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Posts Tagged ‘grillo’

Italia 5 Stelle a Rimini si è conclusa. Uno straordinario successo di partecipazione con oltre 50.000 persone che hanno varcato i cancelli e hanno vissuto per tre giorni all’interno degli stand, delle agorà, del Villaggio Rousseau, dell’area sportiva.

Siamo stati tutti vicini per confrontarci, parlare, giocare e scherzare. Abbiamo vissuto momenti indimenticabili che si vanno ad aggiungere a quelli degli scorsi anni. Questo momento è stato fondamentale perchè da qui parte la rincorsa per andare al governo del Paese. (altro…)

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INSEGUIRE una persona per la strada con la telecamera in mano non è “chiedere un’intervista”. È imporla. E magari giocarsela da “informazione imbavagliata” se il braccato tenta la fuga o risponde picche, come ha fatto Beppe Grillo a Genova con il cronista di un’emittente locale. La disparità di potere e di reddito che quasi sempre divide la preda dal cacciatore (a vantaggio della preda, che in genere è un politico o una star, e nel caso di Grillo entrambe le cose) non può e non deve fare testo. La facoltà di non rispondere è concessa da parecchie giurisdizioni, dunque può ben esserlo nel campo dell’informazione, il cui ruolo inquirente non è altrettanto codificato.

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raggi

Dopo l’ultimatum dei vertici M5s, la sindaca annuncia dimissioni del vice sindaco e del capo segreteria. Grillo sul blog: “Virginia ha riconosciuto gli errori. Si è fidata delle persone più sbagliate del mondo”. E aggiunge: “Faremo codice etico per decidere come comportarsi in queste situazioni. Ci stanno combattendo con tutte le armi, comprese le denunce facili”.

Virginia Raggi ha accettato il commissariamento della giunta M5s in Campidoglio dopo l’arresto del collaboratore Raffaele Marra. Al termine di un vertice di maggioranza durato oltre quattro ore, la sindaca di Roma ha annunciato le dimissioni di due dei suoi fedelissimi: il capo della segreteria politica Salvatore Romeo e il vicesindaco Daniele Frongia. Quest’ultimo terrà solo le deleghe per lo Sport. Infine, si legge nella nota della prima cittadina, sarà a breve avviata “una nuova due diligence su tutti gli atti già varati”. Morale: tutte le richieste di Beppe Grillo e dei vertici M5s per segnare il cambio di rotta, dopo l’arresto del fedelissimo Raffaele Marra, sono state rispettate. Tanto che pochi minuti dopo è lo stesso leader a pubblicare un post sul blog: “Barra dritta e avanti tutta”, il titolo. E poi la benedizione: “Sono stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciuto: si è fidata delle persone più sbagliate del mondo. Da oggi si cambia marcia. Bisogna riparare agli errori fatti per fugare ogni dubbio”. (altro…)

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grillo

Il leader 5 stelle sul blog spiega le motivazioni per cui i suoi hanno deciso di non partecipare all’incontro con Gentiloni sul nuovo esecutivo. E poi annuncia “un flash mob”. I parlamentari confermano che non voteranno la fiducia.

Chiama le consultazioni per la formazione del governo “riti tristi, triti e ritriti” e lancia un appello per una manifestazione di piazza entro il 24 gennaio. Mentre il neogoverno Paolo Gentiloni si appresta a giurare, Beppe Grillo sul blog spiega perché i suoi non si sono presentati all’incontro per la formazione del nuovo esecutivo. Un post da campagna elettorale, in linea con la scelta dei 5 stelle di continuare a chiedere il ritorno al voto al più presto senza lasciare spazio a possibili mediazioni neppure per la riforma della legge elettorale. “Loro continuino con le loro consultazioni”, si legge sul blog, “con i loro riti tristi, triti e ritriti, con le loro sceneggiate. Continuino pure con la loro invasione di ultracorpi, noi compariremo in una piazza d’Italia e terremo lì una seduta parlamentare: sarà un flash mob per la democrazia dove a parlare e ad essere ascoltati saranno i cittadini”. E poi annuncia: “Entro il 24 gennaio organizzeremo una grande manifestazione per la dignità dei cittadini. È ora di applicare l’articolo 1 della Costituzione che abbiamo difeso: la sovranità appartiene al popolo”. (altro…)

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IL BLOG ESPELLE I DEPUTATI ARTINI E PINNA. IL PRIMO SI METTE IN MACCHINA CON ALTRI PARLAMENTARI E VA A MARINA DI BIBBONA: “DEVE DIRMELO IN FACCIA” DIVERSI MILITANTI PRESIDIANO LA VILLA. LUI CI PARLA, MA NON PARE CONVINCERLI.

