Non fossimo in Italia, certe notizie sarebbero preoccupanti. Getterebbero una luce sinistra sulle istituzioni anzi, sui vertici delle istituzioni.
Parlo delle telefonate, intercettate dai carabinieri del noe nell’ambito dell’inchiesta sulla CPL Concordia, tra Michele Nardella quando era vice di Renzi a Firenze e il generale della Gdf Adinolfi
“De Gennaro e Letta ce l’hanno per le palle, sanno di Giulio”. E Giulio è il figlio dell’ex presidente della Repubblica.
I carabinieri del Noe guidati dal colonnello Sergio De Caprio intercettano il colloquio con una cimice sotto il tavolo. Due le partite: la nomina a sorpresa del generale Saverio Capolupo, anziché di Adinolfi, al vertice della Finanza da parte del morituro governo Letta. E la staffetta tra questi e Renzi, amico dei commensali. In questo contesto l’attuale numero due della Guardia di Finanza dice che il figlio di Napolitano “Giulio oggi a Roma è potente, è tutto”.