È sfrenata la ridda di contraffazioni e imitazioni di prodotti italiani agroalimentari che si scatena nel mondo. In questi giorni Coldiretti ha allestito nel suo padiglione all’Expo una “mostra degli orrori”. Vedere per credere. Il gorgonzola piace, e diventa “timboozola” in Australia e “cambozola” in Germania. Nel Wisconsin fabbricano il provolone, in Argentina la “provoleta”. Il parmigiano diventa “parmesan” in Usa, “parmesao” in Brasile,“regianito”in Messico e assume altre svariate declinazioni nei paesi dell’Europa orientale.In Canada troviamo salame calabrese e prosciutto San Daniele, in Germania la “Firenza salami”, in Messico un “Parma salami”, in Danimarca un salame “Toscana”, in Usa la “Finocchiono Milano’s Suino d’Oro”.Mailmassimodellafantasia non poteva che essereinBrasile,dovesifa unamortadella…siciliana! Imbattibile la creatività carioca…. (altro…)
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SAPORI DI MAFIA: IL BUSINESS È SERVITO (GIAN CARLO CASELLI)
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, politica, SAPORI DI MAFIA: IL BUSINESS È SERVITO on 22/07/2015| 1 Comment »
Il Palazzo con una legge vuole piegare i giudici (Gian Carlo Caselli)
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, Il Palazzo con una legge vuole piegare i giudici, politica, Responsabilità civile on 16/06/2014| 1 Comment »
La Camera ha approvato, sulla responsabilità civile dei giudici, una leggina che consente di chiedere il risarcimento (oggi possibile solo verso lo Stato) direttamente contro il magistrato presunto colpevole. La “riforma” è prima di tutto ipocrita, in quanto contrabbandata come adeguamento alla normativa europea, che invece esclude la possibilità stessa di azione diretta contro il giudice. Essa poi si basa su formule (comportamento, violazione del diritto, diniego di giustizia…) che sono di una vaghezza spaventosa, da manuale del legislatore sprovveduto. Ma tanta ignoranza non è ipotizzabile, e la “riforma” risulta scritta benissimo se il suo obiettivo è stendere una rete capace di intrappolare tutto e tutti a prescindere da colpe effettive, trasformando molti magistrati in burocrati impauriti . (altro…)
La mafia a tavola ci mangia 14 miliardi (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, cibo criminale, Gian Carlo Caselli, mafia, politica, settore agroalimentare on 24/03/2014| 1 Comment »
Gli impoverimenti e i saccheggi che le mafie operano sulla pelle dei cittadini, vampirizzando la qualità della loro vita, sono infiniti. Le mafie non si negano niente: qualunque opportunità di conquistare territori e mercati (aumentando il proprio potere economico) va bene. Fra i tanti investimenti di denaro sporco in attività apparentemente pulite, di speciale pericolosità per gli interessi della collettività sono quelli del settore agroalimentare. Proprio il settore nel quale un tempo le mafie affondavano le proprie radici storiche e culturali, oggi è diventato area di investimento remunerativo, strategico ed emergente: con dimostrazione della straordinaria capacità di adattamento delle mafie (è nel loro DNA) al nuovo, in questo caso la globalizzazione dei mercati e dei traffici internazionali. (altro…)
UN’ILLUSIONE CHIAMATA SVUOTA-CARCERI (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, politica, UN’ILLUSIONE CHIAMATA SVUOTA-CARCERI on 08/02/2014| Leave a Comment »
Ritardare all’infinito la trattazione di gravi problemi significa farli marcire. Quando poi si interviene lo si fa con l’acqua alla gola. Aprendo spazi a chi voglia sfruttare la tecnica del “prendere o lasciare”, della chiamata alle armi come extrema ratio per salvare la casa che brucia: con lo scopo di far passare soluzioni che altrimenti sarebbero indigeribili. Una situazione che in questi giorni si può constatare sia sul versante della legge elettorale che della legge “svuota-carceri”.
