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Posts Tagged ‘legge bavaglio’

Vauro

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Legge bavaglioERA il 2010, ma sembra passata un’epoca. Berlusconi tentava di cambiare la legge sulle intercettazioni, proibendo ai giornali di pubblicarle. Ma sulla sua strada trova un avversario tosto: la Repubblica. Il quotidiano lancia la campagna dei post-it: gli articoli sono accompagnati dalla scritta “Con la legge bavaglio non leggerete più questo articolo”. Segue un’innovativa campagna 2.0, chi vuole può inviare una foto con un post-it appiccicato addosso, che verrà pubblicata. L’iniziativa è un successo, per questo ogni volta che un governo ci prova la campagna riprende. (altro…)

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No al bavaglioDAI FALCHI BIANCONI E SCILIPOTI DUE PROPOSTE PER FERMARE MAGISTRATI E GIORNALISTI.

Forse è solo una coincidenza. Ma, guarda caso, il giorno in cui è arrivata alla Camera la richiesta di autorizzazione per l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche che riguardano gli esponenti del Pdl Denis Verdini, Nicola Cosentino e Marcello Dell’Utri nell’ambito dell’inchiesta P3, sono state ripresentate anche le proposte di legge bavaglio. Maurizio Bianconi alla Camera e Domenico Scilipoti al Senato hanno rimesso sul tavolo l’ex ddl Alfano, un bel giro di vite per il lavoro di magistrati e giornalisti. E anche Enrico Costa, membro della commissione Giustizia, è pronto con un bavaglio bis sulla diffamazione. A nulla sono valsi a quanto pare gli appelli alla “pacificazione” per far sopravvivere il governo. Silvio Berlusconi è interessato piuttosto a fare pressione sull’esecutivo. E ottenere, tra l’altro, che la presidenza del Copasir e quella della Giunta per le elezioni del Senato non vadano nelle mani di un’opposizione di sinistra.  (altro…)

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bavaglio

La storia giudiziaria di Silvio Berlusconi è in una fase cruciale. E il suo partito rispolvera il ddl sulle intercettazioni. Il capogruppo del Popolo della libertà in commissione Giustizia alla Camera: “E’ un disegno significativo del governo. Siamo partiti dal presupposto di proporre come base di discussione testi già approvati almeno da un ramo del Parlamento”.

Il Pdl riparte dal disegno di legge Alfano sulle intercettazioni. Lo fa alla Camera dove il capogruppo in commissione Giustizia, Enrico Costa lo propone come punto di partenza del dibattito. “E’ un disegno significativo del nostro Governo”, risponde, interpellato, il parlamentare che annuncia: “Presenterò anche un ddl sulla responsabilità civile dei magistrati”. Costa pensa anche anche al disegno di legge sulla messa alla prova ed è “partito dal presupposto di proporre come base di discussione testi già approvati almeno da un ramo del Parlamento”. A questi, infatti, l’articolo 107 del regolamento consente una sorta di “corsia privilegiata” per la calendarizzazione. (altro…)

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A che serve una rettifica? A ristabilire la verità, nell’interesse delle vittime di una notizia errata o imprecisa: cioè la persona coinvolta e i lettori (o ascoltatori o telespettatori o utenti web). Ogni tanto, però, la verità è nell’articolo contestato, non nella rettifica (nel qual caso il giornalista replica alla rettifica e dimostra, carte alla mano, di avere scritto la verità). Questo concetto, comprensibile anche a un mezzo minorato, non entra in testa alla maggioranza dei parlamentari, che stanno varando una legge (per salvare dalla galera Sallusti, suo malgrado) che obbliga a pubblicare le rettifiche integrali (anche chilometriche) e senza replica. Il che presuppone che il giornalista menta sempre, programmaticamente. Così l’ultima parola l’avrà sempre chi rettifica, anche se mente sapendo di mentire. Così i cittadini prenderanno per buone anche le menzogne. Giovedì scorso, a Servizio Pubblico, ho citato alcuni politici, quattro dei quali hanno inviato a Santoro una richiesta di rettifica. Il primo è l’ex presidente dell’Antimafia Francesco Forgione (Prc): nega di essersi opposto nel 2006 alla proposta Licandro-Napoli (Pdci-An) di vietare l’ingresso in Antimafia a imputati e condannati per mafia e reati contro la PA perché ciò avrebbe affievolito “le prerogative dei parlamentari”. (altro…)

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IL SENATO PASSA IL TESTO ALLA CAMERA. RESTANO LE NORME DURE.

Stiamo approvando un testo mostruoso, anche con dei refusi; mi vergogno profondamente, stiamo facendo un provvedimento incredibile in cui si dice tutto e il contrario di tutto. Ma per quale motivo, per evitare la carcerazione di una persona che non vuole essere nemmeno perdonato, un Parlamento deve avere tanta fretta?”. Queste parole sono state pronunciate ieri dall’ex pm Gerardo D’Ambrosio, senatore del Pd, quando ormai era chiaro che nulla poteva più fermare il ddl diffamazione da una sua rapida approvazione a Palazzo Madama. Oggi, nel pomeriggio, i giochi saranno fatti. Il testo passerà alla Camera dove altri parlamentari tenteranno di fermarlo per evitare che venga varata una legge che peggiora la situazione esistente. Costringendo i giornalisti italiani a lavorare come se avessero una pistola puntata alla tempia. (altro…)

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Oggi voto segreto sulle multe della legge-bavaglio. Ddl corruzione alla Camera.

