Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘Paolo G.Brera’

taxi

Anche gli ambulanti occupano il centro, tre fermati e sette feriti Il governo: decreto entro un mese Ventuno sigle pronte a sospendere lo sciopero.

Tafferugli e bombe carta, Roma sotto assedio: poi la mediazione

ROMA – Partiamo dalla fine: la protesta dei tassisti è sospesa, e da oggi tornano a circolare le auto bianche. Dopo sette giorni di scioperi, un giorno d’assedio al centro di Roma ha partorito un accordo che si è guadagnato, in ore e ore di trattative con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, il via libera di almeno 17 sigle su 21 presenti al tavolo.

(altro…)

Read Full Post »

killer

Prima si parla di una “banda”, poi viene divulgata la foto di un sospetto ma è un errore. Ieri l’ultimo flop: il nome di un kirghiso che non c’entra.

ISTANBUL.. – No, non è neanche questo ragazzo kirghiso finito sui media di tutto il mondo il killer del Reina. Ne brucia uno al giorno, l’indagine sulla strage di Capodanno a Istanbul. «Siamo vicini a catturarlo», dicevano gli inquirenti nelle prime ore: «Abbiamo le sue impronte digitali e alcune immagini sommarie», spiegava il vicepremier Kurtulmus. È fatta? Macché, tre giorni dopo “la polizia brancola nel buio” come nei vecchi titoli degli anni Settanta.

(altro…)

Read Full Post »

attentati

Viaggio nei quartieri occidentali della metropoli turca teatro degli ultimi attentati. Da Besiktas a Ortakoy, anche per il turismo è la crisi più nera.

“Qui non siamo al sicuro” tra gli europei di Istanbul che scelgono di ripartire.

ISTANBUL – «La metafora dell’albero”, dice. Se lo scrolli, i frutti più maturi, i meno solidi cascano. «Mollano. Se ne vanno, capisci?». Gli altri restano appesi, e affollano i ristoranti come questo. «Là davanti, a destra, ecco, quella è la moschea blu», dice. Il Corno d’Oro. La lunga fila di vetrate della sala del Vogue, al tredicesimo piano di una torre moderna a Besiktas, è una cartolina struggente di una città che toglie il respiro. Di fronte, oltre il Bosforo, le mille luci della Istanbul araba. A sinistra, la vista dell’intera finestra è dominata dal primo ponte. È illuminato di rosso. Come il sangue che scorreva lì sotto, ieri sera.

(altro…)

Read Full Post »

TerremotoIl vigile del fuoco e la bambina di quattro anni sopravvissuta per sedici ore sotto i calcinacci accanto alla sorellina morta “A L’Aquila avevo tirato fuori solo cadaveri, qui ho pianto di gioia”.

PESCARA DEL TRONTO – «Non sono un tipo a cui piace raccontare, ma stavolta mia moglie Edwige ha insistito: fallo, Massimo, racconta di Giorgia e di come l’hai salvata, regala a tutti questa storia. E allora ok, forse stavolta ha ragione Edwige. Sono Massimo Caico, vigile del fuoco a Teramo con vent’anni di servizio, e non dimenticherò mai gli occhi di quella bimba di quattro anni che si schiudono mentre torna a vivere dopo più di 16 ore sotto due metri di macerie».

(altro…)

Read Full Post »

EllekappaArresti, epurazioni, purghe di massa. E non sono stati risparmiati nemmeno esponenti delle autorità religiose. Niente funerali islamici per i golpisti.

Il pugno del Sultano contro i dipendenti pubblici accusati di legami con Gülen. La repressione ha toccato 50mila persone.

ISTANBUL – Rapidamente soffoca, quel che resta della democrazia turca. Dopo i giudici e i soldati, ora tocca a decine di migliaia di insegnanti e a decine di testate giornalistiche. La grande purga, quel “dono di Dio” che il colpo di Stato fallito ha consegnato nelle mani del presidente Erdogan lasciandogli mano libera per disfarsi di nemici e oppositori, ieri ha colpito duramente varando una nuova drammatica ondata di epurazioni.

(altro…)

Read Full Post »

autobomba

Attentato nella capitale turca. L’esplosione ha colpito una fermata dell’autobus di un parco affollato L’ambasciata americana aveva diffuso un’allerta terrorismo. Erdogan: “Siamo nel mirino, ci difenderemo”.

L’ora di punta di un giorno di festa, il luogo e il momento migliore per fare una strage di gente inerme: 34 persone sono morte – tra cui almeno due kamikaze – e più di cento feriti sono ricoverati in una decina di ospedali per l’esplosione di un’autobomba avvenuta ieri sera alle 18:43 locali nel centro della capitale turca, Ankara. L’auto imbottita di esplosivo si è accostata al bus “284” alla fermata di Güvenpark, affollata come ogni domenica.

