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Posts Tagged ‘camusso’

L’intervista.

La leader della Cgil Susanna Camusso detta le condizioni per evitare il referendum: i buoni lavoro potranno essere distribuiti solo a studenti pensionati e disoccupati di lunga durata per prestazioni occasionali e accessorie.

ROMA – «Non è con un maquillage legislativo che si può pensare di risolvere il problema dei voucher. Noi ne chiediamo l’abrogazione, chiediamo la cancellazione di una forma di precarietà», dice Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil in questa intervista in cui sostiene che per evitare il referendum i buoni lavoro dovrebbero poter essere usati «solo dalle famiglie, acquistati all’Inps e non in tabaccheria, per retribuire, infine, la prestazione occasionale e accessoria di disoccupati di lunga durata, pensionati e studenti».

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camussoIl governo non fissa la data e aspetta che la Camera proponga un disegno di legge per limitarne gli abusi. La Camusso chiede di votare con le amministrative.

Il Parlamento prova ad accelerare sulla riforma dei voucher. Mercoledì la commissione Lavoro alla Camera dei deputati presenterà un testo che faccia la sintesi di quattro tra le proposte in discussione, a partire da quella di Cesare Damiano (Pd). Si tratta di disegni di legge che mirano a riportare sostanzialmente il lavoro accessorio nella cornice della legge Biagi e a ripristinare quindi la natura “occasionale” delle prestazioni. A quel punto, il governo Gentiloni con ogni probabilità farà propria la proposta e valuterà l’idea di inserirla in un decreto legge. (altro…)

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camussoSondaggio Tecnè: oltre il 60% degli italiani andrebbe a votare nella consultazione in primavera.

Il referendum del 4 dicembre non li ha appagati. Gli italiani hanno gran voglia di andare a votare anche in primavera, per abolire i voucher. E potendo spazzerebbero via tutto il Jobs Act, a conferma che un altro pilastro renziano crollerebbe nelle urne. Così racconta un sondaggio della società Tecnè sui due referendum sul lavoro proposti dalla Cgil, previsti presumibilmente per maggio. (altro…)

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sindacatiSusanna Camusso

“Per la rappresentanza basta tradurre in legge l’accordo con la Confindustria, però poi Renzi sarebbe costretto a trattare con noi”.

LA CGIL non ci sta a essere «usata in modo strumentale dal premier per recuperare il voto moderato». Susanna Camusso, segretaria della Cgil, risponde così a Matteo Renzi. E attacca: «È il governo che incoraggia i sindacatini ».
Renzi dice che nei sindacati ci sono più tessere che idee. Vuole rispondergli?
«Il premier preferisce, evidentemente, avere a che fare con organizzazioni poco rappresentative. La Cgil ha oltre 5 milioni di iscritti. Abbiamo, è vero, un duro lavoro da fare per trovare la sintesi ma a noi piace praticare il pluralismo. Non siamo abituati a dividerci tra gufi e non gufi. Ma non mi stupisce la sua posizione. Sarà cominciata una nuova campagna d’estate ».

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Proteste

Susanna Camusso.
Il segretario Cgil contro la legge sulla scuola “Le risorse vanno a chi primeggia. A Scampia o allo Zen di Palermo cosa succederà? Il Jobs Act non sta dando effetti perché mancano gli investimenti, soprattutto pubblici”.

CAMUSSO , ma non è paradossale uno sciopero della scuola contro una riforma che prevede 100 mila assunzioni di precari?
«Ma secondo lei — risponde il segretario generale della Cgil — un sindacato può scioperare contro delle assunzioni? La verità è che il governo non è in condizioni di farle per l’inizio dell’anno. E ha posto criteri assai discutibili che dividono in modo arbitrario i precari».
Non è che protestate contro una legge che vi ha tagliato fuori, che ha ignorato il tradizionale potere di veto dei sindacati?
«Francamente mi paiono argomenti vecchi e strumentali. Le cose sono assai più serie. Questa è una riforma che lede il diritto costituzionale della libertà di insegnamento, che affida a un singolo, il dirigente scolastico come si chiama oggi il preside, la totale discrezionalità su chi debba insegnare o meno.

