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Posts Tagged ‘pisapia’

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Disastro ambientale

Mattia Calise, consigliere M5S Milano: “L’asse Argonne-Indipendenza è un polmone verde di quasi un chilometro e mezzo all’interno di Milano. Non ci sono altri spazi verdi di questo tipo, i grandi alberi che sono all’interno di questo spazio verde verranno abbattuti, abbattuti per la metro 4. Il MoVimento 5 Stelle è assolutamente a favore della Metro 4, è un’infrastruttura strategica che permetterà di ridurre lo smog e il traffico in città. Quello che non possiamo accettare è che vengano abbattuti quasi la metà degli alberi, sono 573, non per interferenze con le strutture della metro, cosa ovviamente legittima, ma per le esigenze di cantiere. Quindi questi per fare manovra meglio alla betoniera oppure per i gabbiotti degli operai, abbattono un albero di 60/70/80 anni. (altro…)

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PisapiaMEGAFONI, SPUGNE E ORGOGLIO.

DOPO LE TUTE NERE ARRIVANO QUELLE BIANCHE A RIPULIRE LE STRADE. TRA LA GENTE BISIO E VECCHIONI.

Milano – Milano ha resettato le violenze dei black bloc”. Piazzale Cadorna, migliaia di persone di nuovo in strada. Sono passate quarantotto ore dagli atti violenti che hanno deturpato le strade del centro e rovinato il corteo anti-Expo del primo maggio. Si fatica a camminare. Alcuni ragazzi indossano tute. Non sono nere, come la divisa di chi ha sfasciato vetrine e dato fuoco a negozi e auto. Ma bianche: ci sono da cancellare le scritte sui muri e spazzare via il ricordo di una brutta giornata.   IL SINDACO Giuliano Pisapia viene accolto dagli applausi. Sale su un palchetto improvvisato.

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Lenzuola grigie davanti a Palazzo Marino per chiedere a sindaco e giunta che li ridipingano di arancione. Domani mattina alle undici il movimento referendario e le associazioni ambientaliste milanesi (Wwf, Italia Nostra, Mamme Anti-Smog, Legambiente) daranno vita al loro primo presidio davanti al Comune dell’era Pisapia. Sono delusi dalla marcia indietro del sindaco sulle misure antismog. Ne parliamo con Enrico Fedrighini, verde e portavoce di «Milano si Muove».
E’ il primo presidio contro Pisapia dopo l’entusiasmo della primavera milanese?
Non è contro Pisapia, ma del popolo inquinato di Milano. Parlo di quella base civica e non intruppata che ha sostenuto e sostiene il sindaco. Chiediamo un rilancio sul tema dello smog e del traffico. (altro…)

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Sapere chi abbia ragione e chi torto, tra il sindaco Pisapia e il suo ex assessore Stefano Boeri, è importante ma non decisivo. Decisivo è capire che i soli veri sconfitti sono gli elettori milanesi che pochi mesi fa, per mandare Pisapia a Palazzo Marino con una maggioranza schiacciante, avevano messo da parte differenze e diffidenze ben più cospicue di quelle che oggi lacerano il governo di Milano. A festeggiare in piazza del Duomo c’erano la borghesia che vota al centro e i ragazzi dei centri sociali, i vecchi militanti dei partiti di sinistra e la nuova leva di cani sciolti in-ternettari, i referendari senza tessera che si mobilitano di volta in volta e i funzionari di partito che sono mobilitati per mestiere. (altro…)

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Intervista a Mattia Calise, studente e Consigliere M5S Comune di Milano:

L’assurdo progetto dell’Expo
Ciao a tutti gli amici del Blog, sono Mattia Calise portavoce del MoVimento Cinque Stelle e consigliere eletto nel Comune di Milano. Il nostro compito negli ultimi mesi è stato molto semplice: ricordare alla Giunta Pisapia tutte le promesse fatte durante la campagna elettorale per quanto riguarda la trasparenza, il consumo del suolo e anche Expo di cui parleremo oggi, promesse puntualmente, purtroppo, deluse e non mantenute.Expo: a che punto siamo nel Comune di Milano? Partendo dalla premessa che si sta procedendo con un’idea di Expo dell’800 ancora, il fatto di avere uno spostamento di merci, di cittadini che vengono a vedere questa fiera che avrà anche degli effetti finanziari decisamente non rosei, anzi lo vogliamo analizzare dal punto di vista economico e dal punto di vista dei vantaggi della città.  (altro…)

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Il sindaco di Milano: “Chiuderla perché ci sono solo stranieri è una discriminazione”. Appello ai genitori della zona di San Siro a iscrivere in quella elementare i propri bambini. 

