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Posts Tagged ‘decadenza’

Ieri è stata una di quelle volte, poche per la verità, in cui ad un certo punto ho preferito cambiare canale.
Non potevo più sentire le continue bugie della signora Santanché: esiste un limite a tutto.
Quella di ieri è stata una puntata interamente dedicata alla decadenza di Berlusconi: il re nudo, ha mostrato nella sua interezza anche le nudità dei suoi nominati, divisi oggi in lealisti e governativi, falchi o colombe.
Come Santanché e Formigoni che si sono punzecchiati durante la trasmissione.
Ingrati, poltronisti, traditori, irresponsabili … (altro…)

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Berlusconi

Si è chiuso il Ventennio. Dalle 17:42 di mercoledì 27 novembre, Silvio Berlusconi è definitivamente fuori dalla vita istituzionale di questo Paese. Decaduto da senatore, interdetto dai pubblici uffici, incandidabile e ineleggibile. Ma resta il leader di una forza politica, il tycoon di un gruppo mediatico e soprattutto l’anima di un sistema culturale che non basterà un voto di Palazzo Madama a spazzare via. Per questo abbiamo chiesto ad alcune autorevoli firme del Fatto Quotidiano e del giornalismo italiano di commentare la fine di un’era. E di rispondere a una semplice domanda:
cosa cambia e cosa resta con la decadenza di Berlusconi? Ecco cosa dobbiamo aspettarci, già da domani. (altro…)

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italia-passo-indietroLa vignetta di Vauro, con il tappo dello champagne che fa plif, rende bene l’idea dell’insod – disfatta soddisfazione di chi l’altroieri avrebbe dovuto esultare per la liberatoria, ancorché tardiva, cacciata di Berlusconi da un Parlamento in cui non avrebbe mai dovuto mettere piede. Eppure è come se gli Evviva ci fossero rimasti strozzati in gola. Non parliamo dei parlamentari del centrosinistra che, salvo rare eccezioni, hanno sempre e fino all’ultimo lavorato per lui, riportandolo al potere dopo la scoppola elettorale di febbraio, rieleggendo con lui Napolitano, facendo scegliere a lui il premier Nipote e manomettendo con lui l’articolo 138 della Costituzione in attesa di scassarne con lui tutta la seconda parte, e ora fischiettando fanno finta di non averlo mai conosciuto. (altro…)

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servizio-pubblico

“Via col vento” è il titolo della nuova puntata di Servizio Pubblico, il programma di Michele Santoro in onda giovedì alle 21.10 su La7 e in diretta streaming su ilfattoquotidiano.it

Il giorno più drammatico di Silvio Berlusconi si chiude con l’uscita dal Parlamento del Cavaliere, dopo vent’anni di carriera politica. E’ l’inizio della fine? Oppure domani è un altro giorno?  (altro…)

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SupportesIN GIRO PER ROMA DOPO IL COMIZIO, I RAGAZZI SPIEGANO: “PAGA TUTTO IL CONSIGLIERE SCIARRONE”.

Non siamo iscritti, ma è tutto pagato pure l’albergo “Tutto a gratis”. In tre parole il racconto del viaggio con pernotto dei fan del pregiudicato accorsi per soccorrere il loro capo nel giorno della decadenza da senatore. Palazzo Chigi alla loro destra, la Galleria Sordi a sinistra. Un gruppo di giovani sostenitori di Silvio Berlusconi avanza in ritirata, lungo via del Corso, dopo il comizio e commiato da senatore del loro leader. Cantano e ballano, non sembrano dispiaciuti per il “colpo di stato”, la “morte della democrazia”. Per loro, i giovani con bandiere e vessilli, la storia è diversa. Qualcuno intona un “Viva la patata, viva la patata”, esplicito riferimento goliardico al sesso femminile mentre i turisti imbambolati osservano l’invasione pacifica. (altro…)

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Il nuovo senato

LE BERLUSCONIANE VESTITE DI NERO E L’AULA SENZA APPLAUSI: IN 194 PER LA DECADENZA.

