PER una volta, il governo Letta ha deciso. Quel trucco che faceva apparire un finanziamento molto generoso e incondizionato ai partiti come un rimborso per le spese elettorali è stato abolito. È una decisione sacrosanta.
Considerando l’ostruzionismo del Parlamento nel cancellare quella ignominia, incurante del crescente distacco, per usare un eufemismo, fra politici e cittadini. Ma i tweet trionfali di Letta e Alfano hanno omesso due particolari importanti. Primo, si tratta di una decisione presa solo a metà, perché postdatata: il nuovo regime di finanziamento dei partiti entrerà compiutamente in vigore solo nel 2017. Nel frattempo tutto può succedere, compreso un clamoroso dietrofront alla scadenza di questo governo, nel 2015. Secondo, non è chiaro come il finanziamento privato dei partiti verrà regolato. Non si tratta di un aspetto secondario dato che il finanziamento privato dei partiti non è meno privo di insidie di quello pubblico. (altro…)