ROMA — Legge di stabilità, ma anche diffamazione, alias legge bavaglio, e anti-corruzione. La prima verifica parlamentare dopo la “svolta” di Berlusconi arriva subito e su tre leggi determinanti. In tre giorni — poi sarà vacanza per il ponte d’inizio novembre — tra Camera e Senato si capirà subito se il Cavaliere vuole mettere in scacco Monti. Si parte con la diffamazione alle 17 a palazzo Madama e con il voto segreto shock sull’entità a cinque o sei zeri delle multe contro i giornalisti. A Montecitorio s’avvia in aula l’anti-corruzione, legge piena di trappole e da sempre oggetto di mugugni anti-Severino. In commissione tocca alla stabilità. Il Pdl potrebbe dare un triplice segnale ostile. Al Senato, grazie ai fan del carcere per la stampa, potrebbe bocciare l’emendamento che porta da 5mila a 50mila euro la multa per la diffamazione che nel ddl tocca i 100mila. (altro…)

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I PARTITI hanno scambiato il potere con la fiducia. Sono diventati creature gigantesche che si muovono impacciate e ingorde come dei Leviatani sgraziati. (da “Forza senza legittimità” di Piero Ignazi – Laterza, 2012 – pag. 128).

Non è soltanto un bavaglio la legge-bavaglio che il Senato della Repubblica vuole imporre alla stampa con la riforma della diffamazione. È una censura preventiva. Un’intimidazione collettiva. Una persecuzione annunciata. Più che un bavaglio, insomma, si potrebbe definire una museruola per impedire ai watch-dog, i cani da guardia dell’informazione, di mordere o anche solo di abbaiare. Né questa legge è soltanto una vendetta contro i giornalisti. Una rivalsa contro la libertà di stampa. Un regolamento dei conti, in coincidenza con la “nuova Tangentopoli” che sta travolgendo la casta. (altro…)

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Sallusti vada a servire alle mense della Caritas e l’informazione resti libera da leggi-bavaglio. C’è un manto di ipocrisia nell’intera vicenda che va stracciato. Fare il giornalista non è scrivere ciò che mi pare. Ci sono leggi da osservare, regole deontologiche da seguire per le quali sono previste le sanzioni dell’Ordine professionale. C’è la mannaia delle querele e dei risarcimenti per danni, che già incombe sulla libera informazione. Non c’è bisogno di una legge-boiata, che un parlamento incapace di legiferare a tutela dei precari, sta improvvisando per privilegiare un singolo: con l’effetto di minacciare pesantemente il giornalismo di inchiesta e di denuncia. L’idea di rettifiche imposte a prescindere dall’accertamento dei fatti, è mostruosa. L’Italia è stanca di leggi “ad personam” o regalo per “clan”. (altro…)

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Da eccesatira.blogspot.it

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Eppure sarebbe solo una questione di buon senso. Di capire   che una nuova legge sulla diffamazione a mezzo   stampa come quella che verrà approvata stamattina in   commissione Giustizia del Senato e che arriverà in aula   già nel pomeriggio, ha solo uno scopo: mettere la categoria dei giornalisti   in condizione di non nuocere più. Soprattutto alla casta. È,   insomma, una legge vendetta, come ha avuto modo di sottolineare   Alessandro Sallusti, il direttore de Il Giornale per la cui salvezza dal   carcere, almeno in apparenza, si è cominciato un iter legislativo   fulmineo. Che però, ora, regala solo inquietudine.   Entro domani, almeno secondo le indicazioni delle forze politiche,   questo ddl dovrebbe essere approvato dal Senato per poi arrivare   alla Camera e vedere la luce in   tempi record, forse addirittura   entro il 30 ottobre. Qualcosa,   però, nelle ultime ore, si è incrinato.   L’enormità delle multe   previste, l’obbligo di rettifica   che diventa una tagliola, l’emendamento   anti-Gabanelli, ma soprattutto   le multe che vengono   raddoppiate in caso di diffamazione   verso un corpo politico,   hanno fatto fare un passo indietro   ad alcuni senatori. (altro…)

