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Posts Tagged ‘ue’

L’idea del deficit al 2,9% per cinque anni bocciata da Dijsselbloem (Eurogruppo) e da Moscovici. La replica dell’ex premier all’olandese: pregiudizi anti-italiani.

ROMA – La prima reazione Ue è un no comment piuttosto gelido. Matteo Renzi, obietta il portavoce di Jean-Claude Juncker, non fa parte della cerchia di persone alle quali il presidente della Commissione Ue riserva i suoi commenti. E dunque nessuna replica alla proposta lanciata dall’ex premier di tenere il deficit al 2,9% per cinque anni, violando il Fiscal compact.

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Migranti, parte male per l’Italia il vertice di Tallinn. Dalla Germania alla Spagna tutti contro l’apertura di altri porti Ue.

Tutto come da copione: solidarietà di facciata ma chiusura totale alla richiesta di condividere gli oneri dell’accoglienza. “Non sosteniamo la cosiddetta regionalizzazione delle operazioni di salvataggio”, ha detto il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziere arrivando alla riunione. Lo spagnolo Zoido ha sostenuto che gli scali del suo Paese sono già sotto pressione. No anche dal Belgio. (altro…)

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L’accordo strappato con l’Europa consiste in 35 milioni “contanti” per la gestione dell’immigrazione, nell’invito a creare più hot spot (ovvero centri di accoglienza o campi di accoglienza) nel sud Italia, nell’invito ad impiegare meno tempo per le pratiche relative ai richiedenti asilo.
Fare altri accordi per i rimpatri, un bollino per le ong buone per distinguerle da quelle cattive.

Questo è tutto. (altro…)

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FINALMENTE il colossale scandalo della migrazione scaricata quasi per intero sulle spalle di Italia e Grecia comincia a uscire dalle nebbie dell’ipocrisia. Gli incravattati di Strasburgo si accapigliano, i toni si fanno vigorosi (dunque più consoni alla battaglia politica), la coltre dei convenevoli si lacera. Costretta a non parlare più solo delle sue regolette e dei suoi conticini, l’Europa perde l’aplomb contabile e comincia a sporcarsi le scarpe nel fango che le compete: l’immigrazione, ovvero la vita, la morte, la fame, la guerra, la paura, il razzismo.

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I nostri attivisti al Pincio con un messaggio rivolto ai leader Europei in arrivo a Roma per le celebrazioni dei 60 anni dell’Unione Europea.

IL 25 marzo 1957 a Roma i ministri degli esteri di sei Paesi europei firmavano i Trattati di Roma che hanno poi dato origine all’Unione Europea. 60 anni dopo, c’è ancora molto da fare per un’Europa unita, solidale e rinnovabile.

Per questo siamo entrati in azione!

 

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Da eccesatira.blogspot.it

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L’euro è irreversibile.
Dall’Euro non si esce.
Dall’Europa non si esce.

La Grecia nel 2015 aveva osato sfidare l’Europa e gli economisti (quelli col sedere al caldo) e tutti ripetevano le stesse cose: prima pagate tutti i debiti poi forse negoziamo. Non sono riusciti a pagare i debiti e stanno ancora peggio di prima. (altro…)

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m5seuropabruxelles

Nel primo pomeriggio io e Davide Casaleggio abbiamo avuto una Skype call con Nigel Farage, ex leader della delegazione inglese Ukip e presidente del gruppo Efdd. Abbiamo rinnovato l’accordo, rinunciando alla carica della co-presidenza che fino ad oggi è stata occupata da David Borrelli. Fallito l’accordo con il gruppo ALDE, abbiamo rispettato la volontà espressa dalla rete applicando la seconda scelta più votata dai certificati: rimanere nel gruppo Efdd. (altro…)

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di-battista

“Il M5S viene percepito e trattato, in Italia e anche in Europa, come un corpo estraneo da buttare fuori. In questo caso, una parte di sistema che ha impoverito l’Europa ci considera un pericolo”. Così a Otto e Mezzo (La7) il deputato del M5S, Alessandro Di Battista, si pronuncia sull’accordo che i vertici del movimento volevano stabilire con il gruppo europeo liberal-democratico Alde. “Loro si sono tirati indietro” – continua – “perché era bene che alcune idee del M5S, che avremmo tenuto in piedi, fossero lasciate fuori. La mia posizione è quella di riuscire a formare un gruppo autonomo, perché quando andiamo da soli è meglio”. (altro…)

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ueLe cancellerie dell’Unione europea ignorano molte virtù, ma non quella della pazienza. Del resto al 4 dicembre mancano poco più di due settimane e qualche intemperanza da Roma, qualche “pugno battuto sul tavolo”, si può incassare senza danni. Specie se Matteo Renzi pensa di averne bisogno, per vincere il referendum ed evitare che alle acque incognite della Brexit e dell’era Trump si aggiunga una crisi di governo – o di sistema – anche in Italia, paese fondatore dell’Unione. (altro…)

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juncker

Presidente Commissione: “Costo per profughi e terremoti è dello 0,1% del Pil. Era stato promesso deficit
dell’1,7%. Ora viene proposto il 2,4%”. Renzi: “Su soldi per le scuole non guardiamo in faccia a nessuno”.

