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Posts Tagged ‘protesta’

contro la riforma

I docenti puntano a un referendum e i presidi si organizzano per garantire gli scrutini.

Inizia la battaglia finale sulla scuola. Sarà grande festa per gli studi legali, un po’ meno per la serenità dello studio e delle lezioni. Ieri sono iniziate le audizioni in Senato sul ddl di riforma, oggi prenderanno il via i lavori della commissione Cultura. Dalla prossima settimana si prosegue con la discussione sugli emendamenti (almeno 1500). Dialogare, ascoltare ma senza mai fermare l’iter del ddl: questo è il mantra ripetuto dal governo, a partire da Matteo Renzi.

Nel frattempo il fronte della protesta non sta a guardare. Il tempo a disposizione non è molto, circa tre settimane prima dell’approvazione da parte del Senato, tre settimane cruciali anche nelle scuole.

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Scuola

SCIOPERO IN TUTTA ITALIA DI STUDENTI E INSEGNANTI: “RIFORMA SÌ, MA NON COSÌ”.

Docenti, studenti, genitori e lavoratori. Precari e di ruolo. Hanno marciato tutti insieme contro la “Buona scuola” di Renzi. In ogni angolo d’Italia. Da Aosta a Catania. Passando per Roma, Milano, Bari, Cagliari e Palermo. Sette piazze principali organizzate dai tre sindacati confederali (insieme a Gilda e Snals), altre decine e decine di cortei e sit-in spontanei in ogni regione del Paese. I Cobas hanno sfilato da soli, invece, in dodici città (la principale è Torino).   Secondo le stime dei sindacati, alla giornata di protesta hanno partecipato oltre 500 mila persone. (altro…)

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ScuolaStudenti e insegnanti contestano e interrompono il premier durante il discorso sulla buona scuola: «Parlate anche con gli insegnanti». «Sono sei mesi che ci parliamo», risponde lui.

Una trentina di studenti ha manifestato all’esterno della sala convegni dove è in corso l’iniziativa del Pd sulla scuola al grido “la scuola pubblica non si tocca”. I ragazzi hanno anche acceso un fumogeno ma sono intervenute le forze dell’ordine allontanandoli dall’ingresso del centro congressi. Nel frattempo un gruppetto di contestatori si è rivolto al premier nel corso dell’iniziativa organizzata dal Pd ‘La scuola che cambia, cambia l’Italia’ urlando «Parlate anche con gli insegnanti». «Sono sei mesi che ci parliamo», ha risposto il premier dal palco. “Fateci parlare”,”Abbiamo diritto di dire la nostra”, hanno continuato a urlare alcuni docenti precari interrompendo il premier all’incontro sulla scuola. «Sono un insegnante precario,anch’io sono iscritto al Pd e voglio dire la mia davanti a tutti» spiega uno dei contestatori, aggiungendo che quello che sta andando in scena oggi «è solo demagogia». (altro…)

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Notte bianca a RomaA ROMA LA PROTESTA, IGNORATA DAI POLITICI, PER CHIEDERE TUTELE CONTRO LE DELOCALIZZAZIONI.

Determinati, generosi, combattivi. Ma soli. Questa l’immagine della “Notte bianca dei call center” che si è svolta ieri sera a Roma. Alcune migliaia in corteo, tra le strade buie della capitale, fino a una piazza del Popolo allestita con un grande palco, con ospiti musicali, attori, cantanti, a supportare una vicenda che dura ormai da tempo. Ma nessun politico, nessun parlamentare a sostenere la vertenza. Meno che mai il governo. Solo Susanna Camusso trova il tempo di portare un saluto e il messaggio di sostegno della sua Cgil.   Il bersaglio privilegiato è Matteo Renzi, le sue politiche, i suoi sberleffi. I suoi attacchi al lavoro e al diritto di sciopero. Sarebbe interessante osservare un confronto tra una piazza anomala come questo e il giovane leader del Pd. I lavoratori dei call center in Italia sono diventati ormai 80mila di cui la metà con contratti a tempo indeterminato e il resto precari. Non hanno più il profilo di qualche tempo fa, non sono studenti in cerca di un lavoro provvisorio. (altro…)

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No BCENAPOLI – . Il corteo era iniziato con la gente affacciata ai balconi che applaudiva. Quattromila persone in piazza, no global, disoccupati, precari, studenti, operai Fiat. Molti con la maschera di Pulcinella in viso. Ma quando la manifestazione No Bce è arrivata alle porte della Reggia di Capodimonte, con entrambe le vie d’accesso all’area del vertice internazionale sbarrate dalle forze dell’ordine in assetto anti-sommossa, si è temuto davvero che una protesta fino a quel momento pacifica potesse degenerare.
Un gruppo di attivisti ha indossato caschi e si è coperto il volto, mentre altri aprivano un corridoio per lasciar passare una scala sulla quale è salito Mario Avoletto, 43 anni, storico esponente della sinistra di lotta napoletana, che è riuscito a scavalcare il muro che circonda la Reggia.

