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Posts Tagged ‘“Noi’

diritti

La coppia di Trento che ha sfidato la legge Il ricorso annunciato dalla procura generale.

TRENTO – Sul campanello di casa ci sono due cognomi, quelli dei due genitori, come avviene per tutte le famiglie tradizionali. Ma per i due papà di Trento ieri non è stato un giorno normale, dopo che la Corte d’appello ha riconosciuto loro il diritto di essere entrambi genitori dei due gemelli nati in Canada grazie a una maternità surrogata: «Da quanto è uscita la sentenza siamo bombardati», spiega uno dei due. «È una situazione delicata», dice l’altro. «Speriamo nelle prossime ore di avere la giusta serenità per dire la nostra e trasferire il nostro pensiero all’esterno».

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trump

Essendo diventato con gli anni di miglior carattere, quando i molti capiscono ciò che prima si sosteneva in pochi, invece di imbufalirmi me ne rallegro.

Anche se – quando si era pochi – si era presi poco sul serio, o etichettati con definizione partitiche il cui scopo era delegittimare una fastidiosa lettura del presente e la conseguente previsione.

Così quella che fino a ieri era un’opinione e un “alert” di minoranza (o da “estremisti”, o da “grillini”) oggi è diventata cosa talmente mainstream da sembrare scontata, ovvia, giusta, corretta, insomma da Buongiorno di Gramellini. (altro…)

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altanLei è un conservatore” è diventato nella polemica politica italiana il più infamante degli insulti. A tal segno che chi è colpito dalla terribile accusa si affretta a scusarsi giurando che le sue sono idee progressiste della più bell’acqua e che anzi il suo è vero e genuino spirito riformatore. Pochissimi, per quel che ne so, osano proclamare “sì sono un conservatore e me ne vanto”. (altro…)

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presidente Libertà e GiustiziaDal 2006 al 2016: dieci anni di battaglie per difendere la nostra Costituzione, prima da Berlusconi e ora dal Pd.

Carissime amiche e amici, carissimi compagni di strada. 2006-2016: dieci anni della nostra vita e dieci anni e più di impegno per la Costituzione. Per attuarla e aggiornarla. Per non perderla. Per questo vi chiedo di perdonare questa mia lettera a tutti voi, con i quali siamo cresciuti e invecchiati, imparando ad ascoltare, capire e apprezzare le parole di maestri a cui va la nostra gratitudine. (altro…)

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Se soffriamo di obesità grave, non mangiare per un paio di giorni può essere una buona idea: così, per provare, e magari sentirsi un po’ meno ingolfati nell’intestino. Ma, obiettivamente, al fisico porterà scarsi risultati.

Ancor meno ne otterremo se – anziché digiunare – per quei due giorni ci limitiamo a saltare il pranzo, salvaguardando le consuete quantità della cena e magari aggiungendovi qualche pomeridiana razzia di nascosto al frigo.

La metafora dietologica è quella che può meglio a aiutarci a capire la ridicola polemica natalizia su Milano e Roma, che pur soffrendo di conclamata e cronica bulimia automobilistica hanno scelto di curarsi rispettivamente con 48 ore di blocco totale e parziale del traffico privato a combustibili fossili, con l’ottimo effetto collaterale di offrire ai capiredattori centrali dei quotidiani qualcosa con cui titolare la prima pagina anche nel vuoto festivo di notizie. (altro…)

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BianiTsipras cerca l’appoggio del Parlamento europeo, “tempio della democrazia” contro i vertici a porte chiuse di Bruxelles.

L’attesa, la folla e gli applausi: arriva il premier greco Alexis Tsipras, ieri mattina, a Strasburgo. Prende la parola Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue. Detta i tempi: quattro giorni per trovare un accordo altrimenti l’Ue fallirà. Un orizzonte cupo,maTsiprasiniziacon la parola “gioia”, quella di trovarsi “nel tempio della democrazia”, del Parlamento europeo, oscurato dalle “porte chiuse” di consigli e tavoli tecnici. Perché il “No” al referendum di domenica – “non è un rifiuto dell’Europa, ma la volontà che torni a essere culla di solidarietà”. Parla di austerità: “Ho la responsabilità dei cinque mesi del mio governo, ma non degli ultimi cinque anni. La Grecia è stata un laboratorio sperimentale di austerità, una cavia. E non ha avuto successo”.   (altro…)