PARLIAMO di quest’ultima e registriamone le obiettive radici di indifferibile urgenza, derivanti dalla necessità di impedire che scatti la mannaia della sentenza “Torreggiani” emessa nel gennaio 2013 dalla Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo), sospesa fino a maggio 2014 per dare tempo al nostro Stato di rimediare al sovraffollamento delle carceri. Se non si fa subito qualcosa, diverrà inesorabile una straziante gogna internazionale dell’Italia come “Stato torturatore”, oltre a dover pagare sanzioni pecuniarie imponenti per i quasi tremila ricorsi già presentati per detenzione disumana e degradante. (altro…)
Mafia e politica, qui si continua a negare tutto (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, corruzione, Gian Carlo Caselli, Mafia e politica, politica, qui si continua a negare tutto on 04/02/2014| 2 Comments »
Il problema della corruzione per il nostro Paese costituisce una priorità assoluta. Per varie ed evidenti ragioni. Primo. È una vergognosa tassa occulta, che secondo alcune stime arriva a 60 miliardi di euro l’anno, vale a dire mille euro per ciascun cittadino italiano, neonati compresi. Secondo. A causa dell’enormità della corruzione il futuro dell’Italia è gravemente compromesso. Ed è una rapina perpetrata sulla pelle dei giovani, a parte il fatto che gli stranieri prima di investire in un sistema così corrotto ci penseranno mille volte. Terzo. È un impoverimento delle risorse e incide pesantemente sulla qualità della vita di ciascuno di noi. (altro…)
QUEL VIDEO RICATTO DEL MODERATO VIOLENTO (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, berlusconi, Gian Carlo Caselli, politica, QUEL VIDEO RICATTO DEL MODERATO VIOLENTO, videomessaggio on 21/09/2013| Leave a Comment »
Nel suo videomessaggio del 17/9 Silvio Berlusconi si è definito “leader dei moderati”. Si può discutere se sia davvero da moderati parlare di “ultima chiamata prima della catastrofe” per concludere con inviti incalzanti a “fare qualcosa di forte”.
Nel suo videomessaggio del 17/9 Silvio Berlusconi si è definito “leader dei moderati”. Si può discutere se sia davvero da moderati parlare di “ultima chiamata prima della catastrofe” per concludere con inviti incalzanti a “fare qualcosa di forte”. E tutto per non riconoscere un paio di sentenze univocamente pronunciate in tribunale, appello e Cassazione: quindi consacrate da tre decisioni conformi in tutti i gradi previsti dal nostro ordinamento (la condanna penale per una grave evasione fiscale e la conclusione della vicenda giudiziaria relativa al “lodo Mondadori”). (altro…)
All’indice i pm scomodi I giornali di B. come le Br (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged All’indice i pm scomodi I giornali di B. come le Br, attualità, fango, Gian Carlo Caselli, politica on 25/08/2013| 4 Comments »
“PANORAMA” (E POI “IL GIORNALE”) PUBBLICANO LA LISTA DI PROSCRIZIONE DEI MAGISTRATI CHE HANNO INQUISITO BERLUSCONI: SONO “TOGHE ROSSE”.
Il settimanale Panorama (tosto rilanciato da Il Giornale con sincronico gioco di squadra) ha elencato, con foto di gusto segnaletico, 26 magistrati “toghe rosse” che negli ultimi 20 anni “hanno messo sotto accusa Berlusconi e i suoi più stretti collaboratori”, facendo “uso politico della giustizia”. Quella delle “toghe rosse” – il Fatto Quotidiano se ne è già occupato – è una favola che non regge alla prova dei fatti. Ma le “liste di proscrizione” (in questi termini si sono espressi molti commentatori, a partire dalla Associazione nazionale magistrati) sono ben più di una favola. Perciò conviene parlarne.
