Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘articolo 18’

art-18-bocciato-referendum-lavoro

Read Full Post »

marione

Via libera, invece, alla consultazione popolare sulla cancellazione dei voucher con la soppressione delle norme relative al Buono per il lavoro accessorio e sull’abrogazione delle leggi che limitano la responsabilità in solido di appaltatore e appaltante, in caso di violazioni nei confronti del lavoratore. Il segretario Cgil: “Chiederemo tutti i giorni al governo di fissare la data in cui votare i due referendum”. (altro…)

Read Full Post »

Dicono balle

Occasione persa – Per distrarre dal Pil arriva il primo monitoraggio sulla riforma.

Senza annunci, in una giornata di intenso dibattito sulla non crescita dell’economia italiana, dal ministero del Lavoro arriva il primo “Quaderno di monitoraggio del mercato del lavoro” al tempo del Jobs Act. Novantacinque pagine per descrivere cosa è successo ai contratti di lavoro e all’occupazione nel 2015, incrociando i dati delle tre fonti istituzionali di riferimento: Inps, ministero del Lavoro e Istat. Appena pubblicato, le agenzie stampa si sono riempite di numeri positivi. (altro…)

Read Full Post »

renzi-squinziC’ERANO UNA VOLTA I DIRITTI Con i quattro decreti approvati ieri è completa la riforma scritta sotto la dettatura di Confindustria: dopo l’addio all’art. 18 il controllo a distanza su pc e telefonini.

Il Jobs Act è definitivamente legge. Il Consiglio dei ministri, incurante dei “vizi di forma” del testo, non inviato al presidente della Repubblica almeno venti giorni prima della scadenza come vuole la legge,ha approvato gli ultimi decreti legislativi derivanti dalla legge delega approvata lo scorso dicembre.Si tratta di punti apparentemente secondari come la riforma della Cassa integrazione, la Naspi, le politiche attive per il lavoro, la semplificazione degli adempimenti e l’istituzione dell’Ispettorato unico sul lavoro.   Ora che i testi sono approvati vale la pena andarsi a rileggere quel documento di Confindustria del 2014 che costituisce la matrice originaria dell’attuale Jobs Act. (altro…)

Read Full Post »

lavoro-tempo-indeterminato

Read Full Post »

Vauro

Read Full Post »

Lavoro

A PRESADIRETTA una puntata che entra nel vivo dei conflitti che incendiano il paese,  “LA BATTAGLIA DEL LAVORO”.

Mentre in Parlamento, in questi ultimi mesi, si discuteva di Jobs Act e di articolo 18, le grandi aziende chiudevano e le multinazionali ridimensionavano la produzione o se ne andavano a investire altrove.

In questi anni di crisi economica, mentre i singoli paesi europei varavano riforme del lavoro sempre più liberiste, le multinazionali ne hanno approfittato con politiche concorrenziali aggressive e mettendo in competizione tra loro anche i propri stabilimenti.

A PRESADIRETTA le grandi vertenze della Ast di Terni, gruppo ThyssenKrupp e della Trw di Livorno, azienda di componentistica per automobili.

Le telecamere di PRESADIRETTA hanno seguito la battaglia dei lavoratori  della Ast di Terni per salvare il loro stabilimento e la drammatica trattativa della Trw, che non è riuscita a evitare la chiusura. Livorno oggi, con più di 14mila disoccupati è una città in ginocchio. (altro…)

Read Full Post »

La protestaMinoranza Pd sul piede di guerra. Fassina: “Le Camere hanno le mani legate, torniamo a parlare con chi sta fuori dai palazzi” Damiano: “I licenziamenti collettivi non erano previsti, servono modifiche”. Gotor: “Vedo una lesione costituzionale”.
ROMA – Un referendum per abrogare il Jobs Act. «È un’ipotesi da valutare con grande attenzione », ammette Stefano Fassina, minoranza pd. D’altro canto, con una partita parlamentare praticamente chiusa «mani legate» le definisce l’ex viceministro dell’Economia forse è opportuno «tornare a parlare con chi sta fuori dai palazzi, a tutti, anche quelli non toccati dalla legge, come fu per la consultazione sull’acqua». E magari spiegare che cos’è il Jobs Act. Ci crede Fassina. Anche perché come ammette Miguel Gotor, senatore bersaniano, «la battaglia politica non può avere più una ricaduta parlamentare ». La delega sul lavoro – il Jobs Act – è ormai legge, la 183 del 2014. Il governo ha approvato i primi due decreti delegati. Alle Commissioni di Camera e Senato spetta un parere, ma solo consultivo.