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CamussoSindacati critici sul Def. Furlan (Cisl): “Con il tesoretto ampliare il bonus di 80 euro a pensionati e autonomi” Il ministro del Lavoro, Poletti: “Nel Jobs Act cancelleremo la clausola sull’aumento dei contributi per le imprese”.

La leader Cgil: “Il tesoretto? Se c’è vada a investimenti e creazione di lavoro” Manifestazione a Roma dei lavoratori pubblici da sei anni senza nuovo contratto.

ROMA – La ricetta «è sbagliata». Nel Documento di economia e finanza appena approvato da Palazzo Chigi, per Susanna Camusso, leader della Cgil, c’è il solito mix di tagli e di austerità, una strada che «come abbiamo visto in questi sette anni non porta da nessuna parte» se non ad un aumento delle diseguaglianze, ha detto. Né la convince il dibattito su come spendere il tesoretto da 1,6 miliardi spuntato fra le pieghe del Def: «Se c’è vada agli investimenti all’occupazione, ma in questi casi sarei come San Tommaso, aspetterei la legge di stabilità per vedere se davvero ci sono le risorse». Né il tesoretto ha entusiasmato la Cisl, pur più morbida riguardo al Def («giudizio sospeso»).

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Manifestazione

SABATO LA FIOM IN PIAZZA CON OPERAI, EMERGENCY, LIBERA E QUALCHE PD CAMUSSO CI SARÀ. AD APRILE “LA CARTA D’IDENTITÀ” DELLA COALIZIONE SOCIALE.

La piazza di Landini vuole parlare il linguaggio della democrazia. “È il filo conduttore in questa fase” dice il segretario Fiom al Fatto, parlando della manifestazione di sabato 28 marzo a Roma: “Nessuno partecipa, nessuno decide più, noi proviamo a farlo”.
La democrazia, nell’intenzione di Landini, “riguarda le riforme del governo, mai votate da nessuno” ma riguarda anche, “la possibilità che le persone partecipino davvero in prima persona” e qui si parla dei Coalizione sociale. “La democrazia serve anche per la riforma in Cgil” aggiunge Landini delineando tre questioni diverse ma collegate.
La Fiom punta molto sulla giornata con la prenotazione di 300 pullman. Si tratta, del resto, del primo appuntamento di opposizione a Matteo Renzi dopo l’approvazione del Jobs Act. Cosa non facile, visto il clima che regna nel paese. (altro…)

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LandiniLa Fiom si prepara alla manifestazione di sabato prossimo a Roma con 300 pullman prenotati da tutta Italia (il corteo sarà da piazza della Repubblica piazza del Popolo). L’appuntamento servirà anche a delineare i primi contorni della Coalizione sociale. Accanto al sindacato, infatti, sfileranno, e parleranno dal palco, precari, partite Iva, studenti, migranti e personalità come Stefano Rodotà (se si riprenderà da una frattura) oppure, al telefono in collegamento dall’Africa, Gino Strada. Possibile anche l’intervento di Gustavo Zagrebelsky. Non è chiaro, invece, se parlerà Susanna Camusso. Il segretario della Cgil ha fatto sapere ieri che sarà certamente in piazza ma non ha ancora deciso se farà il suo intervento. (altro…)

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Landini

Distanze invariate dopo il faccia a faccia La leader: “Così non fai più sindacato”.

ROMA – La coalizione sociale di Landini «danneggia i lavoratori» perché «esula dai compiti del sindacato». Così Susanna Camusso spiega le ragioni dello scontro della Cgil con la Fiom.
La tensione resta alta e non serve a stemperarla il faccia a faccia di un’ora tra i leader delle due organizzazioni che ieri ha aperto la giornata in corso d’Italia. Lo scontro è quello sulla presunta intenzione di Maurizio Landini di dare vita a una coalizione sociale che sia l’embrione di un nuovo partito della sinistra. Ipotesi che è stata avanzata da esponenti dell’area di governo e che è sempre stata smentita dalla Fiom. La Cgil teme però che, dopo le polemiche, l’idea della coalizione sociale di associazioni contro la politica del lavoro di Renzi finisca per mutarsi in qualcosa di diverso da una semplice iniziativa sindacale.

