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Posts Tagged ‘taranto’

renzi-slideIl premier magnifica la manovra. E sui 50 milioni tolti alla città pugliese per la sanità dà la colpa alla Commissione Bilancio. Ma è falso. Imbarazzo pure sui soldi per il sisma.

La Camera approva col voto di fiducia la legge di Bilancio 2017. L’occasione è buona per uno show a Palazzo Chigi mentre in aula si vota: attori Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Le slide a fare da sfondo. Inizio e fine coincidono: “È ricca di buone notizie, non è all’Achille Lauro”; “spero che una manovra così bella vi dia argomenti per i vostri lettori”, il congedo dai giornalisti. In mezzo, i tasti noti – pensionati, imprese, sanità, Equitalia etc. – ma difficoltà a illustrare le risorse della manovra sul sisma e qualche bugia, una clamorosa. (altro…)

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La società non dovrà pagare i 30 miliardi di euro richiesti dalle centinaia di parti civili ammesse nel processo. Bonelli: “È la morte del diritto e della democrazia. Negare i risarcimenti ai parenti delle vittime e tutte le altre parti civili significa condannarli ancora a morte”.

Il decreto Renzi salva l’Ilva anche dal pagamento dei risarcimento. È la notizia emersa nel corso dell’udienza preliminare dinanzi al giudice Vilma Gilli che accogliendo l’istanza dei legali dell’azienda ha escluso l’Ilva dai responsabili civili del processo nato dall’inchiesta denominata “Ambiente svenduto”. Alla base della decisione del gup, infatti, c’è la norma voluta dal Governo che ha traghettato lo stabilimento siderurgico di Taranto in amministrazione straordinaria, consentendo così ai legali dell’amministratore straordinario Pietro Gnudi di chiedere l’estromissione dell’Ilva dal processo. Stessa sorte anche per Riva Fire – cassaforte della famiglia lombarda – e per Riva Forni elettrici. (altro…)

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IlvaPresidente dei Verdi Angelo Bonelli.

Presenterò un esposto per omicidio e disastro ambientale continuato. Chiedo alla Procura di Taranto di aprire un nuovo filone d’inchiesta, ora che i dati dell’Istituto Superiore della sanità hanno dimostrato che questi reati sono stati reiterati per anni”. Per il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, i responsabili non sono più, solo, i dirigenti dell’Ilva: “È colpevole anche lo Stato”.

   Cosa contesta, Bonelli, allo Stato?

Di non aver fatto nulla, di essere stato inadempiente. Questo immobilismo ha consentito all’inquinamento di perdurare. E ora a Taranto vediamo un incremento della mortalità infantile per tutte le cause: il 21 per cento in più rispetto alla media regionale. È il dato più alto che si sia mai registrato. E l’eccesso dell’incidenza dei tumori nella fascia 0-14 anni è addirittura del 54 per cento. Sono studi che si riferiscono al 2011, mentre il processo “ambiente svenduto” si ferma prima. Tocca ai magistrati agire.  (altro…)

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ilvaCritici i Verdi: «Non risolve i problemi ambientali e sanitari di Taranto».

Il decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri è la formalizzazione del Piano proposto per l’acciaieria Ilva di Taranto dal comitato di tre esperti istituito con la legge 89/2013, e già reso pubblico. Il Piano delle misure di risanamento dell’Ilva integra le prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’ottobre 2012, prevedendo le azioni e i tempi necessari per garantire il rispetto delle prescrizioni di legge e dell’Aia stessa. (altro…)

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Quando, sia pure con 24 ore di ritardo, aveva detto di vergognarsi per aver “riso di quel giornalista che faceva il suo mestiere” pensavamo che Nichi Vendola avesse abbandonato ogni goffa velleità da arrampicatore sugli specchi. Dopo il tempo delle querele e delle mancate dimissioni pareva finalmente arrivato quello delle scuse e delle spiegazioni. Purtroppo ci sbagliavamo.

