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Posts Tagged ‘tsipras’

Sarà per età o sarà per disincanto, ma all’indomani della prima vittoria di Tsipras scrivevo che in Grecia non stava certo iniziando il radioso futuro del socialismo, bensì una sfida inedita, difficilissima e complicata. E mi chiedevo, rispetto ai tentativi di cambiamento dei dogmi dominanti in Europa, cosa gli avrebbero lasciato fare, a Tsipras.

Niente, gli hanno lasciato fare, come noto: e nella trattativa con Merkel e Schaeuble hanno stravinto questi ultimi, con una capitolazione di Atene che ha lasciato smarriti quanti credevano che alla nuova opposizione europea anti Troika bastasse una vittoria elettorale in un Paese, oltretutto piccolo e sfigato, che per debiti mostruosi e pochezza economica partiva da rapporti di forza tra i peggiori possibili. (altro…)

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TsiprasOGGI IL PARLAMENTO deve votare le misure dell’accordo raggiunto a Bruxelles. Il premier in tv prima della maratona politica: “Europei vendicativi”. Varoufakis: “Come il golpe dei Colonnelli”.

Atene – Quello che l’Europa propone è inaccettabile, ma lo accetteremo”. La sintesi di quanto sta accadendo in questi giorni ad Atene la fa Grigoris, mentre apre la sua terza lattina di birra in attesa del discorso di Alexis Tsipras. “In poche settimane è la quarta volta che parla alla nazione – continua Grigoris – al primo giro era un leader che informava ai suoi cittadini, ora parla a nome di parte del suo partito a dei pensionati in coda ai bancomat”. In questi termini sembrerebbe che Tsipras non goda dell’appoggio dei greci, ma è esattamente il contrario, il suo gradimento è ancora alto. “Lo rivoterei domani mattina, siamo un popolo orgoglioso e lui ci sta difendendo, o almeno ci prova”, dice Dimitri, anche lui con gli occhi piantati sullo schermo.  

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tsipras-merkel-schaeubleDomenica 5 luglio abbiamo un po’ invidiato i greci perché, non contenti di essersi scelti il governo che preferivano, hanno anche potuto dire la loro su una materia che ai tempi della democrazia era decisa dai popoli: la politica. E, con il loro No, hanno urlato all’Europa che volevano tenersi stretta la politica e dunque la democrazia. Domenica 12 luglio l’Eurotruppen ci ha riportati bruscamente sulla terraferma:nelGrandeBancomat che ha preso il posto dell’Europa, non c’è posto per i No, solo per i Signorsì. Il rubinetto dell’euro lo aprono e lo chiudono personaggi perlopiù mai eletti: la cosiddetta Troika. (altro…)

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Eurosummit-Tsipras

Dopo oltre 16 ore di trattative, raggiunta l’intesa tra Atene e i creditori: ad Atene 35 miliardi. E’ stato il vertice più lungo della Storia dell’Unione Europea. A dare l’annuncio il premier belga Michel su Twitter: “Agreement”. Sul tavolo fibno all’ultimo minuto il fondo in cui Atene dovrebbe far confluire 50 miliardi di asset a garanzia del futuro prestito e il coinvolgimento del Fmi. Tusk: “Accordo unanime, pronti aiuti del Fondo Salva-Stati”.

Il vertice più lungo della Storia per la crisi peggiore della storia dell’Unione Europea. Sono state necessarie oltre sedici ore, poi alle 8.40 il premier belga Charles Michel dà l’annuncio su Twitter con una sola parola: “Accordo“. E’ stato un negoziato infinito quello che va avanti a Bruxelles sulla Grecia. Il premier greco Alexis Tsipras, con un piede già fuori dal palazzo del governo, ha incontrato in incontri bilaterali la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese François Hollande e il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk per trattare fino all’ultimo minuto con gli ultimi brandelli di capacità contrattuale rimastagli sui due i principali temi sul tavolo: il fondo in cui Atene dovrebbe far confluire 50 miliardi di asset a garanzia del futuro prestito e il coinvolgimento del Fondo monetario internazionale. (altro…)

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varoufakis

L’Eurogruppo doveva approvare il piano greco, ma la Germania e i Paesi del Nord hanno bloccato tutto Toccherà oggi ai leader europei decidere il futuro di Atene.

