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Posts Tagged ‘attulità’

Amatrice

Ventotto bare e migliaia di persone ai funerali sotto il tendone Mattarella e Renzi in piedi tra la gente per tutta la cerimonia.

Amatrice, addio ai morti tra le macerie il grido del vescovo: non incolpate Dio

AMATRICE – Con queste preghiere nel fango, con queste parole di pioggia che sgocciolavano su ventotto bare, finisce il conforto del rumore e piomba su Amatrice la paura del silenzio. Nella spossante similitudine di tutte queste catastrofi, nel rito sempre identico in tutto il mondo del dolore pubblico che s’impadronisce del dolore privato nell’illusione di lenirlo e di sentirsi meno in colpa, Amatrice è stata per una sera il paese dei morti che hanno dovuto confortare i vivi. Senza un grido, senza scene di strazio, in una compostezza che smentisce i luoghi comuni dell’italianità melodrammatica.

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Paris

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natangelo

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lavoroPossibile misura di garanzia nei controlli a distanza Poletti evoca la licenziabilità degli statali, poi frena.

ROMA- Si lavora sino all’ultimo secondo sui quattro decreti del Jobs Act, attesi oggi in Consiglio dei ministri per il varo definitivo. Al centro dell’attenzione dei tecnici del ministero del Lavoro e di Palazzo Chigi c’è ancora la norma sui controlli a distanza dei lavoratori, contenuta nell’articolo 23 del decreto semplificazioni. Nessun vertice ieri tra il ministro Giuliano Poletti e il premier Matteo Renzi. Il previsto incontro per fare il punto politico è stato rimpiazzato da una telefonata e dall’invito a procedere con le limature finali.

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SenatoDALLA RIFORMA IN SENATO ALL’EUROPA, PASSANDO PER GALAN, BERLUSCONI E GRILLO CHE PROTESTA IN PIAZZA.

Da qualche mese a questa parte, per Matteo Renzi le settimane sono tutte “decisive”. Eppure quella che si apre domani si preannuncia più decisiva delle altre. Tra voto in Senato sulle riforme costituzionali, manifestazione in piazza di Beppe Grillo, Consiglio europeo, decisione della Camera sull’arresto di Galan, il premier avrà il suo da fare. “Non ho paura” ha detto durante la conferenza stampa di venerdì. Ma in questi giorni, con tutti i nodi che vengono al petto, si capirà anche fino a che punto funziona la sua caratteristica di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Sia in Italia che in Europa.
DOMANI dunque arriva in aula a Palazzo Madama la riforma del Senato e del Titolo V. Si comincia a votare mercoledì. Apparentemente con il mandato ai relatori approvato venerdì dalla Commissione Affari Costituzionali, Renzi dovrebbe contare sia sui voti della maggioranza, che su quelli di Forza Italia e Lega. Ma le dissidenze sono in agguato. (altro…)

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GRANDISSIMA preoccupazione e fortissimo sconcerto. Nelle mailing list. E direttamente al telefono. Un allarme che monta per tutta la giornata. Le toghe reagiscono molto male al voto di Montecitorio sull’emendamento Pini. Di primo acchito paiono non crederci. Poi legano questo voto ad altri fatti «negativi» che li stanno riguardando, l’insistenza su una nuova giustizia disciplinare, l’ipotesi di abbassare da un giorno all’altro l’età pensionabile, il paventato taglio degli stipendi, la stretta sulla custodia cautelare, e anche il caso Milano che mette in cattiva luce la procura più esposta d’Italia. Come dice un pm in un messaggio via mail «ma che bisogno c’è di riformare la giustizia proprio mentre i magistrati arrestano politici, imprenditori, finanzieri, ma anche colleghi?». Inevitabilmente, le critiche e gli interrogativi piovono sul Pd di Renzi. C’è chi ricorda il recente voto sull’arresto del deputato messinese Francantonio Genovese che, alla vigilia del voto europeo, fu a scrutinio palese per il timore che, se fosse stato segreto, sarebbe stato respinto. (altro…)

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TotoIl poliglotta. “Ora aspettiamo le iniziative che Renzi promette che sono buone e concrete. Do you can?” (Eugenio Scalfari, 30-3). Però, questo Scalfari: scrive in italiano come scrive in inglese.
Gianni e Pinotti.
“Di fatto i cacciabombardieri servono perchè, a parte che se tu
hai delle truppe, dove c’è necessità di avere difesa aerea, però potrebbe succedere che qualcuno decide di sparare… un missile magari… e potrebbe decidere, ormai ci sono missili che possono arrivare a distanze estreme, potrebbero decidere di volere, con quello, distruggere o… ehm… ovviamente creare oggi purtroppo le armi sono micidiali” (Roberta Pinotti, Pd, ministro della Difesa, La7, 19-3, alla domanda di Daria Bignardi “A cosa servono gli F-35?”). E ho detto tutto. (altro…)

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“Stimo Renzi, non è comunista”. Insulti ad Alfano
Forza Italia.

