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Posts Tagged ‘ruby’

NatangeloCi risiamo. La sentenza della Cassazione che conferma quella d’appello e assolve definitivamente B. nel processo Ruby dalle accuse di concussione e prostituzione minorile ha scatenato il solito diluvio di cazzate, riassumibili nei titoli degli house organ al seguito: “Il bunga-bunga era una bufala” (Il Giornale), “Silvio assolto, ora chi paga?” (Libero), “Un assurdo processo politico” (Il Foglio). Non si accontentano che il padrone l’abbia fatta franca grazie alla legge Severino, o Sederino visto che glielo restituisce bello lindo, roseo e levigato come il culetto di un bambino (la frode fiscale è già passata in cavalleria). Non accendono un cero a Santa Paola. Pretendono pure di farci passare tutti per fessi, forse perché cercano compagnia. Incredibilmente si associa al coro una persona solitamente seria come Michele Emiliano, ex pm, ex sindaco di Bari, ora leader Pd in Puglia e candidato a governatore, che invita addirittura la Boccassini a “scusarsi con B.”. Roba da matti. (altro…)

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RubyIl 18 luglio, quando la II Corte d’appello di Milano assolse B. nel processo Ruby perché la concussione “non sussiste” e la prostituzione minorile “non costituisce reato”, la disinformatija all’italiana diede il meglio di sé raccontando che dunque la Procura s’era inventata decine di prostitute, minorenni e non, nelle varie dimore del premier; e s’era sognata le sue telefonate notturne dal vertice internazionale di Parigi per buttare giù dal letto il capo di gabinetto della Questura, Pietro Ostuni, e far rilasciare la minorenne fermata per furto Karima El Mahroug (spacciata per nipote di Mubarak) nelle mani di Nicole Minetti e della collega Michelle Conceiçao contro il parere del pm minorile Annamaria Fiorillo. Nessuno, a parte il Fatto e l’avvocato Coppi, osò ricordare che il 6 novembre 2012 Pd e Pdl avevano approvato la legge Severino, detta comicamente “anticorruzione”, che spacchettava la vecchia concussione (per costrizione o per induzione, non faceva differenza) in due diversi reati: concussione (nel solo caso della costrizione) e l’induzione indebita a dare o promettere utilità (nei casi più lievi), proprio mentre ne erano imputati B. e Penati.

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Fucecchi

LA SENTENZA RUBY.

BARBARA SPINELLI RITROVA NELLA PARABOLA DELL’EX CAV. IL DISPREZZO PER L’UMANO CHE FU DEL DIVIN MARCHESE.

La coincidenza delle date è già un segno, ominoso. Il 19 luglio 1992, Paolo Borsellino è trucidato a via D’Amelio, assieme a cinque ragazzi della scorta, per aver osteggiato la trattativa fra Stato e mafia. Ventidue anni dopo, il 18 luglio 2014, Silvio Berlusconi è assolto dai giudici della seconda Corte d’appello di Milano per l’affare Ruby.   La lezione di Borsellino:   ci sono assoluzioni comode   I giudici hanno le idee chiare: non c’è stata concussione, dunque non è vero che l’ex presidente del Consiglio esercitò pressioni sui funzionari della Questura di Milano, la notte del 27 maggio 2010, per esigere, forte del potere che gli veniva dalla alta carica ricoperta, il rilascio immediato di Ruby, arrestata per ladrocinio. Le telefonate del premier ebbero come conseguenza il precipitoso affidamento di Ruby a Nicole Minetti, che la consegnò poi non ai servizi sociali ma a un’amica prostituta. (altro…)

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NON è questione solo italiana quella di una sovrapposizione tra politica e giustizia. Ma è fuori discussione che il grado di maturità democratica può essere misurato tenendo conto di quante volte e quanto indebitamente i due piani si mischiano. Processare il primo ministro in carica per fatti gravi è possibile e una democrazia matura deve potersi permettere i contraccolpi che ne derivano. Senza berciare al colpo di Stato o senza richiedere l’istituzione di fantomatiche commissioni d’inchiesta, finalizzate non certo a comprendere quanto sotto gli occhi di tutti, ma evidentemente a riscrivere la storia.
Dopo la sentenza di assoluzione in appello per Silvio Berlusconi è partito un coro meschino di accuse a Ilda Boccassini, il magistrato che ha condotto l’inchiesta che ha dato origine al processo. (altro…)

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Ellekappa

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Cambiata la legge...