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I nomiLa segreteria boccia la Coalizione sociale anti-Renzi “Le scelte individuali non coinvolgano le strutture”.

ROMA – La Cgil sconfessa la Fiom. Al termine di una lunga riunione della segreteria nazionale, il sindacato guidato da Susanna Camusso prende le distanze dalla «coalizione sociale» lanciata da Maurizio Landini. La nota di corso d’Italia è dura. La strada della coalizione, si legge, «così come viene proposta non rientra e non può rientrare tra le iniziative che la Cgil e le proprie strutture possono a qualsiasi titolo promuovere, fatte salve le scelte individuali». E questo perché il bisogno di politica «non può portare né la Cgil né alcuna sua struttura a sostituirsi alla stessa politica o alla promozione di formazioni politiche».

Attacco duro perché l’accusa a Landini di voler fondare un partito è la stessa che viene da Matteo Renzi. Così, poche righe più in là, la segreteria Cgil specifica che «va riaffermata con forza l’autonomia della Cgil rispetto a tutte le iniziative che si collocano nell’alveo della politica sia pure con tratti che richiamo più l’idea di movimento che non quella della forma partito».
Bocciatura pesante che segna di fatto la rottura tra Camusso e Landini dopo mesi di alleanza contro i provvedimenti del Jobs act del governo Renzi.

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Landini, Camusso dice “no”.

LandiniMaurizio Landini morde ma non strappa: “La Cgil deve cambiare o è fuori. Con Susanna Camusso sono tre mesi che parliamo di ‘coalizione sociale’, e abbiamo intenzione di continuare assieme”. Camusso morde e basta, tramite portavoce: “Nè il segretario nè la segreteria della Cgil erano stati informati dell’iniziativa organizzata venerdì dalla Fiom, nè tantomeno hanno espresso appoggio a quel progetto”. Non marciano uniti da tempo, il segretario della Fiom e quello della Cgil. E a ribadirlo sono contenuti e conseguenze dell’intervento di ieri di Landini a In mezz’ora, su Rai Tre.  Che innanzitutto ripete: l’iniziativa di venerdì scorso a Roma con Fiom e associazioni per una coalizione sociale non ha battezzato un nuovo partito: “Il sindacato non deve essere un partito e io non voglio farlo nè uscire dal sindacato. (altro…)

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Camusso
Susanna Camusso
La leader della Cgil lancia la campagna per una legge di iniziativa popolare che ripristini l’articolo 18 con reintegro in caso di licenziamento illegittimo. “Coinvolgeremo il maggior numero di persone”.
ROMA – La sfida della Cgil al governo Renzi si chiama Nuovo Statuto dei lavoratori. «Si deve fare ogni sforzo — dice Susanna Camusso, segretario generale del sindacato più grande d’Italia — per ricostruire un diritto del lavoro dopo i danni determinati dalle scelte del governo. Vanno affermati diritti universali di tutti coloro che lavorano indipendentemente dal contratto».
È quel che dice il senatore del centrodestra Maurizio Sacconi secondo cui lo Statuto dei lavoratori è caduto ora va scritto uno Statuto dei lavori?
«No, assolutamente no. Il problema non sono i lavori — come sostiene il vero autore delle politiche del governo sul lavoro — il problema sono i diritti di coloro che lavorano. Nel decreto del governo non c’è alcuna estensione dei diritti e delle tutele. Non cambierà nulla ed è l’ennesima dimostrazione del baratro che c’è tra gli annunci e la realtà».

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corteo-fiom-milano

Manifestazioni in 25 città, scontri a Padova e Milano: feriti studenti e poliziotti. Roma, uova contro l’ambasciata tedesca. Camusso: “Mediazione? Non c’è tutela”. In 30 sulle impalcature del Colosseo. A Napoli bloccata la tangenziale.

E’ il giorno dello “sciopero sociale“: Fiom, Cobas, sindacati di base, organizzazioni studentesche, precari e attivisti dei centri sociali in piazza a Roma, Milano, Napoli e in altre città (25 in tutto quelle principali) contro le politiche di austerità della Ue e del governo Renzi, contro il Jobs Act e l’abolizione dell’articolo 18. Ma anche, per quanto riguarda la scuola, per l’assuzione dei precari e un no secco al piano del governo. (altro…)

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CamussoLa segretaria Susanna Camusso.