Su, abbiamo ancora un adempimento per stasera”. Con la faccia grigia e il tono da onoranze funebri, Benedetto Della Vedova si avvicina a Mario Giarrusso e Felice Casson. Loro due sono lì, garruli, nel transatlantico di Palazzo Madama. “Missione compiuta”, sta dicendo il cinquestelle siciliano. “Andiamo subito in Giunta, chiama tutti i tuoi”, lo richiama all’ordine l’ex magistrato veneziano a nome del Pd. Bisogna convalidare l’elezione di Ulisse Di Giacomo, primo dei non eletti in Molise nelle liste del Pdl. Subentra a Silvio Berlusconi. Decaduto da un quarto d’ora.  (altro…)

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Vauro

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Le lacrime di Berlusconi sul palco: “La sinistra non brindi”
Il discorso.

ROMA — L’Inno di Mameli risuona, le bandiere di Forza Italia sventolano, Silvio Berlusconi saluta con la mano destra alzata, Poi la porta al cuore. Cerca di rompere il ghiaccio, cerca il feeling con la piazza. «Guardate che le parole di Mameli sono impegnative, “siam pronti alla morte”», dice. Cerca la battuta: «Il Senato di sinistra con il suo potere ha ordinato al tempo di fare freddo». Cerca lui di riscaldare i cuori dei militanti: «Oggi, – dice – è un giorno amaro, un giorno di lutto per la democrazia».
Un giorno tanto nero che alla fine del comizio a Via del Plebiscito si commuove e non riesce a trattenere le lacrime. (altro…)

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“Si chiude, oggi, impietosamente, una “storia italiana“: segnata dal fallimento politico, dall’imbarbarimento morale, etico e civile della Nazione e da una pesantissima storia criminale. Storie che si intrecciano, maledettamente, ai danni di un Paese sfinito e che riconducono ad un preciso soggetto, con un preciso nome e cognome: Silvio Berlusconi. La sua lunga e folgorante carriera l’abbiamo già ricordata in passato: un percorso umano e politico costellato di contatti e rapporti mai veramente chiariti con la Mafia, passando per società occulte, P2, corruzione in atti giudiziari, corruzione semplice, concussione, falsa testimonianza, finanziamento illecito, falso in bilancio, frode fiscale, corruzione di senatori, induzione alla prostituzione, sfruttamento della prostituzione e prostituzione minorile. (altro…)

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La piazzaL’ADUNATA NON È UN SUCCESSO. ANCHE L’ORGANIZZAZIONE È POCA COSA: CI SONO MOLTI CAMPANI, POCHISSIMI MILITANTI PROVENIENTI DALLA CAPITALE. UNO DICE: “TRADITO COME GESÙ”.

Che delusione, che grandissima delusione! Erano arrivati da Sant’Antimo, Napoli, chiamati da Giggino ‘a Purpetta il loro leader, si erano arrampicati da Nardò e da Mesagne organizzati da Raffaele Fitto, falco in servizio permanente effettivo e aspirante viceré delle Puglie, dalla Toscana (pochi) portati da Denis Verdini, finanche dalla Calabria (minoranza sparuta, visto che il grosso delle truppe berlusconiane Giuseppe Scopelliti, Peppe dj, padrone della regione, lo ha portato in omaggio agli alfaniani), insomma avevano marciato su Roma nel giorno più nero per Silvio ed è finita con le candele in mano. Come a un funerale. (altro…)

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Presenza limitata

IL LEADER DI FI PROMETTE: “NON CI RITIREREMO IN QUALCHE CONVENTO, NOI STIAMO QUI” MA LA CHIAMATA ALLE ARMI È DEBOLE, LE PAROLE LE STESSE, IL PUBBLICO CONGELATO.