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Pechino

“NON SOLO OCCUPY CENTRAL, SIAMO IN TUTTE LE STRADE DI HONG KONG” DICE IL DOCENTE. UN COLLEGA AGLI STUDENTI: “RITIRATEVI SOLO SE LA POLIZIA SPARA”.

Pechino –  La chiamano già “la rivoluzione degli ombrelli”, gli ombrelli che le persone hanno lasciato accanto agli studenti per ripararli dal sole. Gli stessi che questi hanno usato per ripararsi dai lacrimogeni. Stando a un comunicato ufficiale, domenica la polizia se ne è servita 87 volte. E il giorno seguente, dopo aver appurato che 46 persone erano finite all’ospedale, ha deciso di ammorbidire il suo approccio. Una linea non dissimile da quella che si legge sul più importante quotidiano di Partito, il Global Times. “La Cina non è la stessa nazione che era 25 anni fa [quando ha mosso i carri armati per sgomberare con la forza piazza Tien an men]… Oggi il paese ha un approccio più flessibile nel gestire i disordini”.   LA GIORNATA di lunedì è stata meno accesa della precedente. Ma importante. Il sostegno alla protesta è cresciuto in maniera sostanziale.

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Repressione
Pechino prova a raffreddare la protesta per la democrazia ma la piazza non cede, notte di lacrimogeni e barricate.
HONG Kong – ha mostrato ieri a Pechino ciò che potrebbe accadere se l’autoritarismo cinese pretendesse di cancellare i diritti democratici nell’ex colonia britannica. Un giorno di guerriglia e di caos, la metropoli finanziaria del Sud paralizzata, con il rischio che le rivendicazioni dei manifestanti anti-comunisti contagino anche il resto della nazione. Era dalle proteste del 1989 in piazza Tienanmen che la Cina non veniva scossa da una rivolta politica tanto ampia, condivisa e determinata. Allarme tale da indurre la leadership rossa a prime e inedite concessioni, nel tentativo di raffreddare una situazione prossima a sfuggire di mano.

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Le richieste

Niente forconi ma tanta rabbia artigiani e commercianti in piazza “Basta, le tasse ci uccidono”
Da Milano a Roma, con gli imprenditori sul treno della protesta
La manifestazione.

ROMA – ORE 7, Stazione Centrale di Milano. Tutto esaurito sui Frecciarossa della protesta “perbene”, senza forconi ma con tanta rabbia in corpo, che scendono nella capitale a lanciare il grido delle imprese che muoiono. Commercianti in prima classe, artigiani in seconda. (altro…)

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Artigiani e imprenditori in piazza

Domani la protesta delle giacche blu: a Roma 40 mila tra artigiani, commercianti e Pmi.

ROMA— Artigiani, commercianti, piccoli imprenditori: sarà una nuova marcia dei 40mila, come quella dei quadri Fiat a Torino nel 1980, con la differenza che la folla che arriverà domani a mezzogiorno in Piazza del Popolo, a Roma, sarà molto eterogenea. Dai colletti bianchi alle giacche blu. A metterli insieme, spiega il presidente di R.E.Te Imprese Italia Marco Venturi, è «un accumulo di malessere che risale nel tempo»: «Alcuni provvedimenti devono essere presi subito: riduzione della pressione fiscale, rilancio del credito, sostegno della legalità. (altro…)

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Pressione fiscaleSettantamila autonomi il 18 a Roma, è la prima volta.

ROMA — Chiuderanno bottega e scenderanno in piazza per protestare contro il governo: un popolo di artigiani e commercianti, classe media per eccellenza, che per farsi sentire farà suoi gli strumenti da sempre usati dalla classe operaia. Piazza del Popolo, a Roma, martedì prossimo 18 febbraio si riempirà di lavoratori autonomi arrabbiati per le troppe tasse da pagare, per la chiusura al credito imposta dalle banche e per l’eccesso di burocrazia. Motivi soliti per una forma di protesta insolita, almeno per questa categoria. (altro…)

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Cecigian

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Vauro

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Forconi.