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Fasi di recupero
HO visto il fumo e mi sono buttato in mare. Mi hanno tirato sulla scialuppa e ho chiuso gli occhi, fin quando non ho sentito le prime voci. Ho pensato: sarebbe stato meglio morire sotto le ruote di quel camion che mi doveva portare in Italia, invece che finire qui, in mezzo a questo inferno».
Partiamo da qui. Ramazan Mohammadi, 25 anni, afgano, profugo e clandestino, naufrago della Norman Atlantic. Il suo nome non risulta in alcuna lista dei passeggeri. Eppure era su quel traghetto, come i suoi amici Aziz e Ibrahim, che ora sono qui con lui nella saletta d’attesa della Capitaneria di porto di Bari.

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Milano

Esondano il Seveso e il Lambro. La Regione: rifugiatevi ai piani alti Don Mazzi della comunità Exodus: ormai qui viviamo come accampati.

MILANO – Al buio e in umido. Una brodaglia di pioggia, foglie secche, ramoscelli e detriti in cui si immerge un larghissimo pezzo di Milano. Quello a Nord, col solito Seveso sotterraneo che esonda tra Niguarda e l’Isola. Quello più a Est, col Lambro che si ingrossa e tracima e minaccia. Una città a mollo, tra black out e divieti di circolazione twittati dall’amministrazione, camionette della Protezione civile e torri-faro a illuminare la tormenta. Un assessore regionale alla Sicurezza, la leghista Simona Bordonali, che sfiora il paradosso invitando genericamente i lombardi a «non uscire di casa e a rimanere ai piani alti degli edifici ». Il collasso di un sistema al suo ennesimo giorno della marmotta. E i milanesi dei quartieri che da decenni vivono con l’acqua sotto casa che sono stremati dall’ennesimo giro di pioggia e fango e scrivono sui social: «Basta, non ne possiamo più, si farà mai qualcosa per fermare il Seveso?».

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Il giorno della memoriaOlocausto, la memoria sia parte della vita.

Così un giorno ti ritrovi a un bivio. Sei andato a Monaco, per vedere la cattedrale, le birrerie, i musei. Poi uscendo dalla città, tra distese di fabbriche e capannoni, a un incrocio vedi un cartello giallo con quella scritta: DACHAU.

Non te lo aspettavi, quasi disturba la spensieratezza del viaggio. Quel segnale scompiglia i pensieri. Ma senti di dover svoltare. Quasi più per dovere che per convinzione. Senza quasi accorgertene ti trovi in un grande spiazzo. I rumori della città non ci sono più. Eppure non sai cosa fare, non sei pronto. Indugi nell’oltrepassare quel cancello di ferro battuto che senza aver mai visto già conosci così bene: “Arbeit Macht Frei”, il lavoro rende liberi. (altro…)

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MobbastaLA PROTESTA DI OCCUPY DOPO LA FIDUCIA AD ALFANO: LA CARTA DEL CENTROSINISTRA FIRMATA ALLE PRIMARIE STRAPPATA A METÀ E AFFISSA FUORI DAI CIRCOLI.

Venerdì notte, sono le 2 passate. Davide, Elly, Diego e altri stanno conversando via Skype. Non proprio una chiacchierata di relax. Sono tutti furibondi perché il loro partito, il Pd, ha appena votato contro la sfiducia al ministro Alfano. E minaccia sanzioni nei confronti degli unici tre ribelli che non se la sono sentita di mandare giù lo scandalo kazako. Qualche ora più tardi, questi militanti seduti nelle loro case a Nichelino, a Bologna, a Montebelluna, si sono ricordati di quel giorno di novembre, quando si sono messi in fila per le primarie, hanno versato due euro e, prima di votare, hanno sottoscritto l’appello per dichiarare la loro appartenenza al centrosinistra. “Se lo rileggi adesso, ti metti a ridere”, dice amara Elly Schlein, 28 anni, attivista bolognese di Occupy Pd. Chi l’ha tradito? Chi ha denunciato i 101 traditori di Prodi, chi non voleva le larghe intese, chi chiede di fermare l’acquisto degli F-35, chi non vuole sospendere i lavori della Camera per non dispiacere Berlusconi o chi ha fatto esattamente il contrario? Così è nata l’idea: stampare quella carta d’intenti, strapparla a metà e affiggerla alle sedi dei circoli democratici di tutta Italia.  (altro…)

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