Alle cinque della sera, Silvio Berlusconi muore, politicamente parlando, con un discorso stantio, anemico, senza vibrazioni. Davanti a lui, dopo un infinito ventennio parlamentare, c’è un popolo sparuto e spaesato. Poco più di mille persone che, come nell’antica Roma, reclamano invece il sangue dei traditori. Giorgio Napolitano e Angelino Alfano su tutti. Ma il Condannato non li cita mai per un’interminabile mezz’ora. Un banale mercoledì da Decaduto. E quando di striscio, solo di striscio, allude agli scissionisti del Nuovo Centrodestra, la folla finalmente si scatena. Lui: “Altri se ne sono andati…”. Sono le 17 e 10. Il comizio è iniziato alle 16 e 40. Le truppe arrivate dal sud, con viaggio e panini e bibite pagate, interrompono e gridano: “Tra-di-to-ri, tra-di-to-ri”. Il Cavaliere ascolta e riprende: “Accetto questa interruzione ruvida ma efficace”.  (altro…)

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È finita, ma non è finito. Ci sono voluti quattro lunghi mesi per cacciare Silvio Berlusconi dal Senato in forza della legge Severino, ma nessuna legge se non quella della decenza poteva impedirgli di mostrarsi per quello che è sul palco di palazzo Grazioli sferzato dalla tramontana: un vecchio imbonitore, stanco, malandato che recita sempre lo stesso copione e si ripropone per l’ennesima campagna elettorale. Da vent’anni le solite balle. Vero è che, oltre le truppe infreddolite imbarcate e spedite a Roma per confortare il decaduto dai capataz pugliesi e campani, ci sono 7-8 milioni di elettori che continuano a sperare nella resurrezione dell’adorato Silvio, più per odio verso la sinistra “delle tasse e dell’euro che ci sta rovinando” che per amore di una destra che più sgangherata e rissosa non si può. (altro…)

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E' fuori può finire dentro

Diciamo la verità fino in fondo. Se ieri, per la prima volta nella sua storia, il Parlamento italiano ha espulso un pregiudicato solo ed esclusivamente perché è pregiudicato (e non per effetto dell’interdizione dai pubblici uffici), il merito non è del Parlamento italiano. Ma di una serie di soggetti che stanno fuori. Anzitutto un pugno di giornalisti, alcuni dei quali scrivono su questo giornale, che denunciano da anni sullo scandalo degli onorevoli condannati. E poi di Beppe Grillo, che raccolse quella battaglia sul suo blog con la campagna “Parlamento Pulito”, arrivando nel 2005 ad acquistare una pagina del-l’Herald Tribune (la stampa italiana naturalmente si tirò indietro) per pubblicare la lista delle “quote marron”, e a raccogliere al V-Day del 2007 centinaia di migliaia di firme per una legge di iniziativa popolare che naturalmente fu insabbiata in Parlamento. (altro…)

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Gli avvocatiCon il voto decade immediatamente. I ricorsi degli avvocati
Domande&Risposte.

ROMA— E adesso, che ne sarà di Silvio? Cos’altro perderà, oltre allo scranno senatoriale? Un’altra sottrazione — che certo gli darà una stilettata non da poco — già possiamo metterla in calendario. Questione di mesi, ma non appena la Cassazione confermerà (perché confermerà, è fuor di dubbio) l’interdizione di due anni dai pubblici uffici, Berlusconi non potrà più fregiarsi del titolo di Cavaliere. Glielo conferì Giovanni Leone nel ’77, ma sarà ingoiato dalla condanna.
Per carità, anche quella sull’interdizione ormai è una battaglia. Giusto ieri mattina il suo team di avvocati — Niccolò Ghedini, Piero Longo, Franco Coppi — ha presentato il ricorso alla Suprema corte contro la decisione della Corte di appello del 19 ottobre. (altro…)

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giannelli

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Palazzo GrazioliVERDINI CONSIGLIA AL CAPO DI NON PARLARE TROPPO TARDI: “FA FREDDO” MINZOLINI DENUNCIA I CONTROLLI DELLA DIGOS. IL MEDICO: “DEVE RIPOSARE”.

