Domani a Firenze e Asti i primi test
di lingua per stranieri.
L’esame è riservato ai cittadini non comunitari in Italia, da almeno cinque anni con un regolare permesso, con un lavoro e con una casa in affitto o di proprietà a norma e consisterà in una prova di lettura, comprensione orale e scritta e produzione di un testo.
Notte prima degli esami, questa, per i 170 immigrati a Firenze e i 10 ad Asti che domani si sottoporranno al primo test di italiano per stranieri reso obbligatorio per richiedere il permesso di soggiorno «lungo». Non sarà la maturità classica col suo carico di incubi, ma per chi vede in gioco la possibilità o meno di restare in Italia a tempo indeterminato, forse, significherà una notte insonne.
A farsi le domande classiche del candidato in ansia: sarà facile, difficile, che mi chiederanno? Di certo non pretenderanno i congiuntivi o una traduzione simultanea dal politichese, lì cadrebbero fior di italiani doc, ma la preoccupazione c’è, se non altro perché è un’assoluta novità, qualcosa che qui non s’è mai fatta. Tutto parte da una direttiva dell’Unione europea che prevedeva la possibilità – non l’obbligo – di esigere una sorta di «prova d’integrazione» da parte degli immigrati che chiedessero il permesso di soggiorno a tempo indeterminato. L’Italia ha deciso di avvalersene e il decreto del Ministero dell’Interno del 4 giugno 2010 ha disciplinato il tutto in generale. Due circolari successive sono entrate nel particolare e hanno incaricato le Prefetture di occuparsi della parte organizzativa e i CTP (Centri Territoriali Permanenti) di quella «esecutiva», di preparazione del test. Ma chi ha stabilito livello e «bontà» dell’italiano richiesto, l’Accademia della Crusca? Quella no, ma comunque enti certificatori riconosciuti dal Ministero degli Esteri e dell’Istruzione: l’università degli stranieri di Siena e di Perugia, quella di Roma Tre e la Società Dante Alighieri. (altro…)