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Posts Tagged ‘Ettore Livini’

La guerra mondiale contro la plastica riunisce (per un giorno) Bruxelles e Londra. La Brexit — quando in ballo ci sono gli otto milioni di tonnellate di bottiglie, sacchetti e bastoncini per orecchie scaricati ogni anno negli oceani — può attendere. Ue e Regno Unito hanno annunciato in tandem un giro di vite fiscale per salvare i mari da questa valanga di pattumiera. La svolta verde di Theresa May (vedi pezzo sotto) punta a ripulire la Gran Bretagna entro il 2042 dalla plastica in eccesso. L’Europa la caricherà a maggio di una nuova imposta, si vedrà se a carico di consumatori o aziende. Obiettivo: frenare gli abusi, fare cassa e contenere il caos aperto dal “pentimento” della Cina.

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Il reportage.

Continua a crescere il numero delle cassette di sicurezza anonime per custodire il “nero”.

LUGANO – Ciao ciao Agenzia delle entrate. Cari saluti alla voluntary disclosure. Gli evasori tricolori hanno scoperto il nuovo Fort Knox: decine di migliaia di cassette di sicurezza anonime a prove d’erario spuntate dal nulla negli ultimi anni in caveau blindatissimi a Lugano e dintorni. Un Far West dove né forze dell’ordine né fisco possono mettere il naso e «di cui non abbiamo una mappa precisa» ammette Fabio Tasso, Commissario capo della polizia ticinese. E dove da qualche giorno, complice la caccia ai contanti minacciata dal governo, sono tornati a bussare i nostri concittadini in cerca di un tetto sicuro per il loro “nero”. Come funziona l’ultima trincea dei furbetti delle tasse?

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La galassia

Il retroscena.

Definita con i figli, Confalonieri e gli amici di sempre la strategia per i prossimi anni.

L’ora, lo dicono i fatti, è grave.
Gli ex-migliori amici – la Lega di Matteo Salvini da una parte e Vincent Bolloré dall’altra – minacciano di pugnalarlo alle spalle. I 5Stelle con il loro programma “dirigistico e totalitario sulle tv” (parola di Fedele Confalonieri) stanno ammassando le truppe per l’assalto finale a Palazzo Chigi. Silvio Berlusconi ha deciso così di rompere gli indugi e accelerare i lavori – negli affari e in politica – per il lancio della Seconda Repubblica di Arcore.
I patti e la strategia sono chiari. Lui, in nome dell’anagrafe e dei capricci del cuore, farà un mezzo passo indietro ritagliandosi il ruolo di “padre nobile”, lasciando a Stefano Parisi in Forza Italia e alla figlia Marina (con Fidel) in Fininvest i gradi di generale.

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brexit

Tra i “marziani” di Hillingdon “La Ue era solo per i ricchi”.

LONDRA – La festa dei “marziani di Hillingdon” — come si definiscono loro — è iniziata quando il cielo di Londra aveva appena iniziato a schiarire. «Noi non ce l’aspettavamo», ammette Cliff Dixon, loro capo putativo e anima dell’Ukip locale seduto davanti all’ennesima birra al bancone del pub “The Crown”. Invece è successo: “Leave 72.982 voti (56,36%), Remain 58.040 (43,63%)”, ha annunciato alle 5.45 di mattina il responsabile del collegio elettorale. E il quartiere a Ovest di Londra — noto finora solo per aver dato i natali a Ray Wilkins (glorioso centrocampista di Manchester United e Milan) e per aver eletto in Parlamento Boris Johnson, il volto mediatico della Brexit — si è risvegliato a sorpresa come testimonial dell’”out”.