IL CONTADINO CALVANI DAL PALCO: “MOLTI TRENI HANNO AVUTO GUASTI E IN PIÙ LA CRISI RENDE DIFFICILI GLI SPOSTAMENTI ALLE PERSONE” C’È CASAPOUND. INNO DI MAMELI, CORI PER IL PAPA E CONTRO NAPOLITANO.

Il palco è un furgone bianco dell’Iveco. Piazza del Popolo non è gremita come annunciato e gli organizzatori danno la colpa alla crisi che “nega alle persone di muoversi liberamente, chi il lavoro ancora ce l’ha non può permettersi di perderlo per venire qua e chi non ce l’ha non ha i soldi per venirci” e “ai treni in ritardo per i guasti, casualmente”. Prova a spiegarla così Danilo Calvani, che poi sottolinea: “Sono il solo leader del Comitato 9 dicembre a essere presente”. Ma “i presidi nelle varie città e paesi traboccano di gente”. Prendono il microfono operai, contadini, piccoli imprenditori e le loro parole sono identiche: “Non siamo né di destra né di sinistra, vogliamo che questi parassiti vadano a casa”. Con alcuni distinguo. “I giornalisti venduti vogliono dividerci, hanno scritto che ci sarebbe stata violenza, hanno impaurito le persone”.  (altro…)

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La protesta dei studenti

MILANO, CORTEO AL PIRELLONE: I RAGAZZI LANCIANO VERNICE, GLI AGENTI USANO I MANGANELLI. CORI ANTI- FORCONI.

Manganellate contro gavettoni pieni di vernice. A Milano la protesta degli studenti arriva fino al Pirellone, la sede della Regione. Forze dell’ordine e manifestanti si fronteggiano fuori dal palazzo, mentre all’interno la seduta del Consiglio viene sospesa quando dalla tribuna partono le grida di ragazzi e insegnanti contro il nuovo bilancio regionale, in discussione in questi giorni. Sotto accusa i tagli ai finanziamenti per le famiglie con figli nelle scuole statali. (altro…)

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Le proteste

Il Viminale invia i rinforzi: “La Polizia unita e serena”
La protesta

ROMA— La rivolta dei Forconi si fa faccenda assai seria. In meno di ventiquattro ore, i suoi fuochi accendono l’intero Paese, nessuna regione esclusa. Con un effetto. Il ripetuto superamento del confine che, normalmente, nella percezione del Viminale, segnala una condizione di eccezione da una di emergenza. E che alle sette di sera le agenzie di stampa battono come un bollettino meteo che annuncia burrasca. Le manifestazioni che da Torino si allargano alla provincia, alla val Susa e al Pinerolese. Il raduno di piazzale Loreto a Milano. I blocchi autostradali sulla A4 e sulla A27 in Veneto. Il collasso della circolazione a Monfalcone. L’interruzione della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia. (altro…)

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Tir e forconi

Code ai benzinai, picchettaggi ai supermercati: allarme del Viminale, da stasera rischio paralisi.

ROMA— La protesta del “popolo dei forconi”, che partirà dalle 22 di questa sera fino alla mezzanotte di venerdì 13, rischia di paralizzare il Paese. All’invito diffuso sui siti a «fermare l’Italia» hanno risposto anche movimenti stranieri, come ad esempio quello dei “berretti rossi” bretoni che hanno protestato con violenza, in Francia, contro l’ecotassa.
In Sicilia, la situazione è tesa. Il consorzio di autotrasportatori Fita- Cna a Campobello di Licata, nell’Agrigentino è stato oggetto di pesanti minacce. «Non fate uscire i vostri mezzi, se sarà il caso vi ammazzeremo » è scritto in un volantino firmato «viva la mafia via i forconi ». A Catania, il leader della protesta, Mariano Ferro, rilascia dichiarazioni tutt’altro che rassicuranti. (altro…)

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ColdirettiAL BRENNERO GLI AGRICOLTORI FERMANO GLI AUTOMEZZI CERCANDO PRODOTTI CHE RISCHIANO DI SEMBRARE MADE IN ITALY. NUNZIA SUL PALCO: “SONO CON VOI”.

