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Posts Tagged ‘Brexit’

Giannelli

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Vauro

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GERMINA, nel dopo Brexit, una stranissima e inutile polemica. Chi fa notare la netta prevalenza dei “remain” tra i più giovani e i più istruiti, la netta prevalenza dei “leave” tra i più anziani e i meno istruiti, viene accusato di classismo e di snobismo. Ma quella spaccatura anagrafica non è un’opinione. È un dato: piuttosto clamoroso. E prenderne atto non implica (se non in sparute minoranze in crisi di nervi, e irrilevanti) mettere in discussione la democrazia, né ripudiare l’unico vero “uno vale uno” davvero messo in campo nella storia umana, ovvero il suffragio universale. (altro…)

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renzi-cameron

Il giornalista Wolfgang Münchau dipinge uno scenario in cui al referendum costituzionale vincerà il no, l’esecutivo cadrà e si apriranno le porte per un’uscita del nostro Paese dall’euro e il collasso dell’intera Eurozona, “il più violento choc economico della storia”.

“L’Italia potrebbe essere la prossima tessera del domino a cadere”. L’editorialista del Financial Times Wolfgang Münchau prevede che il voto sulla Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, sarà solo l’inizio della fine dell’Eurozona, che sarà “distrutta”, “devastata” dal divorzio tra Londra e Bruxelles. E la prossima vittima sarà proprio Roma, o meglio il governo Renzi, che sul referendum costituzionale di ottobre si sta “prendendo una scommessa non meno rischiosa di quella di David Cameron“. Non a caso, gli ultimi sondaggi dopo la Brexit danno in vantaggio i no al 54%. Il giornalista dipinge uno scenario in cui alla consultazione vinceranno i contrari alle riforme, l’esecutivo cadrà e si apriranno le porte per un’uscita dell’Italia dall’euro e il collasso dell’intera Eurozona, “il più violento choc economico della storia”. (altro…)

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Giannelli

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Jo Cox. Resta una sola persona da ricordare, la giovane donna assassinata al grido di “Britain First!” mentre stava raccontando, alla gente riunita intorno a lei, la vera storia. L’Inghilterra sta per abbandonare l’Europa pur di non accettare qualche migliaio di profughi salvati dalla guerra e dal mare, tra cui molti bambini in questa squallida vicenda della Brexit. Jo Cox ha fatto con ostinazione ciò che avrebbe fatto, e ha fatto tante volte, il Partito Radicale (da solo) in Italia. (altro…)

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UE

Juncker e Hollande mettono fretta a Londra: via subito prima che altri la seguano.

Le pratiche per la separazione sono avviate: “Non sarà divorzio consensuale, ma non è stata neppure una grande storia d’amore”, dice il presidente della Commissione Jean Claude Juncker. Nel secondo giorno dell’Europa a 27, governi e istituzioni europee cercano di ottenere due risultati opposti. Primo: accelerare l’uscita della Gran Bretagna, forzando il premier dimissionario David Cameron ad attivare subito l’articolo 50 del Trattato di Lisbona che regola l’uscita. Solo un negoziato rapido che dimostri la compattezza e l’intransigenza di quel che resta dell’Ue può scoraggiare i tanti partiti che vogliono imitare i conservatori inglesi e andare al voto sull’appartenenza all’Unione. (altro…)

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Di Battista

Cosa c’entra la Brexit con le pensioni d’oro di Giuliano Amato e Lamberto Dini? Nulla, apparentemente. A meno di non chiederlo al M5s Alessandro Di Battista, magari mentre attende i risultati del referendum nel Regno Unito alla residenza dell’ambasciatore britannico a Roma. “Quella è la strada, permettere ai cittadini di scegliere”. E parte l’esempio: “Immaginate, qualora fosse possibile in Italia, di indire un referendum per il taglio dell’80% delle pensioni d’oro“. E allora? “Durante la raccolta firme pensionati come Dini o Amato avanzerebbero loro una controproposta per tagliarle magari il 40%. Questo è quello che insegna da un punto di vista politico strategico il referendum in Gran Bretagna”. (altro…)

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brexit

Oltre 2 milioni di firme per la proposta che chiede al governo una nuova consultazione. Ma per aderire basta autodichiararsi cittadini britannici. Intanto su Change.org si raccolgono adesione anche per una “secessione” della capitale. La premier scozzese Nicola Sturgeon: “Discussioni immediate” con Bruxelles “‘per proteggere il posto della Scozia nella Ue”.