Meno di 24 ore per cancellare tutte le certezze. A nulla sono servite le concessioni, al limite dell’appiattimento sulle richieste dei creditori e il rischio di implosione della maggioranza di governo, di Alexis Tsipras: i veti tedeschi cancellano le speranze greche di portare a casa un risultato da Bruxelles. Servono numeri precisi, perchè i Paesi del Nord non si fidano del governo greco.E così,il nono Eurogruppo (la riunione dei ministri delle Finanze dell’euro) “decisivo” per le sorti del negoziato si trasforma in un grosso passo indietro.   (altro…)

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Tsipras

Le misure.Piccole concessioni al premier ellenico che però è riuscito a ricompattare il partito. Atene si assicura qualcosa su deficit e riforma del lavoro.

BRUXELLES. Quattordici giorni, un muro contro muro tra due strategie politiche antitetiche e cinque testi differenti. Un minestrone di burocrazia e politica all’interno del quale ognuno ha giocato la sua partita e oggi cerca di pescare i dati per presentarsi vincitore dinnanzi alla propria opinione pubblica. Una mano di poker giocata da Tsipras nel tentativo di mantenere Atene nell’euro e salvare il suo governo pur venendo meno alle roboanti promesse elettorali. Un azzardo degli europei che hanno rischiato – se il leader ellenico avesse tenuto duro fino al Grexit – di sfasciare l’eurozona per sconfiggere politicamente l’uomo di villa Maximos e mantenere intatte le regole della moneta unica.

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DraghiNon sono mancati in questi giorni quanti hanno detto e scritto che adesso ci vorrebbe un bel referendum in Germania per decidere se continuare a finanziare o no la Grecia; o magari anche in Italia, perché il voto popolare greco non ha più valore di quello eventuale di altri Paesi.

In modo un po’ meno diretto anche il presidente Ue Juncker ha detto più o meno la stessa cosa, “una democrazia non vale più delle altre e qui siamo 19 democrazie”, quindi piano con questa esaltazione del voto greco etc etc. (altro…)

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Prestito ponteLa Grecia arriva a Bruxelles senza documenti ma solo con una “proposta orale” Obama: “Resti nell’euro” Ma 16 Paesi su 18 sarebbero favorevoli alla rottura finale.

Il piano non c’è,non c’è mai stato. O meglio: arriva oggi. Atene si presenta all’ottavo Euro gruppo – la riunione dei ministri delle Finanze della zona euro – “decisivo” per le sorti della tragedia Greca senza un testo scritto, ma snocciola impegni e promette di mettere qualcosa nero su bianco oggi.    Non era facile arrivare con la “proposta concreta” chiesta lunedì da Angela Merkel al termine del bilaterale con François Hollande. Non dopo il ricambio fulmineo al vertice del ministero delle Finanze greco, con l’uscita dell’ormai inviso (ai negoziatori europei) Yanis Varoufakis, sostituito con il suo consigliere principe Euclid Tsakalotos. E però l’assenza di un testo acuisce l’insofferenza dei governi europei: “Non ci sono le condizioni per un accordo a breve”,ammette la Cancelliera. Tanto più che al summit Ue in serata, i capi di Stato e di governo europei si trovano a discutere del nulla. La riunione serve così solo a impostare l’atteggiamento da tenere verso Atene.
  

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LA SVOLTA Via il mediatico ministro delle Finanze inviso a Bruxelles, arriva Tsakalotos. Il day after dei greci: “Adesso trovate l’accordo”.

Varoufakis si eclissa rombando con dietro la sua bella (moglie). Non prima di aver lanciato gli ultimi strali sugli acerrimi nemici dell’Eurogruppo, che – sostiene – avrebbero “consigliato” a Tsipras di far in modo che il ministro-centauro fosse “assente”alla prossima riunione,oggi.   E il premier, armato del risultato del referendum di domenica,ha colto la palla al balzo, nominando Euclides Tsakalotos–già capo negoziatore della delegazione ellenica – al posto dello scenografico e ingombrante compagno di lotta. Il curriculum del nuovo ministro delle Finanze è simile a quello del predecessore che ieri all’ora di pranzo è uscito per l’ultima volta dal dicastero assalito dai giornalisti per sgommare via con la sua moto nipponica con dietro l’appariscente moglie, in sella senza casco. (altro…)

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Tsipras in piazza: “Non dovete farvi terrorizzare,nessuno può mandarci via dall’Europa”. Scontri circoscritti tra gli anarchici e la polizia.