INNANZITUTTO perché nel-l’elenco figura un magistrato, Gabriele Chelazzi, morto nel 2003 praticamente “sul pezzo”, mentre era impegnato allo spasimo in un’inchiesta di straordinaria incisività sullo stragismo mafioso del ’93. Tutti gli italiani per bene lo ricordano, senza retorica, come idealmente avvolto nel tricolore per i servizi resi al nostro Paese. Calpestare la sua memoria non è ammissibile. (altro…)
Toghe rosse, la favola ventennale non regge più (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, berlusconi, Gian Carlo Caselli, politica, Toghe rosse la favola ventennale non regge più on 22/08/2013| 3 Comments »
L’obiettivo è la “scomparsa del reato commesso da Berlusconi e sanzionato da tre gradi di giudizio”. Per conseguirlo si sta praticando un “sovvertimento della realtà”, un “rovesciamento clamoroso del senso” (Ezio Mauro su Repubblica ). Muove nella stessa direzione anche la campagna di attacchi ossessivi contro Magistratura democratica. Nel senso che quando una decisione non piace – come nel caso del giorno – si prescinde totalmente dal punto essenziale se essa sia giusta o meno: si cerca invece di svalutarla nel merito tirando in ballo – a vanvera – le “toghe rosse”, accusandole di malefatte assortite che si possono sintetizzare nella colpa di esistere e di essere indipendenti.
In realtà, parlare del colore della toga è una furbata. Perché le vicende giudiziarie degli ultimi vent’anni sono lì a dimostrare che le contestazioni del Cavaliere riguardano l’intero ordine giudiziario, e perciò uno spettro assai ampio nel quale sfuma e diventa impercettibile l’eventuale diverso colore delle toghe (quale che sia, perché se vogliamo ci sono anche le toghe “azzurre”…). All’inizio della storia, è vero, a essere oggetto di attacchi apodittici erano solo alcuni procuratori. Ma poi, man mano che i processi si sviluppavano, sono finiti nel mirino anche i magistrati giudicanti tutte le volte che hanno deluso certe aspettative. (altro…)
Persino sulla giustizia il Pd insegue i berluscones (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, leva, pd, Persino sulla giustizia il Pd insegue i berluscones, politica on 11/08/2013| 1 Comment »
Ci risiamo. Se non è una stravagante coazione a ripetere, può essere una regola d’ingaggio. Il responsabile giustizia del Partito democratico deve esordire sciorinando il suo programma su Il Foglio.
Lo fece a suo tempo Andrea Orlando. Lo ha replicato il suo successore Danilo Leva. Ovviamente ciascuno sceglie la sede che gli piace: ma che direbbero i simpatizzanti dell’Inter se Mazzarri scegliesse un sito della Juve per annunziare i suoi programmi? Dialogare va bene, ma attenzione alle modalità del dialogo, altrimenti si possono alimentare nocive confusioni.
Soprattutto se si è nel bel mezzo di una furibonda campagna scatenata dalle forze berlusconiane tutte – piazza compresa – contro la magistratura (colpevole di voler giudicare il “capo” applicando la legge), con lo strampalato obiettivo di creare nuove regole processuali, a metà tra l’onirico e l’illusionistico, per trasformare non si sa come una condanna definitiva di Cassazione pronunziata in nome del sovrano popolo italiano, come le due di merito che l’hanno preceduta. E non basta parlare di “soliti buontemponi” (come fa Leva) per svalutare questi oggettivi profili di opportunità. Soprattutto se si offre all’articolista de Il Foglio il destro di scrivere che “sfogliando insieme con l’on. Leva l’agenda delle priorità del Pd sulla giustizia si scopre che su diversi punti il Pd potrebbe trovare delle convergenze col Pdl per offrire al paese, come si dice in questi casi, una giustizia più giusta”. (altro…)
Tiro all’Ingroia sport nazionale (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, Ingroia, pm, politica, Tiro all’Ingroia sport nazionale, trattativa stato-mafia on 15/06/2013| 2 Comments »
Per anni e anni Antonio Ingroia è stato considerato l’erede professionale di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Di Borsellino era stato anche sostituto nella Procura di Marsala. Poi l’aveva seguito alla Procura di Palermo e se l’era visto uccidere da Cosa Nostra neanche due mesi dopo l’assassinio di Falcone.