ROMA — Si è mossa tutta una diplomazia quirinalizia per scongiurare l’ipotesi dell’arrivo di Silvio Berlusconi al Colle, questa sera. L’imbarazzo, se non il disappunto, è tangibile. Ma il leader di Forza Italia quell’occasione non vuole lasciarsela sfuggire. «Non ci penso proprio, sono il presidente del partito, non ho nulla di cui vergognarmi e vado io coi capigruppo » raccontano abbia ribattuto a Gianni Letta e agli altri «ambasciatori ». Ironizzando: «Spero mi facciano trovare il portone aperto, magari alla fine sarà lui a non presentarsi». (altro…)

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Precari

LE FESTE SI AVVICINANO, MA QUEST’ANNO GLI INSEGNANTI A TEMPO DETERMINATO NON AVRANNO RETRIBUITE LE VACANZE NON GODUTE. DI FATTO, PERDERANNO UN MESE DI STIPENDIO.

È come se mi togliessero la tredicesima. In genere quei mille euro arrivano tra gennaio e marzo e aiutano non poco”. La precaria quarantenne, Claudia C., che racconta la storia delle ferie mancate ai precari della scuola è una di quelle che meglio sintetizzano le ingiustizie italiane. La scuola pubblica ci ha abituato a vicende di mala-gestione , di impoverimento progressivo, di svuotamento costante di competenze e prerogative. Ma la vicenda delle ferie non retribuite assomiglia a un furto con destrezza operato in nome della spending review, della sana gestione di bilancio e delle politiche “in nome dell’Europa”. Una storia maldestra che per reggersi ha bisogno di norme interpretative, poco resocontabili, oggetto di una miriade di ricorsi a cui i sindacati di categoria stanno per prepararsi.  (altro…)

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The-mission-quando-il-reality-offende-la-realtaTutto può essere utile per catturare i telespettatori, anche ideare un reality show sulla pelle dei rifugiati del Sudan. I “rifugiati vip” – le solite starlette insieme con i campioni della peggiore non cultura nazionalpopolare – vivranno per dieci giorni tra chi soffre da dieci anni, senza grandi speranze. Ma la Rai parla di una valenza umanitaria del programma, secondo la solita logica dell’uomo bianco e ricco che salva i poveri negri. Le ONG italiane si rivoltano e lanciano petizioni online. Unimondo sta ovviamente da questa parte.

Non è ancora finita la (tardiva) calura estiva che i colpi di sole hanno già mietuto vittime tra i responsabili dei palinsesti Rai.

Per novembre è infatti previsto l’innovativo e struggente “The mission”! Ma di cosa si tratta? (altro…)

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Lo scaricabarile

Pansa consegnerà fra 48 ore al vicepremier la relazione che scagiona lo stesso numero due del governo e tiene a galla le larghe intese. E la Farnesina si auto-assolve.

L’uomo che non sapeva niente – nella spy story che riguarda Mukhtar Ablyazov e il “sequestro” da Casal Palocco con tanto di espulsione della moglie Alma e della figlia Alua, 6 anni – sarebbe il ministro dell’Interno Angelino Alfano. E rimarrà al suo posto nonostante le responsabilità politiche imposte dalla carica, perché sarà “scagionato” dalla relazione che il capo della Polizia Alessandro Pansa consegnerà nelle sue stesse mani fra due giorni. Non è stato informato del sì al blitz della notte del 28 maggio e del-l’espulsione con partenza da Ciampino il 1° giugno. E, come lui, non sapeva nulla il ministro degli Esteri Emma Bonino, da sempre paladina radicale dei diritti degli ultimi dissidenti nei luoghi più remoti del pianeta, che si “auto-scagiona” con lanci di agenzie dettati da “fonti della Farnesina”: “La Farnesina si è subito attivata per aiutare la signora Alma Shalabayeva, una volta appreso del provvedimento di rimpatrio forzato in Kazakistan disposto nei suoi confronti e di cui non era stata messa a conoscenza”. (altro…)

