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Posts Tagged ‘tasse’

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il-confronto

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la favola

Il governo Renzi, che non ha ancora disinnescato le clausole di salvaguardia valutate 54 miliardi di euro dall’Ufficio di Bilancio nel triennio 2017-2019, che potrebbero avere un impatto di circa 842 euro a famiglia dal 1 gennaio 2017, tra ricadute dirette (aumento dei prezzi) ed indirette (effetto moltiplicatore che l’aumento dei costi di produzione e di trasporto produrrebbe sull’intero sistema dei prezzi, incrementando quindi anche quelli dei beni primarie con IVA al 4%), continua a raccontare la favola di una riduzione della pressione fiscale, che sarebbe stata ridotta nonostante la contrarietà di: “autorevoli esponenti della maggioranza (precisamente esponenti della minoranza del mio partito) intervengono per dire che bisogna smetterla di ridurre le tasse. Perché una parte dei politici italiani pensa che ridurre le tasse sia un errore”. (altro…)

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pil-in-volume

Il presidente del Consiglio pubblica su Facebook un post “urticante per i gufi” in cui rivendica di voler fare chiarezza sui dati dell’economia italiana. Ma la sua selezione lascia fuori, su ogni argomento, molte informazioni altrettanto importanti. Per esempio l’Italia è quartultima in Ue per crescita del prodotto, che resta inferiore a quello del 2000. E se le imposte indirette sono scese, quelle dirette sono salite, Irpef compresa.

“Post urticante per gufi e talk”. E’ la premessa con cui il premierMatteo Renzi apre un post su Facebook in cui invoca “chiarezza sui veri numeri dell’economia italiana” nel giorno in cui l’Istat ha diffuso i numeri definitivi su pil e conti pubblici del 2015, oltre che sugli occupati e sull’andamento del mercato del lavoro, mentre l’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato i risultati dellalotta all’evasione, che lo scorso anno ha portato nelle casse dello Stato 14,9 miliardi. “Dopo mesi di editoriali, chiacchiere, ricostruzioni, possiamo finalmente fare chiarezza“, scrive il presidente del Consiglio. Ma la disamina che segue, ancora una volta, è una selezione dei dati più favorevoli scelti tra quelli diffusi da diverse fonti. E lascia fuori molte informazioni altrettanto rilevanti. (altro…)

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Arriva il nuovo anno e si porta dietro un carico di novità fiscali che riguardano i consumatori. Si va dalla casa alle partita Iva, passando per bonus, accertamenti fiscali, bollette e tariffe. Se riusciranno a far risparmiare qualcosa è presto per dirlo.

Quanto hai pagato di Imu o Tasi sulla prima casa nel 2015? Hai affittato a canone concordato un immobile di tua proprietà? L’hai dato in comodato d’uso a un figlio? Hai la tv? C’è un diciottenne che vive in casa con te o sta per nascere un bambino? Hai effettuato ristrutturazioni edilizie o di risparmio energetico? Queste alcune delle domande poste dal “Risparmiometro”, la nuova trovata del premier Matteo Renziche consente agli italiani di calcolare quanto potranno risparmiare grazie alle misure introdotte dalla legge di Stabilità. Si tratta di una app ideata dal Pd con cui si possono calcolare i benefici per le famiglie e rispondere facilmente – almeno secondo il governo – alla domanda che tutti i consumatori si pongono a inizio anno: “Quanto toccherà sborsare questa volta?”. Peccato che tra il dire e fare ci sia di mezzo il fisco. E, alla prova dei fatti, non sarà così facile riuscire a risparmiare nonostante le novità introdotte dalla manovra. (altro…)

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telepass

A gennaio debuttano le nuove regole in banca e gli aumenti del Telepass, mentre da aprile scatta il taglio del roaming .In estate non bisognerà più pagare la Tasi e da giugno assieme alla bolletta dell’elettricità si verserà il canone Rai.