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I numeri
MILANO – Follow the money. L’omicidio di Giulio Regeni non fa eccezione. Basta seguire i soldi per capire la delicatezza (qualcuno dice la timidezza) con cui Roma ha gestito finora il caso con l’Egitto. Il ritiro dell’ambasciatore del Cairo — mossa dall’alto valore simbolico ma dagli scarsi contenuti pecuniari — «è solo l’inizio» ha dichiarato il governo. «Nei prossimi giorni lavoreremo a misure immediate e proporzionali» alla reticenza di giudici e investigatori di Abdel Fattah Al Sisi, ha promesso il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Sanzioni economiche e l’inserimento del paese nella black list delle nazioni a rischio su tutte, due mosse che mettono a rischio la fiorentissima intesa commerciale bilaterale: l’Italia è il secondo partner dell’Egitto dopo la Germania. Gli affari tra le due sponde del Mediterraneo valgono 5 miliardi l’anno. In ballo ci sono investimenti superiori ai 10 miliardi già assegnati alle imprese di casa nostra grazie al legame privilegiato costruito con l’esecutivo del Cairo, dove Matteo Renzi è stato il primo premier occidentale a recarsi in visita dopo la vittoria di Al Sisi alle presidenziali.

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Migranti
ATENE. « Un passaggio per l’Italia, via Albania, 2.200 euro». Alla Borsa dei disperati del Pireo, un migliaio di rifugiati accampati da giorni al molo E2 del porto ateniese, il Belpaese è tornato all’improvviso a far prezzo. «E’ la legge della domanda e dell’offerta », scherza – ce la fa ancora – Yasser Zubeidi, partito tre settimane fa dalla Siria e seduto all’ombra del Knossos Palace, il maxi-traghetto della Minoan Lines. L’Europa ha chiuso le frontiere e messo in quarantena la Grecia. Oltre 45mila migranti sono intrappolati nel limbo ellenico. E a fregarsi le mani, rilanciando la “Destinazione Italia”, è il triste caravanserraglio dei trafficanti d’uomini, rispuntati come parassiti attorno ai campi profughi nati dal nulla ad Atene.

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Schengen

Bloccare il libero scambio di persone e merci nell’Ue avrebbe un impatto pari allo 0,8% del Pil europeo Per Germania, Francia e Italia le “tasse” più alte. Ma ripristinare le frontiere per fermare i migranti è già un peso.

MILANO – L’addio a Schengen potrebbe costare all’Europa fino a 100 miliardi l’anno. A calcolare i danni economici di un ripristino delle frontiere legato alla crisi-rifugiati è stato France Strategie, autorevole think-tank governativo francese: un intervento soft e ridotto nel tempo – spiega lo studio – avrebbe effetti relativamente “limitati” e colpirebbe soprattutto il turismo giornaliero e dei week-end (previsti in calo del 5 e del 2,5%), i lavoratori transfrontalieri e il trasporto merci.

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Salva banche

Il viaggio delle obbligazioni subordinate verso i risparmiatori inizia con i consigli interessati dei funzionari di banca e finisce con l’impossibilità di renderle liquide.

PER UN PUGNO DI EURO I CONFLITTI DI INTERESSE CHI COMPRA E CHI VENDE

MILANO – Il loro nome è Bond. Subordinated bond. Al secolo, le obbligazioni subordinate delle banche. Fino a pochi mesi fa uno degli investimenti preferiti degli italiani, sicuro (si pensava) come i Bot e il lieto fine di 007. Oggi, per molti di loro, un incubo: più di 10mila persone hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita, in un poker di salvataggi – Pop. Etruria, CariChieti, Banca Marche e Carife – che ha ridotto a carta straccia i 788 milioni di euro di titoli che avevano in portafoglio. Il loro dramma ha fatto scattare l’allarme rosso in centinaia di migliaia di famiglie: gli acquirenti dei 71 miliardi di strumenti simili “piazzati” sul mercato.

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tsiprasIl reportage.

Alle elezioni Nea Demokratia non è riuscita a rimontare Sarà un esecutivo “fotocopia” di quello uscente, con i nazionalisti di Anel. “Non ci dovremo preoccupare del fuoco amico dei traditori di Unità popolare”.

