Renzi: “Non facciamo gli schifiltosi con chi porta voti”. Poi attacca i talk show e gli “editoriali pensosi”. Cioè critici.
Matteo Renzi non molla niente, anzi rivendica gli ingressi nel partito di mondi un tempo lontani, come i siciliani che furono alla corte di Totò Vasa Vasa Cuffaro. E lo fa davanti a una platea di 370 giovani, riuniti in una sorta di nuove Frattocchie, che lo ascoltano silenti e ammirati.
Ecco la frase che diventerà simbolo di un’epoca, pronunciata all’ora di pranzo di una domenica romana: “Chi fa lo schifiltoso con i voti perde le elezioni, dovremmo imparare dalle nostre vicende”. Eccolo il manifesto fondativo del Partito della Nazione caro a Denis Verdini, anche se Renzi questo non vuole ammetterlo: “Il Partito della Nazione è il dibattito più assurdo di queste ore. Se uno ti dice in casa c’è un fantasma, tu gli dici: cerca il fantasma.