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Posts Tagged ‘proteste’

Vauro

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TTIP
ROMA – Lo spirito della manifestazione contro il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti lo rende bene Roberto, militante di Rifondazione da 24 anni, impegnato ad assaporare olive biologiche: «Ma perché dobbiamo mangiare male se c’è la roba buona?». Il corteo di Roma è una sfilata di cittadini preoccupati per la quotidianità e sicuri che il Ttip avrebbe effetti disastrosi per la salute, per la tavola, per il lavoro.

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La protesta

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Le pentoleBOLOGNA . «Noi squadristi? Ma per favore. Il ministro ci offende profondamente, le sue parole ci indignano ». Corradina Scillia insegna da dieci anni Lettere in una scuola media alla Bolognina, nello storico quartiere rosso di Bologna: tanti stranieri, istituto di frontiera. Era alla contestazione alla Festa dell’Unità quasi per caso. Ed ha urlato, a gran voce.
Perché non avete fatto parlare il ministro Giannini?
«È stato tutto molto enfatizzato, il tentativo di dialogo c’è stato».
Con urla e grida? «È il ministro che se ne è andato. La sala era quasi deserta, c’eravamo solo noi e gli studenti. Io ero andata per partecipare al flash mob degli insegnanti, dopo ho raggiunto il dibattito. Quando sono arrivata ho visto gli universitari alzare i cartelli. E mi sono arrabbiata anch’io, ne avevo molti motivi. C’è un momento in cui non riesci più a stare zitto e devi difendere ciò in cui credi. Come la scuola pubblica, che io ho scelto per passione».

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Province

CORTEI E OCCUPAZIONI IN MEZZA ITALIA: IN 22 MILA TEMONO DI FINIRE IN MOBILITÀ E POI PERDERE IL POSTO.

Un miliardo di tagli nel 2015 che mettono a rischio funzioni fondamentali (e ipotecano pure il futuro delle città metropolitane quando dovranno sostituirle) e ventimila dipendenti – più duemila precari – che dovrebbero essere ricollocati a breve, ma non sanno ancora quale sarà il loro destino. Questo è un rapido ritratto delle province in via di abolizione a fine 2014. Non è un ozioso riepilogo perché tra politica territoriale e lavoratori l’irritazione verso una situazione terribilmente mal gestita cresce da settimane e rischia di esplodere proprio in prossimità di Natale.  (altro…)

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Hong KongIl mondo degli affari si schiera con la Cina Ma i ragazzi insistono: “Vogliamo essere liberi”.
HONG KONG – UN SOLO dubbio, a 65 anni dalla fondazione della Repubblica popolare cinese, unisce oggi Pechino e Hong Kong: nessuno sa come estendere l’autoritarismo, o come difendere la democrazia. Gli obbiettivi dei due fronti sono chiari, mentre i mezzi dividono sia i leader comunisti che gli insorti democratici, spaventati dalla prospettiva di una Tienanmen del Duemila tra i scintillanti grattacieli di Admiralty.
Nonostante l’impasse, questo primo ottobre passa alla storia come il giorno del simbolico addio di Hong Kong alla patria ritrovata nel 1997 e come la data d’inizio della lunga resistenza popolare contro la soppressione dei diritti occidentali di cui gode da quasi due secoli.

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BoschiPRIMO GIORNO, RENZI OMAGGIA DON PUGLISI MA I PRECARI LO CONTESTANO BOSCHI AI BAMBINI: IO COME IL VOSTRO PRESIDE. LUPI SHOW: VOLEVO IL QUIRINALE.

L’apertura dell’anno scolastico ha visto, contemporaneamente, il rito delle dichiarazioni ministeriali e i problemi di sempre. Bambini e studenti in classe hanno trovato le solite scuole malandate, nonostante i proclami sull’estate di ristrutturazione annunciati da Matteo Renzi. Il primo giorno è stato funestato anche dalla terribile notizia dello studente di 17 anni che si sarebbe gettato dal quinto piano del liceo Lussana di Bergamo. Un gesto estremo, probabilmente un tentativo di suicidio che vede il ragazzo in rianimazione in condizioni gravissime.   IL PREMIER RENZI ha compiuto il suo dovere simbolico andando a visitare, nel quartiere Brancaccio di Palermo, una scuola intitolata a don Pino Puglisi con i bambini della materna, della primaria e i ragazzi delle scuole medie. Visita di rito con tanto di orchestra pronta a eseguire l’Inno di Mameli, applausi e cotillons. La scuola, però, in Sicilia non è nemmeno iniziata visto che, secondo il programma regionale, comincerà il 17 settembre. (altro…)

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Forconi

Punto critico per la democrazia di un Paese impotente
Mappe.

