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Posts Tagged ‘landini’

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landiniChe fine ha fatto Landini? – Il segretario della Fiom: un filo lega il contratto dei metalmeccanici alla battaglia sulla Costituzione.

La Fiom è ancora in campo”. Maurizio Landini non ha dubbi quando gli si chiede che fine ha fatto. Anzi, si dice convinto che il lavoro svolto negli scorsi anni germoglierà in quella che definisce la “stagione referendaria”: il referendum costituzionale dove Fiom e Cgil invitano a votare No. E poi i referendum sociali di primavera, per la prima volta indetti da un sindacato, che punteranno ad abolire le norme sui voucher, sugli appalti e soprattutto sul reintegro nel posto di lavoro. Due appuntamenti in cui il sindacato entra direttamente nel campo della politica e dopo i quali Landini lascerà la Fiom per trasferirsi, con un ruolo nella segreteria nazionale, in una Cgil che oggi considerà molto più in sintonia con le proprie posizioni. (altro…)

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rodotàAntonio Padellaro, nella sua rubrica domenicale Senza Rete ha rilanciato l’allarme dell’urgenza di “un’opposizione sociale e civile per arginare la deriva qualunquista del renzismo”. Il fondatore del Fatto Quotidiano ha proposto di rifondare “un comitato di salute pubblica – guidato da Stefano Rodotà _, formato da giuristi, giornalisti e da quei politici che non hanno ancora deposto le armi”, perché si torni “ad alzare la testa e a riempire le piazze in difesa della Costituzione (e non solo)”. Abbiamo chiesto ad alcuni rappresentanti della società civile un parere in merito. (altro…)

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LANDINIL’INTERVISTA/MAURIZIO LANDINI (FIOM): OGGI GLI OPERAI DAVANTI ALLA SEDE DEM.

ROMA Il Mezzogiorno non è una parte separata dell’Italia. Il governo dovrebbe chiedere all’Europa di varare un piano per lo sviluppo economico del Mediterraneo. Maurizio Landini spiega cos“ la presenza dei lavoratori delle fabbriche in crisi del Sud questa mattina di fronte alla sede del Pd. A costo di essere accusato di industrialismo non credo che il nostro Mezzogiorno possa vivere di solo turismo.

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LandiniL’intervista.

Il leader della Fiom replica al segretario della Cgil, Camusso: “Proposta vecchia e insufficiente, la coalizione sociale si muove nella stessa direzione”.

ROMA – Non è «sommando semplicemente » Cgil, Cisl e Uil che i sindacati usciranno dalla crisi. Serve di più, dice Maurizio Landini, segretario generale della Fiom: «Serve una riforma profonda delle organizzazioni sindacali perché il mondo del lavoro oggi è frantumato e non ha rappresentanza. E serve più democrazia perché i lavoratori possano eleggere i dirigenti sindacali e votare sugli accordi che li riguardano. Insomma in prospettiva serve un nuovo sindacato unitario e pluralista». Questo — aggiunge — è anche l’obiettivo della Coalizione sociale lanciata dalla Fiom insieme ad altre associazioni. «La Coalizione sociale non è affatto alternativa all’unità sindacale ».

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LandiniIL SINDACATO SULLE BARRICATE CONTRO L’ULTIMA SORPRESA: DOPO L’ART. 18 TOCCA ANCHE ALL’ART. 4, IL PADRONE CONTROLLERÀ I DIPENDENTI. IL PD: “CGIL STAI SERENA”.

RENZISMO APPLICATO

Se uno viene autorizzato a entrare nei mezzi di comunicazione che usano le persone è difficile non definirlo un grande fratello: è un abuso rispetto alle norme di diritto che esistono sulla privacy delle persone”. Susanna Ca-musso, segretario generale della Cgil, è già pronta a impegnare il sindacato nella pressione sulle commissioni parlamentari che dovranno valutare la delega fino alla possibilità di fare ricorsi anche alla corte di giustizia europea. Per la Cgil, insomma, l’ultima sorpresa del Jobs act, ovvero la possibilità per il datore di lavoro di controllare i proprio dipendenti tramite telefonini, tablet e computer, è inacettabile.   DOPO l’abolizione dell’articolo 18 il governo Renzi, dunque, manda in soffitta anche l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori datato 1970: il divieto assoluto “di usare impianti audiovisivi e altri apparecchi per controllare a distanza l’attività dei lavoratori”. (altro…)

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landini-renzi

Assemblea di presentazione del nuovo movimento politico, il leader della Fiom ribadisce: “Fuori dai partiti, ma pronti a confrontarci per battaglie contro leggi sbagliate”. Escluse le “mire personali”. Attacchi a Renzi, standing ovation per Rodotà. Pedica (Pd): “Solo una coalizione banale, doglianze senza proporre soluzioni”.