ATENE – “AVANTI popolo, alla riscossa, bandiera rossa bandiera rossa! ». Atene, Piazza Korai, ore 22.30. Il pericolo è scampato. E i militanti di Syriza, dopo una campagna in sordina e al cardiopalma, possono finalmente abbandonarsi al canto liberatorio. Alexis Tsipras non lascia, anzi raddoppia. Il 41enne enfant prodige della politica ellenica è risorto dalle sue ceneri. «Siamo duri a morire », ride lui in versione Bruce Willis salutando la folla in festa sotto il gazebo elettorale. Ha tradito le promesse («troika e austerity sono cose del passato»), ha portato il partito alla scissione. I greci però hanno deciso di dargli un’altra chance.

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L’inchiesta

Le risorse

Aumentano gli utenti di Italo e Frecciarossa, nel frattempo Rfi ha tagliato la rete ordinaria di 1.189Kme lo Stato riduce i fondi al trasporto locale di 1,4 miliardi Regioni e Ferrovie alzano le tariffe e promettono investimenti Mail presente resta quello di un servizio di scarsa qualità.

MILANO . L’Italia su rotaie viaggia a due velocità: rapidissima – e non potrebbe essere altrimenti – dove corrono i Frecciarossa e Italo. A passo di lumaca (spesso all’indietro come i gamberi) sui treni dei pendolari e sugli intercity, vittime collaterali – come molti servizi pubblici – dei tagli degli investimenti statali e dei trasferimenti alle Regioni. I numeri, in questo caso, sono pietre: la cavalcata dell’alta velocità non ha freni. Nel 2007 tra Roma e Milano viaggiavano 17 Eurostar al giorno. Ora sono oltre 80. Questi “servizi a mercato”, come li chiamano alle Fs – coccolati, promossi e sostenuti da adeguati investimenti per garantire un servizio al top e sopravvivere alla concorrenza – sono diventati il vero tesoretto dei conti del gruppo, visto che solo nel 2014 hanno garantito 113 milioni di ricavi in più con una crescita dell’8% dei passeggeri.

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I puntiI controlli dei capitali sono costati 3 miliardi Mercoledì le riforme di pensioni e credito.

ATENE. La Grecia inizia le prove tecniche di normalità. Il nuovo governo ha giurato ieri mattina e come primo segno di svolta ha disposto l’apertura da domani delle banche dopo tre settimane di serrata. I controlli di capitali restano in vigore, si possono ritirare ancora solo 60 euro al giorno e i pagamenti all’estero sono congelati. Ma gli sportelli aperti e la possibilità di cumulare i prelievi (ci si può presentare una volta alla settimana incassando 420 euro) sono un passo avanti rispetto alle lunghe code quotidiane davanti ai bancomat. E sono almeno una magra consolazione visto che da oggi partono gli aumenti dell’Iva destinati a costare 650 euro a famiglia all’anno. L’esecutivo invece è al lavoro già da ieri. I tempi imposti dal compromesso con Ue, Bce e Fmi sono stretti e i nuovi ministri non avranno nemmeno il tempo del rodaggio. Mercoledì andrà ai voti il secondo pacchetto di misure previsto dall’intesa con i creditori.

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TsiprasUn ministro e 9 membri dell’esecutivo sostituiti.Verso le elezioni in autunno.

ATENE. Ci mancava solo il fuoco a complicare la vita di Alexis Tsipras. Un violentissimo incendio scoppiato ieri sul Monte Imitto e arrivato a sfiorare il quartiere di Iliopoli (per fortuna non ci sono state vittime) ha costretto il premier a rimandare il rimpasto di governo per correre a coordinare gli interventi di emergenza. L’annuncio in tarda serata, però, valeva l’attesa. Il presidente del Consiglio non solo ha dato l’ok alla riapertura delle banche lunedì, ma ha deciso pure di tirare dritto per la sua strada e di tagliare i ponti con l’ala più radicale del suo partito, accelerando così con ogni probabilità la corsa verso le elezioni in autunno.

