Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘riforme’

Cervia

Questa è la piazza di Cervia di ieri sera per il ‪#‎CostituzioneCoastToCoast‬tour. Eravamo in migliaia e vi do la mia parola d’onore che questa immagine non ritrae tutti quanti. C’erano altre centinaia di persone dietro il palco e in altri punti. Ora io vado avanti per la mia strada, grazie alla rete e al passaparola riempiamo le piazze. Tuttavia credo che sarebbe giusto che anche i mezzi di informazione “tradizionali” dicano che ci sono migliaia di italiani che ad agosto scendono in piazza per informarsi (dato che quasi tutta la RAI è assoggettata al renzismo) e per dire NO alle riforme costituzionali di Renzi-Boschi-Verdini-Napolitano. (altro…)

Read Full Post »

Di Battista

E’ partita oggi la campagna del deputato M5s Alessandro Di Battista che girerà l’Italia con lo scooter toccando le principali località turistiche d’Italia per spiegare le ragioni del No al referendum sulle riforme costituzionali. “Sarò in piazza dal 7 agosto al 7 settembre e – dice Di Battista – percorrerò circa 4.000 km. (altro…)

Read Full Post »

Scanzi

Dure scudisciate del giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, al governo Renzie al Pd, nel corso de La Gabbia Open (La7). Il tema centrale è il referendum sulle riforme costituzionali, argomento sul quale Scanzi esordisce rivalutando ironicamente Massimo D’Alema. Poi osserva: “Siamo di fronte a una classe dirigente (e faccio fatica a chiamarla sia ‘classe’, sia ‘dirigente’) fatta da personaggi impreparati, arroganti, supponenti, ignoranti e pericolosissimi, perché non sanno di essere pericolosi”. (altro…)

Read Full Post »

MattarellaIl presidente emerito della Consulta si rivolge a Mattarella: “Dica a Renzi che il governo non può legare la sua sorte al referendum”.

L’appello, stavolta, è diretto al presidente della Repubblica: è Sergio Mattarella che deve dire la sua contro quella “forma di pressione, per non dire ricatto” che sta portando avanti Matteo Renzi. A rivolgersi, “con rispetto”, al Quirinale “affinché dicesse al presidente del Consiglio che chi governa non può legare la sua sorte all’esito del referendum costituzionale” è il presidente emerito della Consulta Gustavo Zagrebelsky durante la presentazione del libro Costituzione! Perché attuarla è meglio che cambiarla di Salvatore Settis al Salone del libro di Torino. (altro…)

Read Full Post »

voto-finale-camera

Via libera definitivo di Montecitorio al ddl Boschi. Fuori dall’Aula Forza Italia, Sinistra Italiana, 5 stelle e Lega Nord. Per l’ok era sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti (316 voti). Minoranza Pd: “Ora rivedere l’Italicum”.

Il disegno di legge costituzionale per la riforma del Senato ha ottenuto il via libera definitivo di Montecitorio. I favorevoli sono stati 361, i contrari 7 e gli astenuti 2. A ottobre sarà sottoposto a referendum. I principali gruppi di opposizione – che erano usciti in blocco già durante la replica del presidente del Consiglio Matteo Renzi di lunedì 11 aprile – hanno abbandonato l’Aula: Forza Italia, Sinistra Italiana, 5 stelle e Lega Nord. Per l’ok era sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti, quindi 316 voti. “Le ragioni del no non sono spiegabili”, ha commentato Matteo Renzi, “questa riforma riduce il numero dei politici, delle Regioni, fa chiarezza nei rapporti Stato-Regioni. (altro…)

Read Full Post »

verdini-boschi

Per arrivare alla maggioranza assoluta di 161 è stato necessario il sì di 17 verdiniani, due senatori di FI e tre esponenti tosiani di Fare. L’intervento del presidente del Consiglio prima del voto a Palazzo Madama è sembrato un discorso di metà mandato: “Se perdo, finita la mia esperienza politica. Basta favole: l’Italia riparte grazie alle riforme, non per fattori esterni. Potere? Sì, potere è servizio, ha senso se serve a cambiare l’Italia”.

