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Posts Tagged ‘clima’

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Se non si riducono subito i gas serra, ci vorranno 500 trilioni di euro per catturare la CO2.

«La riduzione delle emissioni di gas serra non è sufficiente a limitare il riscaldamento globale a un livello che non metta a rischio il futuro dei giovani». E’ quanto emerge dal nuovo studio “Young people’s burden: requirement of negative CO2 emissions”, pubblicato su Earth System Dynamics , il giornale dell’European Geosciences Union (Egu), da un folto team internazionale di scienziati. (altro…)

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SECONDO uno studio pubblicato su Science, gli Stati americani che rischiano la peggiore contrazione economica a causa del riscaldamento del pianeta sarebbero proprio quelli dove Trump ha vinto con il margine più netto. A ben vedere, il fatto che gli Stati più esposti alla desertificazione abbiano votato in massa per l’uomo che si è dichiarato «non interessato» (testuale) all’allarme climatico, ha una sua ratio. Quella dello scongiuro. Quando si è nei guai, niente è più confortante di un tizio che ti spiega che il guaio, semplicemente, non esiste.

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Ronchi: «Per applicare l’Accordo di Parigi i Paesi dovrebbero ridurre le loro emissioni al 2030, mediamente, almeno di un ulteriore 20% rispetto agli impegni già presi».

Attuare l’Accordo di Parigi significa tagliare le emissioni di gas serra in modo consistente e in tempi rapidi, in modo che l’aumento della temperatura media globale sia mantenuto “ben al disotto dei 2°C”. (altro…)

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L’ospite più atteso al vertice dei ministri dell’ambiente era proprio lo statunitense Scott Pruitt, dopo le dichiarazioni del presidente Donald Trump che dieci giorni fa aveva detto di voler rigettare l’accordo di Parigi sul clima, ritenuto dannoso per l’economia del Paese. E Pruitt in effetti è arrivato, ha posato per la “foto di gruppo”, ha anche fatto la sfoglia insieme al ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ringraziandolo poi per l’ospitalità con un tweet («il prosciutto e la pasta erano deliziosi»), ma è rimasto fermo sulle sue posizioni. E poi è ripartito a vertice ancora in corso, lasciando i suoi referenti a completare l’opera.

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Ma la leadership climatica mondiale potrebbe essere assunta dai Paesi in via di sviluppo.

I climate talks dell’United Nations framework convention on climate change (Unfccc) iniziati ieri a Bonn e che termineranno il 18 maggio, sono riunioni tecniche intermedie che di solito attirano una scarsa attenzione, eppure questa volta il circo mediatico assedia la sede delle riunioni in cerca di notizie. (altro…)

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ambiente

Nel 2016 nel campo ambientale ci sono state buone notizie per la capacità delle istituzioni italiane di contribuire agli impegni internazionali per la definizione di obiettivi globali ambiziosi sul cambiamento climatico e per la definizione di piani d’azione efficaci in attuazione delle Direttive europee sulla Natura. Purtroppo dentro i confini nazionali ci si attesta ancora su posizioni di retroguardia, come l’inutile referendum sulla durata delle concessioni delle piattaforme offshore per estrarre combustibili fossili (petrolio e gas) e con riforme che, di fatto (nello Stelvio) e delle norme vigenti (revisione della legge n. 394/1991), depotenziano la tutela della Natura indebolendo la governance delle aree protette e la loro vocazione alla tutela della biodiversità. (altro…)

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stato-dellambienteIn Italia, il 66% delle frane censite in Europa. Notizie positive sulla qualità delle acque sotterranee e di balneazione.

Oggi l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) ha presentato il suo Annuario dei Dati Ambientali 2016: «un racconto, in cifre, dello stato dell’ambiente in Italia. Presentato oggi a Roma, il report fornisce dati e approfondimenti su biodiversità, clima, inquinamento atmosferico, qualità delle acque interne, mare e ambiente costiero, suolo, rifiuti, agenti fisici e chimici, pericolosità naturale, pollini e certificazioni ambientali». (altro…)

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clima

Proteggere foreste e oceani e andare verso agricoltura sostenibile.

Roma, 18 nov. (askanews) – “Positivo” l’esito della conferenza Onu sul clima (COP22) di Marrakesh, in Marocco, ora bisogna fermare “nuovi progetti di estrazione di fonti fossili”. E’ quanto ha detto Giuseppe Onufrio, Direttore secutivo di Greenpeace Italia.

