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Posts Tagged ‘cassazione’

Il nodo-concussione. Ma per i giudici di Milano il processo non cambierà.

I GIURISTI ci hanno versato fiumi di inchiostro. Adesso la parola “fine” sulla querelle tra concussione e induzione – il famoso reato diviso in due dall’ex Guardasigilli Paola Severino – la mette la Suprema Corte. Il Ghota della Corte, le Sezioni unite, la cui parola conta più di una legge. Per un pomeriggio esaminano il caso e decidono che c’è sempre concussione.

MA SOLO QUANDO il pubblico ufficiale «limita radicalmente la libertà di autodeterminazione del destinatario». All’opposto c’è induzione quando si verifica «una pressione non irresistibile da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, che lascia al destinatario della stessa un margine significativo di autodeterminazione e si coniuga con il perseguimento di un suo indebito vantaggio». (altro…)

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NELL’AUDIO INTEGRALE DELL’INTERVISTA DEL GIUDICE A “IL MATTINO” NESSUN RIFERIMENTO ALLA SENTENZA.

Non c’è alcun riferimento diretto a Silvio Berlusconi e alla sua conoscenza del sistema illecito di acquisto dei diritti tv in Fininvest. Nessuna domanda esplicita sulle motivazioni della sentenza Mediaset. Ieri Piazza pulita ha mandato in onda nuovi stralci dell’audio integrale della telefonata tra il presidente della sezione feriale della Cassazione che ha condannato Berlusconi, Antonio Esposito, e il giornalista autore dello scoop dell’estate: Antonio Manzo de Il Mattino. Esposito, anche nei nuovi scampoli di registrazione svelati ieri non anticipa mai il contenuto della motivazione che stava stendendo con i colleghi del processo Mediaset. Al vecchio amico giornalista, il presidente si rivolge più con il tono del professore che con quello della ‘fonte’ in vena di rivelazioni. Esposito spiega perché il processo Berlusconi è stato assegnato alla sezione feriale e per dimostrare che non c’è stato alcun accanimento verso il leader del Pdl, ricorda a Manzo che nella stessa udienza erano state decise altre cause che si trovavano esattamente nelle stesse condizioni di quella di Berlusconi. (altro…)

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berlusconi_condannato

Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989. Il Muro divise la Germania per 28 anni. L’evasore conclamato, l’amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto,paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere. Un muro d’Italia che ci ha separato dalla democrazia. Oggi questo muro, da tempo un simulacro, un’illusione ottica, tenuto in vita dagli effetti speciali dei giornali e della televisione, è caduto. Chi piangerà Berlusconi? Non i suoi che, come tutti i servi, cercheranno subito un altro padrone. E’ nella loro natura. Craxi fu subito dimenticato mentre il suo tesoriere Amato divenne presidente del Consiglio (sic). Mussolini venne appeso a piazzale Loreto, ma la nomenclatura fascista entrò in massa nella democrazia cristiana. Chi è abituato a servire, cambia velocemente. I peggiori nemici di chi cade sono i suoi ex compagni. Giuda ha fatto scuola. (altro…)

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Vauro

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Berlusconi

Oddio, hanno condannato Berlusconi e nessuno sa cosa mettersi. Del resto, chi l’avrebbe mai detto che il compare di Mangano, Gelli, Craxi, Dell’Utri e Previti – per citare solo i migliori – già amnistiato per falsa testimonianza, prescritto due volte per corruzione giudiziaria e cinque per falso in bilancio e una per rivelazione di segreto, tuttora imputato per corruzione di senatori e indagato per induzione alla falsa testimonianza, nonché condannato in primo grado a 7 anni per concussione e prostituzione minorile, avrebbe potuto un giorno o l’altro diventare un pregiudicato? Era tutto un darsi di gomito, uno strizzare d’occhi, un “tutto si aggiusta” all’italiana, con leccatine agli “assi nella manica” del sommo Coppi, dipinto come il mago di Arcella che fa assolvere i colpevoli. Invece da ieri anche la Cassazione, grazie a cinque giudici impermeabili a minacce e pressioni e moniti, ha detto ciò che chiunque volesse sapeva da tempo immemorabile: Silvio Berlusconi è un fuorilegge, un delinquente matricolato, colpevole di un reato – commesso anche da premier e da parlamentare – che in tutto il mondo lo porterebbe dritto e filato in galera per un bel po’. (altro…)