Invece di scappare verso uffici più comodi, è rimasto a lavorare a Palermo in procura, divenendo titolare o contitolare di importantissime indagini antimafia che l’hanno esposto a rischi gravissimi: costringendolo a vivere perennemente circondato da militari, cani lupo, filo spinato e sacchetti di sabbia persino sul pianerottolo di casa. Grazie al suo sacrificio, al suo impegno e ai lusinghieri risultati ottenuti, Antonio Ingroia è anche diventato – per moltissimi italiani, non solo magistrati – unpunto di riferimento e un modello. Poi, di colpo, è finito nel punto d’incrocio della raffica di assalti furibondi scatenati ormai da anni contro la magistratura e in particolare contro l’antimafia che nella Procura di Palermo ha sempre avuto un suo epicentro. (altro…)
Don Pino Puglisi, che sorrise al suo assassino (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, beato, Don Pino Puglisi che sorrise al suo assassino, Gian Carlo Caselli, mafia, società on 26/05/2013| 2 Comments »
Prete coraggio. Ieri la beatificazione.
Don Pino Puglisi muore (ce lo racconta il mafioso che lo uccise) sorridendo e pronunziando le parole “me lo aspettavo”. Cosa voleva dire, con quel sorriso e con quelle parole? Per il sorriso la risposta è facile, tant’è che don Pino è stato – ieri, a Palermo – beatificato come martire. La sua fede era profonda e sincera. Sapeva che la conclusione della vita terrena è solo un passaggio all’aldilà. Un passaggio per crescere: perciò sorrideva. Ma le parole “me lo aspettavo”? Forse don Pino si è ricordato delle tante volte che – in vita – si era guardato intorno e si era trovato solo. Non perché fosse qualche passo avanti rispetto alla posizione che gli spettava. Ma perché restavano indietro, spesso molto indietro, coloro che avrebbero dovuto essere accanto a lui. E la solitudine, si sa, sovraespone. Anche quando, come don Puglisi, non si è “anti” mafia o “anti” qualcos’altro. (altro…)
TUTTI I SUCCESSI DELLA PROCURA CONTRO LA MAFIA (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, politica, TUTTI I SUCCESSI DELLA PROCURA CONTRO LA MAFIA on 21/08/2012| 2 Comments »
Per colpire la procura di Palermo di oggi che indaga sulla intricata materia comunemente rubricata alla voce “trattative” si mira anche alla procura di ieri. Così l’autorevole Eugenio Scalfari, che chiude il suo polemico articolo di domenica scorsa contrapponendo ai magistrati di oggi, “che invocano il favore popolare”, la riservatezza di Falcone e la sua cautela nella “gestione” del pentito Buscetta in tema di rapporti mafia- politica. Per quanto mi risulta la contrapposizione non è ben posta. I pentiti “storici” (non solo Buscetta, ma anche Marino Mannoia) sapevano molte cose. Già nel 1985 Buscetta aveva parlato di Andreotti al procuratore Usa Richard Martin, che lo ha poi testimoniato a Palermo sotto giuramento. Preferirono però non parlarne a Falcone, perché – queste in sostanza le parole di Buscetta – prenderebbero per pazzi lei Falcone e noi, in quanto lo stato italiano non è ancora pronto per affrontare questo livello che pure è cruciale per il potere mafioso. (altro…)
A CHI SERVONO LE CALUNNIE (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged A CHI SERVONO LE CALUNNIE, attualità, Gian Carlo Caselli, politica on 01/08/2012| Leave a Comment »
La “guerra” contro Ingroia si fa sempre più pesante. Nuove “munizioni” sono venute dalla strumentalizzazione che i soliti ambienti hanno scatenato dopo la morte improvvisa di Loris D’Ambrosio. Un evento drammatico e triste, che per tutti dovrebbe essere ragione di sincero dolore. Qualcuno invece non esita ad approfittarne per accusare Ingroia – sen – za mezzi termini – addirittura di “omicidio”. Polemiche incivili e squallide, ma non nuove. Nell’agosto 1998 Ingroia (assieme al sottoscritto) interrogò a Cagliari il collega Luigi Lombardini, accusato di vari reati. Al termine dell’interrogatorio Lombardini si chiuse nel suo ufficio e si suicidò. Un fatto terribile e tragico, subito biecamente sfruttato dai nemici della Procura di Palermo per imbastire l’ennesima speculazione, questa volta sciacallesca. ALL’INDOMANI del suicidio fu intercettata una conversazione fra Paolo Liguori (allora direttore di Studio aperto) e l’imprenditore Nicola Grauso, coinvolto nell’inchiesta Lombardini. (altro…)