“Durante queste due settimane abbiamo constatato una rinnovata determinazione ad andare avanti con quanto definito dagli accordi di Parigi. Ma se i governi vogliono essere seri e coerenti, nessun nuovo progetto di estrazione di combustibili fossili dovrebbe essere d’ora in poi autorizzato. Per evitare catastrofi climatiche dobbiamo inoltre proteggere le foreste e gli oceani, muoverci verso un’agricoltura sostenibile e puntare a un Pianeta 100 per cento rinnovabile. Noi saremo la generazione che porrà fine all’era combustibili fossili”. (altro…)

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parigi

Commissione con Joseph Stiglitz e Nicholas Stern per conoscere il costo sociale del carbonio.

Oggi la Tour Eiffel, l’Arco di Trionfo e i quais della Senna si illumineranno di verde per l’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi sul clima approvato alla 21esima Conferenza delle Parti dell’United Nations framework convention on climate change (Cop21 Unfccc) che si è tenuta nel dicembre 2015 nella capitale francese.

La ministro francese dell’ecologia e presidente della Cop21, Ségolène Royal, ha detto che «La Francia può essere fiera di quel che sta avvenendo. E’ l’entrata in vigore definitiva dell’Accordo di Parigi sul Clima. La Tour Eiffel sarà illuminata di verde e così l’Arco di Trionfo, sono delle immagini che faranno il giro del mondo». La R0yal ha annunciato che anche lei oggi si vestirà di verde. (altro…)

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Clima

Tra le aree con un riscaldamento molto accentuato c’è anche l’Italia centro-settentrionale.

2015 superato 2014 come l’anno più caldo mai registrato con l’aiuto di El Nino.

Il National Centers for Environmental Information  della National oceanic and atmospheric administration (Noaa) ha appena pubblicato il suo State of the Climate 2015 Report  che conferma che «2015 ha superato il 2014 come l’anno più caldo mai registrato a partire almeno dalla seconda metà del XIX secolo». (altro…)

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ClimaCresce la distanza tra fatti e parole nella lotta al cambiamento climatico.

Caldo record soprattutto nelle regioni settentrionali, e precipitazioni in calo: siccità al nord ed eventi estremi al Sud.

I cambiamenti del clima e il riscaldamento globale non rappresentano più una prospettiva lontana nel tempo e nello spazio ma una realtà con cui gli italiani stanno già facendo i conti, pagando un prezzo più salato rispetto alla media globale. A certificarlo con abbondanza di dati è l’XI rapporto della serie “Gli indicatori del clima in Italia” pubblicato oggi da Ispra, che illustra l’andamento del clima nel corso del 2015 e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia.

 

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Le tappe

Il dossier.

Per la prima volta paesi sviluppati ed emergenti hanno regole comuni contro il surriscaldamento. Verifiche al via già nel 2018.

L’AMBIZIONE e il limite dell’accordo siglato a Parigi nello scorso dicembre li riassume bene Todd Stern, l’uomo che ha condotto i negoziati per conto di Obama: «Stabilisce il primo regime universale e non transitorio sul clima ». In concreto, né la firma di questi giorni, né la ratifica formale da parte dei singoli Stati cambiano nulla. Ma, in linea di principio, cambia tutto: per la prima volta, c’è un accordo che coinvolge e impegna il mondo intero — paesi sviluppati, emergenti, arretrati — e disegna un percorso nel futuro per parare l’impatto del riscaldamento globale.

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La terra

Via libera all’accordo di Parigi. Ban Ki-moon: “Ora rispettare gli impegni”. Renzi: “Facciamolo per i nostri figli e nipoti”.

I leader del mondo firmano per il clima L’Onu: “Possiamo cambiare la Storia”

NEW YORK – In una cerimonia solenne al Palazzo di Vetro i leader di 175 nazioni hanno firmato gli accordi per combattere il cambiamento climatico. È una giornata che «può essere storica», dice il segretario generale Ban Kimoon, se gli impegni presi al summit Cop21 di Parigi verranno mantenuti. Cina e Usa promettono: ratifichiamo entro quest’anno. Per Matteo Renzi è una giornata in cui «la politica può dare speranza». C’è anche l’attore Leonardo di Caprio che in un intervento appassionato descrive ai leader «Pechino asfissiata, le foreste indonesiane incendiate, i ghiacciai che si sciolgono, le siccità distruttive dalla California all’India». E gli scienziati avvertono: i piani nazionali non sono ancora sufficienti.

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Clima

La neve in Arabia Saudita e i ghiacciai che si sciolgono sulle Alpi. Le mimose in fiore e i fiumi diventati distese di sabbia in Italia. Archiviato il gennaio più caldo, gli esperti avvertono: il meteo impazzito, che rovescia i cicli naturali come li conosciamo da secoli, è solo all’inizio.