Coalizione sociale non sarà un partito, ha ribadito il segretario della Fiom Maurizio Landini durante la presentazione a Roma, al centro congressi Frentani, del nuovo movimento politico. L’obiettivo non “sono certo mire personali”, sottolinea Landini, ma ripristinare la “cultura dei diritti” nel Paese. “Noi restiamo fuori dai partiti – spiega – ma nelle battaglie e nelle lotte siamo pronti a confrontarci con chiunque per cambiare le leggi sbagliate”. (altro…)

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landini

Lo dicono alcuni sondaggisti. Mentre il leader della Fiom organizza una kermesse di due giorni nella capitale. Con l’adesione di associazioni come Libera ed Emergency. Ma anche con la presenza di esponenti di vari partiti. Dal Pd a Sel. Fino agli ex 5 stelle. Civati: “Grande disponibilità”.

Lui continua a ripetere che «non sarà un partito». Anche se a prima vista potrebbe sembrare il contrario. Nel frattempo, ha fissato l’appuntamento per oggi e domani al centro congressi Frentani di Roma. Lo stesso che in passato ha ospitato le convention di Rifondazione comunista ma anche quello dal quale, due anni fa, Maurizio Landini “minacciò” di occupare le fabbriche se agli operai fossero stati chiesti ulteriori sacrifici. Questa volta, però, il leader della Fiom ha deciso di fare le cose in grande e lanciare la “sua” Coalizione sociale, un progetto a cui ha lavorato pancia a terra negli ultimi mesi coinvolgendo associazioni e movimenti della società civile. E che ora è ufficialmente pronto al battesimo. «La Coalizione va nel senso di costruire delle pratiche e di ricostruire una cultura politica e solidale», ha recentemente spiegato il numero uno dei metalmeccanici al Fatto. (altro…)

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LandiniLotte sociali, mutualismo, opposizione al governo. Il leader Fiom: “Non abbiamo ambizioni elettorali” Assemblea della rete di associazioni il 6 e il 7 giugno a Roma, ma Libera e Emergency si defilano.

MILANO – Appuntamento a Roma, il 6 e 7 giugno. Un’assemblea pubblica per «associazioni, movimenti, sindacati, donne e uomini che in questi anni si sono battuti contro le molteplici forme di ingiustizia, discriminazione e progressivo deterioramento dei diritti. E che oggi decidono di promuovere un cammino comune ». La “coalizione sociale” di Maurizio Landini prende forma così, con un appello che verrà reso pubblico domani. Ma non sarà un soggetto politico. O almeno, non nell’immediato. «Come ha compreso il movimento delle donne — si spiega — vogliamo dimostrare che si può far politica attraverso un agire condiviso tra soggetti diversi, che si può rimotivare le persone a occuparsi dell’interesse generale nello spazio pubblico, al di fuori e non in competizione rispetto a partiti, organizzazioni politiche o cartelli elettorali».

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CamussoIn piena sintonia con Matteo Renzi e moltissimi altri, la leader della Cgil Susanna Camusso non salta nemmeno un microfono quando può annunciare al mondo che “Landini non va da nessuna parte”.

Intendiamoci, è possibilissimo che Camusso ci veda giusto, in merito. Anzi, i precedenti a sinistra le danno ragione e infatti il Foglio l’altro giorno sosteneva che Landini è come Ingroia, anzi è proprio l’Ingroia del 2015 – e ciao.

Di nuovo: è possibilissimo. E che lo dica il Foglio – orgoglioso organo del renzusconismo – non produce alcuno stupore, così come non stupisce che la stessa tesi sia sostenuta dagli innamorati del Jobs Act e di tutti gli altri passi che il premier sta facendo fare a questo Paese per completare l’adeguamento alle indicazioni della Troika. (altro…)

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ZagrebelskyMolto ci aspetta dal risveglio della nostra società che è stata messa ai margini e oscurata in questi anni di destrutturazione del nostro sistema di relazioni economiche e sociali. Avrete modo di discutere come e perchè è avvenuto questo distacco di tanta parte del nostro Paese, la parte più debole e vulnerabile . Quella che soprattutto avrebbe bisogno di presenza, visibilità e rappresentanza nelle istituzioni politiche. Tutti noi, di fronte a politiche industriali che esibiscono innovazione e crescita, mentre producono disoccupazione e sottoccupazione, di fronte al dilagare di sistemi di corruzione che svuotano dall’interno la legalità e la democrazia, di fronte alla totale assenza di parole politiche su un futuro di giustizia per la nostra società, di fronte a mutamenti della Costituzione che mirano alla concentrazione del potere in poche mani, tutti noi quante volte ci siamo chiesti e ci siamo sentiti chiedere “che fare?” e ci siamo sentiti impotenti. (altro…)

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Landini - piazza del popoloIl personaggio
Il leader della Fiom si muove su un doppio binario: l’attenzione al disagio sociale, aggregare intorno a un progetto politico l’opposizione al governo e al tempo stesso riformare il sindacato per scalarne la leadership.