GUERRA TOTALE CONTRO INGROIA (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, GUERRA TOTALE CONTRO INGROIA, politica on 20/07/2012| Leave a Comment »
Il nostro Paese è teatro di una guerra vera e propria. Non contro la crisi economica. O contro la disoccupazione. O contro l’evasione fiscale. O contro la corruzione. La vera guerra che si combatte è contro la Procura di Palermo. Un guerra totale, condotta con tattiche diverse, ma tutte ispirate all’obiettivo di restringerne gli spazi operativi e di circoscrivere il rischio che si scoprano verità sgradevoli. Bersaglio “privilegiato” di questa guerra è Antonio Ingroia. Già pupillo di Paolo Borsellino; da sempre costretto a vivere con i militari, i cani lupo e i sacchetti di sabbia intorno a casa sua, a causa di processi delicatissimi in cui è stato o è Pm (Contrada; Dell’Utri; “trattative ” tra Stato e mafia) Ingroia è finito proprio nel punto d’incrocio della raffica di assalti scatenata contro la Procura di Palermo e contro l’antimafia. Un luogo di intersezione che lo ha esposto moltissimo ad attacchi anche furibondi. Come l’assurda richiesta (in relazione al cosiddetto caso Ciancimino) di tirar fuori per lui l’art. 289 del codice penale – attentato a organi costituzionali – che punisce con 10 anni di galera chi cospira contro lo Stato. O come nel raggelante episodio di inciviltà che ha riguardato la sua persona in Senato, quando – mentre si citava il gravissimo fatto di un attentato distruttivo ordito contro di lui – una parte dell’aula ha fatto un coretto di irrisione alla pronunzia del suo nome. (altro…)
La vita dopo le bombe (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, La vita dopo le bombe, politca, stragi on 22/05/2012| 1 Comment »
Vent’anni fa le stragi di Capaci e via d’Amelio hanno radicalmente cambiato la mia vita. La ferocia spietata dei corleonesi e dei loro complici voleva cancellare libertà e diritti, aprendo sotto i piedi dell’Italia l’abisso spaventoso di uno Stato-mafia o narco-Stato. Mi sembrò doveroso mettermi a disposizione e chiedere di essere trasferito da Torino a Palermo, nella convinzione che proprio da Palermo doveva ripartire la strada che avrebbe consentito alla nostra democrazia di resistere. Cominciò così la mia esperienza di capo della Procura di quella città. Una fatica, nel ricordo di Falcone e Borsellino, condivisa per quasi sette anni con un’infinità di persone coraggiose.
UNA FATICA supportata all’inizio dalla concordia granitica sugli obiettivi antimafia che cementò l’intiero nostro Paese. Resa poi più gravosa dal progressivo allentamento di tale concordia, col riaffiorare di antiche posizioni (che già avevano intralciato il lavoro di Falcone e Borsellino) preoccupate di bloccare l’applicazione diffusa e intransigente delle regole anche nei confronti degli imputati “eccellenti” accusati di collusione con la mafia. Proprio l’eredità di Falcone e Borsellino imponeva di non arrendersi nonostante l’infoltirsi delle schiere degli oppositori dichiarati e dei finti neutrali. (altro…)
Giovanni Falcone vent’anni dopo. Lotta alla mafia e tranelli dello Stato (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, Giovanni Falcone vent'anni dopo, Lotta alla mafia e tranelli dello Stato, mafia, politica on 21/05/2012| Leave a Comment »
Caro direttore, le ombre cupe che in vita si addensarono sulla testa di Giovanni Falcone, a causa dell’incisività della sua azione antimafia, sono storia. Spesso dimenticata ma storia. Ricordarla significa illuminare di luce vivida la straordinaria figura di un magistrato che per senso del dovere seppe perseverare con tenacia, nonostante fosse consapevole di rischiare la vita.