(altro…)

Read Full Post »

Natangelo

Read Full Post »

RenziIL GOVERNO Più facile licenziare, meno ammortizzatori sociali. Via ai primi due decreti: chi perde il posto senza giusta causa avrà molte più difficoltà per ottenere il reintegro. Potrà sperare al massimo in un risarcimento pari a 24 mensilità.

ARTICOLO 18 E JOBS ACT RIVOLUZIONE A METÀ: MENO DIRITTI PER TUTTI. IL RITORNO IN AZIENDA RESTA PER POCHI CASI: AGLI ALTRI LICENZIATI INGIUSTAMENTE SOLO UN RISARCIMENTO MASSIMO DI 24 MENSILITÀ. E I SOLDI PER I SUSSIDI NON AUMENTANO.

A due giorni dal Consiglio dei ministri della vigilia di Natale arrivano le prime reazioni ai due decreti legislativi con cui il governo attua la legge delega sul Jobs Act. Secondo la Cgil le misure presentate dal premier Matteo Renzi danno “il via libera alle imprese a licenziare in maniera discrezionale lavoratori singoli e gruppi di lavoratori”. I decreti sono due: uno riforma l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e tutta la disciplina sul contenzioso tra impresa e lavoratore licenziato. (altro…)

Read Full Post »

Si dice che ora gli imprenditori non hanno più alibi per assumere.
Che questa, del jobs act, è unariforma copernicana nel mondo del lavoro.
Avendo dato tutte le garanzie di licenziabilità del materiale umano, previo indennizzo per la maggior parte dei casi, ora tutti gli investitori verranno in Italia a fare impresa.
Come Gucci per le sue borse.
E in quali settori verrebbero ad investire?
Nel fotovoltaico no, per il cambio di rotta politica.
Nell’automobilistico (l’auto elettrica italiana) nemmeno per il divieto di Fiat.
I bus, i treni?

(altro…)

Read Full Post »

Job act

ALTRO CHE CONTRATTO UNICO, IL MERCATO DEL LAVORO RESTERÀ FRAMMENTATO.

L’approvazione del Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro, tramite il voto di fiducia era un fatto scontato. Soprattutto dopo che la minoranza Pd aveva annunciato il suo “sì con riserva”. Una presa di responsabilità da parte degli oppositori di Matteo Renzi che ha chiuso una stagione di scontri interni (anche se un solitario Corradino Mineo ha annunciato il suo “no”): 166 voti a favore, 112 contrari e un astenuto, il conto finale. Matteo Renzi festeggia su Twitter: “L’Italia cambia davvero. Questa è #lavoltabuona. E noi andiamo avanti”.   IL VOTO DI FIDUCIA sulla legge delega – una fiducia al quadrato   – non è avvenuto però nel silenzio totale. In mattinata, sulle strade, si è consumata la protesta degli attivisti “per lo sciopero sociale” che hanno provato a “circondare il Senato”. Appuntamento in piazza S. Andrea della Valle per provare a entrare nelle viuzze che immettono al Senato. (altro…)

Read Full Post »

tutele

Read Full Post »

Il metodo RenziSTORIA DI UN IMPIEGATO NEL MONDO DEL JOBS ACT
DISCESA AGLI INFERI PROSSIMA VENTURA: DAL PC CONTROLLATO ALLE TELECAMERE DAL DECLASSAMENTO AL LICENZIAMENTO (E RIASSUNZIONE A METÀ STIPENDIO).

E io contavo i denti ai francobolli, dicevo grazie a dio, buon natale”. A differenza dell’impiegato di Fabrizio De André, questa storia non inizia col maggio francese e non finisce con la bomba che debutta in società: questa è la storia di un impiegato nel mondo della Leopolda, quello in cui il Jobs Act è il nuovo Statuto dei lavoratori, una storia di quando il futuro sarà il presente. Avvertimento preliminare: tutto quello che verrà raccontato è coerente con le disposizioni del ddl delega sul lavoro che diventerà legge la prossima settimana.   Sul luogo di lavoro Stalin   non ti vede, l’imprenditore sì   Milano. Anno decimo dell’era renziana del mercato del lavoro. Interno giorno. Un classico ufficio, tre postazioni di lavoro, una grande finestra, è l’ora di pranzo e un uomo solo guarda verso l’esterno. (altro…)

Read Full Post »

Giannelli

Read Full Post »

Natangelo
APPROVATO L’EMENDAMENTO DEL GOVERNO CHE METTE D’ACCORDO MINORANZA PD E NCD.

