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Posts Tagged ‘minacce’

Vauro

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NatangeloLA MINORANZA DEM PRESENTA 7 EMENDAMENTI, MA PALAZZO CHIGI NON TRATTA.

Il Partito democratico non caccia nessuno. Diciamo che chi dovesse dire no alla riforma del lavoro risponderà davanti agli elettori di non voler bene alla ditta”. Così ragionano gli uomini del premier (e il vocabolo scelto per indicare il Pd non è puramente casuale, a proposito di appropriazioni) mentre le minoranze sono sul piede di guerra. Fanno riunioni su riunioni, presentano emendamenti alla legge delega sul lavoro, chiedono incontri, provano a mettere i puntini sulle i. In testa Bersani, che affonda: “Renzi governa con il mio 25%: mi va bene, non chiedo riconoscenza, ma rispetto”.   RENZI E I SUOI, però, tirano diritti. Fino alla minaccia finale: “Mettiamo che ci fosse un numero tale di no da mettere in discussione il governo. Mettiamo che si arrivasse a far cadere la legislatura: chi ne è responsabile certo non può pensare di essere ripresentato”. (altro…)

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marchionneDOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE ”NON CI SONO LE CONDIZIONI INDUSTRIALI PER INVESTIRE”. Le condizioni per produrre auto in Italia rimangono “impossibili”. È questa la reazione di Sergio Marchionne alla sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dato ragione, la scorsa settimana alla Fiom sullo scontro in atto con la Fiat. E a condizioni impossibili, l’ad del sesto gruppo mondiale decide di reagire nella maniera più forte possibile: minacciando di spostare all’estero le produzioni. Soprattutto quelle pregiate. “Abbiamo le alternative necessarie per realizzare le Alfa ovunque nel mondo”, ha affermato nel corso della conferenza tenuta con gli analisti finanziari. Ed è vero. Nel corso degli ultimi anni, Fiat ha avuto tutto il tempo di allineare le sue strutture produttive in Europa, Stati Uniti, America Latina per consentirle di produrre con piattaforme uniche modelli diversi. Non a caso, a Melfi, dal prossimo anno, dovrà partire la produzione di un Suv Jeep, per la prima volta da vendere in tutto il mondo. E così l’Alfa potrebbe essere tranquillamente prodotta in Serbia come in Russia o negli Stati Uniti, comunque in un’altra parte del mondo che non sia Mirafiori o Cassino dove attualmente nascono la MiTo e la Giulietta. (altro…)

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marchionneTra i molti danni inflitti da Silvio Berlusconi c’è quello di aver costretto milioni di italiani a occuparsi delle sue vicende, incluso l’epilogo di queste ore, invece che di problemi più seri. Mentre noi siamo concentrati sulla corte di Cassazione, l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne si permette di dire che in Italia le “condizioni industriali rimangono impossibili”. Colpa della Costituzione, come ormai è chiaro dopo la sentenza della Consulta che ha censurato il modo in cui il numero uno del Lingotto ha tenuto fuori dagli stabilimenti il sindacato della Fiom. La banca americana JP Morgan ha sostenuto una tesi che il manager sta applicando con metodo: la crisi nei Paesi mediterranei è colpa di Costituzioni scritte dopo dittature, sotto l’influenza della sinistra che è riuscita a garantire fastidiosi diritti che ora bloccano la nostra competitività. E quindi ora l’incostituzionale Marchionne minaccia di spostare la produzione dell’Alfa Romeo all’estero. (altro…)

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Il consigliere leghista del Csm avrebbe passato al Giornale atti riservati.

Perquisizioni in corso da stamattina nella sede del Giornale e nell’abitazione della cronista del quotidiano Anna Maria Greco, autrice dell’articolo su Ilda Boccassini e i suoi passati amori, sbattuto in prima pagina dal giornale della famiglia Berlusconi.
Intanto si è saputo che alla pm di Milano è stata recapitata una lettera di minacce, giunta ieri mattina alla redazione del Resto del Carlino a Bologna.
Lo riporta lo stesso quotidiano, nelle pagine di cronaca cittadina, spiegando che il documento, scritto a mano, era contenuto in una busta rossa smistata il 28 gennaio al Centro meccanizzato postale del capoluogo emiliano. Il plico era privo di mittente e la lettera, non firmata, aveva un’intestazione scritta in stampatello: Fuan.
Indaga la Digos. (altro…)

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Ma che paese è diventato l’Italia? Due fatti completamente scollegati fra loro ma che riempiono di amarezza.

1) 11 gennaio 2011. Il prepotente ricatto di Marchionne; se vince il no la Fiat va in Canada. Di fronte a una minaccia che vorrebbe dire disoccupazione in massa per un’intera città, e non solo, quale operaio avrà il coraggio di difendere i propri diritti? E il governo è completamente assente, preoccupato solo dei propri dissidi interni, dei processi del premier o del federalismo, che probabilmente vorrà dire solo raddoppio delle poltrone e dei costi.
È questo che significa liberismo? Tornare all’800 del Padron delle ferriere? E tutti gli aiuti statali che la Fiat ha avuto per decenni ? Perchè non li ha utilizzati per fare ricerca innovativa, sia per quanto riguarda le tecniche di produzione e di assemblaggio, sia per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche sulle macchine? O si vuol so-stenere che tutti gli operai italiani sono dei fannulloni mentre tutti gli stranieri sono gran lavoratori?

2) 6 gennaio 2011, Trieste. Una bambina di 6 mesi affetta da atrofia muscolare spinale e in attesa di essere curata con le cellule staminali da un eccellente pediatra triestino, Marino Andolina, è vittima di un improvviso stop. Il Comitato bioetico di Trieste dovrà decidere se l’intervento è MORALMENTE FATTIBILE. Non se possa essere utile o no, se è MORALE! Così ha deciso il giudice di Venezia Paola Ferretti.
Sul Piccolo di martedì 11 gennaio interviene Franco Panizon, già direttore della clinica pediatrica Burlo Garofalo e già maestro di Andolina: “Ci si chiede se Andolina ha seguito il protocollo… Ma cos’è un protocollo ? Non è una tavola della legge. Nessun protocollo è stato dettato da Dio agli uomini. Un protocollo è una linea di condotta pensata da uomini esperti, basata sulla logica delle cose e rivalutata e corretta continuamente sulla base dei risultati”.

Una volta davanti a due fatti come questi intere città si sarebbero mobilitate indignate. L’indignazione, una virtù che l’Italia ha dimenticato, interessata piuttosto alla corsa per i saldi.

Margherita Hack

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