(altro…)

Read Full Post »

Migranti
ROSZKE – «Taxi? Trecento euro a testa. Budapest », dice un tipo sbrigativo in un inglese essenziale affacciandosi al ciglio del parcheggio della stazione di servizio. Amer, yazida di Mosul, sorride e fa segno con la mano: «No grazie, abbiamo già un taxi». «Duecentocinquanta », ribatte l’uomo. «Ok, 200. Quanti siete? Tutta la macchina 500».
Il pomeriggio ci sono i saldi, alla stazione di servizio Omv di Roszke, il primo bivacco dei profughi entrati in Ungheria dalla Serbia e scampati alla cattura. «Stamattina – racconta Amer un gruppo di siriani è partito in un grosso furgone. Sono i trafficanti ad avvicinarsi e a chiedere se vuoi un passaggio. Passano di continuo».

(altro…)

Read Full Post »

Libia
Rappresaglia del Cairo. La Francia chiede una risoluzione Onu Renzi frena sull’intervento. Le opposizioni: “Niente guerra”.
ROMA – Agite subito o avrete lo Stato islamico in casa, dice il premier libico Abdullah al Thani puntando il dito a Roma: nel mirino dell’Is c’è soprattutto l’Italia, secondo il leader del paese in cui si sta materializzando la nuvola nera dei seguaci di Al Baghdadi. «Chiedo alle potenze mondiali di sostenere la Libia e intraprendere azioni militari, o la minaccia dell’Is si sposterà nei Paesi europei, in particolare in Italia. Abbiamo la conferma che Al Qaeda e l’Is sono a Tripoli e a Est di Sirte».
Per ora l’azione militare l’ha scatenata l’Egitto, scioccato dalla mostruosa esecuzione dei 21 lavoratori copti sgozzati dagli islamisti sulla spiaggia libica.

(altro…)

Read Full Post »

Le due volontarieSiria, le due volontarie rilasciate da Al Nusra dopo quasi sei mesi L’esultanza della Farnesina. Oggi sentite dalla procura di Roma.
Eccole, Vanessa e Greta. Dopo cinque mesi e mezzo all’inferno, ieri pomeriggio le due giovanissime cooperanti rapite in Siria hanno varcato il confine con la Turchia dirette verso la libertà e la vita, quando già temevano di averle perdute entrambe. Un aereo militare è andato a prenderle per riaccompagnarle in nottata in Italia, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è andato ad accoglierle all’aeroporto di Ciampino e oggi riferirà alla Camera. E già oggi, probabilmente, Greta e Vanessa saranno ascoltate dalla Procura, che ha aperto un’inchiesta d’ufficio.

(altro…)

Read Full Post »

RussiaConcessi alcuni giorni prima dell’applicazione delle misure Via allo scambio dei prigionieri. Nuovi scontri a Donetsk.

MOSCA – «Mariupol era, è e resterà nostra», dice il presidente ucraino Petro Poroshenko arringando gli operai metalmeccanici della città portuale diventata improvvisamente il termometro della tregua barcollante del Donbass: inciampando tra una provocazione e un attacco limitato, il cessate il fuoco in qualche modo
tiene, e consente di guardare avanti e di sperare. Ieri sera Poroshenko e Vladimir Putin sono tornati a sentirsi telefonicamente, e nuovamente hanno convenuto che ci sono le condizioni per proseguire lungo il difficilissimo sentiero di pace. Ma la tensione resta alle stelle, e sporadici scontri a Donetsk e intorno a Mariupol — sul crocevia strategico che unisce la Russia e la Crimea — sono una minaccia costante.
Se ci sarà un attacco in forze per rompere la tregua, tutti pensano che avverrà a Mariupol. (altro…)

Read Full Post »

UcrainaSpagnoli, francesi, italiani ecco la “legione straniera” schierata nel fronte orientale.

MOSCA – RUSSI , certo. Ma tra i calcinacci e le barricate della «Nuova Russia » devastata dai bombardamenti dell’esercito di Kiev ci sono guerriglieri arrivati da tutto il mondo, per combattere al fronte nell’Est ucraino. E lo fanno in entrambi gli schieramenti, filo-russi e lealisti. Nella carneficina che ha già fatto scavare quasi tremila tombe, Angel lo spagnolo e Viktor il francese sono a Donetsk con la tedesca Margherita, disposti a morire insieme a decine di stranieri per difendere una terra cui non appartengono. Francesco, italiano con una lunga militanza tra i neofascisti di Casa Pound, sta dall’altra parte della barricata, coi filo-governativi, insieme a Mikael lo svedese. Con centinaia di polacchi e combattenti arrivati da mezzo mondo per arruolarsi nei battaglioni volontari, si affiancano in battaglie altrui al demoralizzato esercito di Kiev. (altro…)

Read Full Post »

Putin

Ma il Cremlino corregge: “È stato frainteso” Scambio di prigionieri. Mariupol teme l’invasione.

