Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘stefano feltri’

Giornaloni – Le statistiche e i numeri sulla “salute malata” attribuiti alla giunta M5S da “Messaggero” e altre testate.

Più si avvicina la campagna elettorale, più aumentano gli scontri sui dati: Pil, occupati, sanità, con titoli di giornale e dichiarazioni indignate. Il caso del presunto degrado sanitario della Capitale è un utile esempio di quello che ci attende: “Caso salute, Roma, peggiora”, era il titolo di apertura del Messaggero di ieri, quotidiano sempre ostile alla giunta M5s di Virginia Raggi. (altro…)

Read Full Post »

Agenda Merkel – Le principali partite europee rimarranno congelate La Cancelliera indebolita dovrà essere più cauta anche a Bruxelles.

Non credo che gli idranti ai confini e il filo spinato fossero una idea migliore, e anche sull’euro la Corte di giustizia ci ha sempre dato ragione”. Angela Merkel risponde così al conduttore del dibattito tra i candidati nella sera elettorale, a commento dei dati che indicano un calo della Cdu della cancelliera a favore dell’estrema destra di AfD, che ha fondato la sua ascesa prima sulle aperture della Merkel a una gestione pragmatica della crisi dell’eurozona e poi, soprattutto, sull’apertura delle frontiere a un milione di profughi siriani nell’estate del 2015. (altro…)

Read Full Post »

Nessuno prende sul serio l’idea del deficit al 2,9%.

In un tempo non lontano qualunque slogan Matteo Renzi lanciasse veniva preso sul serio. Almeno per un giorno. Questa volta non è andata così: tra le anticipazioni del libro dell’ex premier, Avanti, che il Pd sta centellinando sui giornali c’era la grande rivoluzione di politica economica: ignorare il trattato del Fiscal Compact e applicare all’Italia soltanto i vincoli del Patto di stabilità del 1992, con il tetto al 3 per cento per il rapporto tra deficit e Pil. Per almeno cinque anni, così da trovare a debito le risorse per spingere la crescita economia. “Avremo 30 miliardi l’anno per ridurre le tasse e finanziare la crescita”. Questa, per Renzi, è la “base della proposta politica del Pd alle prossime elezioni”. (altro…)

Read Full Post »

Nelle liste per i consigli di amministrazione delle società partecipate dallo Stato che il ministero del Tesoro ha presentato ieri c’è un solo indizio del fatto che a Palazzo Chigi c’è Paolo Gentiloni: l’indicazione di Luca Bader nel cda di Leonardo (ex Finmeccanica). Bader, esperto di politica estera e già attivo nella Margherita e nel Pd, è stato il capo della segreteria particolare di Gentiloni quando era ministro degli Esteri. Tutte le altre scelte paiono prese tra Rignano sull’Arno e Pontassieve, anche se Matteo Renzi non avrebbe alcun titolo a condizionare le nomine pubbliche, a differenza che nella tornata precedente del 2014 quando era presidente del Consiglio e segretario del Pd. (altro…)

Read Full Post »

appalto

Tangenti – L’inchiesta è arrivata a Tiziano Renzi, qualcuno dei protagonisti mente. Ma l’assegnazione del maxi-appalto da 2,7 miliardi prosegue. E Romeo vincerà.

Il silenzio di media e politica intorno all’indagine sulle presunte tangenti per il maxi-appalto Consip da 2,7 miliardi ha conseguenze molto concrete: Luigi Marroni, l’amministratore delegato scelto da Matteo Renzi, resta al suo posto e continua a gestire la più grande centrale acquisti della Pubblica amministrazione italiana, che muove 40 miliardi ogni anno e sta per assegnare proprio l’appalto al centro dell’inchiesta che vede indagato, tra gli altri, Tiziano Renzi: il Facility Management 4, valore complessivo di 2,7 miliardi suddivisi in 18 lotti. (altro…)

Read Full Post »

banca

Già a luglio l’intervento pubblico era inevitabile ma il premier non ha voluto perdere consensi. E ha preso tempo.

Per chi diceva che i mercati non avrebbero battuto ciglio…”. È il vicesegretario del Pd Debora Serracchiani a cedere per prima alla tentazione: scaricare su chi ha votato No al referendum la responsabilità della crisi fase finale di Mps, quella che porterà a una forma di nazionalizzazione. L’amministratore delegato Marco Morelli ha poi fatto la sua parte per individuare un altro capro espiatorio, la Banca centrale europea: subito dopo il voto ha scritto alla vigilanza bancaria di Francoforte chiedendo 20 giorni in più per trovare le risorse necessarie all’aumento di capitale da 5 miliardi. (altro…)

Read Full Post »

renzi-manciaAncora non ci sono tabelle e testi ufficiali. Unica certezza: le misure per avere consenso subito in vista del voto.

Matteo Renzi chiede un atto di fede sulla legge di Bilancio 2017: “A chi dice che ‘sono solo promesse’, ricordo che stiamo parlando di un disegno di legge che ha tutte le coperture”. Ma le uniche tracce concrete della manovra approvata venerdì dal Consiglio dei ministri sono un comunicato e le slide sul sito del governo. (altro…)

Read Full Post »

Ultima occasione per modificare il decreto Madia che doveva dare autonomia agli enti sul personale e invece rischia di far saltare centinaia di scienziati precari.

