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Posts Tagged ‘benigni’

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L’inchiesta di Giorgio Mottola sui fondi pubblici alcinema ha già fatto rumore, prima che fosse mandata in onda: colpa della parte del servizio su Papigno, lo studio voluto da Benigni e che è finito in perdita.
Al cinema abbiamo dato 1,2 miliardi l’anno: che qualità di film abbiamo prodotto?
La casa del Cinema Cinecittà: è stata in parte privatizzata da Prodi nel 1997, oggi lo Stato se la sta riprendendo e troviamo il banchiere Abete in due vesti, da privato e da pubblico interessato.
Il film di cui ci parla Mottola è un film che parte proprio da qui: dalla finta privatizzazione del 97, con Ente Cinema di Abete venduta a Cinecittà studios, sempre di Abete (con Della Valle e De Laurentiis).

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Ieri, per smentire definitivamente chi insinua che non faccia più ridere, Roberto Benigni ha fatto una battuta divertentissima, degna degli anni d’oro: “Se vince il No, il giorno dopo ti immagini? Il morale va a terra, peggio della Brexit”. Purtroppo non ha spiegato il morale di chi, precisamente, andrebbe a terra. Non certo di quei buontemponi che si sono ciucciati per vent’anni (quelli di B.) le sue geremiadi sulla “Costituzione più bella del mondo”: i quali, non avendo cambiato idea diversamente da lui, avrebbero anzi il morale alle stelle per aver salvato un’altra volta la Carta. (altro…)

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natangelo

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fo_ben

Di seguito l’intervista concessa da Dario Fo all’Huffington Post.
Oggi Dario Fo sarà in Piazza del Popolo a Roma, con Virginia Raggi

Cosa ha pensato quando ha letto l’intervista di Benigni a Repubblica?

Sono rimasto sconvolto. Avevo letto qualche tempo fa che in un incontro, rispondendo a una domanda, aveva detto che avrebbe sicuramente votato contro. (altro…)

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roberto-benigni

A Pisa il premio Oscar, che si è detto desideroso di “proteggere la nostra meravigliosa Costituzione”, ha espresso le proprie riserve sull’appuntamento referendario di ottobre: la Carta “è certamente perfettibile – ha spiegato – ma preferirei un dibattito ampio e pacato sui contenuti, piuttosto che il referendum su Renzi. Quello che mi preoccupa è la personalizzazione del quesito referendario”.

“Sarei orientato a votare no al referendum di ottobre sulleriforme costituzionali, proprio per proteggere la nostra meravigliosa Costituzione“. Parola di Roberto Benigni. Il giorno dopo il lancio della campagna nazionale per il “sì” di Matteo Renzi, il primo ad esprimere un caveat dal significato fortemente simbolico alla consultazione sulla quale il presidente del Consiglio fonda la continuazione del proprio mandato è il suo illustre conterraneo. (altro…)

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benigni

Leggo che Benigni, quello che anni fa in tivù recitava i suoi sermoni laici sulla sacralità della Costituzione, voterà sì al referendum che vuol sancire lo sfascio della Costituzione di cui sopra: quando si dice la coerenza.

Caro Roberto, ti ho voluto bene, e tutto sommato sempre te ne vorrò, perché certe tue cose resteranno: dal Cioni Mario a tutti gli Ottanta, fino al tuo ultimo apice La vita è bella. Siamo pure concittadini, e fino a un certo punto ce l’hai avuto eccome quell’approccio da guastatore toscano, da provocatore sboccato: da pazzo tanto esilarante quanto (in realtà) lucidissimo. Per carità: non potevi fare sempre la stessa cosa, e mettersi a toccare la “patonza” della Carrà a sessant’anni sarebbe stato un po’ ridicolo. Lo so. E pazienza – voglio essere buono – se un tempo prendevi in braccio Enrico e poi Mastella. Pazienza. (altro…)

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Benigni

Qualsiasi esperto di tv avrebbe spiegato a Benigni che, se c’è una cosa che non funziona in televisione, è parlare di un argomento troppo serio per due ore consecutive senza lo straccio di un ospite, di un’immagine o di un colpo di scena e con l’aggravante di un fondale marroncino alle spalle. Ma Roberto deve essersi dimenticato di interpellarlo e così ha conquistato nove milioni di spettatori con un monologo sui Dieci Comandamenti. Le ragioni di questa performance sono almeno quattro e finiscono tutte con la à. Qualità, prevedibilità, rarità e (assenza di) pubblicità.   (altro…)

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BenigniBENIGNI SU RAIUNO.