È gravissimo quello che è accaduto ieri a Roma”. Alla richiesta di un commento sulle frasi di Pina Picierno, il segretario generale della Cgil propone di cambiare discorso. Lei stessa è corsa al Policlinico Umberto I per accertarsi della salute dei militanti Fiom picchiati. Poi ha parlato con Maurizio Landini e ha telefonato al ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
Cosa ha detto al ministro Alfano?
Che quello che è avvenuto è gravissimo e chiediamo al governo di risponderne. Gli ho detto che occorre molta attenzione perché in una situazione così difficile non si sa dove si va a finire.
Avvertite una situazione pesante?
Ho incontrato personalmente i lavoratori dimessi, tutti e due raccontano la stessa cosa: c’è stato un ordine esplicito. Stupisce sempre, del resto, che queste cose possano avvenire per caso. Ci deve essere un ordine. Ma le manifestazione pacifiche non possono essere trattate in questo modo. (altro…)

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Camusso - LandiniLA CAMUSSO VUOLE ASPETTARE DICEMBRE: SPERA CHE LA CRISI AFFONDI IL PREMIER.

La sfida è mortale. Matteo Renzi vuole la Cgil fuori dal terreno di gioco. Susanna Camusso ha una sola vera speranza, che il rottamatore imploda a breve, travolto dagli implacabili numeri della crisi. In subordine, la Cgil può solo cercare di guadagnare tempo per rinviare la resa. Così nella sede romana di Corso Italia è già iniziata la discussione organizzativa sullo sciopero generale che Maurizio Landini della Fiom vuole già a novembre, a costo di farlo solo con i metalmeccanici, e che Camusso vorrebbe rinviare a dicembre. A quel punto le partite di Jobs Act e legge di stabilità saranno già concluse, ma non importa, se Renzi non si schianta sarà in ogni caso una lunga marcia.   LO SCARTO tra le illusioni e la realtà Camusso l’ha misurato nelle sole 48 ore che hanno separato la trionfale manifestazione di sabato scorso e lo schiaffone che si è presa lunedì pomeriggio a Palazzo Chigi. (altro…)

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Manifestazione CGIL

Camusso: ecco perché non parla con noi, ma solo con le corporazioni Manovra e Jobs act si possono cambiare. Faremo lo sciopero generale.

ROMA – A un certo punto Susanna Camusso interrompe questa intervista, si alza, sigaretta in mano, e va verso la bacheca del suo ufficio con affaccio su Villa Borghese. Tra foto, messaggi, ricordi e volantini della Cgil, c’è un lancio di agenzia con una dichiarazione di Sergio Marchionne del 2 ottobre scorso. Parla del mercato del lavoro, l’ad di Fca, della necessità di togliere «i rottami dai binari». Ed è questo, spiega, il compito affidato a Renzi. Precisa: «L’abbiamo messo là per quella ragione lì».
Il segretario generale della Cgil si risiede: «Vede, quella dichiarazione non è mai stata smentita. A me colpisce molto che un cittadino svizzero che ha spostato le sedi legale e fiscale della Fiat all’estero possa dire del nostro presidente del Consiglio “L’abbiamo messo là” e che lo possa fare senza suscitare alcuna reazione».

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Renzi-sindacati
DOPO UN INCONTRO “SURREALE” DELL’ESECUTIVO CON CGIL, CISL E UIL, IN SERATA IL PREMIER SPIEGA IN TV IL SUO CONCETTO DI DIALOGO: “MANDATEMI UNA EMAIL”

Il senso di Matteo Renzi per il sindacato è tutto in una battuta: “Mandateci una email”. È il messaggio che il premier manda a Cgil, Cisl e Uil dagli studi di Ottoe-Mezzo, il programma di Lilli Gruber, dopo l’incontro pomeridiano tra il governo, senza Renzi, e le sigle sindacali. Le avvisaglie di quanto avrebbe detto il premier, Cgil, Cisl e Uil le hanno avute al ministero del Lavoro, dove si sono trovati di fronte un governo indisposto, perfino, a fissare il prossimo appuntamento. “Vi faremo sapere” hanno comunicato, imbarazzati, Pier Carlo Padoan, Graziano Delrio, Giuliano Po-letti e Marianna Madia. Un atteggiamento che ha provocato la stizza e l’accusa di Susanna Camusso, che ha definito quell’incontro come “surreale”. Renzi, in serata, è però molto più esplicito: “Il governo non tratta con i sindacati. (altro…)

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RenziCHIUSURA DI LEOPOLDA.