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Da video.repubblica.it

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Ideona: una legge bavaglio sulle intercettazioni. Siccome non l’aveva ancora avuta nessuno, se ne sentiva proprio la mancanza. Ieri ci ha pensato la ministra della Giustizia Paola Severino, al Festival del giornalismo. Lì la Guardasigilli ha detto anche cose pregevoli: la cronaca giudiziaria deve riportare “non solo le voci dei magistrati, ma anche quelle della difesa”; e i danni subiti dall’accusato poi assolto sono ingigantiti dalla lunghezza dei processi, che allontana a dismisura il momento del giudizio definitivo. Purtroppo, come tutti i suoi predecessori, la Severino non fa nulla né spiega come intende abbreviare i tempi. Eppure le soluzioni sono semplici: ridurre il contenzioso (Davigo e Sisti, in Processo all’Italiana edito da Laterza, spiegano come si fa) e le fasi del giudizio, che in Italia sono almeno cinque: indagini preliminari, deposito atti, udienza preliminare, primo grado, appello e Cassazione.
Basta abolire il deposito atti e l’appello (fuorché in presenza di prove nuove) e rendere convenienti i riti alternativi (patteggiamento e abbreviato) bloccando la prescrizione al rinvio a giudizio, per dimezzare i tempi della giustizia e liberare enormi risorse finanziarie e umane. (altro…)

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Il Pdl contro la legge anti-corrotti. Trattativa “riservata” con il ministro Severino.  

Prevista venerdì la riunione tra il ministro della Giustizia e i capigruppo per sbloccare il provvedimento fermo da mesi. Ma potrebbe essere preceduta da un incontro “informale” con Ghedini e Alfano. Il partito berlusconiano pronto a usare come merce di scambio il ddl intercettazioni e la responsabilità civile dei giudici.

E’ in programma venerdì mattina, probabilmente a palazzo Madama, l’incontro tra il ministro della Giustizia Paola Severino e i capigruppo di Camera e Senato per discutere di legge sulla corruzione, responsabilità civile dei magistrati e intercettazioni. Lo ha anticipato  il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri, parlando con i giornalisti a palazzo Madama. Ma la riunione ufficiale potrebbe essere preceduta da un colloquio informale tra il ministro della Giustizia del governo Monti, il legale di Silvio Berlusconi Niccolò Ghedini e il segretario del Pdl Angelino Alfano. (altro…)

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Vertice di maggioranza sul ddl: “Il provvedimento non è su un binario morto”. Non si sarebbe discusso del merito del provvedimento, ma probabili modifiche alle norme sul carcere per i giornalisti, sui siti amatoriali e sull’udienza stralcio.

ROMA – Il dietrofront è ufficiale: se solo tre giorni fa il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto spediva il ddl intercettazioni sul binario morto (“le nostre priorità sono altre 1“), la maggioranza lo recupera subito e anzi annuncia una data di massima per l’approvazione: “Sì entro fine novembre”. 

Intercettazioni, cinque anni di guerra 2
LO SPECIALE SUL DDL INTERCETTAZIONI 1 3
 
E così il ddl sulle intercettazioni torna ad agitare i programmi della maggioranza, divisa tra il decreto sviluppo per fronteggiare la crisi economica, le fronde interne, la legge sulla prescrizione breve e quella sugli ascolti.  (altro…)

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“Imponeteci la libertà di stampa”. Una lettera all’Unione Europea. Per denunciare l’eventuale approvazione di “una delle leggi più liberticide” mai conosciute. E’ l’ultima iniziativa del gruppo Valigia Blu contro la legge Bavaglio. “L’Europa, attraverso la BCE, ci ha dato la linea di indirizzo per salvare la nostra economia. Chiediamo che, con la stessa autorevolezza, faccia rispettare la sua carta dei diritti fondamentali perché qui stiamo rischiando di perdere la libertà di stampa. Confidiamo che un ruolo delle istituzioni europee possa essere, ancora una volta, determinante, per il Paese”.

Qui la pagina per sottoscrivere la petizione.

Ecco il testo della lettera: (altro…)

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La maggior parte dei goffi tentativi di rendere accettabile l´inaccettabile legge-bavaglio si fonda sull´argomento liberale della privacy, cioè della tutela della vita privata del cittadino. Ma si tratta di una mistificazione. Lo dimostra un´analisi non ideologica.
Lo dimostra una valutazione non dogmatica ma storica e politica del liberalismo. È una mistificazione che nasce dall´identificazione di Berlusconi con “il cittadino”, ovvero dall´omissione, voluta e consapevole, dell´elemento del potere, dei rapporti di potere; omissione che è appunto l´essenza dell’ ideologia. (altro…)

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Da oggi, cari lettori, troverete accanto alla testata del Fatto un logo su cui abbiamo riportato il titolo del giornale di domenica: “Noi non obbediremo alla legge bavaglio”. Disobbedienza civile che avevamo già promesso nel febbraio scorso, quando Berlusconi, terrorizzato (e ne aveva ben donde) dalle “prove evidenti” depositate dalla Procura di Milano sul caso Ruby, annunciò un decreto urgente per fare in modo che nessuno sapesse. Gli andò male, stoppato come fu dal presidente Napolitano. Ma poiché da allora i suoi problemi con la giustizia da pioggia sono diventati grandine, ecco che l’imputato di Arcore vuole di nuovo imporre il silenzio definitivo dell’informazione sulle sue gesta con battaglioni di prostitute minorenni e non. (altro…)

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