Voglio che abbia almeno il coraggio di dirmelo in faccia. Io dormo lì fuori, se non ci parla aspetto domattina. Io non sono un pavido, vado fino in fondo. Io voglio tornare a casa pulito”. Sono quasi le 20 e Massimo Artini sta guidando sulla via Aurelia. Direzione Bibbona, Livorno, buen retiro di Beppe Grillo. Cinque minuti prima, il blog del fondatore M5S lo ha cacciato dal Movimento. Espulso, senza nemmeno che l’assemblea dei parlamentari avesse modo di decidere che lui e Paola Pinna, deputata sarda dal destino identico, andavano buttati fuori dal gruppo. Così vorrebbe il regolamento: prima ci si scanna tra eletti (con diritto di difesa), poi parla la Rete. (altro…)

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L'appuntamentoI DISSIDENTI DEMOCRATICI APRONO A RENZI: “DISCUTIAMO SULLE RIFORME FINO A SETTEMBRE”. I CINQUE STELLE PENSANO DI PORTARE IN STRADA LA PROTESTA.

Grillo battezza l’Aventino dei 5 Stelle. Tutti fuori del Parlamento, per portare nelle piazze la protesta contro l’abbattimento del Senato elettivo. Ma il rilancio che pesa arriva dal dissidente dem Vannino Chiti, con una proposta avallata da gran parte delle opposizioni: ritiro delle migliaia di emendamenti in cambio della soppressione della tagliola, con voto finale a settembre. In serata Renzi apre, con moderazione: “Via gli emendamenti e gli concediamo una settimana in più”. Ma M5s si sfila: “Non  appoggiamo la proposta di Chiti”.In un lunghissimo lunedì le opposizioni cercano strade diverse per fermare la riforma del rottamatore. O almeno per limitarne i danni. La scena se la prende Grillo, che ripiomba a Roma per un’assemblea congiunta con i parlamentari. (altro…)

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Beppe Grillo - RenziQUALCHE NO, MA ANCHE APERTURE. I 5 STELLE REPLICANO AL PD SU LEGGE ELETTORALE E RIFORME. E ORA IL PREMIER NON PUÒ PIÙ DIRE CHE CON I GRILLINI NON SI PUÒ TRATTARE

   Formalmente, dieci sì a dieci domande. Nei fatti, diversi no e qualche concessione, anche importante. Alle 20.05 di un lunedì lunghissimo, i Cinque Stelle cedono alla richiesta del Pd, e sul blog di Grillo mettono nero su bianco le risposte sulla legge elettorale e sulle riforme. Più o meno le stesse spiegate ieri in conferenza stampa da Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. Il loro Democratellum proporzionale, con le preferenze, confrontato all’Italicum renziano, maggioritario, con liste bloccate.   (altro…)

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Cadei

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frassoni-grillo-farage

Diamo pure per veri alcuni argomenti grilleschi sul dilemma Farage sì-Farage no. Vero che la stampa italiana, quando l’Ukip ha vinto le elezioni europee in Gran Bretagna, ha dipinto il suo leader come un simpatico cazzaro da pub col vizietto delle battute xenofobe, omofobe e sessiste, poi è bastato che pranzasse con Grillo per diventare la reincarnazione di Hitler. Vero che tutti i razzisti sono xenofobi, ma non tutti gli xenofobi sono razzisti: Farage è xenofobo (come abbiamo scritto e come tutti confermano, lui compreso), ma non razzista. Infatti fa campagne contro tutti gli immigrati, anche comunitari, senza mai sottilizzare sul colore della pelle: per ragioni nazionalistiche e sociali, non etniche; e non ha nulla a che fare con i fascisti, che anzi non possono metter piede nell’Ukip. (altro…)

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RENZI-GRILLORisultato netto e di non ardua interpretazione: Renzi ha vinto, il M5s ha perso, il centro non esiste più, la destra è in via di dissoluzione, piccole ma significative affermazioni di Lega e Lista Tsipras. Inutile cercare attenuanti o giustificazioni: i numeri parlano chiaro. Ora cerchiamo di vedere cosa c’è “dentro” questi numeri, cercando di tener presenti percentuali e voti assoluti anche se non completissimi (mancano solo 60 sezioni, per cui possiamo ritenere i dati definitivi, salvo piccolissimi discostamenti finali). In primo luogo, va detto che la forte astensione prevista c’è stata, ma si è distribuita in modo molto più disomogeneo del passato: è stata molto alta nel sud e nelle isole, mentre, al contrario i risultati più favorevoli  alla partecipazione si sono avuti nei due collegi settentrionali ed, in parte, al centro. (altro…)

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Giannelli

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Grillo-RenziRENZI VINCE SE STACCA GRILLO. SE IL M5S PAREGGIA O GIÙ DI LÌ IL PREMIER È FINITO.