Davanti al suo consiglio regionale il governatore pugliese ci ricasca. E, tra lo stridore delle unghie, ci accusa come un Berlusconi qualsiasi di aver truccato le carte. Afferma che l’ilare e ossequiosa chiacchierata col responsabile delle relazioni esterne dell’Ilva, Girolamo Archinà, è stata montata da ilfattoquotidiano.it “allungando” il tempo delle sue risate. Sostiene che c’è stato qualche “ritocco” perché nella telefonata c’era qualche “problema”. (altro…)

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ReportIeri sera Report ha raccontato del patto d’acciaio di Taranto, che salda assieme i Riva, il loro profitti, con la politica locale e nazionale, i sindacati, i giornali, perfino la curia.
L’inchiesta di Sabrina Giannini ha messo in luce alcuni aspetti poco noti, di questa brutta faccenda di inquinamento ambientale, di profitto uber alles, di mala politica.

Prima di tutto i quasi due miliardi che i Riva avrebbero esportato all’estero, prima in Lussemburgo e poi sull’isola di Jersey (sotto il controllo della regina di Inghilterra): il governo di Monti ha tergiversato nel firmare l’accordo con questo piccolo paradiso fiscale per scovare gli evasori. E forse tutti quei soldi depositati sono la causa del ritardo con cui i giudici inglesi stanno decidendo per l’estradizione di Fabio Riva. (altro…)

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VauroCi sono tanti modi per finire una carriera politica. Quello che la sorte ha riservato a Nichi Vendola è uno dei peggiori, proprio perché Nichi Vendola non era tra i politici peggiori. Aveva iniziato bene, con un impegno sincero contro le mafie e l’illegalità. Aveva pagato dei prezzi, ancor più cari di quelli che si pagano di solito mettendosi contro certi poteri, perché faceva politica da gay dichiarato in un paese sostanzialmente omofobo e da uomo di estrema sinistra in una regione sostanzialmente di destra. Ancora nel 2005, quando vinse per la prima volta le primarie del centrosinistra e poi le elezioni regionali in Puglia, attirava vastissimi consensi e altrettanti entusiasmi e speranze. E forse li meritava davvero. Poi però è accaduto qualcosa: forse il potere gli ha dato alla testa, forse la coda di paglia dell’ex giovane comunista ha avuto il sopravvento, o forse quel delirio di onnipotenza che talvolta obnubila le menti degli onesti l’ha portato a pensare che ogni compromesso al ribasso gli fosse lecito, perché lui era Nichi Vendola. (altro…)

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Ilva

Concorso in concussione. La frase incriminata: “Quelli dell’Agenzia per l’ambiente hanno rotto”.

La replica del governatore “Mi sono battuto per la fabbrica”.

TARANTO— Una telefonata del governatore al pr della famiglia, Girolamo Archinà: «State tranquilli, non è che mi sono scordato. Volevo dirglielo perché poteva chiamare Riva e dirgli che il presidente non si è defilato (…) Però lei lo sa, io
ho fatto veramente le battaglie e in difesa della vita e della salute». E una mail scritta da Archinà ai suoi superiori nella quale riassumeva l’esito di un incontro avuto alla Regione: «Vendola è imbestialito. Il suo giudizio è che “così com’è, l’Arpa può andare a casa perché hanno rotto…” ». Sono queste le due conversazioni alla base delle accuse che la procura di Taranto muove al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, indagato per concussione aggravata nell’inchiesta sul disastro ambientale causato dallo stabilimento Ilva di Taranto. (altro…)

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ilva__tarantoUna cinquantina di indagati tra i quali almeno tre società: si è chiusa ieri l’inchiesta per disastro ambientale a carico della dirigenza Ilva di Taranto e del Gruppo Riva. Intanto, con 15 anni di ritardo, solo adesso si inizia a pensare alla bonifica di quei suoli.

Torniamo a parlare di Ilva. Dopo la chiusura di ieri dell’inchiesta, sono 50 gli indagati (tra dirigenti, politici e funzionari) e almeno tre società. Ai loro avvocati difensori e ai rappresentanti legali la Procura della Repubblica di Taranto sta per far recapitare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il reato contestato è disastro ambientale. “I legali di Fabio Riva”, scrive l’Ansa, “ in libertà vigilata a Londra dallo scorso gennaio – hanno intanto chiesto copia delle perizie dell’incidente probatorio conclusosi il 30 marzo 2012”. (altro…)

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IlvaCon 206 sì, 19 no, 10 astensioni di Sel e i senatori del M5S che non hanno partecipato al voto, è diventato legge il decreto bis sull’Ilva, che introduce il commissariamento delle imprese di interesse strategico nazionale esposte a rischio ambientale.

