Tutto, o quasi tutto, è crollato come un castello di sabbia. Con un´avanzata lampo, i ribelli hanno sfondato senza incontrare una seria resistenza “l´anello d´acciaio” destinato a difendere Tripoli, e sono entrati nei quartieri occidentali della metropoli, acclamati dalla popolazione. Alcune pattuglie hanno raggiunto la piazza Verde, quella dei grandi comizi del rais, dove c´era una folla entusiasta ad accoglierle, ma anche sparute unità governative pronte a combattere. E infatti si è acceso uno scontro a fuoco. A tarda notte una contabilità approssimativa dava centotrenta morti nell´insieme della capitale. Un figlio del rais, il preferito, quello che doveva succedergli, il secondogenito Saif el-Islam, è stato catturato. Il regime di Muhammar Gheddafi è ormai agonizzante. Sembra barricato nella parte orientale di Tripoli, dove i ribelli dovrebbero scontrarsi con i reparti più agguerriti, nel caso questi non si disperdessero come le truppe destinate a difendere la città. Ma lui, Gheddafi, non è rassegnato alla resa resa. Al contrario i suoi messaggi trasmessi per telefono sono stati diffusi con insistenza da radio e televisione. (altro…)
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“La città brucia con il suo raìs” (Bernardo Valli).
Posted in Attualità, tagged Bernardo Valli, gheddafi, guerra, La città brucia con il suo raìs, libia, rais, tripoli on 22/08/2011| Leave a Comment »