L’ultimo scatto di decadenza berlusconiana è Denis Verdini in formato meteorino: “Silvio, non possiamo tenere la gente per cinque ore. Non puoi parlare dopo le 19. Farà un freddo cane”. E Silvio annuisce.

Il Cavaliere voleva provare l’effetto sovrapposizione, una tecnica antica, rigurgiti di TeleMilano: a palazzo Madama, verdetto verso le 20, i senatori lo cacciano; a palazzo Grazioli, carovane convocate per le 14, il Capo arringa al pubblico. E Francesca lo consola in diretta.  (altro…)

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LA TENTAZIONE sarà grande, dopo il voto sulla decadenza di Berlusconi al Senato, di chiudere il ventennio mettendolo tra parentesi. È una tentazione che conosciamo bene: immaginando d’aver cancellato l’anomalia, si torna alla normalità come se mai l’anomalia — non fu che momentanea digressione — ci avesse abitati.
Nel 1944, non fu un italiano ma un giornalista americano, Herbert Matthews, a dire sulla rivista Mercurio di Alba de Céspedes: «Non l’avete ucciso!» Tutt’altro che morto, il fascismo avrebbe continuato a vivere dentro gli italiani. Non certo nelle forme di ieri ma in tanti modi di pensare, di agire. (altro…)

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Berlusconi è fuori

Oggi, salvo sorprese, per Silvio Berlusconi è l’ultimo giorno di Parlamento. L’ha sempre disprezzato, da oggi lo rimpiangerà (che fa rima con immunità). Tutto accade a vent’anni esatti dalla sua prima uscita politica. È il 23 novembre ’93 quando, inaugurando un ipermercato Standa a Casalecchio di Reno, annuncia il suo appoggio a Fini contro Rutelli, che si giocavano al ballottaggio la poltrona di sindaco di Roma. Forza Italia è pronta da mesi. Marcello Dell’Utri ci ha lavorato da par suo. Il primo a saperlo è stato Craxi, il 4 aprile. La Fininvest affoga nei debiti (2.500 miliardi di lire), il pool Mani Pulite ronza attorno al Cavaliere da un anno, arrestandogli un manager via l’altro. (altro…)

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AgramaMEDIASET, LE PROVE ESIBITE DAL CAIMANO NON REGGONO. LA TESTIMONE MENTE, GIÀ NEL 2005 FECE RICORSO CONTRO UNA ROGATORIA: SAPEVA TUTTO.

Aveva annunciato che avrebbe portato prove schiaccianti della sua innocenza, capaci d’incenerire la sentenza definitiva di condanna per frode fiscale al processo Media-set-diritti tv. Invece, ieri, un Berlusconi disperato ha estratto dal cilindro un “affidavit”, cioè una dichiarazione giurata che ricorda quelle esibite, tanti anni fa e inutilmente, da un Michele Sindona a fine corsa.

ALLA CONFERENZA stampa affollata di giornalisti in attesa della prova ammazza-sentenza, ha letto la testimonianza della signora Dominique Appleby che non ribalta proprio nulla, anzi è già stata smentita dai documenti processuali. (altro…)

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CasiniL’EX LEADER DELL’UDC PRESENTERÀ OGGI UNA PREGIUDIZIALE NESSUN VOTO SU B. PRIMA CHE SI RIDEFINISCA L’INTERDIZIONE.

Gli amici si riconoscono nel momento del bisogno. E Pier Ferdinando Casini amico di Silvio Berlusconi lo è stato e lo è ancora adesso. Al punto da sfoderare per lui tutta la sua trentennale (quasi) esperienza parlamentare per metterla a disposizione della causa del Cavaliere di veder slittare, almeno per un po’, la decadenza. Senza vergogna alcuna, ma anzi con la scusa di “impedire a chiunque di ergersi a vittima di una persecuzione politica e giudiziaria”, Casini presenterà oggi in aula in Senato una pregiudiziale in cui chiederà lo slittamento del voto dopo la decisione della Cassazione sulla durata dell’interdizione.  (altro…)

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