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RiconteggioSilvio Berlusconi è un condannato definitivo. Così ha deciso la Cassazione che ha messo la parola fine al processo Mediaset-diritti tv. Sconfessata la tesi del professor Franco Coppi che aveva chiesto l’asso – luzione perché il fatto non costituisce reato o una derubricazione in una banale dichiarazione infedele. Invece, Berlusconi per “aver gestito una enorme frode fiscale” deve scontare la pena di un anno (gli altri 3 sono stati indultati): servizi sociali o arresti domiciliari. Sarà interdetto anche dai pubblici uffici. Per quanti anni, dovrà ristabilirlo la Corte d’Appello di Milano a cui la Cassazione ha rimesso la decisione. LA SENTENZA, che decreta anche l’espulsione dal Parlamento del senatore Berlusconi, è stata pronunciata ieri alle 19.38, rigorosamente a mercati chiusi, nell’aula della prima sezione penale della Suprema Corte. I giudici della sezione feriale, Antonio Esposito (presidente) Amedeo Franco (relatore) Ercole Aprile, Claudio D’Isa e Giuseppe De Marzo (giudici a latere) erano entrati in camera di consiglio intorno alle 12.30. (altro…)

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La condanna di Silvio Berlusconi per il reato gravissimo di frode fiscale ha tre immediate conseguenze.

Primo: dopo vent’anni di scorciatoie, minacce, forzature e vergognose leggi ad personam l’uomo di Arcore è incappato in una sentenza definitiva: da questa sera è tecnicamente un pregiudicato che entro sei mesi o giù di lì dovrà scontare una pena detentiva, arresti domiciliari o servizi sociali. Per la prima volta l’articolo 3 della Costituzione viene attuato completamente: la legge è uguale per tutti compreso il miliardario di Arcore.

Secondo: le conseguenze politiche di questa sentenza storica sembrano inevitabili: le grandi intese vanno in pezzi e il governo potrà anche sopravvivere per un po’ ma sarà come un morto che cammina. (altro…)

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pregiudicato

I giudici confermano la pena del Cavaliere ma ma rimandano a nuovo appello per definire la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici (video). Bruti Liberati: “Pena principale è eseguibile”.

Silvio Berlusconi è condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione per frode fiscale nel processo sui diritti Mediaset. Annullata la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, che dovrà essere rideterminata dalla Corte d’appello di Milano. Lo hanno deciso i giudici della sezione Feriale della Cassazione dopo sette ore di camera di consiglio. Confermate anche le condanne di tutti i coimputati: Daniele Lorenzano, Gabriella Galetto e Frank Agrama. (altro…)

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BerlusconiFRODE FISCALE MEDIASET, GLI AVVOCATI DI BERLUSCONI: “NON C’È REATO, SI ANNULLI LA SENTENZA D’APPELLO”. OGGI POMERIGGIO IL VERDETTO DELLA CASSAZIONE.

Aveva annunciato “l’asso nella manica” per far assolvere Silvio Berlusconi. Ma ieri il principe dei penalisti, il professor Franco Coppi, davanti alla Cassazione non l’ha tirato fuori. Al di là della sua innegabile capacità oratoria, gli argomenti che ha illustrato per chiedere l’assoluzione e, in subordine, un appello bis, comunque salvifico, sono gli stessi che sono stati respinti dai giudici di merito a Milano: Berlusconi era fuori dalla gestione della sua azienda, le testimonianze pro Cavaliere sono state “travisate”. “La sentenza d’appello è caratterizzata dal pregiudizio. Berlusconi dal 1994 si dedica interamente alla politica e non si occupa più di gestione societaria. Figuriamoci se metteva bocca nelle quote di ammortamento del 2002/2003 quando ormai da 10 anni aveva accantonato queste preoccupazioni, se mai si fosse occupato di cose del genere!”. (altro…)