«Per la prima volta il commissariamento non viene disposto per la tutela dei creditori ma per la tutela delle ragioni ambientali e sanitarie», ha sottolineato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando per il quale la norma rappresenta «uno strumento in più all’autorità pubblica in casi di crisi ambientale». Il ministro prima del voto ha incontrato il commissario straordinario dell’Ilva, Enrico Bondi e il sub commissario Edo Ronchi, per fare il punto sulla bonifica dell’azienda prevista dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). (altro…)

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La protesta

Dopo un anno dalle promesse di Clini, il viaggio nel quartiere a ridosso dell’acciaieria dove nulla è cambiato: si continua a morire, le mamme tengono i bimbi in casa e gli appartamenti sono tutti in vendita. Ma nessuno li vuole.

È una giornata ventosa a Tamburi, il quartiere che custodisce nel suo grembo il mostro che si chiama Ilva. Una mamma con una mano spinge lentamente il passeggino e con l’altra controlla che il cappellino ripari il viso del suo bimbo non dal sole ma dalla polvere rossa che il vento, che oggi spira da destra, fa posare solo su una guancia e sull’orecchio. “Lo tengo sempre in casa con le finestre chiuse, anzi con le doppie finestre di alluminio che abbiamo messo, ma oggi debbo portarlo dalla pediatra perché respira affannosamente”, si giustifica come se il nostro sguardo l’avesse sorpresa a commettere un reato.  (altro…)

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VauroTaranto, un operaio di una ditta appaltatrice: “Il legale che assisteva anche l’Ilva mi consegnò un promemoria per testimoniare il falso. Ma non lo feci” Un lavoratore: “Eravamo 60. L’unico rimasto vivo della mia squadra sono io.

Quando ho sentito dire da Bondi che qui si muore di fumo di sigarette, come un lampo mi è tornato davanti agli occhi il momento in cui l’avvocato mi chiese di testimoniare che il mio compagno, morto di tumore, fumava due pacchetti di sigarette al giorno”. Franco Caramia, oggi in pensione, una vita passata come capocantiere in una ditta appaltatrice dell’Ilva. Di compagni ne ha persi tanti senza poter fare nulla, ma a uno ha reso giustizia con il suo coraggio. “I familiari del mio amico fecero causa e l’avvocato, che difendeva la ditta e anche l’Ilva, mi consegnò un promemoria chiedendomi di leggerlo. Avrei dovuto dire al giudice che il mio amico era un accanito fumatore, mentre ne fumava al massimo 5 di sigarette. Lo guardai in faccia e gli risposi: io sono un uomo e su quella pedana dirò la verità come da giuramento. Restò di sasso. Il Tribunale sentenziò che la causa della morte era stata l’inquinamento”.  (altro…)

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“…il sole, il mare, i fichi d’india, Empedocle, Archimende… purtroppo siamo famosi nel mondo anche per qualcosa di negativo, per esempio quelle che voi chiamate: PIAGHE…”
Jonny Stecchino, il dialogo con lo zio a Palermo.

Non possiamo che prenderla sul comico, l’uscita di Bondi (il commissario, non l’attore comico) sui tumori a Taranto. (altro…)

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Preoccupazione per il piombo nel sangue dei bambini di Taranto. Giunge così la denuncia da parte di alcuni medici pediatri tarantini riguardo alla presenza di fonti di piombo nell’ambiente alle quali i bambini, e l’intera popolazione dell’area dell’Ilva, possono essere esposti. Sebbene i dati rilevati da parte dei medici non possano essere generalizzati all’intera popolazione infantile della zona, i pediatri non nascondono la propria preoccupazione in proposito.

Acqua, terra ed aria avvelenate. Ecco le possibili fonti di esposizioni al piombo per la popolazione di Taranto. I campioni di sangue analizzati da parte dei medici parlano chiaro. Sono nove i bambini di età compresa tra i 3 ed i 6 anni per i quali è stata individuata la presenza di piombo nel sangue, altrimenti detta piombemia. (altro…)

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Ilva“Quando ti prendi cura delle persone puoi solo vincere”. Oggi il piccolo Federico si ricovera al Gaslini di Genova per un tumore alla testa.