Stamattina, davanti a Montecitorio, sosteranno alcuni maiali grufolanti. Non è un tributo al decotto Porcellum, ma la calata su Roma di Coldiretti, l’associazione degli agricoltori che ieri ha bloccato il Brennero. I tir, soprattutto quelli con le celle frigorifere, sono stati incanalati nella prima piazzola utile dopo il confine. “Fateci vedere cosa portate” intimavano i contadini corsi a migliaia per raccontare la loro crisi: 140mila chiusure tra stalle e aziende agricole negli ultimi 5 anni, nel 2013 la perdita di 36mila lavoratori per un’Italia che importa il 40 per cento di latte e carne consumati, il 50 per cento del grano tenero destinato al pane, il 40 per cento del grano duro destinato alla pasta, il 20 del mais e l’80 della soia.  (altro…)

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Alle sei della sera il coreografo e ballerino Erdem Gunduz è arrivato in piazza Taksim a Istanbul, si è fermato davanti al ritratto del padre della Turchia laica Atatürk ed è rimasto lì. Immobile e muto come un albero. La sua scelta silenziosa ha fatto un rumore pazzesco. Prima di mezzanotte intorno all’Uomo Albero era cresciuta una foresta. Giovani, adulti, vecchi, bambini: tutti immobili e muti, le braccia rilasciate lungo i fianchi ma lo sguardo alto, persino fiero, a testimoniare una resistenza che rifuggiva la violenza, anche quella verbale.

I poliziotti del governo sembravano spiazzati. Li avevano addestrati a combattere proteste fatte di urla e di pietre. Si ritrovavano in mezzo a una foresta di corpi silenziosi. Ma come si disperde una foresta, se non dandole fuoco? Quale reato commette chi si blocca in mezzo a una piazza, davanti a un ritratto, e rimane lì, immobile e muto come un albero? Qualche albero è stato preso e portato via con l’accusa di intralcio del traffico e adunata sediziosa. Ma altri ne spuntavano da ogni angolo, rispondendo al richiamo dell’emulazione che attraversava la città. (altro…)

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Protesta

LA PROTESTA IMMOBILE CONTRO LA REPRESSIONE DEL PREMIER ERDOGAN.

Èun inno alla resilienza, alla forza delle idee, al confronto pacifico, all’essenza del significato di cittadinanza. Contro la forza bruta di Erdogan e l’arroganza del suo inner circle, mostrato con la repressione fisica e l’arresto di almeno cinquecento cittadini che volevano evitare la distruzione di Gezi park e della democrazia turca, il coreografo turco Erdem Gunduz ha realizzato una performance inedita quanto potente: “Duran Adam”, l’uomo che sta in piedi.

In silenzio, immobile, Gunduz ha fissato per quasi 8 ore l’enorme stendardo con il volto di Kemal Ataturk appeso alla facciata del palazzo dell’Opera, che costituisce di fatto un lato di piazza Taksim. All’inizio nessuno ci aveva fatto caso: perché fare caso a un giovane uomo, vestito come un cittadino qualunque, con una specie di ventiquattr’ore, che si ferma in mezzo alla piazza e fissa gli occhi trasparenti del padre della Turchia moderna, in teoria laica e democratica? (altro…)

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BerlusconiLa coppia contestata e il premier austero. La distanza siderale tra Silvio Berlusconi e Mario Monti si è mostrata anche alle urne. Il professore ha evitato qualsiasi contatto con la stampa, limitandosi a votare insieme alla moglie Elsa, andare in chiesa e tornare a casa dopo una breve pausa in pasticceria. Mentre l’ex premier ha trasformato il seggio in palcoscenico nonostante sia stato accolto da tre femministe in toplles al grido “basta Berlusconi”. Stessa sorte toccata alla sua fidanzata, Francesca Pascale. “Vergogna”, le hanno gridato fuori dal seggio di Fuorigrotta, a Napoli. La dolce metà dell’ex premier ha ribattuto pronta: “Sono i comunisti la vergogna dell’Italia”. E poi via, sorridendo, sotto i flash. Sorrisi che invece Berlusconi non ha trovato a via Scrosati a Milano. Tanto da rimproverare una scrutatrice imperturbabile: “Devi imparare a sorridere di più”, le ha detto. CONTESTATO al suo arrivo da tre attiviste di Femen (le femministe manifestarono al seggio di Mosca dove votò Putin), Berlusconi le ha guardate piacevolmente incuriosito. (altro…)

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