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“Hai notizie della sentenza?”. No, non ho notizie, non voglio neppure averne, e oggi pomeriggio vedrò di andare al mare, confuso nella folla degli ignari (beati loro). Non voglio dipendere neppure per una virgola, neppure per un secondo da una malattia che non mi appartiene, la malattia di un paese che ha rinunciato ad avere un destino autonomo, e vive appeso alle faccende personali di un signore che altrove sarebbe un normale riccone, normalmente pacchiano, normalmente tracotante, e qui è diventato un totem da adorare o da abbattere. La pazzesca idea che la sorte di un governo o di una legislatura possano dipendere dalle vicende giudiziarie di un tizio accusato di pasticci fiscali e traffici di signorine è, appunto, pazzesca. (altro…)

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NatangeloIeri ero collegato con La7 per lo speciale di Enrico Mentana sull’imminente sentenza del processo Mediaset in Cassazione. A un certo punto è giunta in studio la notizia di una manifestazione del Pdl fissata per oggi alle ore 17 dinanzi a Palazzo Grazioli, in contemporanea o subito prima o subito dopo la lettura del verdetto. In men che non si dica, l’onorevole Pdl Osvaldo Napoli ha aderito entusiasta all’iniziativa, negando però che si trattasse di un’intimidazione alla Corte chiamata a giudicare il suo capo. Anzi, si trattava di un’innocua “presenza” sotto le finestre dell’Augusto, peraltro improntata al proverbiale “rispetto” che lui e il suo partito nutrono verso la magistratura tutta. Alla manifestazione-presenza ha subito aderito, e non poteva essere altrimenti, il celebre “Esercito di Silvio”, anch’esso noto per la sua devozione verso l’ordine togato. Poi il coordinatore del Pdl Denis Verdini ha comunicato che la notizia della manifestazione-presenza era destituita di ogni fondamento. Purtroppo il Napoli si era nel frattempo allontanato, ma siamo certi che avrebbe immantinente preso le distanze da quell’incauto, anzi diciamo pure demenziale annuncio che tanto l’aveva entusiasmato solo pochi minuti prima. Viva le manifestazioni-presenza, ma anche assenza. (altro…)

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Ecco gli scenari per l’ex premier dopo la requisitoria del procuratore.

ROMA — Lo scenario non cambia. «Sentenza confermata, pena accessoria — l’interdizione dai pubblici uffici — limata al ribasso», le richieste del procuratore generale, Antonello Mura, non spostano di molto le previsioni.
Quello che la sezione feriale della Corte di Cassazione presieduta da Antonio Esposito deciderà — forse già stasera, al massimo domani — , non sarà condizionato da quanto ha sostenuto ieri la pubblica accusa. Quattro ore e mezza per ripercorrere il rompicapo del processo Mediaset, che ha portato in due gradi di giudizio a riconoscere Silvio Berlusconi colpevole di una frode fiscale da sette milioni e trecentomila euro. Quattro anni — tre coperti da indulto — , e soprattutto la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici che bloccherebbe ogni immediata velleità politica del leader del Pdl. (altro…)

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NatangeloBERLUSCONI SPERA CHE SI RICOMINCI TUTTO DACCAPO CON UN APPELLO BIS I FEDELISSIMI A PALAZZO GRAZIOLI. INCOGNITA SULLA PRESENZA DI LETTA (GIANNI).

Alle otto di sera c’è un assembramento pure di fronte a Palazzo Grazioli. La residenza di B. nella capitale. Giornalisti, fotografi, elettori di centrodestra, semplici curiosi. Oltre lo spartitraffico, sorvegliato dai carabinieri la vita scorre caotica al solito. Auto, bus, motorini, passanti. Dentro Palazzo Grazioli, quando è quasi buio, il sentimento dell’attesa sconfina in un limbo di fatalismo. Al cerchio magico riunito al secondo piano, Silvio Berlusconi ripete per l’ennesima volta: “So no tranquillo e sereno, con la coscienza a posto”. Ai suoi, il Cavaliere appare “rassegnato” ma anche “pronto a qualsiasi sentenza arrivi”. L’attesa è un’agonia spalancata sull’abisso dell’incertezza estrema. Da condividere con la giovane fidanzata napoletana, Francesca Pascale. E l’onnipresente Mariarosaria Rossi, senatrice del Pdl e assistente personale di B. (altro…)

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CoppiIL PG DELLA CASSAZIONE: LONTANO DAI PUBBLICI UFFICI 3 ANNI INVECE DI 5.