Un gesto che “non ha eguali nella storia d’Europa“, del quale si occuperà “la storia politica italiana”, che “scommette sul futuro dell’Italia” e ha centrato un obiettivo “impegnativo”,“irrealistico”, “ambizioso”, “temerario” e“impossibile”, prodotto di “previsioni ardite”, diventato realtà grazie alla “straordinaria tenacia e determinazione” del ministro Maria Elena Boschi. (altro…)

Read Full Post »

Rodotà

Si apre ufficialmente la battaglia per il referendum, si costituisce il Comitato per il No alla riforma costituzionale Boschi-Renzi presieduta dal costituzionalista Alessandro Pace, Tante le associazioni, deputati e senatori pronti sostenere la campagna referendaria. “La cattiva novella è questa, il 2016 sarà la fine della democrazia, l’inizio del principatorenziano”. Così si apre il convegno alla Camera. “Non è un plebiscito ha detto il premier? Sono contenta che lo riconosca, c’è in ballo molto di pìù, il combinato disposto della legge elettorale con la riforma modificano la forma di Stato e di governo. Non semplifica nulla, è un pasticcio, il Senato resta e può ancora legiferare, nonostante provino a mistificare, il bicameralismo resta. (altro…)

Read Full Post »

camera

Alla Camera via libera alla quarta lettura della legge Boschi che riscrive la Costituzione e abolisce il Senato. Costituzionalisti e società civile impegnati nella campagna referendaria. M5S: “Pd manipolo di analfabeti”. Forza Italia: “Aiuteremo i referendari”.

La Camera ha approvato il disegno di legge sulle riforme istituzionali con 367 voti a favore. E’ il quarto via libera: il testo ora tornerà al Senato e ad aprile ancora a Montecitorio, dove sarà votato, senza possibilità di modifiche, nel suo complesso. A ottobre la riforma costituzionale sarà sottoposta a referendum confermativo. In Aula nessun colpo di scena: hanno votato a favore tutti i partiti della maggioranza di governo, hanno votato contro tutti i partiti di opposizione (i no sono stati 194). Il Movimento Cinque Stelle, durante le dichiarazioni di voto, ha esposto dei cartelli tricolore. Pippo Civati ha parlato di un governo “Calamandrei ma non posso”, la Lega Nord ha definito il disegno di legge “patetico e pieno di renzismo”, mentre Forza Italia ha addirittura giurato il proprio impegno nei comitati del no in vista del referendum. Danilo Toninelli (M5s) ha dato degli analfabeti ai parlamentari del Pd, Matteo Orfini ha rinfacciato a Mariastella Gelmini che fuori dalle ipocrisie è la riforma che Fi condivide. Il ministro Maria Elena Boschi appare tranquilla: “Facciamo un passo alla volta. Chi raccoglie le firme dà per scontata l’approvazione del ddl sulle riforme: ma ora è all’esame dell’aula. Facciamo un passo alla volta…”.

Nelle stesse ore è iniziata di fatto la campagna referendaria del no. In una stanza di Montecitorio si sono riuniti giuristi e costituzionalisti, ma anche parlamentari che hanno spiegato perché va respinto il progetto di riforma costituzionale che il Parlamento approverà, salvo colpi di scena, entro aprile. All’appello hanno aderito anche alcune forze politiche. “Oggi il comitato per il no comincia il suo percorso pedagogico” per evitare “che il 2016 consacri la fine della Repubblica nata 70 anni fa” ha detto il giurista Domenico Gallo. Presente, al completo, Sinistra italiana che aderirà formalmente al comitato. Presente anche Pippo Civati del movimento Possibile ed il M5s che, con Danilo Toninelli, assicura il proprio “appoggio” per votare no. “La cattiva novella del 2016″ spiega Gallo, è che potrebbe verificarsi “la consacrazione del principato renziano. Qui non si fa una revisione della Costituzione ma si adotta il suo superamento”. Per Gallo, tuttavia, il comitato del no si riunisce “non per piangere sulla Repubblica tradita ma per dire che la fine della Repubblica non è per niente scontata”. Con la presenza di Possibile “abbiamo la certezza che almeno 126 deputati chiederanno il referendum” ha aggiunto Alfiero Grandi, co-presidente del comitato, riferendosi alla quota necessaria di parlamentari per chiedere il referendum.

All’introduzione di Gallo sono seguiti gli interventi di diversi giuristi, da Alessandro Pace, presidente del comitato per il no, a Stefano Rodotà. Presenti, tra i costituzionalisti, anche l’ex presidente della Consulta Giovanni Maria Flick e Lorenza Carlassare. E il sostegno al comitato arriva anche dalla Fiom presente al “battesimo” di oggi con il segretario Maurizio Landini. Mentre Toninelli assicura l’appoggio del M5s precisando però che il Movimento “non vi aderirà formalmente” perché la battaglia contro le riforme deve essere “trasversale”. Ma, ribadisce il responsabile delle riforme pentastellato, “saremo nelle piazze per dire di votare no, il nostro obiettivo è votare no”.