Oggi si vota, si sa. Domani si faranno i conti con gli effetti del voto. E anche questa è un’ovvietà. Ma quando si può dire che uno ha vinto, ha perso, ha chiuso la sua avventura politica? Tentiamo di spiegarvelo nelle righe che seguono.

   RENZI VINCE/STRAVINCE

   Perché il premier dichiari piena vittoria devono ricorrere due condizioni: il Pd deve prendere più del 30% dei voti e distanziare con qualche nettezza il Movimento 5 Stelle. Sopra la “quota Veltroni” – ovvero il 33 e dispari per cento – cioè il risultato più alto di sempre del Partito democratico sarà un successo personale, se Grillo e i suoi saranno distanziati di cinque o più punti (avranno cioè, all’ingrosso, la stessa percentuale delle politiche o poco di più) Matteo Renzi potrà incoronarsi imperatore o almeno cardinale.

   RENZI PERDE O È MORTO

   Se i democratici non sfondano quota 30 per cento il risultato non sarà comunque positivo. Se, contemporaneamente, si ritrovano il M5S a tre punti o anche meno si tratta di una secca sconfitta e della “normalizzazione” del fenomeno Renzi: i suoi oppositori interni, come pure gli altri partiti che reggono il suo governo, tornerebbero ad alzare la testa, i media che l’hannocosì sostenuto comincerebbero a riposizionarsi, una certa quota di “renziani” si guarderà attorno in cerca di un salvagente. Ovviamente, se Grillo prende più voti del Pd, il premier è finito: potrà reggere a palazzo Chigi, forse, ma non avrà alcun futuro politico e tutti lo tratteranno come un’anatra zoppa. Non è escluso, però, che si dimetta senza tirarla per le lunghe.  (altro…)

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Da ragazzo, diciamo fino alla fine degli anni Settanta, non ero esattamente tra quelli che impazzivano per Enrico Berlinguer.

Avete presente, no, il compromesso storico? Ecco, per via di quella roba lì. Oggi lo chiameremmo “inciucio”: non è che Andreotti fosse meglio di Berlusconi o Alfano. E II governo di “solidarietà nazionale” 1976-1979 detiene il record ancora insuperato di asfissiante conformismo mediatico.

Poi le cose cambiarono, a poco a poco. Finita la fase della solidarietà nazionale, salì la stella del muscolare Craxi, con la sua banda di mascalzoni accanto, le discoteche di De Michelis, i nani e le ballerine, il sindaco cognato, una spregiudicatezza (im)morale che si respirava molto prima che i magistrati scoperchiassero la pentola. Ognuno è anche il frutto delle sue esperienze e io sono diventato adulto in una Milano craxiana-pillitteriana in cui non potevi nemmeno concorrere per un posto da netturbino se non conoscevi un socialista. (altro…)

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Beppe Grillo in piazza Duomo a Milano

L’EX COMICO PUNTA A MIGLIORARE L’EVENTO DI SAN GIOVANNI DELL’ANNO SCORSO. E DA MILANO, ACCANTO A DARIO FO, RASSICURA: “ABBIAMO GIÀ VINTO, NON ABBIAMO BISOGNO DI VENDETTE”.

Adunata generale, con l’imperativo del “trionfo”. Perché al capo dei Cinque Stelle non basta una San Giovanni colma come l’anno scorso. Per il gran finale invoca “una piazza che non hanno mai visto”, così da battere sulla grancassa della vittoria. A sentirlo, certa, larga, definitiva. Stasera Beppe Grillo chiuderà la sua campagna elettorale a Roma, nella piazza rossa per definizione . Proprio quella che aveva già “espugnato” il 23 febbraio dell’anno scorso alla vigilia delle Politiche, riempiendola.  (altro…)

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IL GRANDE mistero di questo passaggio d’epoca è se la spaventosa violenza verbale prepara la strada a una escalation della violenza fisica; oppure se ne fa le veci, la rimpiazza, in qualche maniera la neutralizza. I toni di questa campagna elettorale sono di odio sordido, e di gravissima offesa: assassino, nazista, nano, ebete, morto, pazzo, ladro, servo. Riflettono (anche) l’andazzo internettaro, la leggerezza con la quale si umilia e si offende a distanza, al riparo da ogni imbarazzo fisico, in una rissa incorporea che non produce sangue, ma nega connotati umani alle persone. Però trent’anni fa nelle strade italiane si sparava e si uccideva, e i treni saltavano in aria.Non ha tutti i torti Grillo quando si accredita come antidoto alla violenza sociale; non gli si può imputare (neppure a Berlusconi e al suo ventennio, del resto) la pratica della violenza fisica come arma politica ordinaria.