La magistratura non vuole eliminare per via giudiziaria Silvio Berlusconi, leader politico. A Milano ha avuto un giusto processo ed è stato condannato per frode fiscale perché i giudici di primo grado e d’appello, “rispettando le regole”, con un ragionamento “logico-giuridico”, lo hanno ritenuto colpevole. È questa la sostanza della lunga requisitoria, molto tecnica, del sostituto procuratore generale della Cassazione, Antonello Mura che ieri sera intorno alle 20, dopo quasi 5 ore, ha chiesto la conferma della pena per il Cavaliere e per gli altri imputati. Ma fa una “concessione” all’ex premier che, a torto o a ragione, fa sperare gli avvocati: chiede alla Corte che l’interdizione dai pubblici uffici venga ridotta da 5 anni a 3 anni. L’avvocato Franco Coppi, infatti, subito esulta: “Abbiamo un asso nella manica”. Antonello Mura, però, chiede la riduzione dell’interdizione non attraverso un annullamento con rinvio, e quindi con un appello bis, che potrebbe spianare la strada alla prescrizione (dipende dalle indicazioni dei giudici) ma con un ricalcolo stabilito direttamente dalla Suprema Corte. (altro…)

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SalvataggioOrsù, signori del Pd, non vi agitate. Comunque vada a finire il processo Mediaset in Cassazione, cambia poco o nulla. Siamo in Italia, mica in un Paese serio. Altrimenti oggi si processerebbe un vecchio pensionato della politica, già da tempo allontanato dai suoi compari di partito per questioni di decenza e isolato dalle opposizioni (pare che nei Paesi seri esistano, e si oppongano pure) e dalle massime cariche dello Stato, che rifiuterebbero di stringergli la mano e farsi fotografare con lui per motivi igienici. Ma, appunto, siamo in Italia: dunque non c’è nulla che la Corte possa aggiungere sul conto del-l’illustre imputato che già non si sapesse prima. Nulla che possa precludergli ciò che una legge del ’57 e i principi di disciplina e onore fissati dalla Costituzione avrebbero dovuto da sempre impedirgli: fare politica. Se la Corte annulla la sua condanna con rinvio a un nuovo appello, il reato cade in prescrizione (e sarebbe la nona volta). Se la Corte annulla la condanna senza rinvio (pare che il giudice relatore sia un annullatore impenitente), B. è salvo per un altro paio d’anni, finché non arriva in Cassazione il processo Ruby. (altro…)

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Il giorno del giudizio

La frode fiscale e i trucchi finanziari delle società: ecco come e perché la Corte d’appello di Milano ha condannato Silvio Berlusconi a 4 anni di carcere con annessa pena accessoria, cioè quei 5 anni di interdizione dai pubblici uffici che dovrebbero far scattare l’espulsione del condannato dal Senato. Da oggi la parola alla Cassazione.

Il dito ha completamente sostituito la luna. La chiacchiera politica, la ricerca dei retroscena, il dibattito sull’opportunità di una assoluzione o di un rinvio, le contese sulla data della prescrizione, le proteste contro le “toghe rosse” di primo grado e d’appello hanno fatto dimenticare la vera materia del contendere, e cioè la sentenza della Corte d’appello di Milano (giudici Alessandra Galli, Elena Minici, Enrico Scarlini) che l’8 maggio 2013 ha confermato la condanna inflitta a Silvio Berlusconi per frode fiscale: 4 anni di carcere (di cui tre coperti dall’indulto del 2006). È questa condanna che la Cassazione è oggi chiamata a rendere definitiva oppure a cancellare, con annessa pena accessoria, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, che potrebbe far scattare l’espulsione del condannato dal Senato, dopo la dichiarazione di decadenza della Giunta per le immunità. (altro…)

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Epifani: tutto dipende dalla Cassazione, il Pdl eviti forzature.
Il Partito democratico.