MOSCA – Vladimir Putin spaventa di nuovo l’Occidente: ha rivendicato la necessità di negoziare «una nuova entità statale» per il Sudest ucraino, salvo poi precisare che è stato frainteso e correggere con la necessità di «un dialogo interno all’Ucraina» sullo status della provincia ribelle, cioè più autonomia federale. Sul fronte militare, a Donetsk i ribelli hanno conquistato l’aeroporto e dicono di aver catturato decine di «fascisti polacchi volontari». A Sud, lungo la via strategica che costeggia il mar d’Azov unendo Russia e Crimea, mezzo milione di abitanti di Mariupol teme l’invasione e costruisce trincee; la gente in piazza ha organizzato una catena umana per dire ai ribelli di tornarsene a casa. Il pericolo è concreto: batterie d’artiglieria dei ribelli hanno distrutto due navi militari ucraine che «bombardavano le postazioni a Novoazovsk». (altro…)

Read Full Post »

La zona dei combattimenti

I blindati russi sconfinano, più di mille soldati sul suolo di Kiev Giù i mercati, riunione d’emergenza Onu. Obama: è aggressione.

La Nato: “Ecco le immagini dei satelliti” Renzi chiama Putin: “Intollerabile escalation”.

«Un convoglio di unità di artiglieria russe si muove nelle campagna ucraina preparandosi all’azione nell’area di Krasnodon ». Ecco la pistola fumante: le immagini satellitari registrate «alla fine di agosto», diffuse ieri dalla Nato, dimostrano la partecipazione dei soldati di Mosca alla guerra del Donbass, e l’Occidente è costretto a temere nuovamente che in Ucraina stia accedendo qualcosa di molto più grave di un conflitto regionale. «Valuteremo l’ipotesi di nuove sanzioni », avverte Angela Merkel, mentre Obama dice che le incursioni «si tradurranno in costi gravi per Mosca». E con il ruolo di presidente
di turno della Ue, Renzi telefona a Putin protestando per la «intollerabile escalation », che Ban Ki-Moon giudica «pericolosa ». (altro…)

Read Full Post »

Ostaggi

Per il “Guardian” le due cooperanti sarebbero nascoste a Raqqa. Ma fonti dei Servizi italiani smentiscono.

ROMA – Papà Salvatore è «fiducioso e ottimista », e oggi ce n’è davvero bisogno: sul filo di speranza che le due cooperanti italiane rapite in Siria vengano liberate è precipitato ieri mattina un masso scagliato dal Guardian. Secondo l’autorevole quotidiano britannico, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli sono cadute nelle mani dei terroristi dello Stato islamico, gli stessi che hanno sgozzato il giornalista americano James Foley lasciando senza fiato il mondo intero. Senza citare fonti né nominare direttamente le due cooperanti, il corrispondente dal Medioriente, Martin Chulov, scrive che «gli ultimi ostaggi catturati, due donne italiane, un danese e un giapponese, tutti giornalisti, fotografi e cooperanti, sono stati presi nei dintorni di Aleppo e Idlib e successivamente sono stati trasferiti a Raqqa, la roccaforte dello Stato islamico nel nord della Siria».

(altro…)

Read Full Post »

L'aereo

L’omaggio dei bambini di Grabovo ai loro coetanei dell’MH17 Intorno il macabro scempio dei corpi.

GRABOVO – AMMINANO giornalisti e autisti, passanti, curiosi e ragazzini. Chi sposta una lamiera, chi alza un libro di bordo per vedere cosa c’è scritto: «Fino a venerdì sera qui c’era il corpo del comandante», assicura uno dei ragazzi del villaggio di Rassipnoe, a poche centinaia di metri da dov’è precipitata la cabina. Un anziano combattente “filorusso” se ne sta lì seduto con il fucile, sorridente e gioviale. É il pretoriano di guardia, l’unico: «La cabina, sì. Eccola là, la cabina di pilotaggio! », indica la strada come un vigile urbano. Lasciate ogni speranza di trovare la pistola fumante, la prova provata che questa orribile tragedia sia andata così e non cosà: la scena del crimine è definitivamente compromessa, modificata dalla sbadataggine o dal calcolo, dall’incapacità o dalla cialtroneria di chi dovrebbe vigilare. (altro…)