Da ilfattoquotidiano.it

Read Full Post »

zagrebelsky-bonasanti

Il comitato contrario alle modifiche alla Carta volute dal governo: “Non lasciamo che diventi un plebiscito personale del premier”.

Mentre nell’aula di Montecitorio, lunedì prossimo, la maggioranza dei deputati dovrebbe dare il via libera alla quarta lettura del ddl Boschi, qualche corridoio più in là, nell’aula dei gruppi parlamentari, alle 15,30,, una decina di autorevoli giuristi italiani proverà a spiegare perché al referendum che dovrà confermare quella riforma bisogna votare No. A motivare le ragioni, giuridiche e politiche, della scelta ci saranno Gustavo Zagrebelsky,Stefano Rodotà, Domenico Gallo, Alfiero Grandi, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Gaetano Azzariti, Massimo Villone, Felice Besostri, Gianni Ferrara. (altro…)

Read Full Post »

La professoressa alla vigilia dell’incontro dei comitati contro il ddl Boschi: “L’approvazione della Camera sembra sicura. Evidentemente non c’è spazio per una riflessione critica. Così chi vince si prende tutto”.

Lunedì sarà il battesimo: nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati si terrà il primo incontro dei Comitati del No alla riforma Boschi: “Proveremo a sensibilizzare i cittadini”, spiega Lorenza Carlassare, uno dei relatori dell’incontro. “Speravo – in un eccesso di ottimismo – che ci fosse un ripensamento in Parlamento su alcuni aspetti della riforma costituzionale. Ci preoccupiamo di chiedere il referendum in base all’idea che questa riforma venga approvata così com’è, con tutti i difetti che ha. Addirittura una modifica che saggiamente la Camera aveva eliminato (l’attribuzione al Senato del potere di eleggere da solo due dei cinque giudici costituzionali che ora vengono eletti dal Parlamento in seduta comune) è stata ripristinata dal Senato, e ormai l’approvazione della Camera sembra sicura. Evidentemente non c’è spazio per una riflessione critica. Non resta che mobilitare le persone in vista del futuro referendum, che il presidente del Consiglio va annunziando come un’iniziativa sua: lui sottoporrà la riforma al popolo perché la approvi; lui, in caso contrario, si dimetterà. Si arriva al punto di personalizzare persino il referendum costituzionale. Ma non è questo il senso del referendum costituzionale che non è previsto per ‘acclamare’, ma per opporsi a una riforma sgradita”. (altro…)

Read Full Post »

Renzi

Il premierato, il cancellierato, i sistemi presidenziali e semi-presidenziali si caratterizzano per privilegiare seppur con tonalità e gradualità differenti la democrazia governante piuttosto che la rappresentanza dei cittadini. Tuttavia, in forme diverse e con sistemi elettorali differenti, prevedono statuti delle opposizioni, forme di garanzia delle minoranze e sistemi di pesi e contrappesi. La miscela esplosiva Italicum-riforma costituzionale Renzi-Boschi consegna invece al partito di maggioranza tutti i poteri, rinviando ai regolamenti parlamentari il potere di fissare regole a tutela delle minoranze, delle opposizioni. Il piccolo particolare è che il governo, a maggioranza assoluta, approverà i regolamenti parlamentari decidendo nella sostanza quali poteri concedere alle opposizioni. (altro…)

Read Full Post »

renzi-campidoglio

Il premier nella sua eNews rivendica 15 risultati del governo: ripresa economica e riforme istituzionali. Ma anche l’Expo, la flessibilità di bilancio e un “impegno inedito” per il Sud. Ecco come è andata davvero.

Il 2015 “ha visto l’approvazione di leggi attese da molto tempo. E spesso passate sotto silenzio. Dall’articolo 18 alla legge elettorale, dalla tassa sulla prima casa all’Expo“. Passato il Natale, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dedicato la sua e-news del giorno al bilancio dei risultati che il governo rivendica di aver ottenuto in questi 12 mesi. “Vorrei mettere in fila i fatti. E mi piacerebbe che tutti potessero giudicare senza preconcetti o ideologie”, chiosa il capo del governo nella lettera agli italiani, prima di elencare “le primi quindici cose che mi sono venute in mente”, dalla ripresa economica “all’impegno inedito” per il Mezzogiorno. (altro…)

Read Full Post »

Lo MoroLa senatrice dissenziente Lo Moro: “Siamo in 31”. Oggi direzione al Nazareno.