ROMA— «Facciamo tanta fatica a sostenere questo governo, continueremo a farla anche dopo la sentenza della Cassazione ». Il giovane turco Matteo Orfini è uno dei “rassegnati” alle larghe intese. Rassegnato ma non per questo meno combattivo, soprattutto se il Pdl dovesse, dice lui, «iper-reagire». Come fece dopo l’annuncio della data della sentenza, chiedendo la sospensione dei lavori parlamentari. «Ecco, se arriva una risposta di quel tipo, la maggioranza è finita e il governo Letta va a casa». È questo il paletto insuperabile per il Pd. Sembra di capirlo anche dalle parole del capogruppo al Senato Luigi Zanda. Quando accenna a inaccettabili «reazioni eversive» contempla anche il precedente dell’Aventino. Del resto, Orfini interpreta quella promessa del premier («non vado avanti a qualsiasi costo») proprio così: «Si riferisce ai guai giudiziari di Berlusconi e alla risposta del Pdl». (altro…)

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Ellekappa

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Le tappe

“Avrò accanto solo i miei figli”. Presidio Pdl al Quirinale.

ROMA— «Sono innocente, ma vedrete che non perderanno l’occasione storica di farmi fuori dalla vita politica». Silvio Berlusconi atterra a Roma avvolto da una nube nera di pessimismo. L’intero pool di avvocati che con Ghedini e Coppi lo circonda dalle 18 fino a sera inoltrata, a Palazzo Grazioli, non contribuisce affatto a mutare lo stato d’animo del leader. E non solo perché i margini per chiedere un rinvio ad apertura di udienza questa mattina si sono ristretti fino a dissolversi del tutto. Il fatto è che qualsiasi via di «fuga» per ottenere l’accoglimento del ricorso sembra d’improvviso ridotta a un lumicino.
«Voglio vicini solo i miei figli, nessun altro» si sono sentiti ripetere
ieri sera alcuni dei più alti dirigenti Pdl che sono riusciti a contattare il Cavaliere telefonicamente, nella residenza romana trasformata in bunker. Il tono della voce rispecchia lo stato d’animo. E si dà il caso infatti che per oggi a Palazzo Grazioli — già presidiato da telecamere di troupe italiane e straniere — diano per probabile l’arrivo dell’amatissima figlia Marina e, meno certo, di Pier Silvio, forse Barbara. (altro…)

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OGGI UDIENZA DEL PROCESSO MEDIASET, SENTENZA ATTESA TRA OGGI E DOMANI L’IPOTESI DEL RINVIO SI ALLONTANA: LA PRESCRIZIONE SCATTA IL 4 AGOSTO.

Si sono prenotate 24 televisioni. Tutti vogliono avere la telecamera accesa nel momento in cui la sezione feriale della Corte di Cassazione pronuncerà la sentenza più attesa degli ultimi anni che, involontariamente, pesa sulla vita del governo Pd-Pdl. Ma il verdetto non dovrebbe arrivare in giornata: è probabile che slitti a domani o addirittura a giovedì, visto che prima del processo Mediaset ci sono un’altra decina di ricorsi. Fino a ieri mattina aveva le quotazioni alle stelle la richiesta di rinvio da parte della difesa Berlusconi, o di uno degli altri imputati. Invece, ieri sera (almeno fino alle 21) durante una riunione di tutti i legali, nello studio del professor Franco Coppi, si è deciso di non presentare istanza anche perché le probabilità di spuntarla sono minime. Tutto ruota intorno ai tempi di prescrizione. Per la difesa del Cavaliere sarebbe il 26 settembre, Ghedini docet. Per la cosiddetta sezione spoglio della Cassazione, che fornisce dati indicativi ai giudici, la prescrizione è il primo agosto. I calcoli sono stati poi fatti e rifatti dal collegio giudicante. E confermano: la prescrizione per Mediaset matura ad agosto, anche se per loro il giorno 4 e non dopodomani.  (altro…)

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