L’idea era buona: dare ai 14 enti di ricerca pubblici il potere di assumere ricercatori a tempo indeterminato senza dover aspettare le decisioni dei ministeri vigilanti, visto che la burocrazia è troppo lenta per la scienza. Ma il risultato perverso è che lo “schema di decreto legislativo recante semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca” può bloccare le assunzioni per anni in molti enti e addirittura lasciare senza contratto centinaia di ricercatori. C’è un’ultima occasione per cambiarlo: da oggi il decreto legislativo ricomincia il suo percorso in Parlamento, in commissione Cultura alla Camera, poi tornerà al Consiglio dei ministri per una decisione definitiva. (altro…)

Read Full Post »

PerottiRoberto Perotti – L’ex commissario del governo Renzi denuncia il bluff sulle promesse di tagli.

Il governo Renzi non ha fatto alcun tipo di spending review, la spesa pubblica non è diminuita. Lo dice l’ex commissario alla spending review del governo Renzi. L’economista della Bocconi Roberto Perotti rompe un silenzio durato quasi un anno, dalle sue dimissioni il 6 novembre del 2015, e affida a Federico Fubini del Corriere della Sera il suo bilancio disastroso sull’attività di un governo con cui ha collaborato per un anno: “Ero stato chiamato, per ridurre la spesa pubblica. Mi sono reso conto che, per decisioni politiche che rispetto, è stato deciso di non ridurla seriamente”. (altro…)

Read Full Post »

Referendum

Le feste del “Fatto” – Gli unici che osano: Orlando e Nardella.

Trovare qualcuno che venga a difendere la riforma costituzionale voluta dal governo Renzi su un palco, in un dibattito con un esponente del fronte del No, è un’impresa quasi impossibile.

Sabato si tiene a Roma la festa del Fatto Quotidiano, nel quartiere Testaccio, alla Città dell’Altra economia. Il dibattito di apertura non poteva che essere dedicato al referendum d’autunno sulle riforme. Abbiamo invitato uno degli esponenti più noti del fronte degli oppositori, cioè Salvatore Settis: già direttore della Normale di Pisa, firma di Repubblica, intellettuale pubblico stimato, autore di recente per Einaudi di un saggio sulla Costituzione. Il tipo di interlocutore, insomma, con cui tutti quelli che chiedono di discutere della riforma renziana “nel merito” dovrebbero aver voglia di confrontarsi. (altro…)

Read Full Post »

Derivati

Effetto boomerang. Servono per allungare la durata del debito e proteggere contro l’aumento dei tassi, ma dal 2006 stanno facendo lievitare i costi.

Nel 2015 le perdite da derivati sono arrivate a 6,7 miliardi e il governo ha fatto privatizzazioni per 6,6 miliardi. Coincidenze? Le due voci si compensano nelle tabelle che misurano le variazioni del debito, ma come ogni anno la legge di Stabilità sulla quale il governo sta già lavorando viene scritta senza considerare l’impatto che avranno i contratti stipulati su 150,9 miliardi di debito pubblico (il “nozionale”). Il ministero del Tesoro non fornisce stime sull’impatto negativo previsto in corso d’anno, anche se è rilevante. Siamo passati dai 2,1 miliari del 2011 ai 6,7 del 2015. E, come ricostruisce Bruno Tinti nella pagina a fianco, il Consiglio di Stato ha sancito che i giornalisti non hanno titolo a richiedere copia dei contratti tra ministero e banche. Ammesso che siano comprensibili. (altro…)

Read Full Post »

PadoanComplice il vuoto di notizie di Ferragosto, la notizia del Pil a crescita zero nel secondo trimestre 2016 è rimasta sui giornali più di quanto il governo sperava. Per rassicurare chi vede vacillare le promesse di ripresa, da palazzo Chigi e ministero del Tesoro lasciano filtrare la linea: chiedere più flessibilità all’Europa. Cioè ottenere, nella legge di Stabilità 2017-2019 in autunno, di poter far salire il deficit. Per stimolare la crescita attraverso misure che, a leggere le interviste al sottosegretario Tommaso Nannicini, sembrano mirate a stimolare prima di tutto il consenso al governo. Benefici alle pensioni più basse, pensionamenti anticipati, bonus fiscali per le imprese. (altro…)

Read Full Post »

Indice crescita

Efficacia del governo, lotta alla corruzione, stato di diritto: peggio di noi solo la Grecia. E anche il Jobs Act non aiuta.