ROMA – Prenderà forma entro la fine di maggio la Coalizione sociale. Prima verrà stilata quella che Maurizio Landini chiama la Carta d’identità del movimento, con i valori di riferimento e gli obiettivi da perseguire; poi sarà creato una sorta di Coordinamento dell’alleanza con gli esponenti delle associazioni promotrici. E nel Coordinamento non sarà comunque Landini a rappresentare la Fiom, per evitare le polemiche sul suo doppio ruolo. Questa struttura di governo sarà poi replicata nei vari territori. Un’organizzazione leggera, ma pur sempre un’organizzazione.
«La vera novità — dice il leader dei metalmeccanici della Cgil — è proprio questa: noi partiremo dai territori dove c’è una maggiore domanda di coalizione». (altro…)

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CofferatiLasciato il Pd l’ex segretario entra nella Coalizione sociale: “Fondo un’associazione”.

Un Mutuo soccorso dell’associazionismo più bello e sano del Paese per recuperare un’azione politica fondamentale. È un’idea ottocentesca, l’unica possibile ora, ma bisogna dare delle risposte precise alla piazza di sabato a Roma”. Sergio Cofferati, dopo il trionfo della manifestazione della Fiom, ritrova l’entusiasmo perduto a causa della sconfitta alle primarie per la scelta del candidato del Pd alle regionali della Liguria; avvenuta per mezzo, ha sempre sostenuto, “di evidenti brogli”.
Cofferati, era dai tempi del suo Circo Massimo (23 marzo 2002, un milione di persone per dire “no” all’abolizione dell’articolo 18) che non era così contento? (altro…)

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Di BattistaI CINQUE STELLE APRONO AL LEADER METALMECCANICO. SUL REDDITO DI CITTADINANZA IL DISCORSO CON “LIBERA” È GIÀ AVVIATO DA TEMPO.

Landini chiama, il Movimento 5 Stelle risponde. Nel giorno della prova di forza a piazza del Popolo, al leader della Fiom arriva l’apertura (cauta) di Alessandro Di Battista: “Possiamo confrontarci sull’opposizione al Jobs act”. E il senatore Nicola Morra: “Se Landini vuole discutere del reddito di cittadinanza, ben venga”. Interlocutore complicato oggi, avversario possibile domani, il sindacalista è un nodo da sbrogliare per i Cinque Stelle. Perché si muove in un campo che è anche il loro, la prateria dei delusi di sinistra. E perché al M5S chiede e offre collaborazione. (altro…)

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Landini

BUON SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE FIOM: “SIAMO STANCHI DI SPOT E SLIDE, RENZI È PEGGIO DI B.”.

Una piazza rossa, colma di bandiere della Fiom. Se Matteo Renzi pensava che la manifestazione di ieri fosse una “non notizia”, è stato smentito.
Maurizio Landini ha portato a Roma molta più gente di quanta ne abbia portata Matteo Salvini riempendo Piazza del Popolo come non capitava da anni. Lo ha fatto con una organizzazione, la Fiom, che si conferma zoccolo duro del sindacalismo italiano e in cui si preservano le tradizioni di sinistra. Prova ne è la colonna sonora della manifestazione fatta di Bella ciao, l’Internazionale e addirittura Contessa.
A TANTA FIOM non ha corrisposto un’adeguata presenza di soggetti e movimenti che dovrebbero comporre la “coalizione sociale” proposta da Landini. Hanno parlato gli agricoltori del Tavolo verde, i precari della scuola, gli studenti, i movimenti per la casa, è stato letto un intervento di Gustavo Zagrebelsky, solo un disguido ha impedito di ascoltare la voce di Gino Strada dalla Sierra Leone. (altro…)

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Manifestazione

LA MANIFESTAZIONE indetta dalla Fiom partirà da piazza della Repubblica alle ore 14 per concludersi a piazza del Popolo. Ad aprire il corteo ci saranno i metalmeccanici della Fincantieri impegnati nella vertenza per il rinnovo del contratto. Lo slogan della manifestazione, “Unions!”, vuole essere un richiamo alle origini del movimento sindacale. Sul palco allestito in piazza del Popolo molto gli interventi che precederanno quello di Landini. Ci sarà Giuseppe De Marzo per la campagna di Libera sul reddito per la dignità, Domenico Maugeri del Tavolo Verde, Giacomo Zolezzi, studente della Rete della conoscenza, Giovanna Cavallo, del movimento per la casa, un rappresentante dello Strike Meeting. (altro…)

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Manifestazione

SABATO LA FIOM IN PIAZZA CON OPERAI, EMERGENCY, LIBERA E QUALCHE PD CAMUSSO CI SARÀ. AD APRILE “LA CARTA D’IDENTITÀ” DELLA COALIZIONE SOCIALE.