IL “tempo dei Forconi” segna un altro passaggio della crisi della nostra democrazia rappresentativa. Tanto più esplicito ed evidente perché amplificato dal ri-sentimento sociale prodotto dalle crisi: economica e politica. I Forconi. Esprimono il senso di deprivazione relativa alimentato dalla percezione del declino.

NON si tratta solo di perdita del lavoro e del reddito. Ma dell’insicurezza pesante che pervade quanti, nel passato recente, erano saliti, faticosamente ai piani medi della scala sociale. I lavoratori autonomi. L’Italia dei lavori, appunto. Che non ha mai avuto una vera rappresentanza organizzata. I Forconi: colpiscono i punti nevralgici del Paese. Il sistema delle comunicazioni e della mobilità. Bloccano strade e autostrade. E generano grande disagio con uno sforzo, relativamente, limitato. I Forconi. Non sono un “movimento”, orientato da obiettivi comuni. Diversamente dal M5S, che è un non-partito organizzato, presente alle elezioni e in Parlamento. Dunque: un partito. I Forconi. (altro…)

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Siamo italianiMartedì 17. Un grande corteo Fiom sfila a Roma. Uomini e donne dignitosi e ordinati portano bandiere del sindacato, mostrano striscioni con il nome di fabbriche, scandiscono slogan che riguardano il lavoro (capisci subito: il lavoro di tutti, non il loro). E noti che, ai due lati del corteo, c’è chi vigila, senza apparire “servizio d’ordine”, in modo che i negozi restino aperti e i passanti rassicurati.

Mercoledì 18 dicembre. Corrono verso piazza del Popolo, lungo via del Corso, gruppi di ragazzi (gran parte maschi, quasi tutti in nero) dieci, venti per gruppo, si allargano, anche se in pochi, su strada e marciapiede in modo da intercettare i passanti e creare ingombro. Se necessario spintonano di spalle, senza voltarsi, lasciando il dubbio fra l’errore e il teppismo. Ognuno ha una piccola bandiera tricolore. Non la sventola, sarebbe un segno di festa. La impugna come identificazione, in un curioso processo rovesciato: la bandiera nazionale serve per notificare la spaccatura. Sono, come diranno fra poco a un migliaio di persone come loro, quelli di “Casa Pound”.  (altro…)

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Giornata capitale

OGGI LA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA DEL POPOLO, GUIDATA DAL “RIBELLE” CA LVA N I PRESENTI ANCHE I NEO-FASCISTI. MOBILITATI 2 MILA AGENTI, ATTESE 15 MILA PERSONE.

A poche ore dalla manifestazione di piazza del Popolo del Comitato 9 dicembre, organizzata da Danilo Calvani, “contadino” di Latina e soprattutto uno dei leader del Comitato, a Roma la tensione cresce. Il fondatore dei Forconi siciliani, Mariano Ferro, mette in guardia: “Il rischio di infiltrazioni è altissimo. Non so cosa potrebbe accadere oggi. Calvani continua a dire che terranno fuori gli estremisti, che CasaPound non ci sarà, ma io sono sicuro che andranno lo stesso”. Poi aggiusta il tiro per evitare la rottura definitiva (e per non perdere terreno): “Sono sicuro che Danilo lavorerà per garantire una manifestazione pacifica, siamo animati dalla stessa finalità: mandare tutti a casa. (altro…)

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Proteste

SI TEMONO INFILTRAZIONI DEI PROFESSIONISTI DEL DISORDINE ORGANIZZATO, DAGLI ULTRÀ ALL’ESTREMA DESTRA. PREVISTO L’ARRIVO DI DIECIMILA PERSONE.

Gli allarmi dell’intelligence e quello dei “forconi dissidenti” (l’ala moderata) coincidono: la manifestazione di domani a Roma indetta dai duri del movimento è ad altissimo rischio. Il pericolo è quello dell’infiltrazione di gruppi e frange dell’estrema destra e dei professionisti del disordine organizzato, gli ultrà del calcio in primo luogo. (altro…)

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Studenti

BOMBE CARTA ALLA SAPIENZA DI ROMA, GLI AGENTI FANNO IRRUZIONE. I MANIFESTANTI: “OGGI NON VI LEVATE I CASCHI?”.