Il giorno successivo allo shock della Brexit è quello delle iniziative che partono dal fronte del Remain, ma soprattutto è quello del contropiede scozzese. Perché nonostante petizioni e ipotesi più o meno credibili di referendum bis per restare in Ue, la notizia vera che arriva da Oltremanica è la presa di posizione di Edimburgo. Il primo ministro Nicola Sturgeon ha annunciato che il suo governo chiederà l’avvio immediato di una discussione conBruxelles per permettere alla Scozia di restare nell’Unione Europea. Di fatto, si tratta di un superamento della Brexit in un Paese dove il fronte del Remain ha raccolto oltre il 62% dei voti. Nel frattempo, però, i pro-Ue inglesi nono si sono rassegnati alla sconfitta. E hanno provato a ribaltare l’esito del voto popolare con una petizione rivolta al Parlamento britannico perché sia convocata una seconda consultazione. In mezza giornata, sono state raccolte online oltre 2 milioni di firme. Non solo: su Change.org si raccolgono firme pure per una “secessione” della capitale per farla restare “nel cuore dell’Europa”. (altro…)

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Comunità Europea

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E adesso che succederà? I burocrati di Bruxelles dovranno fare i conti con la vittoria della democrazia diretta. L’articolo 50 del Trattato sull’Unione europea è chiaro. Cameron, che ha annunciato le dimissioni da premier in autunno, deve notificare l’intenzione del popolo britannico al Consiglio europeo. Poi inizieranno i negoziati fra i 27 Paesi membri e il Regno Unito per trovare un accordo che deve definire le modalità di recesso e cioè l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Si dovrà negoziare tutto: dagli scambi commerciali alla circolazione dei cittadini britannici in Europa e viceversa, dalle politiche agricole all’unione bancaria. (altro…)

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La classe dirigente

C’è un profetico film inglese del 1972 che si intitola “La Classe Dirigente“.

Inizia con un lord nevrotico che ogni sera gioca ad appendersi con un cappio al collo, simulando un’impiccagione, finché non ci resta secco; prosegue con un catalogo di paranoie psichiatriche di suo figlio, il 14° Conte di Gurney, che si crede Gesù; finisce con una sequenza della Camera Alta britannica in cui i lord si trasformano in cadaveri putrescenti.

Inevitabile ripescarlo dalla memoria, dopo quello che è successo. (altro…)

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brexit

Tra i “marziani” di Hillingdon “La Ue era solo per i ricchi”.

LONDRA – La festa dei “marziani di Hillingdon” — come si definiscono loro — è iniziata quando il cielo di Londra aveva appena iniziato a schiarire. «Noi non ce l’aspettavamo», ammette Cliff Dixon, loro capo putativo e anima dell’Ukip locale seduto davanti all’ennesima birra al bancone del pub “The Crown”. Invece è successo: “Leave 72.982 voti (56,36%), Remain 58.040 (43,63%)”, ha annunciato alle 5.45 di mattina il responsabile del collegio elettorale. E il quartiere a Ovest di Londra — noto finora solo per aver dato i natali a Ray Wilkins (glorioso centrocampista di Manchester United e Milan) e per aver eletto in Parlamento Boris Johnson, il volto mediatico della Brexit — si è risvegliato a sorpresa come testimonial dell’”out”.

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Chissà perché la gente, il popolino, quello che commenta le notizie dei giornali sul bar o sul treno ama poco l’Europa, i mercati, le banche.
Chissà perché si chiedono i commentatori nei talk, economisti ex presidenti del consiglio, giornalisti di grido che sanno come funzionano le cose.