Oggi Matteo Renzi torna al Nazareno, sede dem. Luogo di soluzioni, mai intermedie.Ilsegretario vuole disarmare la minoranza interna con una direzione nazionale sulla riforma costituzionale che sta per sbarcare in aula a palazzo Madama: un discorso tagliente, forse un voto (pare non previsto, ma non è da escludere). Pier Luigi Bersani ripete che la questione elettività dei futuri senatori (l’ormai famoso articolo 2 del testo Boschi) è dirimente.   Anche se va notato, e lo notato i circa trenta senatori della minoranza, che la maggioranza non li sta neanche consultando. (altro…)

Read Full Post »

Renzi boschiLo sapevate? “Questa riforma è attesa da 70 anni”. L’ha detto Matteo Renzi, che non sembra ma è il presidente del Consiglio e il segretario del Pd, parlando della legge costituzionale in conferenza stampa con il premier lussemburghese Xavier Bettel,che immaginiamo interessatissimo al tema. E l’aveva già detto sempre ieri Maria E-lena Boschi, che non sembra ma è il ministro delle Riforme istituzionali, in una spassosa intervista al Corriere: “Sono 70 anni che stiamo aspettando la fine del bicameralismo paritario”.Chissà quali libri hanno letto o quali sostanze hanno assunto i due somari che tengono in ostaggio la Costituzione, per farsi l’idea che 70 anni fa, cioè nel 1945, subito dopo la Liberazione   dal nazifascismo e dalla   guerra civile, gli italiani scendessero in strada scandendo slogan contro il bicameralismo paritario e contro il resto della Costituzione due anni prima che questa fosse scritta. (altro…)

Read Full Post »

natangelo

Read Full Post »

voltabuona“Con la Calabria sotto al fango, 55.000 disoccupati in più, il prezzo della benzina che sale nonostante il calo del petrolio, questa estate il Partito Democratico ha passato il tempo a litigare sulle riforme costituzionali. Hanno passato agosto a combattere le loro guerre di partito usando il tema del Senato elettivo o non elettivo, che alla fine resta in ogni caso un senato inutile. Vogliono fare una Legge Costituzionale? La facciano per abolire i vitalizi. (altro…)

Read Full Post »

Una volta era il diavolo a fare pentole senza coperchi, dunque inutili.
Dobbiamo aggiornare anche i proverbi, ora.
Perché questo è l’unico commento che mi viene rivedendo a posteriori tutte le riforme messe in atto e sbandierate da questo esecutivo che “accelera”, “non si fa bloccare”, “fa le riforme attese da anni”.
E chi critica viene battezzato dalla stampa embedded come ribelli”, “tafazzisti”..
Eccole qua le riforme.
Quella della Buonascuola, partita dall’ingiunzione dell’Europa che ci chiedeva di stabilizzare tutti i precari nella scuola: non è possibile continuare a tenere insegnanti precari, di anno in anno, visto che la scuola ne ha bisogno.

(altro…)

Read Full Post »

Partigiani

Read Full Post »

Le riforme dell’era berlusconiane erano quelle all’impronta del meno peggio: lui chiedeva 100, per i suoi interessi, sapendo che a furia di ricatti sarebbe riuscito ad arrivare a 40 o 30. Chiedeva di sospendere migliaia di processi, eravamo nel 2008 dopo la vittoria alle elezioni: non solo il suo, ma anche altri 100mila, per decreto legge. E poi il bavaglio alla stampa. Finché non ci si mise d’accordo con l’immunità, il lodo Alfano. Che poi è lo stesso Alfano che oggi fa il ministro dell’interno (con un altra maggioranza, pare).
Le riforme di oggi sono invece all’insegna del sempre meglio che niente.
Il reato di autoriciclaggio non punisce veramente coloro i quali reinvestono i proventi criminali? Beh, prima non c’era nemmeno la legge, sempre meglio che niente.

(altro…)

Read Full Post »

Riforme.

Dopo essere stato per anni considerato una richiesta da estremisti, il reddito minimo è finalmente entrato nel dibattito politico come un’opzione percorribile, di cui è il caso di occuparsi in fretta. Solo negli ultimi giorni, ad esempio, la sua urgenza è stata notata da dall’economista presidente dell’Inps Tito Boeri e dal fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari: due di certo non sospettabili di simpatizzare per il Movimento 5 Stelle o per la sinistra radicale, le uniche aree che finora l’hanno proposto, anche in Parlamento.

Un reddito minimo, in varie forme, esiste in quasi tutta Europa ed è anche una di quelle cose che ci chiede l’Europa: con una raccomandazione del 1992 e con una risoluzione del 2010.

In passato si era detto favorevole a forme di sostegno di questo tipo anche l’ex direttore di Confindustria Innocenzo Cipolletta, come misura per rilanciare i consumi e la crescita.

(altro…)

Read Full Post »

Older Posts »