MILANO – Il ministero della Pubblica Istruzione, a pochi giorni dall´apertura dell´anno scolastico, ha detto no: quella classe prima non s´ha da fare. Troppo pochi gli iscritti, e soprattutto stranieri. Verranno smistati nelle scuole vicine. Ma i genitori della scuola elementare di via Paravia, quartiere San Siro ad alto tasso di immigrati, non si danno per vinti e dopo aver denunciato il ministro Gelmini per discriminazione annunciano altre iniziative e proteste. E sulla soppressione dell´unica classe prima della scuola – che mette a rischio l´esistenza stessa nei prossimi anni dell´elementare – interviene anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, con un appello. «È incredibile pensare di risolvere un problema di integrazione con la discriminazione, chiudendo una classe di una scuola importante dove studiano anche ragazzi italiani – ha detto Pisapia – Lancio un appello ai genitori della zona a iscrivere in quella elementare i loro bimbi in modo da risolvere il problema dal punto di vista tecnico, anche se credo sia un problema di tipo politico».  (altro…)

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Era il 4 novembre 2010 quando Giuliano Pisapia ruppe gli indugi e annunciò al corriere.it la sua candidatura alle primarie di Milano   per l’aspirante sindaco del centrosinistra. Disse di farlo per “far tornare Milano una città che sorride, che dà case e lavoro, dove l’aria è respirabile e le esigenze di tutti hanno diritto di  cittadinanza”.  Quando gli domandarono che differenza c’era fra lui e l’architetto-urbanista Stefano Boeri, candidato ufficiale del Pd, Pisapia dichiarò: “Boeri parla molto bene di progetti e di cose; io parlo delle persone  e dei loro bisogni, delle loro necessità: su questo ho impegnato tutta la mia vita”.  Chissà se immaginava che, di lì a sette mesi, una volta vinte le primarie e poi le comunali, avrebbe nominato proprio Stefano Boeri,  quello che parla molto bene di progetti e molto meno delle persone, ad assessore alla Cultura, Moda, Design ed Expo. Un omonimo dello Stefano Boeri che aveva seguito il “concept plan” dell’Expo 2015, regolarmente retribuito per il suo incarico professionale? No, proprio lui. (altro…)

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Milano, Napoli, Bologna, Torino, Trieste, Cagliari: capoluoghi all’opposizione. Resa dei conti nel Pdl. Bondi si dimette. Maroni: “Sberla, ora riflettere”. Politica della paura al capolinea (BLOG GOMEZ)
Pisapia alla piazza: “Non lasciatemi solo”. De Magistris: “Ora via il puzzo del compromesso morale”.

Milano e Napoli, volano De Magistris e Pisapia Berlusconi: “Milanesi preghino Dio ora”.

Alla fine il marchio della sconfitta lo mette Berlusconi in persona, parlando dalla Romania: “Abbiamo perso, è evidente”. La giustificazione è pronta: “Guardando caso per caso, la sconfitta non ha niente a che vedere con il governo”. Il premier assicura che l’esecutivo andrà avanti, contro tutto e contro tutti, “con l’accordo di Bossi”. E non risparmia la battutaccia nel giorno della sconfitta peggiore: “Ora i milanesi devono pregare il buon Dio che non gli succeda qualcosa di negativo”. Quanto a Napoli, dice il Cavaliere, gli elettori “si pentiranno tutti moltissimo”. (altro…)

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Fa il pienone al Festival della Felicità a Pesaro e mischia la Divina Commedia all’attualità: “Prima di poter essere felici bisogna passare dall’inferno”. “Da lunedì questa rassegna si sposterà a Milano per cinque anni”. “Mi scuso per Gigi D’Alessio, non è potuto venire e ha mandato me”.

E’ un Roberto Benigni irresistibile e irrefrenabile. Parla di Obama, di Fede, Pisapia, Moratti, del conte Ugolino. Mescola la Divina commedia all’attualità: bisogna passare dall’inferno prima di arrivare in paradiso. Canta e salta sul palco dell’Adriatic Arena di Pesaro davanti a più di sei mila persone arrivate per il Festival della Felicità. Ed è il solito trionfo. Anche perché materiale ne ha in quantità industriale. Come in apertura, quando finge un problema di microfono e allora ci pensa Mr. Obama, quello che “risolve i problemi”: “Non è che mi puoi mandare uno, Barack, che aggiusta il suono perché in Italia c’è una dittatura dei fonici di sinistra. Ah, c’hai pure te uno scocciatore? Non ti leva la mano dalla spalla? Noi sono 17 anni che ci mette la mano sulla spalla. Tu lo devi assecondare, digli sempre di sì, presentagli una donna”. (altro…)

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Bagno di folla in piazza del Duomo per il concerto evento con cui termina la campagna elettorale. Il candidato del centrosinistra non ribatte agli attacchi della Moratti ma risponde con gli slogan ironici circolati nelle ultime settimane: “Da ieri sera gira anche un’altra battuta molto bella, ‘Gigi D’Alessio non ha cantato perché l’ha rapito Pisapia’”.