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scuola-e-f35 Com’è noto i cacciabombardieri F-35 sono inutili, ma sarebbero uno spreco anche se fossero utili. Pare infatti che queste carcasse volanti cappòttino da ferme. Tant’è che Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Australia e Turchia hanno già rimesso in discussione il progetto. Noi no, anzi. L’8 aprile 2009, due giorni dopo il terremoto in Abruzzo, mentre si raccoglievano 300 vittime, si soccorrevano migliaia di feriti e il governo Berlusconi faceva passerella sulle macerie senza trovare un euro per ricostruire L’Aquila, le commissioni Difesa di Camera e Senato votavano il via libera per l’acquisto di 131 F-35 (poi ridotti a 90) al modico costo di 15 miliardi. Nessun voto contrario: l’impavido Pd, anziché opporsi, uscì dalla stanza e non partecipò al voto, in linea con il suo programma scritto direttamente da Ponzio Pilato (a parte la senatrice Negri che, in un soprassalto di coraggio, restò dentro e si astenne). Ora però il Parlamento è infestato di marziani, i famigerati grillini, che con Sel fanno quel che il centrosinistra non ha mai fatto: opposizione. (altro…)

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giannelli

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MinettiMilano, i pm: sesso a pagamento Berlusconi: patologia giudiziaria Nicole Minetti.

Il Cavaliere: “Fantasia patologica dei magistrati”.

MILANO— Tutti erano sulla stessa barca, per traghettare le ragazze selezionate e per compiacere e soddisfare il ricco padrone di casa e cliente. Quindi non c’è differenza: sette anni di carcere per ciascuno è la richiesta di condanna per i tre imputati — Nicole Minetti, Lele Mora, Emilio Fede — che «congiuntamente e disgiuntamente » hanno, secondo l’accusa, «favorito l’altrui attività di prostituzione (…) in un’orgia bacchica, quale si verificava» a casa di Silvio Berlusconi. E siccome tra le ragazze a pagamento di Arcore c’era anche una minorenne, e «tutti questi lo sapevano», scattano le aggravanti specifiche. Come l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e da tutti quei ruoli pubblici che prevedono un contatto con i minori. (altro…)

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La-guerra-dei-ventanni-Ruby-ultimo-atto.

Lunedì, al processo Ruby, il pm potrà finalmente formulare le sue richieste, dopo i vari rinvii delle udienze ottenuti dall’imputato.

La sera prima, domenica, alle 21,30, la principale rete televisiva di proprietà del medesimo imputato trasmetterà uno speciale intitolato ‘La guerra dei vent’anni – Ruby, ultimo atto”.

Sarà condotto da Andrea Pamparana, che è anche opinionista del ‘Giornale’. E andrà in onda subito dopo ‘Striscia la notizia’, per avere il massimo traino possibile. Durerà due ore, dice la guida tv del sito di Mediaset.

Nel promo, già andato in onda, il voice over dice: «33 processi, 2500 udienze, 1000 magistrati impegnati, oltre 300 mila intercettazioni telefoniche».

Ecco, è tutto qui.

Ci si chiede quale altro imputato, al mondo, possa usare una rete televisiva nazionale per diffondere un’arringa mediatica a suo favore e per accusare i suoi giudici. (altro…)

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Spot elettorali

LA CADUTA DEL GOVERNO NON AFFOSSA SOLO LE PROPOSTE DEI TECNICI.

La mattina al Quirinale, il pomeriggio prima i capigruppo di Pd e Pdl in Senato, poi Gianfranco Fini a Montecitorio. Piero Giarda, che ha l’ingrato ruolo di ministro dei Rapporti col Parlamento, non gode, si presume, nel girare come una trottola per i palazzi romani, ma – se è consentita la metafora – ha dovuto prendere le misure ai clienti della premiata sartoria Monti Mario e soci: il nostro, infatti, deve garantire che il maggior numero di ddl e decreti del governo riesca a diventare legge, anche attraverso un provvidenziale lavoro di taglia e cuci tra i provvedimenti. COMPITO INGRATO, si diceva: le Camere, infatti, lavoreranno davvero al massimo fino al 22 dicembre, due settimane. L’unica cosa che va convertita per forza – è un obbligo di legge – è il ddl Stabilità con relativo Bilancio dello Stato: oggi le capigruppo dei due rami del Parlamento dovrebbero sancire i tempi della cosa, ma è probabile che si tenti di approvarla a palazzo Madama al massimo entro lunedì prossimo lasciando spazio ad un eventuale ritorno in Senato del dl Sviluppo 2.0 (ora alla Camera, che dovrà però approvare definitivamente anche il ddl in arrivo dai colleghi). (altro…)