Roberto Benigni for president. Sono passate le nove da venti minuti quando arriva tra gli applausi al passo della marcetta trionfale che è diventata la sua sigla, e parte subito con l’inevitabile antipasto di cronaca. “Sono felice di essere a Roma e di vedervi tutti a piede libero. E poi che accoglienza: hanno saputo che avrei fatto lo spettacolo sui Dieci Comandamenti e li hanno trasgrediti tutti, ma proprio tutti”. Un breve preambolo che assomiglia tanto al minimo sindacale, poi però: “Basta, altrimenti invece di parlare della Bibbia finiamo per parlare di Rebibbia”.  (altro…)

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BenigniRoberto Benigni torna in Rai ed è una bella notizia: un artista vero fa sempre bene, ancor più in tempi di pensiero debole. Due prime serate su RaiUno, 15 e 16 dicembre, che avranno un costo di circa due milioni e mezzo di euro (lo scorso anno per una sola ne prese 1, 8). Racconterà I Dieci Comandamenti. Ieri, nella conferenza stampa romana, ha garantito che nonostante le tematiche scelte è ancora quello di un tempo: “Ho fatto uno spettacolo sulla Divina Commedia di Dante, sulla Costituzione, sull’Inno e ora sui Dieci Comandamenti. Penserete che mi sono montato la testa. Il prossimo anno vi prometto l’esegesi dei sette nani”.

Il talento divulgativo di Benigni, 62 anni il prossimo 27 ottobre, è noto e i dieci comandamenti sapranno sicuramente esaltarlo.

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Benigni

Renzi e Berlinguer, l’Expo e il Mose, l’Europa e i partiti della paura, Dante e Troisi, i miracoli dell’Italia Il grande regista e il fondatore di “Repubblica” in viaggio con Ulisse tra politica, filosofia e selfie.
Il dialogo.

NAPOLI ALZA gli occhi dalla platea al loggione, tutto gremito anche lassù. «Guarda che gioia. Quanto mi piace questo San Carlo. È pieno, proprio. Pensare che i sondaggi lo davano vuoto. Ci devono essere stati dei brogli». Roberto Benigni comincia con il genio comico e finisce con la poesia che ammutolisce. Eugenio Scalfari, finge preoccupazione accanto al travolgente premio Oscar: «Questa cosa non finisce bene». Poi gli intima giocoso: «Giù le mani», temendo di essere preso in braccio «come Berlinguer», lo provoca su Renzi, lo interroga sull’anima e su Ulisse, infine lo candida al Quirinale, a Palazzo Chigi e al Vaticano. Il lirico napoletano, ricolmo e reattivo in una bollente domenica estiva, appena li vede insieme scatta in piedi: tripudio di partecipazione, ilarità e commozione, che è voglia di abbracciare e riconoscersi in due simboli della cultura italiana. Una, due, sei volte sarà standing ovation per Benigni e Scalfari, formidabile coppia che corona il successo della Repubblica delle Idee, voluta a Napoli dal direttore Ezio Mauro. (altro…)

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Roberto Benigni sul palco in piazza Santa Croce a Firenze.

Roberto Benigni sul palco in piazza Santa Croce a Firenze.

L’attore torna in piazza Croce con lo spettacolo Tutto Dante,
tra letture dantesche e satira politica.

Benigni torna in piazza, a Firenze, con il suo spettacolo Tutto Dante che rimarrà in scena fino al 6 agosto. L’attore riprenderà e concluderà la lettura dell’Inferno del divin poeta iniziata nel 2006. La prima parte della serata è stata dedicata all’attualità: Benigni ha passando in rassegna i nomi dei politici che gravitano intorno ai principali fatti di cronaca; la seconda parte, invece, è incentrata sulla lettura del XXIII canto, quello che parla degli ipocriti. Una serata che Benigni ha voluto dedicare a due amici scomparsi: «Vincenzo Cerami e Carlo Monni». L’attore ha voluto ricordare lo sceneggiatore scomparso 3 giorni fa, e l’attore fiorentino, Monni, che con lui fu «In Berlinguer ti voglio bene» morto circa un mese fa. «A loro dedico questa sera», ha detto tra gli applausi. (altro…)

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vincenzo cerami benigni

Lo scrittore è morto ieri a Roma dopo una malattia. Autore di romanzi e film, aveva 72 anni. Il ricordo di Benigni “Mi ha insegnato come si fa a far battere il cuore alla gente”

CURZIO MALTESE QUANDO uscì Un borghese piccolo piccolo Italo Calvino disse che Cerami era un vero scrittore perché non assomigliava a nessun altro, come ha ricordato Roberto Benigni ai David, ma soltanto chi l’ha conosciuto può dire quanto fosse vero nella vita.