Ormai è un giochino un po’ frusto, ma ben si attaglia al nostro caso: Silvio Berlusconi è innocente a sua insaputa. Da settimane sia lui sia i suoi legali davano per scontata una condanna anche in appello, almeno per le telefonate intimidatorie alla Questura di Milano per far affidare Ruby al duo Minetti-Conceicao, ed escludevano dal novero delle cose possibili la sconcertante assoluzione plenaria che invece è arrivata ieri. Speravano in uno sconto di pena per la concussione; e confidavano nella vecchia insufficienza di prove per la prostituzione minorile. Non era scaramanzia, la loro. E neppure sfiducia congenita nelle “toghe rosse”, nel “rito ambrosiano” e nei giudici “appiattiti” sui pm: questa è propaganda da dare in pasto agli elettori-tifosi più decerebrati. Ma B. e i suoi avvocati sanno benissimo che ogni collegio giudicante fa storia a sé, come dimostrano i tanti verdetti favorevoli al Caimano proprio a Milano (molte prescrizioni, anche grazie a generose attenuanti generiche, e poche assoluzioni). (altro…)

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L’avevano votata per questo e alla fine per questo è servita. Silvio Berlusconi strappa un’assoluzione in secondo grado per il caso Ruby grazie alla legge Severino: il sedicente articolato anti-corruzione approvato nel 2012 da Pd e Pdl che, dopo aver permesso alle Coop di uscire prescrizione dall’inchiesta sulla sulla Tangentopoli di Sesto San Giovanni e a Filippo Penati di veder eliminate parte delle sue accuse, svolge ora egregiamente la sua funzione anche nei confronti dell’ex Cavaliere e neo Padre della Patria.

Spacchettare, mentre il processo Ruby era già in corso, il reato di concussione in due, stabilendo pene e fattispecie diverse per la concussione per costrizione e quella per induzione, ha significato spalancare la strada che ha portato il leader di Forza Italia al verdetto di secondo grado. (altro…)

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EllekappaMa nel caso di condanna superiore a due anni perderebbe lo sconto di pena sul caso Mediaset.

MILANO – Silvio Berlusconi «va assolto per l’insussistenza del fatto ». È quello che chiede, anzi «reclama » (questo il verbo usato) la difesa. Lo fa ieri, in due arringhe diverse, entrambe eleganti e appassionate. Prima Filippo Dinacci, poi Franco Coppi puntano a sgretolare la sentenza di primo grado, che, come si sa, aveva condannato l’ex presidente del consiglio
a sette anni.
Molto spazio nelle otto ore d’arringa ha preso, e forse non a caso, il «capo B», e cioè il reato previsto dall’articolo 600 bis comma secondo (una legge voluta dal governo Berlusconi l’ha reso più duro per aggredire la prostituzione di strada). È «per avere compiuto atti sessuali con Karima El Mahroug, minore degli anni 18, nella sua abitazione privata di Arcore», in cambio di soldi e gioielli, che l’imputato rischia infatti da uno a sei anni di reclusione. Per i legali, viceversa, siamo davanti a «una sorta di
prostituzione ambientale». (altro…)

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EllekappaATTESA PER OGGI L’ACCUSA FORMALE DI FALSA TESTIMONIANZA SULLE “CENE ELEGANTI”. IDEM PER GHEDINI E LE OLGETTINE.

Da padre della patria pregiudicato e decaduto da senatore, a pregiudicato-decaduto-(re)indagato, probabilmente per corruzione in atti giudiziari. Forse già da oggi. Al palazzo di Giustizia di Milano potrebbe esserci un comunicato in mattinata, o nei prossimi giorni, sull’apertura, obbligata, di un fascicolo a carico del leader di Forza Italia e dei suoi avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, nonché di altre 33 persone tra cui il viceministro Bruno Archi, i parlamentari Valentino Valentini e Mariarosaria Rossi, l’eurodeputata Licia Ronzulli, la funzionaria della questura Giorgia Iafrate, l’avvocato Luca Giuliante e diverse “olgettine”. (altro…)

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NatangeloPER ADESSO EVADE DA PALAZZO GRAZIOLI E PASSA L’INTERA GIORNATA NELLA SEDE DI FORZA ITALIA. I FALCHI: “SE FINISCE DENTRO, IL COLLE PER PAURA DEL BOOM ELETTORALE LO SALVA.