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Grecia
ATENE. Scacco al re. Anzi, trattandosi di Angela Merkel, scacco alla Regina. Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis vincono per ko la prima (difficilissima) partita – quella in casa- per il salvataggio della Grecia. E ora, forti del “Grande No” che avevano chiesto al paese, si preparano a giocare il ritorno. In trasferta, a Bruxelles, dove dovranno strappare in tempi strettissimi – «lo faremo in 48 ore» hanno promesso – il compromesso necessario per sbloccare i finanziamenti dell’ex Troika e dribblare il default. «Oggi abbiamo dimostrato che la democrazia non può essere ricattata – ha detto il premier in un discorso tv in tarda serata – . Il no non è un no all’Europa, ma un mandato più forte per chiudere i negoziati. E siamo pronti a trattare da domani».

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NaiTra l’Inno alla gioia e quello greco i favorevoli che affollano lo stadio accusano il governo: “Dilettanti allo sbaraglio, ci stanno rovinando”.

ATENE. «Il nostro giorno non è oggi, è domenica », mette le mani avanti Anastasia Paleologou smanettando sul suo smartphone. Fino a un secondo fa ha tenuto ben alta sulla testa la sua professione di fede «Sì, credo e appartengo all’Europa», è scritto nero su bianco sul cartellone. Ora, cercando di non farsi vedere dai vicini, sta controllando in streaming come vanno le cose nella piazza dell’Oxi, 500 metri più in là. E le riprese dai droni trasmesse su tutte le tv nazionali le hanno fatto una brutta sorpresa: a Syntagma, dove è schierato l’esercito del “No” c’è — almeno ad occhio — molta più gente di quella che è arrivata qui davanti al meraviglioso stadio del Panathinaikos per dare l’ultima spinta al “sì”.
«E’ la prima manifestazione della mia vita — confida Stergios Giannodis, tenendo per mano i due figli con bandiera arancione del “Nai” d’ordinanza in mano — Ma domenica si decide il futuro dei miei ragazzi. E non potevo mancare».

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Grecia

La crisi . Le riserve dei quattro maggiori istituti sono al lumicino, 500 milioni. E dal turismo ai farmaci, avanza rapidamente la paralisi.

ATENE. Le banche greche si presentano al referendum di domenica con la spia rossa della riserva accesa e vicine al punto di non ritorno. Appese al filo sottilissimo (e ormai sul punto di rottura) dei prestiti di emergenza della Bce. Soldi in cassa non ce ne sono più. “Stasera sono rimasti molto meno di 500 milioni come riserva”, dice una fonte della banca centrale. Il limite di 60 euro giornalieri ai prelievi ai bancomat non ha migliorato la situazione. Anzi. Ieri mattina ad Atene davanti a tutti gli sportelli automatici c’erano code lunghissime (e tranquillissime, va detto) di persone in attesa di prelevare, mentre decine di furgoni blindati bianco-blu della Brink protetti da Rambo in giubbotto antiproiettile, facevano la spola tra una filiale e l’altra per rifornirle con le ultime casse argentate di contanti disponibili. Sperando che un miracolo — molto improbabile — possa riaprire lunedì i rubinetti del credito, garantendo agli istituti la liquidità di cui hanno bisogno per non finire gambe all’aria.

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GreciaOggi si fronteggiano in piazza destra e sinistra. In rimonta lo schieramento a favore di un accordo mentre tra i contrari emergono le divisioni. La Chiesa ortodossa è con Bruxelles.

ATENE . «Il cuore dice no. La testa dice sì». Dimitris Stratopholus, manager di 43 anni, riassume così i dubbi di tutti i greci a due giorni dal referendum decisivo per il futuro del paese e – con buona pace di Wolfgang Schaeuble – di tutta l’Europa. Il governo ha stampato le schede e da oggi lotta contro il tempo per recapitarle nelle isole più lontane dell’Egeo e per organizzare i seggi elettorali. «Ce la faremo – ha detto il ministro dell’Interno Nikos Voutsis – E il voto in nome dell’austerity costerà solo 20 milioni ».