La tassa più odiata, quella sulla prima casa, va in soffitta. Dribblare il pagamento del canone Rai, da giugno, diventerà più complicato, praticamente impossibile. Le telefonate dall’estero costeranno meno, ma in compenso occorrerà fare più attenzione al momento del rinnovo del Telepass, che aggiorna al rialzo le tariffe del servizio Premium. Sono alcuni tra i cambiamenti più significativi previsti per il 2016, un anno in cui le famiglie si troveranno a fare i conti anche con novità più piccole. Per le mamme, ad esempio, arriva la proroga del voucher pannolino. Per i neo-papà il raddoppio del mini-congedo parentale. Mentre i diciottenni avranno una card con 500 euro da spendere in cultura, libri, musei e concerti. E per chi è in odore di pensione, uscire dal mondo del lavoro, rischia di diventare più complicato. Cambia anche il tetto ai contanti, che sale a 3000 euro, e debuttano le norme per incentivare il bancomat. Infine, occhio all’autovelox: non controllerà solo la velocità ma anche se il bollo è stato pagato e le revisioni sono in ordine.   (altro…)

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tredicesima

“Quest’anno la tredicesima verrà impiegata “per pagare gli aumenti iniziati a gennaio 2015 con le tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, Tasi, Imu seconda casa e accise. Con il risultato di ridurre dell’85,2% l’agognata gratifica natalizia“. Lo denunciano Adusbef e Federconsumatori in una nota, calcolando che “nel rincorrersi dei pagamenti da effettuare entro il 31 dicembre, dei 34,4 miliardi di euro di tredicesime che verranno pagate quest’anno, resterà nelle tasche di lavoratori e pensionati il 14,8%, ossia 5,2 miliardi, con un aumento di 2 miliardi sul 2014“. Senza contare che il pagamento delle tredicesime resta a rischio per una impresa su quattro. (altro…)

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L’attacco La Ue: “Togliere le tasse non fa crescere l’economia”. Corte dei Conti e tecnici delle Camere: i numeri di Padoan non tornano.

Bruxelles, la Corte dei conti e i tecnici delle Camere assestano colpi non da poco ai piani dell’esecutivo e alla credibilità dei numeri della nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza su cui Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan imposteranno la legge di Stabilità. Andiamo con ordine   QUELLO PIÙ FORTE viene dalla Commissione Ue: l’Italia dovrebbe ridurre la pressione fiscale sul lavoro – tra le più alte d’Europa – e spostarla sui consumi e sugli immobili. La ricetta è contenuta in un capitolo del rapporto 2015“Riforme fiscali negli Stati dell’Ue” pubblicato ieri. (altro…)

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luigi-di-maioSe per tagliare la Tasi vogliono usare i soldi destinati agli ospedali, io non ci sto!
Il Governo a luglio ha tagliato altri 2,3 miliardi di euro per fare cassa. Usano la scusa degli sprechi, ma in realtà tolgono fondi agli esami e alle cure che salvano la vita.
Non gli ho mai visto ridurre gli stipendi ai dirigenti ospedalieri o acquistare farmaci alternativi a quelli delle solite note case farmaceutiche. O eliminare le auto blu delle ASL. (altro…)

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genovaIl governo abolirà la Tasi ma strozza ogni business che può nascere intorno all’abitazione.

Via la Tasi dal 2016. La promessa di Renzi potrebbe significare per 20 milioni di proprietari di prima casa un risparmio di 183 euro all’anno in media in provincia, e di 230 in città, calcola la Uil. Comunque, spiccioli per chi non possiede ville o dimore lussuose.Anche perché per la nostra casa spendiamo ogni anno la bellezza di 4.012 euro a testa.   Secondo la Confcommercio, affitti, tasse, tariffe, manutenzioni varie, servizi come luce,gas e acqua,insomma tutte le spese incomprimibili, rappresentano il 24% dei nostri consumi. Spese che negli ultimi 20 anni sono più che raddoppiate. Eppure la casa non è solo un salasso. Al tempo della sharing economy, può diventare una vera e propria opportunità di guadagno, o semplicemente un modo per alleggerire il bilancio familiare.   (altro…)

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PadoanOggi ok al decreto che consente di ridurre ogni anno le “spese fiscali” per alimentare il Fondo taglia-tasse: una partita di giro.