È pazzesco”. Silvio Berlusconi scorre il corposo faldone delle motivazioni e serra i denti in un ghigno di rabbia.Batte il pugno sulla scrivania mentre tenta di leggere qualche brano del nuovo mattone contro di lui. Il Condannato è disperato e rassegnato. Ripete: “È pazzesco”. Aggiunge, intontito: “Mi convinco sempre di più che finirò in galera, solo così si fermeranno”. Le motivazioni della sentenza Ruby investono come un ciclone Palazzo Grazioli, a meno di una settimana dal voto sulla decadenza di B. al Senato. Nella Capitale il tempo è pazzo, anzi pazzesco. Alterna grandine e sole nel giro di cinque minuti.  (altro…)

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Ruby

PUBBLICATA LA SENTENZA RUBY: “RISULTA PROVATO CHE BERLUSCONI FOSSE IL REGISTA DEL BUNGA BUNGA”

Il regista” del bunga bunga Silvio Berlusconi, l’uomo con “grande capacità a delinquere”, ha “compiuto atti sessuali” con la minorenne Karima El Mahroug, detta Ruby. In cambio, la ragazza ha avuto soldi e regali. Per nascondere i suoi rapporti illeciti, la notte del 27-28 maggio 2010, l’allora premier si è inventato la “frottola della nipote di Mubarak” e ha “costretto” il capo di gabinetto della Questura di Milano, Piero Ostuni a ordinare il rilascio della ragazza, fermata dopo una denuncia per furto. Infine, si è comprato il silenzio di Ruby e si è assicurato 33 testimoni “compiacenti”, tra cui il viceministro agli Esteri Bruno Archi, la deputata Mariarosaria Rossi, l’europarlamentare Licia Ronzulli e l’ex sottosegretario Valentino Valentini: hanno confermato la versione delle “cene eleganti”.  (altro…)

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Il nodo-concussione. Ma per i giudici di Milano il processo non cambierà.

I GIURISTI ci hanno versato fiumi di inchiostro. Adesso la parola “fine” sulla querelle tra concussione e induzione – il famoso reato diviso in due dall’ex Guardasigilli Paola Severino – la mette la Suprema Corte. Il Ghota della Corte, le Sezioni unite, la cui parola conta più di una legge. Per un pomeriggio esaminano il caso e decidono che c’è sempre concussione.

MA SOLO QUANDO il pubblico ufficiale «limita radicalmente la libertà di autodeterminazione del destinatario». All’opposto c’è induzione quando si verifica «una pressione non irresistibile da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, che lascia al destinatario della stessa un margine significativo di autodeterminazione e si coniuga con il perseguimento di un suo indebito vantaggio». (altro…)

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RubyENTRO NATALE IN 33 SARANNO ACCUSATI DI FALSA TESTIMONIANZA, L’EX PREMIER RISCHIA LA CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI.

Entro Natale in arrivo da Milano un nuovo siluro giudiziario per Silvio Berlusconi, messosi nei guai, quando era presidente del Consiglio, a causa della sua ossessione per il Bunga Bunga ad Arcore, anche con ospite la minorenne Ruby, la “nipote di Mubarak”.