I fumogeni e le bombe carta, le cariche della polizia e i fermi, i feriti e le accuse incrociate. Campo di battaglia, il più affollato ateneo d’Europa. Nel Paese che ormai è tutto un corteo, i segni e l’aria da rivolta invadono anche l’università La Sapienza di Roma, con scontri come non se ne vedevano da molti anni da quelle parti. Il bollettino ufficiale parla di due agenti con ferite lievi e due manifestanti denunciati. La sensazione è quella di una rabbia alimentata anche da scene viste altrove, in questi giorni di tensioni continue. Sempre ieri, e sempre a Roma, la polizia ha caricato davanti al ministero della Pubblica Istruzione, dove manifestavano i lavoratori dei servizi di appalto alle scuole. Un pomeriggio lunghissimo, quello in viale Trastevere, con falò accesi dai manifestanti e un cassonetto dato alle fiamme. L’involontaria miccia del caos alla Sapienza è stata la conferenza sulla green economy “La natura dell’Italia”, nel Rettorato. (altro…)

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Torino

“SE LETTA OTTERRÀ LA FIDUCIA, FAREMO IL FINIMONDO” VERTICE IN PREFETTURA PER INDIVIDUARE I MANIFESTANTI CHE MINACCIANO I COMMERCIANTI. UN FERMO E 8 DENUNCE.

Torino – Nel secondo giorno d’assedio, i forconi di Torino hanno stretto il palazzo del Consiglio regionale del Piemonte e obbligato i negozi a chiudere ancora una volta. Dopo i disordini di lunedì sotto la sede della giunta di Roberto Cota, con lanci di pietre e bombe carte, ieri mattina alcuni manifestanti si sono ritrovati sotto Palazzo Lascaris, dove a protestare c’erano anche alcuni metalmeccanici della Fiom. Davanti al palazzo dei 43 consiglieri indagati per le “spese pazze” ci sono stati momenti di tensione tra i due gruppi, divisi da un cordone di polizia. Da una parte i forconi intonavano l’inno nazionale, dall’altra le tute blu rispondevano con “Bella ciao”. (altro…)

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Italia ad alta tensione

OGGI ALLE 17 IL CAVALIERE RICEVE UNA DELEGAZIONE DEL MOVIMENTO. GRILLO SCRIVE ALLE FORZE D E L L’ORDINE: “STATE DALLA PARTE DEI MANIFESTANTI”. MENTRE ALFANO PROMETTE FERMEZZA.

Se danno la fiducia a Letta, a Roma ci sarà un’azione eclatante”. La minacciosa promessa è di Danilo Calvani, agricoltore di Latina, uno dei volti televisivi dell’eterogenea galassia dei Forconi. Oggi, dunque, la protesta potrebbe avvicinarsi ai palazzi delle istituzioni. Nel frattempo, la politica ha risposto.

Qualcuno è già sul punto di salire sull’(auto)carro dei Forconi. Silvio Berlusconi non ha perso tempo per attaccare l’esecutivo: “Il governo ha sottovalutato la protesta. Ora deve ricevere subito gli autotrasportatori. Tra una settimana sarà troppo tardi”.  (altro…)

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Poliziotti-si-tolgono-il-casco-in-Piazza-Castello-a-Torino-9-dicembreAbbiamo bisogno di questi gesti…

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Scontri

TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO SI UNISCONO A ESTREMISTI E CANI SCIOLTI: UN ARRESTATO, 14 FERITI TRA AGENTI E CARABINIERI, SCHIERATI IN NETTA INFERIORITÀ NUMERICA. I POLIZIOTTI SI TOLGONO I CASCHI, E RICEVONO APPLAUSI.

Sembra nebbia, ma gli occhi bruciano. Piazza Castello, sede degli uffici del governatore Roberto Cota, è avvolta nei fumi dei lacrimogeni. É la guerra dei forconi, il movimento nato due anni fa in Sicilia dalla rabbia dei contadini e diventato simbolo dello scontento nazionale, il collante che adesso però tiene insieme ultrà, cani sciolti ed estremisti di ogni colore contro la casta, la politica, il nemico comune. (altro…)

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I forconiScattati nella notte i primi presìdi. Lupi: “Accolte tutte le richieste, sciopero senza motivi”.