ATENE. Sul lato sinistro del palco posto proprio davanti alla sede del Parlamento, c’è uno striscione con il verso di una vecchia poesia greca: «Piccolo popolo che combatte senza spade né pallottole per il pane di tutte le genti». Non ci sono indici né vincoli da rispettare in piazza Syntagma, si parla solo al cuore (e alla pancia) di una nazione che non sa bene fin dove far arrivare il proprio orgoglio. E Tsipras punta su quello, per convincere i propri connazionali spaccati a metà.
Lo fa mandando un messaggio trasversale: «Qualsiasi sarà il risultato del referendum, la Grecia ha vinto. Ha dato una prova di democrazia. E nessuno può permettersi di mandarci via dall’Europa». Tutti i sondaggi parlano di un testa a testa, gli scostamenti sono di un punto o al massimo due, per qualcuno (come Bloomberg) è avanti il “no” e per qualcun’altro è avanti il “sì”.

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grecia-renzi-tsipras

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GreciaOggi si fronteggiano in piazza destra e sinistra. In rimonta lo schieramento a favore di un accordo mentre tra i contrari emergono le divisioni. La Chiesa ortodossa è con Bruxelles.

ATENE . «Il cuore dice no. La testa dice sì». Dimitris Stratopholus, manager di 43 anni, riassume così i dubbi di tutti i greci a due giorni dal referendum decisivo per il futuro del paese e – con buona pace di Wolfgang Schaeuble – di tutta l’Europa. Il governo ha stampato le schede e da oggi lotta contro il tempo per recapitarle nelle isole più lontane dell’Egeo e per organizzare i seggi elettorali. «Ce la faremo – ha detto il ministro dell’Interno Nikos Voutsis – E il voto in nome dell’austerity costerà solo 20 milioni ».

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Ellekappa

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Il documentoBRUXELLES. Sono le tre del mattino. L’alba di martedì è ancora lontana ma a Bruxelles una decina di cellulari iniziano a vibrare. Con un sms – in verità atteso diverse ore prima – Alexis Tsipras fa sapere ai negoziatori europei di essere pronto a tornare al tavolo delle trattative. In quel momento la speranza riprende a circolare e si apre l’ennesima giornata più lunga dell’euro. Finirà con la fumata nera, ma in mezzo una serie di colpi di scena, tutti avvenuti rigorosamente dietro le quinte, che lasciano aperta una flebile, sottilissima speranza.

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SpinelliL’INTERVISTA   Barbara Spinelli Eurodeputata.

Inammisibile e quanto meno irrituale l’ennesimo tentativo tedesco di interferire nella politica greca”. Una volta c’erano i colonnelli, oggi l’austerità della Germania, la Grecia è sempre la vittima e Barbara Spinelli, eurodeputata della Sinistra europea, figlia di Altiero, padre dell’Europa, accusa: “È in atto un tentativo di colpo di Stato post-moderno”.   Le ultime ore sono concitate. Juncker riapre, Tsipras avanza nuove   richieste. Si riavviano le trattative, ma interviene la Merkel: “No al   terzo salvataggio prima del referendum”. Cos’altro vuole la Germania? Il sangue greco?   È un intervento gravissimo. Non può e non deve essere il cancelliere, l’interlocutore di Atene. (altro…)

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Grecia

Offerta di Juncker sul debito e Tsipras chiede terzo salvataggio No dell’Eurogruppo. Oggi nuova riunione con proposte dei greci.

BRUXELLES – Dalla mezzanotte di ieri la Grecia è insolvente nei confronti del Fondo monetario internazionale, e dunque entra in procedura di default. Inoltre, sempre dalla mezzanotte, è scaduto anche il programma di assistenza che i suoi creditori avevano già prorogato nel febbraio scorso fino alla fine di giugno. E quindi Atene ha perso la possibilità di rivecere i dodici miliardi di euro dell’ultima tranche del prestito collegato al programma e alla ricapitalizzazione delle banche greche. E’ questa l’amara conclusione di una giornata frenetica, in cui le parti hanno fatto estremi tentativi per trovare un accordo che evitasse al Paese di sprofondare ancora di più nel baratro. Senza riuscirci.