La Procura milanese sarà obbligata, su disposizione del Tribunale, a iscrivere nel registro degli indagati l’attuale leader del Pdl, i suoi avvocati-parlamentari Niccolò Ghedini e Piero Longo e 33 presunti falsi testimoni, composti, tra l’altro, dal viceministro Bruno Archi, dai parlamentari Valentino Valentini e Maria Rosaria Rossi, dal-l’eurodeputata Licia Ronzulli, dalla funzionaria della questura Giorgia Iafrate, dal giornalista Carlo Rossella, da Giorgio Puricelli, ex consigliere regionale in Lombardia del Pdl e fisioterapista del Milan; dai musicisti Mariano Apicella e Danilo Mariani che, in pieno processo, hanno venduto le loro case, a un ottimo prezzo, a un’agenzia immobiliare legata a Berlusconi e da una ventina di ragazze che, nella maggioranza dei casi, percepisce ancora uno stipendio di 2.500 euro al mese da “Papi” Silvio . L’indagine per Berlusconi, i suoi avvocati e i testimoni è dovuta alle sentenze emesse dal Tribunale ai processi Ruby e Ruby bis.  (altro…)

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RubyPRESTO LE SENTENZE DA MILANO E NAPOLI: LE INCHIESTE CHE TOLGONO IL SONNO A B.

Giorgio Napolitano lancia l’amo della grazia al Cavaliere ma i problemi giudiziari di Berlusconi non si risolvono certo con l’eliminazione dei 4 anni di pena inflitti dalla Cassazione. L’evasore fiscale che guida il Pdl deve affrontare altri due processi a Milano e altre due indagini a Bari e Napoli. La toppa del Colle in caso di nuova condanna si rivelerebbe peggiore del buco.
Il processo Ruby è il più pericoloso. Le motivazioni della sentenza del Tribunale che ha condannato Berlusconi a 7 anni di reclusione e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici saranno depositate a settembre. Poi toccherà alla Corte di appello di Milano che ha dimostrato già la sua velocità nel caso Mediaset. Se l’accusa di concussione per costrizione reggesse nei gradi successivi, Berlusconi si potrebbe ritrovare una seconda condanna definitiva entro la prima metà del 2015. L’effetto domino travolgerebbe anche l’indulto per tre dei quattro anni inflitti nella sentenza Mediaset.
E LA CONDANNA definitiva per la concussione farebbe scattare l’interdizione automatica con conseguente addio al-l’agibilità politica appena restituita dal Presidente. (altro…)

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santoro

Nello speciale della trasmissione di Michele Santoro tutto l’affaire Ruby. Dalla telefonata in questura per far rilasciare l’allora minorenne Karima El Marough, al racconto delle feste di Arcore, fino alla condanna in primo grado a sette anni di reclusione. In onda dalle 21.10 su La7 e in diretta streaming su ilfattoquotidiano.it.

Tutto l’affaire Ruby. Dopo la puntata di giovedì scorso, “L’età dell’innocenza 2” è il titolo del nuovo appuntamento di Servizio Pubblico più, lo spazio di approfondimento del programma di Michele Santoro, in onda giovedì 27 giugno, alle 21.10 su La7 e trasmesso in diretta streaming su il fattoquotidiano.it

Partendo dalla sentenza di primo grado del cosiddetto “Processo Ruby”, che ha visto il Cavaliere condannato a sette anni di reclusione, uno in più di quanto chiesto dall’accusa, più l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, per prostituzione minorile e concussione, il  programma ripercorrerà tutte le tappe dello scandalo che ha interessato l’ex premier Silvio Berlusconi, avvalendosi anche di ricostruzioni a fumetti e fiction che si intrecciano con interviste esclusive, da Noemi Letizia,Patrizia D’Addario fino a Ruby(altro…)

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RubyL’altro giorno in tivù Paolo Liguori ha fornito, a modo suo, la ‘prova provata’ della malafede del Tribunale di Milano. Lo ha fatto basandosi sulla storia dei 32 testimoni le cui dichiarazioni in aula sono state inviate alla Procura. Se invece di dar retta ai testimoni li si incrimina, ha spiegato Liguori, è evidente che la corte aveva già deciso la sua sentenza prima del dibattimento.

Non varrebbe neppure la pena, in condizioni normali, di replicare a questa gigantesca balla: ma in Italia le condizioni non sono normali da tempo.

Allora, intanto per ora nessuno dei 32 testimoni è stato «incriminato»: le loro dichiarazioni sono state semplicemente passate alla Procura perché – appunto – decida se incriminarli o meno.