La piazza di Landini vuole parlare il linguaggio della democrazia. “È il filo conduttore in questa fase” dice il segretario Fiom al Fatto, parlando della manifestazione di sabato 28 marzo a Roma: “Nessuno partecipa, nessuno decide più, noi proviamo a farlo”.
La democrazia, nell’intenzione di Landini, “riguarda le riforme del governo, mai votate da nessuno” ma riguarda anche, “la possibilità che le persone partecipino davvero in prima persona” e qui si parla dei Coalizione sociale. “La democrazia serve anche per la riforma in Cgil” aggiunge Landini delineando tre questioni diverse ma collegate.
La Fiom punta molto sulla giornata con la prenotazione di 300 pullman. Si tratta, del resto, del primo appuntamento di opposizione a Matteo Renzi dopo l’approvazione del Jobs Act. Cosa non facile, visto il clima che regna nel paese. (altro…)

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LandiniLa Fiom si prepara alla manifestazione di sabato prossimo a Roma con 300 pullman prenotati da tutta Italia (il corteo sarà da piazza della Repubblica piazza del Popolo). L’appuntamento servirà anche a delineare i primi contorni della Coalizione sociale. Accanto al sindacato, infatti, sfileranno, e parleranno dal palco, precari, partite Iva, studenti, migranti e personalità come Stefano Rodotà (se si riprenderà da una frattura) oppure, al telefono in collegamento dall’Africa, Gino Strada. Possibile anche l’intervento di Gustavo Zagrebelsky. Non è chiaro, invece, se parlerà Susanna Camusso. Il segretario della Cgil ha fatto sapere ieri che sarà certamente in piazza ma non ha ancora deciso se farà il suo intervento. (altro…)

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Landini

Distanze invariate dopo il faccia a faccia La leader: “Così non fai più sindacato”.

ROMA – La coalizione sociale di Landini «danneggia i lavoratori» perché «esula dai compiti del sindacato». Così Susanna Camusso spiega le ragioni dello scontro della Cgil con la Fiom.
La tensione resta alta e non serve a stemperarla il faccia a faccia di un’ora tra i leader delle due organizzazioni che ieri ha aperto la giornata in corso d’Italia. Lo scontro è quello sulla presunta intenzione di Maurizio Landini di dare vita a una coalizione sociale che sia l’embrione di un nuovo partito della sinistra. Ipotesi che è stata avanzata da esponenti dell’area di governo e che è sempre stata smentita dalla Fiom. La Cgil teme però che, dopo le polemiche, l’idea della coalizione sociale di associazioni contro la politica del lavoro di Renzi finisca per mutarsi in qualcosa di diverso da una semplice iniziativa sindacale.

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I nomiLa segreteria boccia la Coalizione sociale anti-Renzi “Le scelte individuali non coinvolgano le strutture”.

ROMA – La Cgil sconfessa la Fiom. Al termine di una lunga riunione della segreteria nazionale, il sindacato guidato da Susanna Camusso prende le distanze dalla «coalizione sociale» lanciata da Maurizio Landini. La nota di corso d’Italia è dura. La strada della coalizione, si legge, «così come viene proposta non rientra e non può rientrare tra le iniziative che la Cgil e le proprie strutture possono a qualsiasi titolo promuovere, fatte salve le scelte individuali». E questo perché il bisogno di politica «non può portare né la Cgil né alcuna sua struttura a sostituirsi alla stessa politica o alla promozione di formazioni politiche».

Attacco duro perché l’accusa a Landini di voler fondare un partito è la stessa che viene da Matteo Renzi. Così, poche righe più in là, la segreteria Cgil specifica che «va riaffermata con forza l’autonomia della Cgil rispetto a tutte le iniziative che si collocano nell’alveo della politica sia pure con tratti che richiamo più l’idea di movimento che non quella della forma partito».
Bocciatura pesante che segna di fatto la rottura tra Camusso e Landini dopo mesi di alleanza contro i provvedimenti del Jobs act del governo Renzi.

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