari. Il rosso delle vetture, il verde e il giallo delle divise per gli aquilani sono sinonimo di assistenza, cortesia, sicurezza. Una gentilezza molto meno presente in altri uomini mandati in Abruzzo dalle istituzioni.

Adesso, però, i Vigili del fuoco se ne devono andare: se non ci saranno proroghe al decreto del commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, infatti, da gennaio tutte le unità non aquilane ora di stanza nella zona colpita dal terremoto, torneranno nelle zone di provenienza, lasciando l’emergenza in mano al solo comando abruzzese. Una metà delle 125 unità di appoggio ora presenti nel cratere ha già fatto le valigie. Entro la fine del mese se ne andranno tutti. Come se in Abruzzo ormai fosse tutto a posto. (altro…)

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L’Aquila 23 Dicembre 2010 – Occupazione Consiglio Regionale.

Imprenditori che ridono pensando ai profitti e promesse non mantenute sulle tasse. Ma soprattutto manganellate. Il 2010, per i cittadini de L’Aquila, è stato l’anno della sfiducia. Nei mesi successivi al terremoto del 6 aprile 2009 il Governo era riuscito a ottenere il consenso di larga parte della popolazione, complici gli slogan “Tutti in vacanza a spese dello stato” e “Dalle tende alle case”. Quest’anno, invece, c’è stato un brusco risveglio. E a partire dal dicembre scorso (con una prima protesta per la proroga sulle tasse), il rapporto fra terremotati e istituzioni si è progressivamente deteriorato. Un’escalation che è culminata con le manifestazioni di quest’estate, ma che è proseguita anche nei mesi successivi, fino all’irruzione del 23 dicembre al palazzo della Regione per protestare contro la mancata sospensione degli arretrati delle tasse nel Milleproroghe.

Che i numeri non tornassero, del resto, era già evidente all’inizio dell’anno: si era detto case per 30mila persone, che sono diventate 18mila fra appartamenti e moduli provvisori. E solo quando si è chiusa la prima fase emergenziale.

A febbraio lo scandalo che travolge la Protezione civile scatena, per la prima volta, lo sdegno della popolazione: le intercettazioni pubblicate nell’ambito dell’inchiesta “Grandi eventi” e appalti del G8 alla Maddalena rivelano che la cricca ha messo le mani anche sull’Aquila. La conversazione fra due imprenditori, la notte del 6 aprile 2009, suscita enorme indignazione: (altro…)

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Il progetto “Artisti uniti per l’Abruzzo” aveva raccolto oltre un milione di euro
A distanza di un anno il gruppo chiede al ministro Bondi che fine hanno fatto i fondi raccolti.
 
Il 6 maggio 2009, ore 3:32, a un mese esatto dal terremoto de L’Aquila, le radio italiane hanno trasmesso per la prima volta la canzone Domani 21/04.2009: riadattamento del pezzo (quasi) omonimo scritto nel 2003 da Marco Pagani, figlia dell’impegno di 56 artisti italiani radunati sotto il nome di “Artisti per l’Abruzzo” con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricostruzione della città. La canzone ha incassato oltre un milione di euro, che gli artisti hanno versato al ministero dei beni culturali. A distanza di oltre sei mesi dal versamento, e nonostante la trasparenza richiesta fin dall’inizio dai promotori del progetto, si è persa traccia della somma, inizialmente destinata alla ricostruzione del Conservatorio «Alfredo Casella» e del Teatro Stabile d’Abruzzo de L’Aquila. E quindi oggi il supergruppo si riunisce di nuovo, stavolta per firmare una lettera rivolta al ministro Bondi, pubblicata da La Stampa:
Onorevole Ministro Bondi, pochi giorni dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo nel 2009 ci siamo ritrovati in uno studio di registrazione di Milano e tutti insieme, nello stesso giorno, abbiamo realizzato una canzone, «Domani 21/04/2009». (altro…)

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  “Nessuno sarà lasciato solo”

(6 aprile 2009)

“Tendopoli da prendere come camping da fine settimana”

(9 aprile 2009)

“Tre mie case per gli sfollati
“Ricostruiremo le case al 100%”
(18 aprile 2009)

“Per sfollati pensiamo a crociere”
“L’obiettivo è ricostruire L’Aquila, dove cerco casa per agosto”
“Qui un record, ad Haiti un dramma”

 Solo due riflessioni.

Primo) Penso che dopo la manifestazione e gli scontri di ieri, ancora più persone si siano accorte che forse non solo Draqula offende o ha offeso l’Italia.

Secondo) Non so se sapete che a dispetto di quei due imprenditori che ridevano alle 3.32, ce n’è un altro che due mesi dopo ha addirittura vinto le Elezioni Europee.
 

cogitoergovomito

 

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La disperazione degli aquilani a Roma. Le forze dell’ordine caricano, tre feriti.

In serata il contentino: Il sottosegretario Gianni Letta, ‘emendamento alla finanziaria, tasse arretrate in dieci anni anziché cinque’.

Giornata di tensioni ieri a Roma. Tremila aquilani sono scesi in piazza per chiedere una legge sulla ricostruzione. Nel mirino delle proteste, oltre alla politica, anche la stampa e in particolare il Tg1 del direttore Augusto Minzolini, che anche oggi non ha messo in evidenza la manifestazione.
Ma alla fine è arrivato solo un contentino, ovvero l’ennesima retromarcia. Dopo una intera giornata di protesta, con scontri, cariche della polizia e feriti, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, d’intesa con il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha annunciato che il recupero dei tributi e dei contributi non versati per effetto della sospensione disposta a causa del terremoto che ha colpito la provincia dell’Aquila nell’aprile 2009, sara’ effettuato in 120 rate mensili a decorrere dal gennaio 2011. (altro…)

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Ieri mi ha telefonato l’impiegata di una società di recupero  crediti, per
conto di Sky.
Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009.
Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato
la mia casa e
non vi ho più fatto ritorno, causa terremoto.
Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata.
Ammutolisce.
Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di
dovere, poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto. (altro…)

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