Sul Financial Times Sarah Gordon avverte che se al referendum di ottobre vince il “No”, insieme al governo Renzi potrebbe crollare la crescita e dunque il settore bancario, con “un colpo ancora più serio alle prospettive politiche ed economiche dell’eurozona”. La Banca centrale europea, nel suo ultimo bollettino mensile, certifica che solo la Grecia, nell’Ue, ha istituzioni peggiori di quelle italiane e che dunque urgono riforme strutturali. Sembra che il giornale più letto sui mercati e la Bce dicano la stessa cosa, ma non è così. (altro…)

Read Full Post »

MannelliNel torpore d’agosto che a tratti contagia anche i social network, si accende una fiammata di indignazione. La scatena la vignetta che ha pubblicato oggi in prima pagina Il Fatto Quotidiano, un disegno di Riccardo Mannelli: c’è Maria Elena Boschi che parla, si immagina a una festa dell’Unità o in un comitato del “Sì”, e una frase a commento: “Riforme – lo stato delle cos(c)e”.

Le vignette di solito non si spiegano, a volte il senso è proprio nell’ambivalenza o nel paradosso, ma faccio un tentativo. Mannelli, per come la vedo io, gioca sul fatto che vista la scarsa capacità della Boschi di argomentare la propria riforma, in quei dibattiti molti spettatori finiscono per concentrarsi più sullo stato delle cosce che sullo stato delle cose. Dinamica che, a giudicare dai commenti che ho sentito in un paio di interventi pubblici della Boschi, non esiste soltanto nella testa di Mannelli. (altro…)

Read Full Post »

Renzi

Il premier mente a “Repubblica”. Dai pasticci su Mps ed Etruria, agli effetti miracolosi della “riforma” Boschi, all’Isis.

Che il premier Matteo Renzi avesse deciso di sparire dalla scena mediatica per tutta l’estate, secondo la “strategia del sommergibile” suggerita dai suoi consiglieri, non lo poteva credere nessuno. Ma si sperava almeno in una moratoria, magari parziale, delle bugie propagandistiche. Speranza andata delusa ieri, con la sua intervista-fiume a la Repubblica. (altro…)

Read Full Post »

UE

Juncker e Hollande mettono fretta a Londra: via subito prima che altri la seguano.

Le pratiche per la separazione sono avviate: “Non sarà divorzio consensuale, ma non è stata neppure una grande storia d’amore”, dice il presidente della Commissione Jean Claude Juncker. Nel secondo giorno dell’Europa a 27, governi e istituzioni europee cercano di ottenere due risultati opposti. Primo: accelerare l’uscita della Gran Bretagna, forzando il premier dimissionario David Cameron ad attivare subito l’articolo 50 del Trattato di Lisbona che regola l’uscita. Solo un negoziato rapido che dimostri la compattezza e l’intransigenza di quel che resta dell’Ue può scoraggiare i tanti partiti che vogliono imitare i conservatori inglesi e andare al voto sull’appartenenza all’Unione. (altro…)

Read Full Post »

DavigoIl governo ha celebrato la svolta, ma le nuove regole lasciano spazio alla corruzione. E i poteri dell’Anac di Cantone sono ancora da definire con 50 provvedimenti.

Il giudizio del presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Piecamillo Davigo, è stato così drastico che richiede qualche ulteriore spiegazione: “Il codice degli appalti? Tutta roba che non serve a niente”. Per il premier Matteo Renzi il decreto legislativo del 16 aprile 2016 è “un passo avanti”, anche se non è una semplificazione drastica della normativa, con i suoi 220 articoli, 1.354 commi 743 lettere e 32 sottopunti. (altro…)

Read Full Post »

Voucher

Impiego accessorio. Obbligo di comunicare l’utilizzo via sms un’ora prima per ridurre il nero. Ma il boom continuerà.

Dopo mesi di annunci, il Consiglio dei ministri ha approvato ieri una riforma della disciplina dei voucher, i buoni lavoro da 10 euro che ormai riguardano 1,4 milioni di persone. Un decreto legislativo che corregge quello del Jobs Act del giugno di un anno fa: la modifica prevede l’obbligo per le imprese che vogliono pagare un lavoratore in voucher di comunicare un’ora prima dell’utilizzo “alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione”. (altro…)

Read Full Post »

Precari

In 8 anni venduti 227 milioni di buoni: uno studio dimostra l’abuso da parte di catene di negozi e alberghi.

Ci sono interi settori dell’economia italiana che ormai si reggono sui voucher, il precariato estremo senza contratto. Lo si vede per la prima volta nell’analisi presentata ieri dall’Inps e da Veneto Lavoro: lo 0,15 per cento dei committenti concentra il 9 per cento dei voucher. Sappiamo anche in quali settori: in quello alberghiero 401 committenti hanno pagato 3,8 milioni di voucher, con una spesa media di 96.400 euro ciascuno. (altro…)

Read Full Post »

precariatoPer decreto – Il governo ha reso più facile il ricorso ai buoni Inps del superprecariato. Che sta diventando il nuovo standard.

Mentre tutta Italia discuteva sulle conseguenze dell’abolizione dell’articolo 18 sul licenziamento ingiusto, nasceva una nuova categoria di superprecari di cui solo ora si ha chiara l’estensione: nel 2015 sono stati emessi 114,9 milioni di voucher, secondo il dato dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps diffuso ieri. Nessuno sa bene quanti e quali abusi si nascondano dietro questo numero, perché il mercato del lavoro dei voucher è stato costruito senza regole e senza controlli. (altro…)

Read Full Post »

Older Posts »