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Posts Tagged ‘oslo’

John Belushi odiava due cose: la musica country e i nazisti dell’Illinois. Ma cosa succede quando un nazista odia la musica country? Che anche noi fan dei Blues Brothers siamo chiamati a una scelta doverosa e ci schieriamo con la nenia dei cowboy. Se poi siamo di Oslo e fuori piove, apriamo l’ombrello e scendiamo in piazza in quarantamila per cantarla a squarciagola. Alla faccia del nazista.
Il quale aveva appena dichiarato che con quella canzone le maestre norvegesi lavano il cervello ai bambini. Soltanto il suo, purtroppo, è rimasto refrattario a qualsiasi detersivo. (altro…)

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150mila persone lunedì si sono radunate nelle strade di Oslo con un fiore per salutare le vittime della follia di Anders Behring Breivik. Manifestazioni simili sono state organizzate in tutto il Paese.

Da esteri.liquida.it

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VenerdÌ pomeriggio, la notizia dell´esplosione nel centro di Oslo ha provocato in molti un immediato riflesso condizionato. Si trattava con tutta probabilità di un´autobomba e quindi di terrorismo di origine islamica. Niente di più classico. Esasperante, tragica routine. Poi, col passare delle ore, sono arrivati i dettagli della strage sull´isolotto di Utoya ed è emerso quel giovane biondo, con lo sguardo azzurrino. Alla certezza iniziale sulla natura jihadista dell´attentato è succeduto un momento di incredulità. Il terrorista era un puro scandinavo. Un norvegese aveva ammazzato decine di ragazzi norvegesi a sangue freddo. L´assassino era di incontestata origine europea, era un cristiano e fiero di esserlo. Se il pensiero che si trattasse di un arabo, di un musulmano, era stato un riflesso condizionato, la scoperta che il criminale era “uno dei nostri” ha suscitato sgomento. Il terrorismo può dunque essere europeo. La sorpresa ha stordito non solo i norvegesi. (altro…)

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Domanda: perché un uomo che invocava «l’uso del terrorismo come mezzo per risvegliare le masse» teneva in casa, legalmente, una mitraglietta Ruger Mini 14 semi-automatica?
Perché lo psicopatico che sognava di diventare «il più grande mostro dopo la Seconda guerra mondiale» – il suo diario pubblicato su Internet – ha potuto usare l’arma per condurre il suo sconvolgente safari umano?

In Norvegia ci sono 439.000 cacciatori – uno ogni dieci abitanti – ed esistono leggi severe sulle armi da fuoco: evidentemente, non bastano. Anders Behring Breivik ha confessato nel suo farneticante memoriale: «Invidio i nostri fratelli Americani perché le leggi sulle armi in Europa fanno schifo in confronto. Sulla domanda ho scritto: “…per la caccia al cervo”. Sarei stato tentato di dire la verità: “…per giustiziare marxisti culturali/traditori multiculturali categoria A e B. Giusto per vedere la reazione”». (altro…)

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Finché non emergeranno inoppugnabili— per ora altamente improbabili— prove di una cospirazione terroristica, l’inaudito massacro norvegese va considerato un fatto di cronaca nera, ancorché di immani proporzioni. Esistono certo nel mondo tante e antitetiche associazioni terroristiche capaci di qualsiasi efferatezza, ma esiste anche il crimine— ancor più misterioso e più inquietante proprio perché spesso apparentemente immotivato— che nasce, si organizza e si consuma nella mente di un solo individuo, all’infuori di ogni pur delirante progetto politico. Come ha scritto sul Corriere Pierluigi Battista, cercare sempre il complotto (a suo modo razionale pur nella sua perversità), la spiegazione politica e sociologica, un preciso disegno collettivo, è un modo inconsapevole di rassicurarsi, identificando un ordine pur abbietto; un modo di abbandonarsi a fantasticherie su trame enigmatiche, fondamentalmente paurose ma anche involontariamente gratificanti, come è spesso gratificante soffermarsi sulle vaghe immagini dell’incubo, dell’orrore e della paura. (altro…)