La mamma ha inviato una sua foto al Comitato Donne per Taranto, alla coordinatrice Rosella Balestra, scrivendo: “Tutto era iniziato tra settembre-ottobre con mal di testa e all’inizio pensavamo semplicemente che non volesse andare all’asilo. Quanta rabbia nel mio dirgli “sono tutte chiacchiere, basta con questi capricci”. Come può un genitore dire così? Eppure io sentivo l’anima spaccata per la paura. Poi pensavamo ad un problema della vista, ma quando è subentrato anche il vomito sempre più frequente, il non mangiare, la sua difficoltà persino nel fare le piccole cose di ogni giorno come il salire le scale senza perdere l’equilibrio, o il tenere tra le mani i suoi giochi senza lasciarli cadere, c’è stata la corsa dai medici. (altro…)

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Ilva

Taranto i bambini non possono andare a giocare nei parchi, per una ordinanza del sindaco. L’aria di Taranto fa ammalare le persone, è causa di tumori, uccide le persone.
Taranto i pescatori sono diventati dei becchini: sono costretti a gettare via tutte le cozze che una volta allevavano. Anche il mare, come l’aria, è stato inquinato. E le polveri di ferro che si sono depositate sui fondali hanno avvelenato il frutto del loro lavoro.
Taranto gli allevatori di pecore vedono i loro capi abbattuti: perché hanno mangiato e respirato cibo e aria inquinate. In un’aria che si estende per 20 km attorno alla città, non si può fare allevamento. E le persone si chiedono, le bestie le abbiamo ammazzate. E noi uomini? (altro…)

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Operai sulle gruI compagni della vittima del tornado: era lassù inutilmente.

TARANTO. HO POTUTO arrampicarmi su una gru dell’Ilva, il CM3 bis, vedere le cose come si vedono da quel sedile di cabina, e immaginarle come si immaginano da lì. Racconto qui il punto di vista della direzione e degli operai sui giorni tempestosi e sui rapporti umani dentro la fabbrica grande e mostruosa.
IL MODO in cui si lavora, ci si ammala, ci si fa male dentro la fabbrica era ed è l’anello più importante e più mancato di congiunzione fra lavoratori dell’Ilva e cittadini. Parla il direttore del siderurgico. A me stanno a cuore i lavoratori.
Il direttore, ingegner Adolfo Buffo, aveva protestato con veemenza contro un mio articolo. Era offeso in particolare da una frase che avevo raccolto. Su questo punto aveva ragione, e io ho avuto torto. Secondo chi me ne aveva riferito, nella circostanza dolorosa dello sbarco del corpo di Francesco Zaccaria, Buffo aveva assicurato che una promozione e del denaro avrebbero fatto tornare i gruisti al lavoro. (altro…)

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TARANTO — Il presidente della Repubblica ha firmato il decreto “salva Ilva”. E a Taranto i giudici affilano le armi. Sul provvedimento sarà battaglia. Il testo, alla fine, è stato ampiamente rivisitato al Quirinale. Nella sua formulazione definitiva, il decreto è tarato sul concetto di “stabilimenti di interesse strategico nazionale”. «In caso di stabilimento di interesse strategico nazionale — si legge — il ministro dell’Ambiente può autorizzare la prosecuzione dell’attività produttiva per un periodo non superiore a 36 mesi». L’Aia, di per sé, offriva la possibilità di agire per 72 mesi: Napolitano, dopo lunghe consultazioni con il governo, ha dimezzato i tempi e allargato
la possibilità di intervento dell’esecutivo anche per altri siti nel paese. (altro…)

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La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo, e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana [articolo 32 della Costitizione]

Non avendo ancora abrogato questo articolo (magari con la scusa che ostacola la libera impresa e i mercati), dobbiamo ritenere che sia ancora valido.
E che debba essere rispettato: dai cittadini, dalle istituzioni (e anche dai signori prefetti) e dai magistrati.
Vale a Taranto e anche a l’Aquila: due città che ieri sono diventate il simbolo, per motivi diversi, del non rispetto di questo principio. (altro…)

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Il film di Elio Petri sulla classe operaia diventa oggi realtà.
A Taranto, emblema dell’Italia , gli operai vengono messi contro la magistratura che, questi cattivoni, vogliono chiudere gli impianti perché inquinano. E l’azienda non sta dando garanzie.
Poco importa se, quegli stessi impianti, li hanno fatti ammalare e li fanno ammalare anche adesso.
Il sindacalista Angeletti “hanno inquinato per 40 anni, possono aspettare anche 4 mesi”. Aspettare 4 mesi per le bonifiche.

Andranno in paradiso, questi operai.
Perché l’inferno l’hanno già visto.

Da unoenessuno.blogspot.it

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