È morto ieri all’età di 72 anni Vincenzo Cerami. Il grande sceneggiatore e scrittore italiano, nato a Roma il 2 novembre 1940 e candidato all’Oscar nel 1999 per il film La vita è bella con Roberto Benigni, era malato da tempo. «Con il suo estro creativo e il multiforme talento, ha dato un contributo fondamentale alla nascita di opere che rappresentano pagine memorabili nella storia della cultura del nostro Paese», ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «Una figura straordinaria per la cultura dell’Italia», ha rimarcato il ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray. «Vincenzo era un grand’uomo oltre che un grande sceneggiatore. Mi ha insegnato molto come lavoratore del cinema e come persona», ha detto invece il regista Gianni Amelio, che con Cerami ha scritto i film Colpire al cuore, I ragazzi di via Panisperna e Porte aperte. (altro…)

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Bonsaibiagioraucci.com

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PROVATECI voi, che siete così bravi a criticare, a stare da soli per due ore e rotti a tenere milioni di persone incollate davanti alla tv a parlare di Costituzione e di Italia una e indivisibile.
SCRIVI Umberto, sì si chiamava Umberto anche Terracini, buonasera cardinali, se per caso vi metteste in ascolto adesso ci sarebbe l’articolo 7, lo Stato e la Chiesa sono indipendenti e sovrani, non vorrei dire niente di rivoluzionario, ci sarebbe il principio di laicità, anche Dante era laico, era cristiano ma laico, diceva al Papa non mischiare la politica coi precetti religiosi, dividi, se no sarebbe come usare Dio e metterlo al servizio della Chiesa, e invece è la Chiesa al servizio di Dio. (altro…)

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La lezione di educazione civica impartita in tv con la consueta leggerezza da Roberto Benigni ha emozionato e istruito un Paese di maleducati civici che confondono la politica con i maneggi dei politici e non hanno il senso dello Stato perché è lo Stato che fa loro senso. Invece le battute, attese e inevitabili, sul ritorno in campo di Berlusconi avevano un limite: facevano ridere meno di Berlusconi. Non che fossero brutte. Alcune erano davvero gustose: «Ha diviso l’Italia in due: metà contrari e metà disperati». Ma ormai nemmeno un premio Oscar può rivaleggiare con l’originale mentre, sprofondato nel salotto di una sua dépendance televisiva, giustifica le notti allegre di Arcore sciorinando una litania di disgrazie: mia mamma era morta, mia moglie mi aveva lasciato e io ero stanco, solo e abbandonato da tutti… Sembrava John Belushi in «Blues Brothers», quando per giustificarsi con la fidanzata mollata davanti all’altare tira in ballo qualsiasi cosa, persino l’invasione delle cavallette.   (altro…)

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Gran folla a villa Angeletti a Bologna per i 110 anni della Fiom. Sul palco Serena Dandini, Vauro, Marco Travaglio, Corrado Guzzanti, i Subsonica, Daniele Silvestri. Parlano lavoratori, precari e studenti. Landini: “Referendum contro legge ad aziendam”. Il giornalista: “Ci dobbiamo riprendere il nostro futuro”.

ROMA – C’è un prato gremito di gente. Ci sono migliaia di persone. Ci sono lavoratori, precari e studenti: tutti ugualmente “incazzati”. Ci sono Serena Dandini, Michele Santoro e Vauro. Ci sono le bandiere della Fiom. E anche Roberto Benigni che grida “l’Italia s’è desta”. E la musica. E c’è il lavoro e la sua dignità. Eccola la serata evento “Tutti in piedi, entra il lavoro”. Dopo il successo di ‘Raiperunanotte‘ il conduttore di Annozero torna a farsi sentire. Al fianco della Fiom che celebra i suoi 110 anni a Villa Angeletti, a Bologna. Tanta gente con lui: comici, giornalisti, musicisti, attori ma anche gente comune come le operaie della Omsa di Faenza, ricercatori e precari. “Michele, ti devo riportare in Rai, ho anche un euro che ho prestato a Garimberti” attacca la Dandini esibendo una maglietta con scritto ‘Rai Pride’ e ironizzando sul “covo di comunisti” che la circonda. (altro…)

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