Da oggi il contribuente italiano può cominciare a preoccuparsi per le sue detrazioni, deduzioni e agevolazioni fiscali. Torna, infatti, in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva-dopo il parere delle commissioni parlamentari – il decreto legislativo che attua la delega fiscale al governo intitolato a“stima e monitoraggio dell’evasione fiscale” e “monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale”.   ECCO QUESTA seconda parte (“erosione fiscale”) sono detrazioni, deduzioni e agevolazioni varie, anche dette “spese fiscali”(taxexpenditure). L’ossessione per questo capitolo del bilancio pubblico data ai tempi di Giulio Tremonti, che voleva ricavarne almeno venti miliardi. (altro…)

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Braccio di ferroIL RETROSCENA.

ROMA. La ripresa dopo i tuffi non è stata proprio delle più brillanti. Qualche giorno di pausa, poi le uscite al meeting di Rimini. E già le prime fibrillazioni. Il premier Renzi galvanizza ciellini e italiani con il taglio delle tasse sulla casa. Il giorno dopo, due dei suoi ministri chiave per la strategia di politica economica, Padoan e Poletti, quelli che hanno in mano i cordoni della borsa e le leve per rilanciare l’occupazione, frenano o sono costretti a frenare. Il numero uno dell’Economia ricorda che non esistono tagli delle tasse senza analoghi sacrifici di spesa. Quello del Lavoro prima annuncia gli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act, poi subito dopo ritratta, in seguito a una telefonata con Renzi. Nel mezzo, il pasticcio dei dati sbagliati sull’andamento dei contratti nei primi sette mesi dell’anno. Pubblicati e poi rettificati.

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Le tasseFassino propone di lasciare tutto l’incasso di Imu e Tasi ai Comuni.

Abolire la Tasi sulla prima casa. Ma proprio a tutti, abitazioni modeste e magioni di lusso? L’annuncio di Renzi, un mese fa, durante l’assemblea del Pd all’Expo, comincia a mostrare le prime crepe. Non solo nel partito del premier, ma anche nella compagine di governo, seppur per motivi diversi. L’operazione costa quasi 4 miliardi e mezzo, compresa l’abolizione dell’Imu agricola e di quella sugli impianti imbullonati. In molti si chiedono ora se sia equo e se ne valga la pena, vista la difficoltà nel reperire coperture strutturali, indispensabili a compensare i Comuni. La minoranza del partito è apertamente contraria. Ma dubbi si affacciano anche nelle stanze del ministero dell’Economia.
Roberto Speranza, minoranza pd, nella sua “controproposta sulle tasse” di Ferragosto vorrebbe una franchigia molto alta, modello Prodi 2007, «in modo da esentare la grandissima parte degli immobili e prevedere una leggera progressione per i patrimoni immobiliari veramente consistenti». Suggerisce pure di rendere detraibile il mutuo per le famiglie dall’imponibile e deducibile il prelievo per le imprese.

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Di Maio“Il centro studi di Confcommercio certifica che una famiglia italiana spende ogni anno 4200 euro in media tra Tasi, Tari, Imu, addizionali e altri balzelli. Le tasse locali sono ovunque, non sai mai quando arrivano e come si manifestano.
Quelle conosciute sono le più ridicole, a quelle più temute cambiate il nome ogni anno per non far capire che le avete aumentate. In tre anni l’ICI è diventata IMU e poi si è trasformata in TASI. Mai che una volta l’aveste abbassata. (altro…)

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tasse

Nell’ultimo triennio la pressione fiscale comunale è passata dai 505,5 euro 2011 ai 618,4 euro pro capite 2014. Lo scrivono i giudici contabili nella relazione sulla finanza locale. Record nelle città più grandi (in quelle con più di 250 mila abitanti l’imposizione arriva a 881,94 euro a testa) e nei centri sotto i 2 mila abitanti. La colpa? Dei “ripetuti tagli alle risorse statali disposti dalle manovre finanziarie susseguitesi dal 2011”. Per i magistrati, poi, “la crescita dell’autonomia finanziaria degli enti non sembra produrre benefici”.