Certo, basterebbe leggerli i giornali e leggersele quelle notizie che alla gente danno così fastidio.
Ieri per esempio, il presidente del Consiglio è stato ascoltato dalla procura di Roma come persona informata sui fatti per la presunta fuga di notizie, prima del decreto sulle banche popolari.
Dove De Benedetti ha inventito 5 ml in azioni delle popolari, prima che la notizia del decreto uscisse, guadagnandoci 600 mila euro. (altro…)

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brexit

Per un ragazzo di Londra, l’Europa è la fidanzata spagnola con cui ha amoreggiato durante l’estate del corso Erasmus a Barcellona. Per la vecchietta di Bristol citata dal capo degli ultrà nazionalisti Farage, l’Europa è il migrante nigeriano che attraversa la Manica per togliere il lavoro al figlio inglese della sua vicina. Ha vinto la vecchietta di Bristol, perché ci sono più vecchiette che ragazzi, in questa Europa che non fa più bambini. Non è sconvolgente che a decretare la Brexit sia stata proprio la generazione dei Beatles e dei Rolling Stones, quella che voleva cambiare il mondo e oggi in effetti lo ha cambiato, ma nel senso che se lo è chiuso dietro le spalle a doppia mandata?   (altro…)

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Cameron

Esulta il fronte antieuropeista dopo il “leave” del Regno Unito dalla Ue. Farage: “Ci siamo ripresi il Paese, ora Cameron deve dimettersi”. Diametralmente opposto l’umore del vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel: “Maledizione, un brutto giorno per l’Europa”. Schulz: “Si prevedono periodi difficili”. Tusk: “Momento drammatico”.

L’esultanza ‘da stadio’ dei pro Brexit, la reazione a catena di chi prenderà ad esempio l’uscita britannica dall’Ue, la paura degli europeisti. C’è di tutto dopo la vittoria del fronte Leave al referendum inglese. “Ci siamo ripresi il Paese, questa è una vittoria della gente vera, della gente normale, della gente dignitosa” ha detto Nigel Farage, leader del Partito indipendentista Ukip, commentando i dati. La prossima mossa di Farage è già sul tavolo: “Dimissioni immediate di David Cameron”. “Ora oso sognare che sta sorgendo l’alba su un Regno Unito indipendente. Che il 23 giugno entri nella nostra storia come la nostra giornata dell’indipendenza” ha aggiunto Farage su Twitter. (altro…)

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cameron-renzi

Prima dell’esito del referendum sulla cosiddetta Brexit, il premier aveva anticipato alla Stampa il suo intervento: “Mi viene da sorridere a guardare la piccola folla che pensa di scendere dal carro del presunto sconfitto, con la stessa rapidità con la quale ci era salita”.

Era prevista per oggi pomeriggio alle 15. Non ci sarà. E’ stata rinviata a data da destinarsi la direzione nazionale del Partito democratico, convocata lunedì scorso dal premier Matteo Renzidopo il pessimo risultato del Pd ai ballottaggi delle elezioni amministrative del 19 giugno scorso. Nelle intenzioni del presidente del Consiglio e di tutte le anime interne del partito, quella di oggi doveva essere l’occasione per fare il punto della situazione e dello stato di salute del Pd. L’esito del referendum sull’uscita dell’Inghilterra dall’Unione europea e soprattutto la vittoria del fronte ‘Leave’ ha però scompaginato tutti i piani: la direzione oggi non ci sarà e forse, secondo quanto fatto filtrare da ambienti vicini alla segreteria, sarà riconvocata tra una settimana, probabilmente venerdì primo luglio. (altro…)

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Brexit-Farage

Inghilterra e Galles votano per uscire dall’Unione, Scozia e Irlanda del Nord per restare. Il leader storico degli euroscettici dell’Ukip canta vittoria: “Questa è l’alba di un Regno Unito indipendente, è arrivato il momento di liberarci da Bruxelles. Ora il premier si dimetta”. Male le Borse, crollano le asiatiche. Spread in forte rialzo.

Il Regno Unito è fuori dall’Unione Europea: nel referendum sulla cosiddetta Brexit i cittadini britannici hanno votato con il 52% per l’uscita dall’Ue. Il leader storico degli euroscettici dell’Ukip, Nigel Farage, canta vittoria: “Questa è l’alba di un Regno Unito indipendente, oggi è il nostro Independence Day, è arrivato il momento di liberarci da Bruxelles”.  (altro…)

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