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Beppe GrilloDAGLI OTTANTA EURO (“VOTO DI SCAMBIO”) AL REDDITO DI CITTADINANZA A PORTA A PORTA LO SCONTRO FINISCE CON UN “CINQUE” TRA I CONTENDENTI.

Un uomo si aggira per lo studio, tra telecamere e fotografi. Ha il cipiglio del generale in visita a una caserma. Si chiama Beppe Grillo, e quello davanti a lui è Bruno Vespa. La prima immagine di Porta a Porta, alle 23 e qualcosa di un lunedì sera, è questa. “Siamo qui per il ritorno di Grillo alla Rai dopo 21 anni, come vedete c’è qualche fotografo”. Più in là, l’artista genovese. Giacca blu elettrico, camicia bianca fuori dai jeans, Grillo critica subito l’immagine di sfondo: “Ma una foto da normale non ce l’avevate?”. Vespa: “Ma è normale”. L’ospite prova il golpe: “Siamo in onda? Allora voglio dire subito una cosa…”. Il conduttore si frappone: “Dopo, ora c’è il Tg1 flash”. E in dissolvenza l’ospite piazza: “Ah, ma questo era il lancio? Dobbiamo vendere un pannolino”.   (altro…)

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Forse Serra non ha letto l’e-book di approfondimento dell’economista Roberto Perrotti “Perche’ l’Expo è un grande errore” e l’articolo di Marco Travaglio “Forza tasche“… 

 

PERFETTA sintesi, ieri a Milano, dello scontro più sostanzioso di questa campagna elettorale, quello tra Renzi e Grillo. Lo scenario del duello era il gravissimo scandalo Expo. Grillo lo interpreta come ennesima conferma dell’irriformabilità di questo sistema di potere, e propone (ammesso che “proporre” sia, dati volume e tono, il verbo giusto) di cancellare l’Expo. Renzi, all’opposto, dice che l’Expo si deve fare; e si deve fare, dopo lo scandalo, a maggior ragione, per dimostrare che «lo Stato è più forte dei ladri». Sono posizioni inconciliabili. (altro…)

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Grillo

GRILLO A TESTA BASSA INIZIA LA CAMPAGNA DELLE EUROPEE: “GLI AVREBBE PURE TIRATO LA PIPA. RENZI ‘A MENZOGNA, ALLO STADIO SABATO SERA È MORTO LO STATO”.

Dov’è lo Stato, quanti altri stadi dovranno esplodere?”. Beppe Grillo urla fortissimo. In piazza dei Centomila, sul lungomare di Cagliari, c’è folla. Sono in migliaia per il primo dei comizi elettorali del leader di M5S. E lui picchia duro, sul Renzi che dalle tribune dell’Olimpico ha assistito allo sfacelo di Fiorentina-Napoli: “Sabato ho visto la morte della Repubblica in tv, sugli spalti c’era Genny ‘a carogna e Renzi era in tribuna. L’ebetino è Genny ‘a menzogna. Immaginate se allo stadio ci fosse stato Sandro Pertini: gli avrebbe lanciato contro la sua pipa, l’avrebbe cacciato a calci nel culo”. Affonda il colpo, il Grillo che già domenica, il giorno dopo la partita che è valsa feriti gravi e l’ennesima figuraccia per l’Italia del pallone (e non), aveva parlato di Repubblica defunta, “con l’inno nazionale in sottofondo”. Cerca la gola di Renzi, l’avversario, nel primo dei comizi per le Europee: non casualmente a Cagliari. (altro…)

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RenziNUOVA STRATEGIA..

IL PREMIER TEME IL TESTA A TESTA E L’ASSE TRA M5S E MINORANZA PD SUL SENATO. OGGI SARÀ OSPITE TIVÙ AD “AMICI”.

Li vede così, “due facce della stessa medaglia”, Grillo e Berlusconi. Perché pescano “nello stesso bacino”, quello di un’elettorato in fuga da Forza Italia e pronto a dare il voto al leader grillino anti europeista, rafforzandolo nel ruolo di secondo partito italiano e rendendolo pronto, così, a ricevere l’incarico di premier: “Se vinco le Europee – è infatti la parola di Grillo – vado al Quirinale e chiedo l’incarico; prepareremo una squadra di governo”.   (altro…)

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