I Comuni italiani hanno subito tagli per 8 miliardi e le tasse locali sono aumentate del 22% in 3 anni, con un record nella città più grandi e nei centri sotto i 2mila abitanti e un’imposizione fiscale arrivata al limite. E’ la fotografia della finanza locale scattata dalla Corte dei Conti. Nell’ultimo triennio si è verificato un “incremento progressivo della pressione fiscale” comunale, passata dai 505,5 euro 2011 ai 618,4 euro pro capite 2014, si legge nellaRelazione sulla finanza locale, nella quale i magistrati contabili nei giorni scorsi hanno sottolineato come negli ultimi 7 anni gli enti locali abbiano subito tagli per complessivi 40 miliardi e come, a causa della riduzione delle risorse seguita alla riforma Delrio, nella Province siano “a rischio i servizi fondamentali”. (altro…)

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La promessa di Renzi di tagliare le tasse ha già avuto pieno successo.

Nel senso che dopo un mesetto in cui era stato costretto a occuparsi (con scarso successo) di questioni dettate dalle urgenze del reale – Europa, Grecia, immigrazione, terrorismo internazionale, ma anche scivolose questioni locali) il premier ha colto l’appuntamento del Pd a Expo per tornare a imporre quella che gli addetti ai lavori chiamano «l’agenda politica», cioè l’attualità di cui media e dintorni si occupano un paio di giorni per poi passare ad altro boccone.

Quello che contava non erano le tasse da abbassare, è ovvio. Quello che contava era uscire da un periodo di oscuramento mediatico. Quello che contava era sterzare i titoli dei Tg, i confronti televisivi o radiofonici e – perché no – anche il dibattito sui social, che ormai sono un altro terreno conquista di consenso. (altro…)

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LANDINIL’INTERVISTA.2/MAURIZIO LANDINI,LEADER FIOM.

ROMA -Ridurre le tasse? «Buona idea. Dipende a chi. I lavoratori dipendenti le pagano da sempre. Troppa gente in Italia non le paga. Bisogna riformare il fisco per combattere l’evasione». Maurizio Landini chiede al governo un cambio di marcia: «Cambiamo le aliquote Irpef e tassiamo i patrimoni».
Landini, Renzi propone un taglio alle tasse. Che cosa risponde il sindacato?
«La riforma del fisco deve servire ad aumentare le entrate facendo pagare chi evade e i possessori dei grandi patrimoni. In Italia il rapporto tra redditi e patrimoni è di 1 a 8 a favore dei secondi. Abbiamo una tassa di successione praticamente inesistente rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti. Interveniamo per rendere meno ingiusto il nostro sistema fiscale».

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Effetto zero L’elevata evasione vanifica tutto. E senza patrimoniale si stangano i soliti dipendenti.

Il piano di Tsipras sarà considerato sufficiente dalla Ue, per meglio dire, da Germania e Paesi del Nord Europa (per gli altri, qualsiasi pezzo di carta sarebbe andato bene)? Probabilmente sì. Non perché sia un piano che garantisca ripresa economica e solvibilità. Ma perché, politicamente, con Obama che tira da una parte e Putin che tira dall’altra, il default e l’uscita dall’euro non sono scelte possibili.   Riforma fiscale. L’imposta sul reddito passerà dall’11% al 15% per i redditi al di sotto dei 12.000 euro, e dal 33% al 35% per quelli superiori. Aliquote ridicole, ma non è questo il punto. Il punto è che nessuno pagherà: i Greci non pagavano le imposte prima e non c’è ragione che comincino a farlo adesso. Gli unici che non possono fare a meno di pagarle sono i lavoratori dipendenti e i pensionati, proprio come in Italia. (altro…)

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PadoanSorpresa nelle bozze dei decreti: gli sconti sulle tasse andranno confermati ogni anno.

Ormai l’impressione di déjà vu è continua. Sembra di stare ai tempi in cui al Tesoro c’era il buon Giulio Tremonti,se non fosse per la svolta a destra in tema di diritto del lavoro e politica fiscale. La spending review-in attesa dei miracoli a venire,sempre a venire – prende la forma dei tagli lineari su sanità, regioni e comuni; la “clausola di salvaguardia”se i numeri del bilancio si rivelassero sbagliati – e sempre è successo negli ultimi anni-è una revisione(leggi taglio)delle cosiddette“spese fiscali”, vale a dire detrazioni, deduzioni e agevolazioni. (altro…)

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