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I puntiTsipras si aspetta incassi di oltre 5 miliardi dalla tassa sui grandi patrimoni e dalla lotta al contrabbando. Il pressing di Berlino.
BRUXELLES – È stata una giornata e una nottata di negoziati e di discussioni convulse: l’ennesimo braccio di ferro tra Atene e Bruxelles. E alla fine la lista di nuove misure che il governo greco avrebbe dovuto presentare entro ieri all’approvazione della Troika Fmi-Bce-Commissione è slittata a questa mattina. Segno di per sé non negativo, in quanto testimonia la volontà di Tsipras di arrivare con una lista di misure già preventivamente condivise, che possano essere approvate oggi dai ministri europei con una teleconferenza, senza convocare una nuova riunione a Bruxelles. «I creditori — ha detto il ministro Varoufalis — ci hanno chiesto di aspettare fino a domani».
Ma la definizione di un compromesso tra il governo di Syriza, che deve in qualche modo dare un segnale di aver recepito il malumore della propria base elettorale, e la Commissione, che deve tenere in conto le intransigenze tedesche per evitare una bocciatura che condannerebbe la Grecia alla bancarotta, resta molto difficile. E comunque, se anche oggi si dovesse arrivare al sospirato via libera, la questione greca è destinata a turbare i sonni dei ministri europei ancora per molti mesi. «L’Europa ha ottenuto solo una pausa per tirare il fiato, niente di più, e certamente non una soluzione definitiva. Adesso la palla è nel campo del governo di Atene», ha avvertito ieri il vice-cancelliere tedesco Frank-Walter Steinmeier, ministro dell’economia e leader dei socialdemocratici alleati di Angela Merkel.
Secondo indiscrezioni pubblicate dalla Bild, Tsipras conta di presentare un piano di misure che dovrebbero consentire un risparmio di circa sette miliardi di euro: circa due miliardi deriverebbero dalla lotta al contrabbando; due miliardi e mezzo da una tassa patrimoniale sulle grandi fortune e altrettanti dal recupero dei debiti fiscali delle imprese.

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I creditori
Il documento di sei pagine sarà consegnato oggi a Ue, Bce e Fmi Forse l’unica misura umanitaria sarà il blocco della confisca di case.
La Grecia di Alexis Tsipras, con buona pace delle promesse elettorali, riparte dalla Troika. «É un’istituzione che non riconosciamo e non metterà più piede ad Atene», aveva garantito il leader di Syriza la sera del 25 gennaio, dopo la vittoria alle elezioni. La realpolitik e la drammatica fuga di capitali dalle banche hanno però avuto la meglio. Il premier è stato costretto a raggiungere un compromesso al ribasso all’Eurogruppo («senza un accordo, da oggi avremmo dovuto imporre controlli alla circolazione di denaro e il paese sarebbe collassato », racconta uno dei negoziatori del Partenone).

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La parabola
Alla fine Atene cede all’Eurogruppo, dovrà presentare entro lunedì la lista delle misure da adottare, che sarà poi giudicata da Unione europea, Bce e Fondo monetario.
BRUXELLES – Un accordo “politico” che dà alla Grecia solo quattro mesi di ossigeno. Forse. Perché l’intesa raggiunta ieri dai ministri dell’Eurogruppo dopo aver sfiorato la rottura dovrà essere integrata da un elenco dettagliato delle misure che il nuovo governo intende prendere in deroga a quanto pattuito con la Troika. E questo elenco dovrà essere nuovamente vagliato dai creditori di Atene. Dopodiché l’accordo dovrà passare le forche caudine dell’esame parlamentare in Germania,Olanda, Finlandia ed Estonia, Paesi in cui l’esasperazione per le richieste di Syriza ha ormai raggiunto il parossismo. La Grecia, dunque, non è ancora definitivamente in salvo. E resta comunque sotto amministrazione europea in modo ancora più stretto di quando c’era la Troika.

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Vauro

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