In secondo luogo, forse, in un tribunale si arriva alla verità giudiziaria non solo in base alle testimonianze rese in aula, ma anche con gli elementi di riscontro. Faccio un esempio: se in aula X dice che Y quella sera ad Arcore non c’era, invece in un’intercettazione agli atti aveva detto che c’era e dalla localizzazione della cella telefonica risulta che almeno il suo telefonino si trovava proprio lì, beh, forse a un giudice viene il dubbio che in aula X dica una bugia, non vi pare? (altro…)

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La Procura di Milano aveva chiesto 6 anni – 5 per concussione e 1 per prostituzione minorile – e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La difesa aveva chiesto l’assoluzione.

Sette anni di reclusione per Silvio Berlusconi, uno in più di quanto chiesto dall’accusa, e interdizione perpetua dai pubblici uffici. E’ la sentenza dei giudici del Tribunale di Milano al processo Ruby, in cui il leader Pdl è stato condannato per prostituzione minorile econcussione. I giudici hanno rimodulato l’accusa in concussione per costrizione invece che perinduzione come ipotizzato dall’accusa: da qui l’aggravamento della pena. Il verdetto è arrivato dopo sette ore di camera di consiglioDisposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. I giudici hanno stabilito anche l’interdizione legale per la durata della condanna. Il Tribunale ha deciso anche la trasmissione degli atti alla Procura perché valutino l’ipotesi di falsa testimonianza per le dichiarazioni di una lunga serie di testimoni, tra le quali molte “olgettine”e la trasmissione all’ordine degli avvocati degli atti riguaranti dell’avvocato Luca Giuliante, primo legale di Ruby, in merito a un suo incontro con la giovane marocchina. (altro…)

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Baraldi

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La nipoteA TRE ANNI DALL’INIZIO DELL’INDAGINE, OGGI È IL B-DAY: SI GIUDICA BERLUSCONI. LE ACCUSE SONO GRAVISSIME: CONCUSSIONE E PROSTITUZIONE MINORILE. AL CENTRO DELLA VICENDA L’ALLORA MINORENNE RUBY, CHE UNA TELEFONATA DELL’EX PREMIER AVEVA DEFINITO COME LA NIPOTE DI MUBARAK.

Milano-Bunga-bunga: dal 2010, è l’espressione nata in Italia più diffusa nel mondo. Era una sorta di talent show a luci rosse, un XXX Factor che il padrone della tv riservava solo a se stesso, spettatore unico e unico arbitro. In una saletta sotterranea della sua villa di Arcore, le ragazze si davano da fare, mostravano le loro capacità, si travestivano, ballavano, si spogliavano. Selezione durissima. Una ventina le concorrenti, agguerritissime. Solo poche ottenevano il premio: una notte ad Arcore e relativo generoso compenso, in biglietti da 500 euro stipati dentro una busta gialla preparata dal fedele ragionier Spinelli.

La storia affiora nell’ottobre 2010. Non è voyeurismo giornalistico, intromissione nella vita privata di un cittadino, ma emersione di una segretissima indagine della procura di Milano, che qualche mese prima era incappata in un paio di reati piuttosto gravi: prostituzione minorile e concussione. Una ragazza di 17 anni, marocchina, scappata di casa, senza documenti, in perenne fuga dalle comunità a cui era assegnata, finisce segnalata alla procura della Repubblica. Comincia a occuparsene il procuratore aggiunto titolare dei reati contro i minori, Pietro Forno, a cui la ragazza, Karima El Mahroug detta Ruby Rubacuori, nell’agosto 2010 racconta un sacco di storie, alcune vere, altre inventate. Dice di essere stata ad Arcore, di aver partecipato a feste notturne nella villa del presidente del Consiglio, di avere ricevuto molti soldi e regali.  (altro…)

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In Italia non esiste alcuna norma per impedire a un imputato di fare affari con i testimoni dei suoi processi.

Così dai bilanci 2012 della Dolcedrago (l’immobiliare personale di Berlusconi) emergono i 220 mila euro versati al pianista Danilo Mariani per l’acquisto di un appartamento nel piccolo comune di Sarteano, in provincia di Siena.

Mariani è stato appunto recente testimone al Rubygate, dove ha giurato che in quelle sere non c’era stato sesso, erano tutte cene eleganti etc. (altro…)

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