Read Full Post »

Ucraina

Brucia, il cuore dell’Est ucraino ribelle che ha sacrificato alla sua guerra trecento innocenti in volo. Brucia la raffineria di Lysychansk, colpita dalle granate; bruciano i quartieri di Lugansk, devastati dai colpi di mortaio che non tacciono un istante, nemmeno il tempo di lasciar scavare tra i rottami dell’aereo per cercare brandelli di vite perdute. Altro che cessate il fuoco, rilanciato e promesso da entrambi i fronti: per tutto il giorno l’artiglieria ha suonato un’oltraggiosa marcia funebre alle vittime
volo MH17. In direzione di Lugansk, non abbastanza distante da non sentire a orecchio nudo quell’ossessionante frastuono, si levano alte colonne di fumo. La gente dell’Est si è abituata alla paura e alla morte che piove improvvisa, ma è sempre più difficile officiare il miracolo di fingere una vita normale: ogni settimana che passa è più sconvolta e ferita, assediata dall’esercito ucraino e dai masnadieri che combattono con le armi in nome dei suoi sogni di autonomia. (altro…)

Read Full Post »

Ma i veti di Russia e Cina fermano gli ispettori Onu.

SiriaIL CAIRO— Niente da fare, il giorno dopo il massacro dei bambini di Damasco l’Onu è rimasto a braccia conserte, paralizzato dalle sue regole sui veti e dalle divisioni nei suoi membri permanenti. Non ci sarà, per il momento, nessuna missione dei suoi ispettori scientifici per toccare con mano gli indizi, per verificare se oltre a un orrore bellico sia stato commesso anche un crimine di guerra. Una paralisi che rischia di produrre scenari inquietanti: se fosse provata l’escalation della guerra civile siriana, per la Francia sarebbe necessario «rispondere con la forza», e il Regno Unito sarebbe pronto a «tutte le opzioni ». Ma se «al momento non ci sono ancora le prove», per gli Usa ci sono comunque «forti indicazioni » che il regime di Assad abbia effettivamente attinto al suo arsenale chimico. E il presidente francese Hollande definisce «molto probabile» l’uso delle armi di sterminio. Secondo Debka, poi, un sito di informazione israeliano con buone fonti nell’intelligence, i Servizi israeliani sono addirittura in possesso della registrazione dell’ordine di sparare i gas, impartito dai comandanti di alcune batterie di missili siriani. (altro…)

Read Full Post »

L'inferno di DamascoStrage di bambini con il gas nervino “Oltre mille morti” ma il regime nega.
Vertice del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Gli Usa: “Profonda preoccupazione”.
La Siria.

GERUSALEMME— Centinaia di morti, decine e decine di bambini, uccisi dal gas nervino a Damasco dalle truppe di Bashar al-Assad. Il governo smentisce e parla di macchinazione.

Una Treblinka di bambini e ragazzi sorpresi in strada da nuvole di gas nervino, boccheggianti come pesciolini fuor d’acqua. Hanno la schiuma alla bocca, qualcuno riesce a muovere appena le braccia e le mani, qualcun altro non respira già più: medici senza farmaci li accudiscono «con acqua e aceto», aspettando che muoiano allineati sul pavimento di un ospedale. Le immagini orribili che filtrano dalle fila dei ribelli, e rimbalzano nelle coscienze di tutto il mondo, urlano che ieri mattina nei sobborghi orientali di Damasco quelle armi sono state sganciate a quintali, trasformando la capitale siriana in una camera di sterminio a cielo aperto. (altro…)

Read Full Post »

Il ministro Bonino: “Ma il ritiro resta nel 2014”. Oggi a Roma i funerali di La Rosa.
La polemica.

«RIMODULARE la nostra presenza in Afghanistan», dice il ministro degli Esteri, Emma Bonino: tra la commozione, il dolore e le polemiche per la morte del capitano Giuseppe La Rosa — ucciso da una bomba a mano gettata all’interno del “Lince” su cui rientrava alla basa avanzata di Farah — l’Italia prova a voltare pagina ridisegnando i confini, i limiti e le mansioni del nostro impegno. Ma non ci sarà alcun rientro anticipato, rispetto alla data prevista al 31 dicembre del prossimo anno: la via tracciata è un’altra, con la speranza che basti a chiudere per sempre il conto delle vittime italiane nella missione Isaf, che con il bersagliere siciliano 31enne è salito a 53. (altro…)

Read Full Post »