Ancora a metà degli anni Settanta c’era chi osava scrivere: «La mafia ha sempre rispettato la magistratura, si è inchinata alle sue sentenze e non ha ostacolato l’opera del giudice. Nella persecuzione ai banditi e ai fuorilegge ha affiancato addirittura le forze dell’ordine». E non erano parole di uno sprovveduto qualunque, ma di un alto magistrato della Cassazione, Giuseppe Guido Lo Schiavo. È evidente che «ragionando» così era sempre la mafia a vincere. (altro…)
Chi vuole la giustizia su misura (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Chi vuole la giustizia su misura, Gian Carlo Caselli, politica on 04/05/2012| Leave a Comment »
Esce oggi in libreria “Corretti e corrotti”, Gian Carlo Caselli dialoga con Marco Alloni (Aliberti). Ecco un estratto del libro.
Quando mi occupavo di terrorismo a Torino e indagavo sui delitti delle Brigate rosse e di Prima linea, ero accusato di essere un fascista. Mentre quando (avendo chiesto io – volontariamente – di andare a Palermo dopo la morte di Falcone e Borsellino) ho cominciato a indagare sulle connivenze fra mafia e politica, ecco che sono diventato un comunista! Insomma, vorrei un po’ capire anch’io come ho potuto cambiare a questo modo… senza accorgermene. Falcone e Borsellino. Anche a loro è toccato di vivere un’esperienza negativa, addirittura nel periodo d’oro del pool: quella appunto di essere etichettati in un certo modo e di veder così profondamente squalificato il proprio lavoro. (altro…)
Concorso esterno. Il reato che non si cancella (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Concorso esterno. Il reato che non vuole morire, Gian Carlo Caselli, mafia, politica on 28/04/2012| 1 Comment »
Dopo la dichiarazione di morte presunta del “concorso esterno” vigorosamente scandita dal pm Iacoviello nella sua requisitoria (si fa per dire…) nel processo Dell’Utri, molti erano ormai in trepida attesa dei funerali. Se-nonché, questa figura di reato non vuol saperne di tirare le cuoia. Essa infatti ha trovato nuova linfa proprio nella sentenza della Cassazione su Dell’Utri. Il succo della sentenza si trova alla pag. 129 delle complessive 146, là dove si legge che “in conclusione il giudice di merito (cioè la Corte d’appello di Palermo cui il processo è stato rinviato) dovrà esaminare e motivare se il concorso esterno sia oggettivamente e soggettivamente configurabile a carico di Dell’Utri anche nel periodo – 1978/1982 – di assenza dell’imputato dall’area imprenditoriale Fininvest – e se il reato contestato sia configurabile, sotto il profilo soggettivo, anche dopo il 1982, posto che – quanto all’elemento materiale – risultano pagamenti Fininvest in favore della mafia protratti con cadenza semestrale o annuale fino a tutto il 1992 (pag. 128 della sentenza) ”. (altro…)
La giustizia presa a sberle (Gian Carlo Caselli).
Posted in Attualità, tagged attualità, Gian Carlo Caselli, La giustizia presa a sberle, politica on 14/01/2012| 1 Comment »
In Italia la Camera, per “salvare” dall’arresto un suo componente, prende a sberle la magistratura farfugliando di “fumus persecutionis” e altre amenità pur di rendere meno indigeste strategie e alleanze che riducono la politica a mortificante baratto. Nello stesso tempo, a Londra, lord Phillips di Worth Matraves, presidente della Suprema Corte, ha stabilito che nella sua aula chiunque sarà libero di abbandonare gli antichi paramenti. Basta quindi con parrucche e forse anche con toghe e bavaglini di pizzo. La modernità contro una tradizione che risale al Seicento. Con la motivazione (così Andrea Malaguti su La Stampa) che “il processo va reso accessibile a chiunque”; – deve essere “un confronto tra uomini, non tra raffinati aristocratici scelti per rappresentare una plebaglia muta”.