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Napolitano è in pressing per una nuova legge elettorale. Il motivo di questa fretta improvvisa dopo sette anni di letargo al Quirinale, il call center di Mancino, dove i boom non si sentono mai, è apparentemente ignota. I partiti di governo eseguono gli ordini del presidente della Repubblica nell'”interesse del Paese“. La “grande coalizione” pdl, pdmenoelle, udc che tiene in vita Monti vuole cambiare le carte in tavola. Sono come dei vecchi bari colti sul fatto. L’obiettivo non è migliorare il Porcellum che fu da loro voluto e applicato nelle elezioni del 2006 e del 2008. Infatti, né Prodi, né Berlusconi hanno mai messo all’ordine del giorno la sua abolizione. L’obiettivo è far quadrare i conti senza l’oste, senza il MoVimento 5 Stelle. La legge elettorale dovrebbe essere materia di referendum, non discussa in segrete stanze. Il conflitto di interessi è palese: chi viene eletto decide come farsi eleggere, il tutto a pochi mesi dalle elezioni. (altro…)

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Sabato uscirà la sentenza di primo grado sul caso Mills.

Essendo evidenti le prove dell’avvenuta corruzione, ed essendoci già stato un processo che in tre gradi l’ha accertata, Berlusconi o sarà condannato o sarà «prosciolto per avvenuta prescrizione» (è in discussione se i termini sono già scattati o no).

Scrive Filippo Facci su ‘Libero’ che comunque vada il Cavaliere «ha vinto, anzi ha stravinto», «perché rimarrà incensurato» e «perché se era colpevole la giustizia non è riuscita a dimostrarlo nei tempi e nei modi previsti. (…) Il processo Mills nei suoi effetti pratici è il niente».

Boh.

A me sembra esattamente il contrario.

Se lo condannano, si porterà per sempre il peso politico di un grave reato, accertato per la prima volta da una sentenza e dopo un dibattimento.

Se lo prescrivono, sarà evidente a tutti quanto l’imputato Berlusconi ha brigato con le sue leggi ad personam e con le ricusazioni dei suoi strapagati avvocati pur di non farsi giudicare, pur di evitare di arrivare a una sentenza di merito.

Se questa per il Cavaliere è una vittoria, di fronte alle persone civili e alla storia di questo Paese, chissà come sarebbe stata una sconfitta.

Da PIOVONO RANE di Alessandro Gilioli

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Giuliano Ferrara, il più noto sfollagente della televisione italiana, sta per traslocare col suo samizdat Qui Radio Londra all’ora del dopo pranzo, quando di solito, sopraffatto dai supplì, riposa. Nell’attesa, non contento di aver messo in fuga milioni di telespettatori di Rai1 e migliaia di lettori del Foglio (1800 copie vendute), tenta di decimare pure le vendite del Corriere, che s’era appena riavuto da una brutta crisi, con un’intervista di un’intera pagina. Il titolo è in linea con l’ultima metamorfosi del nostro eroe, che parla come un caporale di giornata, una signorina Rottermaier, una signora-Luisa-che-comincia-presto-finisce-presto-e-non-pulisce-mai-il-water. Sempre coi verbi all’imperativo: “Tremonti si sottometta o se ne vada” (intanto sul Foglio intima: “Ai democristiani inquieti: scegliete da che parte stare, stateci e occupatevi di cose serie”). L’effetto degli ordini è ovviamente nullo, visto che non gli dà retta nessuno: un pò come accade al Grande Capo Estiqaatsi. Però lui insiste. “Quel signore che si chiama Berlusconi sta per essere ghigliottinato sulla pubblica piazza”, rivela Giuliano l’Aprostata tutto sudato. E “se tagliano la testa  al Cavaliere arrivala Repubblicadei mediocri”. C’è persino il rischio di perdere Gasparri, Gelmini, Frattini, Alfano e Giovanardi, per dire. (altro…)

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