Il presidente della Commissione Ue respinge gli attacchi di Renzi e ricorda che Roma “aveva promesso di avere un deficit dell’1,7% nel 2017 mentre ora ne propone uno del 2,4% a causa dei terremoti e dei rifugiati, mentre il costo si riduce allo 0,1%”. Il premier risponde, come sempre, che “la stabilità delle scuole” vale più di quella dei conti. Ma l’authority indipendente è d’accordo con il lussemburghese. (altro…)

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ellekappaDa eccesatira.blogspot.it

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merkel

Merkel, Hollande e Juncker si vedono a Berlino mercoledì: “Il tema è l’agenda digitale”. Escluso il premier: iniziata la guerra del deficit.

La risposta poteva essere: “No”. Invece è stata: “Il problema è se la Germania accetterà o meno”. La domanda a Matteo Renzi l’aveva posta il Washington Post. Questa: l’Italia prenderà il posto della Gran Bretagna nell’Europa “dei grandi”? Ora, il fatto che il premier italiano non venga invitato a un incontro a Berlino a cui mercoledì parteciperanno – oltre alla cancelliera Angela Merkel – il presidente francese François Hollande, quello della Commissione Ue Jean Claude Juncker, più i principali industriali europei, è spiacevole, ma non drammatico: è solo il segnale che l’Italia non si siederà al tavolo di quelli che dettano le regole nell’Unione, tanto più dopo la plateale rottura avvenuta al vertice europeo di Bratislava su crescita e migranti. (altro…)

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renzi-ue

Come noto, Renzi aveva promesso che con lui l’Italia sarebbe tornata a contare eccome in Europa. Infatti: anche ieri, francesi e tedeschi ci hanno sbattuto la porta in faccia. Non so quale fosse il modello di riferimento di Renzi, ma se pensava a un’Italia che ricoprisse in Europa il ruolo che aveva Crisantemi nella Longobarda di Oronzo Canà, allora ci è riuscito benissimo. (altro…)

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“Non condivido, quindi non ci vado”. E tutti subito a dire quanto il nostro Renzi sia coraggioso: “Finalmente gliene ha dette quattro, a quegli stronzi di Merkel e Hollande, bravo Matteo!”. Piccolo particolare: alla conferenza finale del vertice UE di Bratislava, Renzi non era stato invitato. Tanto per cambiare, non se l’è filato nessuno. Quando Germania e Francia devono decidere qualcosa di serio, lo trattano come Fabris in Compagni di scuola. Non è che Renzi ha deciso di non andare: sono gli altri che non lo hanno calcolato neanche di striscio. (altro…)

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merkelLa cancelliera si assume la responsabilità per la disfatta elettorale a Berlino e fa mea culpa sui migranti “Vorrei tornare indietro per preparare meglio il governo a quello che abbiamo affrontato nel 2015”.

BERLINO – E’ stato un inchino, al partito, ai partner bavaresi della Csu, e agli elettori. Al quinto disastro elettorale regionale di seguito, Angela Merkel ha affrontato ieri la stampa riconoscendo le sue responsabilità anzitutto per la sconfitta a Berlino, dove il suo partito ha incassato il peggior risultato elettorale del dopoguerra. Ma è andata ben oltre.
Quello di ieri è stato un mea culpa radicale, che si è fermato soltanto dinanzi al rifiuto di stabilire un tetto ai profughi. Se avesse ceduto anche su questo, il passo successivo, obbligato, sarebbero state le dimissioni, ragiona una fonte vicina alla cancelliera.

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A DUE settimane dal vertice tra Renzi, Merkel e Hollande per rilanciare lo spirito di Ventotene, che ispirò i padri fondatori dell’Europa, la Gran Bretagna risponde con la costruzione di un muro di cemento armato a Calais per bloccare l’afflusso di profughi. Non è soltanto un’anticipazione della Brexit. È qualcosa di molto di più. Nell’immaginario collettivo è una replica del Muro di Berlino. Ma tra due alleati europei, stavolta. Non, come fu il muro voluto da Krusciov, tra due ideologie contrapposte nei valori e nella vita quotidiana.

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L’Europa viene tirata in ballo per ogni dove, dall’emergenza profughi all’emergenza terremoto all’emergenza terrorismo.
Serve una soluzione europea per l’accoglienza dei profughi, si diceva. Sono passati mesi e ancora la stiamo aspettando, una soluzione accettata da tutti i paesi.
E, nell’atteggiamento da tenere nei confronti di Turchia, Libia, Siria, ogni paese fa storia a sé.
La Libia (o meglio il governo provvisorio di Serraj) può ricattarci (chiedendo soldi) usando l’arma dei profughi e del petrolio.
Lo stesso fa la Turchia di Erdogoan facendo leva sul rapporto privilegiato con la Germania. (altro…)

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E ci credo che Angela Merkel sostenga il #JobsAct: più Renzi distruggerà il mercato del lavoro italiano, più la Germania se ne avvantaggerà. Altro che rilanciare l’Europa, al massimo stanno rilanciando l’economia tedesca.

Ieri a Ventotene, Merkel, Hollande e Renzi hanno annunciato le tre parole dʼordine per rilanciare l’economia europea: giovani, cultura e digitale. (altro…)

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