 È stata una corsa continua a intestarsi l’emendamento sul Jobs Act presentato ieri dal governo. Un testo che, per la prima volta in forma chiara, esclude l’applicazione del reintegro “per i licenziamenti economici” prevedendo “un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio”. Il reintegro viene previsto, nero su bianco, solo per i licenziamenti “nulli e discriminatori” ma anche per “specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato”. Queste ultime righe, che rinviano ai decreti delegati l’indicazione concreta delle “fattispecie”, cioè la lista esatta dei licenziamenti previsti, è stata impugnata sia dalla minoranza Pd legata a Pierluigi Bersani che dal Ncd di Angelino Alfano come la prova della propria “vittoria”. (altro…)

Read Full Post »

EllekappaBraccio di ferro nella maggioranza sui criteri del diritto al reintegro Lite Garante-Cgil sullo sciopero. Madia: no contratto statali nel 2015.

ROMA – Nuovo scontro nella maggioranza dopo l’annuncio del sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova di un emendamento governativo sull’articolo 18. Anzi, per dirla con il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Brunetta, «botte da orbi». Contro l’emendamento, che avrebbe dovuto riprendere l’accordo tra governo e minoranza Pd, si è scagliato subito il capogruppo Ndc, Sacconi, minacciando l’abbandono della commissione e l’apertura di «un bel contenzioso nella maggioranza». Poco dopo Bellanova ha precisato che l’emendamento è «solo una riformulazione» di quanto concordato: il reintegro per i licenziamenti discriminatori e per i licenziamenti disciplinari dichiarati nulli dal giudice.

(altro…)

Read Full Post »

EllekappaROMA – «Siamo con tutti e due i piedi nel partito, però la sinistra c’è e si farà sentire per creare un’alternativa a Renzi nel Pd». Pierluigi Bersani fa sentire la sua voce. L’accordo sul jobs act non frena lo scontro interno. Anzi, lo amplifica. Perché l’intesa siglata in extremis da Speranza e Damiano ha avuto un unico effetto: spaccare in tre la minoranza interna. Con i “trattativisti” decisi a rispettare il patto, i civatiani pronti a non votare nemmeno la fiducia e gli altri che oscillano tra il sì alla fiducia e il no agli articolo più acuminati.
Renzi, insomma, sembra incunearsi nelle difficoltà dell’opposizione. Ma la risposta potrebbe già esserci al convengo della prossima settimana a Milano di Area riformista. E qualcuno inizia già a parlare di un “tandem” destinato a riformarsi: quello tra Bersani e D’Alema. Di certo tra gli “antirenziani” serpeggia il dubbio che, alla fine, su Jobs Act e articolo 18 i cambiamenti siano assai meno di quelli sperati. Soprattutto temono di arrivare “disarmati” allo sciopero generale della Cgil del 5 dicembre.

(altro…)

Read Full Post »

Manifestazione

ROMA – Tutti uniti. Ritrovando l’unità del fronte sindacale. Perché il tema è generale, sentito dagli iscritti di ogni sigla: il contratto degli statali va sbloccato e rinnovato. “Continueremo la mobilitazione fino allo sciopero”, annuncia il segretario generale Cisl Fp, Giovanni Faverin. Una battaglia da portare avanti insieme alle categorie del “Pubblico impiego” di Cgil e Uil. E il primo passo oggi, a Roma, per una manifestazione nazionale che partirà alle 12.30 da piazza della Repubblica. Lo slogan principale è #Pubblico6tu. Il corteo attraverserà il centro della Capitale fino a piazza del Popolo, dove il palco – già allestito da ieri notte – ospiterà una serie di interventi. Compresi quelli dei tre segretari generali: Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo. (altro…)

Read Full Post »

Manifestazione

A SAN GIOVANNI SUSANNA CAMUSSO PROMETTE: “NON SI ILLUDA, NOI CI SIAMO E CI SAREMO ANCORA” E CHIAMA IL SUO POPOLO “AL LAVORO E ALLA LOTTA”.

Renzi non balla più da solo. Ieri la Cgil gli ha contrapposto una delle sue piazze più grandi di sempre. Più di un milione, secondo gli organizzatori. Probabilmente meno, in termini reali. Ma i numeri sono sempre politici e i tre cortei che hanno attraversato Roma non si vedevano da anni. Una fiumana composta da generazioni diverse, da lavoratori e lavoratrici, pensionati, giovani, studenti, dal nord al sud d’Italia. Una prova di forza pienamente riuscita, con una Cgil che ha affermato quello a cui teneva maggiormente: dimostrare di esserci e di essere un soggetto inaggirabile.   MA LA SORPRESA maggiore è che la piazza si è scoperta improvvisamente come l’alternativa più netta alla Leopolda e, quindi, all’idea che lo stesso Renzi ha della sinistra. Un’altra sinistra, un’altra identità, un’altra appartenenza. “Renzi, Renzi, vaffanculo” oppure “chi non salta alla Leopolda è”, sono slogan che nemmeno i manifestanti pensavano di poter pronunciare. (altro…)

Read Full Post »

Older Posts »