SIAMO saliti sull’ottovolante, e l’unico consiglio che gli esperti possono darci, per il breve periodo, è quello di tenerci forte. Questo clima mite, quasi da acquario, in cui l’Italia è immersa nei giorni della merla, non deve infatti ingannarci. Una tempesta improvvisa, una zampata violenta dell’inverno, sono sempre in agguato. Ne sanno qualcosa a New York, dove hanno passato il Natale in maniche corte e ora si ritrovano con Central Park sepolto da 70 centimetri di neve.

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NASA

Per la prima volta la temperatura media globale sarà di 1° C in più rispetto ai livelli pre-industriali.

La Nasa ha da poco pubblicato i suoi ultimi dati sulla  temperatura mensile globale e non è certamente una sorpresa che il novembre appena passato sia stato il più caldo mai registrato nel nostro pianeta. Anche i dati della Japan Meteorological Agency confermano il record di caldo a novembre che segna così il secondo mese consecutivo in cui la temperatura media globale è stata più di un grado centigrado al di sopra del periodo 1951-1980, utilizzato come base di confronto dalla NASA utilizza. (altro…)

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Lo scenario.

Per lo studioso Pascal Acot nel documento finale del vertice appena concluso gli obiettivi sono timidi, così come insufficienti gli aiuti ai Paesi poveri.

Il presidente della Cop21, Laurent Fabius, ha presentato l’accordo finale sul cambiamento climatico come «un accordo differenziato, giusto, durevole, dinamico e giuridicamente vincolante». Secondo lui, il testo sottoscritto dai 195 Stati rappresentati alla conferenza, «[…] costituisce il miglior equilibrio possibile e permetterà a ogni delegazione di rincasare a testa alta, con un’esperienzaimportante». Il consenso ottenuto è una prodezza diplomatica senza precedenti nella lunga lista delle conferenze internazionali sull’ambiente dopo Stoccolma 1972. Ma dal punto di vista eco-climatico questo trionfo è costato caro.

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cop21
L’accordo sul clima raggiunto durante la #COP21 è un punto di svolta, ma non basta e contiene una grande ingiustizia: trascura i popoli più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici, mentre le nazioni che più hanno contribuito al riscaldamento globale promettono miseri aiuti a chi già oggi rischia di perdere la vita e i mezzi di sostentamento a causa dei mutamenti del clima.

Nonostante sia stato annacquato dalle lobby fossili, il testo votato oggi al termine dei negoziati contiene un nuovo imperativo: bisogna limitare l’aumento della temperatura globale entro la soglia di sicurezza di 1,5°C.

Questo limite, e il nuovo obiettivo di “zero emissioni nette” entro la seconda metà del secolo, significano sostanzialmente dover abbandonare i combustibili fossili entro il 2050. Una vera rivoluzione, che provocherà costernazione nei quartier generali delle compagnie del carbone e nei palazzi del potere dei Paesi esportatori di petrolio.

 

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climaParigi – Oggi l’accordo. Decisivo il dialogo tra Xi Jinping e Obama. Contributi raddoppiati dagli Stati Uniti. Ma gli scienziati protestano: “Termini ancora troppo vaghi per raggiungere l’obiettivo condiviso”.

PARIGI – L’accordo sul clima alla conferenza Onu è slittato di 24 ore. Ma si è messo in moto un meccanismo che sembra in grado di rimuovere tutti gli ostacoli.
La prima difficoltà è stata smussata da una telefonata tra il presidente americano Barack Obama e il premier cinese Xi Jinping. Gli Stati Uniti hanno raddoppiato il contributo al fondo per il trasferimento delle tecnologie a basso impatto ambientale nei paesi non industrializzati portandolo a 860 milioni di dollari, mentre Pechino non ha ancora chiarito come intende contribuire: un’asimmetria che aveva rallentato il negoziato. In serata è arrivato un segnale distensivo: «Siamo fiduciosi per un accordo sul clima nella giornata di domani », ha dichiarato Liu Zhenmin, capo della delegazione cinese.

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ambientalisti

Oggi chiude il vertice di Parigi: “Intesa ambiziosa” Gli ambientalisti: il 2023 è ancora troppo tardi.

PARIGI – «Abbiamo percorso una tappa decisiva, siamo molto vicini alla linea dell’arrivo, a un accordo ambizioso, giusto e duraturo ». Laurent Fabius, presidente della conferenza sul clima, ha consegnato ai delegati Onu un testo che gli ha cancellato dalla voce la fatica delle notti di trattativa. L’intesa non è ancora ufficiale e molti passaggi restano tra parentesi. Ma lo spirito della bozza è cambiato e si respira aria di intesa: la chiusura del summit è prevista per oggi.

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