ROMA— La notte è andata via con i primi blocchi e un apparato di controllo — ministero dell’Interno, prefetture, reparti celeri — schierato. L’esordio della cinque giorni di sciopero selvaggio, “Fermiamo l’Italia”, è stato lento, contrastato, ma i forconi siciliani e gli alleati populisti nel resto del paese già annunciano il passo successivo: «Se l’Italia ci seguirà, mercoledì andremo tutti a Roma: nel corso del voto di fiducia circonderemo il Parlamento».
Per ora i ribelli della strada hanno fatto un primo passo indietro, costretti da un Viminale allertato e preoccupato. Quattro prefetture siciliane hanno emanato ordinanze vietando assembramenti (e blocchi), le Digos locali — soprattutto al Sud — hanno fatto sapere agli organizzatori che il fermo delle merci non sarebbe stato permesso: «Interverranno gli idranti». Il garante degli scioperi ha promesso multe, come accaduto a Genova per gli scioperi Atac. (altro…)

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EsodatiIN 200, SENZA LAVORO NÉ PENSIONE, HANNO MANIFESTATO CONTRO IL GOVERNO “SMEMORATO ” NONOSTANTE LE LEGGI FATTE SUI 390 MILA STIMATI DALL’INPS SOLO 25 MILA RICEVONO L’ASSEGNO.

E quando nessuno ci pensava più… rieccoli. Circa duecento esodati al freddo in piazza Montecitorio per ricordare a tutti che un bel pezzo del loro problema – o, più precisamente, del disastro innescato dalla riforma Fornero delle pensioni – è ancora lì, irrisolto. L’idea di questi comitati – ieri per strada c’erano soprattutto i “postali” e quelli di Ibm – è che la maggioranza possa intervenire nella legge di stabilità: qualche rassicurazione l’hanno ricevuta da Cesare Damiano, presidente democratico della commissione Lavoro, e dal collega di partito Stefano Fassina, viceministro dell’Economia che nel pomeriggio ha ricevuto una delegazione di manifestanti al Tesoro . (altro…)

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La protesta

Al via i lavori in hotel per cambiare la Costituzione. “L’articolo 138 non si tocca”
Le riforme.

FRANCAVILLA AL MARE — «Allora, ce l’avete fatta a superare il sit-in di protesta…». Scherzano tra loro i trentacinque saggi del governo Letta, mentre fuori dall’hotel Sporting Villa Maria, 4Stelle Superior, c’è un clima d’assedio. I prescelti per cambiare la Costituzione arrivano alla spicciolata per il conclave che si terrà fino a domani in questo albergo in collina che si affaccia sul mare Adriatico. Costo del soggiorno: ventimila euro, a spese dello Stato. I sorrisi di circostanza provano stemperare la tensione. Ci sono forze dell’ordine dappertutto. A rovinare l’accoglienza ci pensa un gruppo di manifestanti, che davanti ai cancelli, con dei cartelli in mano, urla e intona slogan, seppure sotto gli occhi di una ventina di poliziotti, guidati dai dirigenti della Digos. E il rischio di scontri c’è ogni volta che arriva un auto in cui viaggia uno degli esperti scelti da Palazzo Chigi: volano insulti e c’è anche chi tenta di fermare l’auto. «L’articolo 138 della Costituzione non si tocca…» gridano. (altro…)

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Giovani in protesta

LA NUOVA RIVOLUZIONE.

LA GIOVENTÙ DIVENTA MAGGIORANZA. DA NOI INVECE C’È UNA GENERAZIONE IN MINORANZA RISPETTO AD ADULTI E ANZIANI.

C’è un Mediterraneo del Sud che brulica di nascite e di gioventù. Ne trabocca fino a noi, che dobbiamo al loro contributo un miglioramento nel saldo tra decessi e nuove vite. Non foss’altro che per riconoscenza, un qualunque governo italiano dovrebbe conferire honoris causa la cittadinanza a chi, nascendo qua, ripopola il nostro sfoltimento.
Quando la gioventù si accorge di essere maggioranza, ha l’impulso di prendere la parola. La parola pubblica va presa, non è data per gentile concessione del potere di turno. Va presa e tenuta contro le repressioni, i reparti in divisa, gli arresti, le condanne. La parola pubblica succede in piazza, non nelle aule isolate, insonorizzate, sorde e protette da quello che succede al pianoterra. (altro…)

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