Il nodo-concussione. Ma per i giudici di Milano il processo non cambierà.
I GIURISTI ci hanno versato fiumi di inchiostro. Adesso la parola “fine” sulla querelle tra concussione e induzione – il famoso reato diviso in due dall’ex Guardasigilli Paola Severino – la mette la Suprema Corte. Il Ghota della Corte, le Sezioni unite, la cui parola conta più di una legge. Per un pomeriggio esaminano il caso e decidono che c’è sempre concussione.
MA SOLO QUANDO il pubblico ufficiale «limita radicalmente la libertà di autodeterminazione del destinatario». All’opposto c’è induzione quando si verifica «una pressione non irresistibile da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, che lascia al destinatario della stessa un margine significativo di autodeterminazione e si coniuga con il perseguimento di un suo indebito vantaggio». (altro…)