Incentivare i consumi senza ritornare nella logica perversa del consumismo», suggerisce monsignor Bagnasco, che non presiede la Confcommercio ma il Consiglio episcopale. Il timore, però, è che la «logica perversa dei consumi» sia tutt’uno con l’ossessione di «incentivarli», secondo il mito della Crescita Obbligatoria che ha il piccolo difetto di essere irrealizzabile (e di conseguenza: irrealizzato). Si attende da tempo — diciamo: almeno dall’esplodere della crisi nel 2008 — la prima voce autorevole che abbia il coraggio di dirci che no, i consumi non torneranno MAI a crescere tanto quanto servirebbe a risanare i nostri conti, quelli privati e quelli pubblici.
Posts Tagged ‘consumi’
L’AMACA del 25/03/2014 (Michele Serra).
Posted in Attualità, tagged attualità, consumi, crisi, decrescita, L'AMACA del 25/03/2014, politica on 25/03/2014| 1 Comment »
Torna lo spettro della deflazione (LUISA GRION).
Posted in Attualità, tagged attualità, consumi, disoccupazione, inflazione, lavoro, Luisa Grion, politica, Torna lo spettro della deflazione on 01/11/2013| Leave a Comment »
Consumi fermi, inflazione allo 0,7%. Disoccupati, nuovi record
La crisi.
ROMA— Meno lavoro e prezzi più bassi: la disoccupazione continua ad aumentare, raggiungendo fra i giovani picchi mai visti, e il costo della vita rallenta. Anzi, fra agosto e settembre, i prezzi al consumo sono addirittura diminuiti (meno 0,3 per cento) dimostrando che, al di là degli annunci, nell’economia reale non si vedono segnali di ripresa. Al contrario, si rischia di restare impigliati nella spirale della deflazione: si spende di meno, i listini scendono, ma la domanda continua a calare in attesa di prezzi ancora più bassi. L’esatto contrario di quanto serve al rilancio di un’economia. (altro…)
“LA CRESCITA È POSSIBILE MA TREMONTI NON LA VUOLE” (Eugenio Scalfari)
Posted in Attualità, tagged cassa integrazione, consumi, deficit, economia, Eugenio Scalfari, istat, italia, occupazione, pil, stagflation, tremonti on 06/03/2011| Leave a Comment »
La parola “stagflation” è un neologismo inglese da tempo entrato nel lessico economico. Indica una perversa combinazione di inflazione e recessione che, quando si verifica, penalizza pesantemente i “fondamentali” dell’economia, deprime i consumi e gli investimenti, falcidia i redditi, il commercio, l’occupazione, il credito e la tenuta dei conti pubblici. Avevo accennato a questo rischio nelle ultime righe del mio articolo di domenica scorsa prendendo spunto dalle cifre diffuse dalla Commissione di Bruxelles, ma non immaginavo che a distanza di poche ore la Banca centrale europea e il suo presidente l’avrebbero definita come un fenomeno incombente. (altro…)
2011: UNA NUOVA DISTOPIA.
Posted in Essere, tagged 1984, Aldous Huxley, attualità, consumi, diritti, dissenso, distopia, George Orwell, gossip, Il mondo nuovo, informazione, politica, potere, tecnologia on 19/01/2011| Leave a Comment »
Due grandi rappresentazioni di un futuro scenario distopico furono “1984” di George Orwell e “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley. Il dibattito, tra coloro che supponevano si stesse andando incontro al totalitarismo corporativo, si incentrava su chi dei due avesse ragione. Saremmo stati, come scriveva Orwell, dominati da repressivi apparati di stato per la sorveglianza e la sicurezza che ricorrevano a forme di controllo dure e violente? Oppure, come immaginava Huxley, ipnotizzati da divertimenti e spettacoli, ammaliati dalla tecnologia e sedotti da consumi sregolati per raggiungere la nostra stessa oppressione? Alla fine sia Orwell, sia Huxley avevano ragione. Huxley aveva previsto il primo stadio della nostra riduzione in schiavitù, Orwell il secondo.
Siamo stati gradualmente espropriati dei nostri diritti da uno stato corporativo che, come previsto da Huxley, ci ha sedotti e manipolati attraverso gratificazione dei sensi, prodotti di massa a buon prezzo, credito sconfinato, teatro della politica e divertimento. Mentre ci distraevamo con intrattenimenti, le regole che prima tenevano sotto controllo il potere predatorio delle corporazioni sono state annientate, le leggi che prima ci tutelavano sono state riscritte e ci siamo ritrovati impoveriti.
Ora che il credito si sta prosciugando, i buoni posti di lavoro per la classe operaia sono finiti per sempre e non ci possiamo più permettere i prodotti di massa, ci ritroviamo trasportati da “Il mondo nuovo” a “1984”. Lo stato, menomato da forti deficit, da una guerra senza fine e dagli atti illeciti delle corporazioni, sta scivolando verso la bancarotta. E’ tempo che il Grande Fratello sorpassi l’universo di Huxley. Stiamo passando da una società in cui veniamo astutamente manipolati da legami ed illusioni ad una in cui siamo apertamente controllati.
Orwell ci metteva in guardia rispetto ad un mondo in cui i libri vengono banditi, mentre Huxley uno in cui nessuno legge libri. Orwell descriveva uno stato di guerra e paura permanenti, Huxley una cultura deviata dal piacere insulso. Orwell dipingeva uno stato in cui conversazioni e pensieri vengono monitorati e il dissenso viene brutalmente punito; Huxley uno stato in cui la popolazione concentrata su banalità e gossip, non si preoccupa più di informarsi e di conoscere la verità. (altro…)