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OSLO –  Si chiama Anders Behring Breivik, ha 32 anni, è biondo, alto, si definisce «single, cristiano e conservatore» con idee di estrema destra e anti-islamico. Per gli inquirenti norvegesi è lui l’autore degli attentati a Oslo: 7 vittime nell’esplosione nel centro della capitale e 85 morti nella sparatoria sull’isola di Utoya. L’identità del giovane (che i media norvegesi ormai chiamano ABB, dalle sue iniziali) è stata confermata dalle autorità solo oggi, ma dal suo profilo su Facebook, al quale si era iscritto pochi giorni fa e che è stato bloccato ieri sera, è stato possibile ricavare alcuni dettagli personali. Oltre alla foto, Breivik ha pubblicato anche i propri interessi relativi alla caccia e ai videogiochi come ‘World of Warcraft’ e ‘Modern Warfare 2’. È proprietario della Breivik Geofarm, l’azienda a 150 chilometri da Oslo, nel cuore agricolo della Norvegia, dove teneva i fertilizzanti che avrebbe poi usato per fabbricare l’ordigno esploso ieri nel centro della capitale norvegese. Su Twitter, invece, c’è una citazione del filosofo inglese, John Stuart Mill: «Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi». (altro…)

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Per raccontare la tenebra da cui è uscito Anders Behring Breivik e che altri come lui incuba, per definire il bolo di odio che avvelena la Norvegia e un pezzo di Europa, bisogna dimenticare la storia del Novecento e le sue categorie politiche.
E convincersi che persino parole come “Destra”, “Fascismo”, “Nazismo” possono risultare vuote, quantomeno inadatte. Bisogna immaginare una subcultura nazionalista contagiosa, cresciuta all´ombra di un Pantheon impazzito che tiene insieme la Bibbia e il rock Black Metal, il Compasso e le Crociate, il “paganesimo Odinista” con le sue reminiscenze di miti nibelungici. Tolkien con John Stuart Mill. Che ha in odio i religiosamente diversi – musulmani ed ebrei – i socialmente assistiti, i padroni della globalizzazione mercatista (le banche), la solidarietà marxista e laburista. (altro…)

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Anders Breivik aveva pianificato tutto due anni fa. In un volume di 1500 pagine invocava il “terrore per svegliare le masse” e si augurava di diventare “il peggior mostro dopo la II guerra mondiale”.

Secondo il suo profilo Facebook, Anders Behring Breivik era direttore di Breivik Geofarm, un’azienda agricola biologica che probabilmente gli ha dato accesso alle sostanze chimiche fertilizzanti con cui poi ha fabbricato gli ordigni esplosivi

Legato ad ambienti dell’estrema destra e con forti sentimenti anti-islamici: questi i tratti distintivi del 32enne norvegese autore della carneficina compiuta venerdì in Norvegia che ha portato alla morte di 92 persone tra Oslo e l’isola di Utoya. L’uomo è un norvegese biondo, con gli occhi azzurri e molto alto che si chiama Anders Behring Breivik. “E’ un fondamentalista cristiano”, ha spiegato la polizia. E durante gli interrogatori ha confessato di avere pianificato “per anni” la carneficina. “Un atto atroce ma necessario”, avrebbe detto di fronte ai magistrati. Non solo, l’uomo ha detto di avere agito da solo e rifiuta di considerarsi un criminale. (altro…)

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I fanatici di tutte le latitudini e di tutte le religioni si assomigliano. Sono malati della stessa malattia, la paranoia di chi si sente chiamato da Dio a purificare il mondo, e vede nella morte degli altri lo strumento di questa purificazione. Per estremo paradosso proprio loro, che si considerano testimoni dell’Unica Verità, realizzano una sorta di ecumenismo perfetto: i loro dei sono lo stesso dio violento e odioso, nemico dell’umanità, e il biondo nazi-cristiano di Oslo è uguale all’attentatore islamista che è uguale all’ultrà sionista assassino di Rabin.
Se leggete un po’ di siti (anche italiani) legati al fondamentalismo cristiano, scoprite che l’odio per gli “impuri” (gli omosessuali e gli ebrei in primo luogo) è la farina con la quale questi poveretti impastano la loro follia. (altro…)

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Due piste per le stragi, l´attentatore arrestato è un locale. La dinamica non è coerente con quella di altri attacchi che portano la firma di Al Qaeda. In marzo i servizi avevano indicato il paese come obiettivo degli estremisti islamici.

«E´ ancora troppo presto per indicare il movente degli attacchi. E non intendo fare alcun commento sulla rivendicazione di una sedicente sigla islamista apparsa sul web». Quando è ormai notte, le parole del primo ministro norvegese Jens Syoltenberg confermano che il venerdì di sangue di Oslo non ha ancora una matrice definita. Che il ventaglio delle ipotesi resta aperto e che le stimmate dello jihadismo qaedista non sono affatto più certe come erano apparse nelle prime ore successive alla strage. In questa storia, al momento, di sicuro, infatti, c´è solo – come conferma il capo della polizia Sveining Sponheim – che l´uomo arrestato sull´isolotto di Utoya dopo aver fatto fuoco su decine di innocenti è un cittadino norvegese di 32 anni, legato a entrambi gli attacchi (altro…)

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