“Noi non cerchiamo rivincite politiche: vogliamo contribuire a costruire un città fatta da noi, per tutti noi. Una città aperta, che sappia guardare al futuro. Una città accogliente. Una città affettuosa”. Giuliano Pisapia chiude la campagna elettorale parlando di Milano, della Milano che vuole realizzare. Evita le polemiche in cui Letizia Moratti e il centrodestra hanno tentato di trascinarlo in questi giorni e scherza sulle menzogne ricordando alcuni degli slogan ironici  nati sulle accuse del centrodestra: “Su Internet ho visto le magliette con la scritta ‘Pisapia ha incastrato Roger Rabbit’. (altro…)

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Mentre la destra di governo, a Milano, scopre l’esistenza del Mullah Pisapiah diretta emanazione, secondo Bossi, di Al Qaeda (praticamente l’erede meneghino di Bin Laden, meno male che dovevano abbassare i toni e limitare almeno il ridicolo) l’Italia disinteressata all’indiscutibile e concreto pericolo che drogati e musulmani occupino palazzo Marino – gay mancini e ladri d’auto albini nelle retrovie, anziani terroristi a far da palo – l’Italia vera, dicevo, arranca nel disastro economico con un piede nella povertà e l’altro nella trincea della sopravvivenza. (altro…)

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Pippo Civati si è letto per bene anche il programma di Letizia Moratti. E ha scoperto che proprio sulla droga, sui soldi pubblici per l’integrazione dei cittadini stranieri e sulla famigerata “autocostruzione”…

Prima di criticare i programmi degli altri, bisognerebbe leggere i propri/2

La destra accusa Pisapia di voler riportare la droga in città. Come se non ce ne fosse già abbastanza.

A parte rilevare l’insensatezza dell’accusa, sarebbe il caso, proprio confrontando i programmi, di segnalare che Giuliano Pisapia parla diffusamente di contrasto allo spaccio e al traffico di droga, soprattutto di cocaina. Mentre Letizia Moratti non dedica all’argomento nemmeno una riga. Parla di tutto, nel suo programma, anche di Pet Therapy, ma non di droga. (altro…)

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Il sindaco ha deciso di intervenire al presidio organizzato sotto il Pirellone contro i tagli decisi dal governo. Il suo sfidante: “Lavorerò per voi”. Contestato anche il presidente della Regione.

Una selva di fischi ha accolto il sindaco di Milano, Letizia Moratti, nel presidio organizzato dalle associazioni a sostegno dei disabili sotto il Pirellone per denunciare i tagli decisi dal governo. La manifestazione ha raccolto in piazza Duca d’Aosta circa cinquecento persone diversamente abili che, simbolicamente, hanno issato lo striscione ‘Ugualmente incazzabili’. Poco prima dell’arrivo del sindaco era stato invece acclamato il candidato del centrosinistra, Giuliano Pisapia. (altro…)

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Sapessi com’è strano scoprirsi comunisti a Milano. L’avvocato Pisapia avrà pure il cognome di una confraternita religiosa, ma la sua vittoria impossibile contro Mestizia Moratti ha gettato nello sconforto i benpensanti. Come impedire che fra due settimane la capitale del berluscottimismo finisca nelle mani dei centri sociali, degli zingari e degli interisti? Asserragliato nel suo covo di Arcore, il capo della resistenza ha iniziato a studiare le contromosse. La più semplice: un cambio in corsa del candidato. Fuori Moratti, affaticata, e dentro Nicole Minetti, l’igienista dentale che in vista del ballottaggio potrebbe battere la città palmo a palmo, offrendo una rimozione gratuita del tartaro a tutti i milanesi. (altro…)

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Nella città italiana che, insieme a Roma, ha pagato il prezzo più alto all’odio politico degli anni Settanta, il tentativo di riesumarlo si è ritorto contro i suoi tardivi artefici. La carta di “Pisapia amico dei terroristi”, sventolata dai due più importanti giornali di destra italiani (entrambi milanesi), ha contato come il due di picche. La “moderata” Moratti, che l’ha goffamente impugnata per esorcizzare il suo rivale, sa chi deve ringraziare per il suo tonfo. Di qui al ballottaggio, è lecito attendersi ogni bassezza. Si moltiplicheranno gli attacchi personali a Pisapia, alla sua storia politica, ai suoi familiari. È stata esemplare, fin qui, la sua saldezza di nervi, nonché una signorilità che, lei sì, ha certamente contribuito ad accreditare di un profilo davvero “moderato” un candidato che veniva da Rifondazione. (altro…)

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