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siATENE . Il “Sì” alla proposta dell’ex Troika — per quel che valgono i sondaggi della scorsa settimana — pare essere l’esito più probabile del referendum. Il 70% dei greci vuole rimanere nell’euro. E il 57% è disposto a farlo anche a costo di mettere la firma del governo sotto un accordo difficile da digerire.
Cosa succederà se questo sarà davvero l’esito? Il premier Alexis Tsipras, che pure fa campagna per il no, è stato chiaro: «Rispetteremo la volontà dell’elettorato, anche se io non sono un uomo per tutte le stagioni», lasciando intendere che potrebbe dimettersi.

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TsiprasLa Borsa di Atene guadagna il 6%,caute le altre Lagarde frena.Oggi Tsipras da Draghi e Juncker.

ATENE. L’incognita Fmi e le fibrillazioni di Syriza gelano gli entusiasmi per una rapida soluzione della crisi greca. Alcuni parlamentari ellenici (a dire il vero non quelli dell’ala più radicale del partito) hanno preso ieri le distanze dalla proposta di compromesso presentata da Atene. «Non vedo come si possa votarla» ha dichiarato lo speaker parlamentare di Syriza Alexis Mitropoulos. Voci isolate, per ora, ma quanto basta per preoccupare il presidente del Consiglio che nei prossimi giorni dovrà convincere Piattaforma di sinistra – la corrente dei duri e puri che controlla 30-40 voti decisivi in aula – di non aver tradito le promesse elettorali.

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OttimistaPrevisto anche lo stop ai prepensionamenti dal 2016 “È una soluzione definitiva”. Oggi il verdetto Ue e Bce

 ATENE. Alexis Tsipras prova a uscire dall’angolo in zona Cesarini e – dopo una serie di telefonate con Angela Merkel, Francois Hollande e Jean Claude Juncker – mette sul tavolo del summit dei capi di stato Ue “la proposta definitiva” di compromesso della Grecia per evitare il default. I dettagli del piano sono stati discussi in una riunione fiume con il consiglio dei ministri durata tutta la giornata di ieri: secondo le indiscrezioni, l’offerta prevede un meccanismo per bloccare in tempi stretti le finestre di prepensionamento (una delle richieste più pressanti di Ue, Bce e Fmi), un giro di vite sugli assegni previdenziali più alti e un rimescolamento delle aliquote Iva che toccherebbe solo marginalmente medicine e elettricità.

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TsiprasIl premier greco in teleconferenza spiega il nuovo piano riforme ma tiene duro su contratti collettivi e aumento delle pensioni minime.

MILANO -La Grecia rompe gli indugi e presenta la sua bozza di compromesso ai creditori. Il documento, sostengono fonti elleniche, sarebbe stato messo nero su bianco nel weekend da Alexis Tsipras assieme al team economico del governo e dovrebbe costituire — si augurano ad Atene — la base per sbloccare l’ultima tranche di aiuti. Il testo è stato al centro ieri sera di un colloquio telefonico tra Tsipras, la Cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande che oggi potrebbero incontrarsi di persona a Berlino assieme a Jean Claude Juncker. «Vogliamo mettere fine al circolo vizioso degli ultimi mesi con un accordo di mutuo beneficio con obiettivi realistici — ha scritto il presidente del Consiglio ellenico in un intervento su Le Monde — . L’Europa è a un bivio: in ballo non c’è solo il destino della Grecia e a dare il via libera non dovranno essere le istituzioni ma i leader politici».
L’obiettivo dei negoziatori ellenici è chiaro: arrivare a un Eurogruppo in tempi stretti per approvare l’intesa e dare il via all’iter che in pochi giorni porterebbe all’ok nel Parlamento di Atene (minoranza di Syriza permettendo). Subito dopo Ue, Bce e Fmi potrebbero sborsare 7,2 miliardi di prestiti e si aprirebbero i negoziati per ristrutturare il debito greco e varare il terzo salvataggio del paese per cui — dicono fonti comunitarie — saranno necessari altri 30-40 miliardi di aiuti. (altro…)

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