Nel 2014 aggrapparsi ad una norma del 1970 che la sinistra di allora non votò è come prendere un I-phone e dire ‘dove metto il gettone del telefono?’ O prendere una macchina digitale e metterci il rullino”. La Leopolda stracolma si produce in risate e applausi scroscianti quando Matteo Renzi, sul palco, pronuncia la frase clou. Cravatta da presidente del Consiglio, camicia bianca e jeans da rottamatore, nel suo intervento finale il premier fa un comizio sul lavoro in diretta tv, senza controprogrammazione di piazza, e asfalta in una volta sola Cgil e minoranza. Anzi, sfida la sinistra del partito, la invita alla scissione: “Se le manifestazioni che abbiamo visto in questi giorni sono politiche, io le rispetto e non ho paura che si crei a sinistra qualcosa di diverso. Sarà bello capire se è più di sinistra restare aggrappati alla nostalgia o se è più di sinistra prevedere il futuro, innovare, cambiare. Staremo e vedere, decideranno i cittadini qual è la sinistra capace di vincere”.   (altro…)

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Cgil

GIOVANI, PRECARI, DISOCCUPATI CHE NON HANNO CAMBIATO VERSO, CON LE BANDIERE ROSSE IN PIAZZA: “ABBIAMO LA TESSERA DEL PD, SIAMO LA BASE E STIAMO ACCANTO AI LAVORATORI”.

Sono giovani e forti: e son vivi, più che mai. “Ho la tessera del Pd, oggi ho inviato un tweet a Renzi per dirgli che la base del partito è tutta qui per stare accanto ai lavoratori” dice Alessio, 24 anni, aquilano. Mara, 21 anni, è partita da Messina ieri con il pullman: “Renzi dovrà ascoltarci, vedete quanti siamo?” “Io ho votato Sel, speravo che spostasse il Pd a sinistra, che delusione!”, Lucia arriva da Palermo. Eccolo, eccolo, grida Marco, 25 anni, studente al secondo anno di Lettere a Bologna, nel vedere sbucare Maurizio Landini con Hartwig Erb, segretario di Igm, la Fiom tedesca. “Siamo con te, avanti così, sei il nostro orgoglio”. Perché ti piace così tanto Landini? “Perché è una persona seria, credibile, quando parla senti che le sue parole hanno un peso e ti puoi fidare”. Anche Renzi è un grande comunicatore: “Sì, del nulla”, replica secco. (altro…)

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Manifestazione

A SAN GIOVANNI SUSANNA CAMUSSO PROMETTE: “NON SI ILLUDA, NOI CI SIAMO E CI SAREMO ANCORA” E CHIAMA IL SUO POPOLO “AL LAVORO E ALLA LOTTA”.

Renzi non balla più da solo. Ieri la Cgil gli ha contrapposto una delle sue piazze più grandi di sempre. Più di un milione, secondo gli organizzatori. Probabilmente meno, in termini reali. Ma i numeri sono sempre politici e i tre cortei che hanno attraversato Roma non si vedevano da anni. Una fiumana composta da generazioni diverse, da lavoratori e lavoratrici, pensionati, giovani, studenti, dal nord al sud d’Italia. Una prova di forza pienamente riuscita, con una Cgil che ha affermato quello a cui teneva maggiormente: dimostrare di esserci e di essere un soggetto inaggirabile.   MA LA SORPRESA maggiore è che la piazza si è scoperta improvvisamente come l’alternativa più netta alla Leopolda e, quindi, all’idea che lo stesso Renzi ha della sinistra. Un’altra sinistra, un’altra identità, un’altra appartenenza. “Renzi, Renzi, vaffanculo” oppure “chi non salta alla Leopolda è”, sono slogan che nemmeno i manifestanti pensavano di poter pronunciare. (altro…)

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