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Posts Tagged ‘vendola’

vendolaL’intervista.

Nichi Vendola disegna il possibile listone: “Dagli ex dem a De Magistris”.

ROMA – «Non so se un Movimento popolare di riscossa della sinistra che vada da D’Alema a De Magistris e dopo la crisi del Pd oggi sulle labbra dei suoi stessi fondatori come Bersani, arriverebbe al 10% dei consensi, o a quanto. So però che mettendo insieme le esperienze, le pratiche, la cultura di chi ha resistito a sinistra, si può diventare punto di riferimento e speranza di milioni di italiani. Ma per farlo non basta sommare forze occorre un progetto di radicale discontinuità».

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I bambini randagi delle megalopoli, i bambini annegati nel Mediterraneo, i bambini che muoiono sotto le bombe e i bambini soldato, le bambine kamikaze, le bambine vendute come spose, i bambini ladri e i bambini accattoni, i bambini rapiti e uccisi per venderne gli organi hanno, in questo momento, molta meno fama (e meno tutori) del bambino nato in America su commissione di Nichi Vendola e del suo compagno. Ne taccio il nome perché è diventato il nome di un “caso”. Non di un bambino. Di un “caso”. Lo scempio dell’infanzia, nel mondo, non si occupa dei modi del concepimento e della gestazione. (altro…)

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Giannelli

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Ambiente svenduto   Sotto processo una classe dirigente che ha permesso alla fabbrica dei Riva di inquinare e provocare “malattie e morte”.

Taranto – Sarà una Corte d’Assise a giudicare gli imputati del processo “ambiente svenduto” sul disastro ambientale e sanitario causato dall’Ilva agli operai e ai cittadini di Taranto. Proprietari della fabbrica, vertici aziendali, politici e funzionari del ministero, tutti rinviati a giudizio dal gup Vilma Gilli. Sono in totale 47: 44 persone fisiche e 3 società (Ilva spa, Riva Forni Elettrici e Riva Fire). Tra i 44 ci sono Fabio e Nicola Riva, rispettivamente ex vice presidente del Gruppo Riva ed ex presidente del cda Ilva, accusati insieme all’ex direttore dello stabilimento, Luigi Capogrosso, all’ex responsabile delle relazioni istituzionali Girolamo Archinà, all’avvocato del Gruppo Riva Franco Perli e ai fiduciari del cosiddetto “governo ombra” di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione di cautele sui luoghi di lavoro.  

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Vendola

SEL A MILANO.

Sul tavolo un nuovo progetto di sinistra e un’idea di governo che metta al centro il concetto di solidarietà. A tirar le fila, questo è stato il senso della tre giorni milanese organizzata da Sinistra ecologia e libertà. Fattore umano (Human factor). Questo il nome dell’evento dove si è parlato di lavoro e rappresentanza con un occhio molto interessato alle elezioni parlamentari greche.   Si è volato alto, ma senza dimenticare i temi caldi dell’agenda politica. Su tutti: il nuovo presidente della Repubblica. E a ruota il patto tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, e non ultimo il destino del Partito democratico. Sì perché nella giornata finale di ieri c’erano tutti i big della minoranza Dem. Da Stefano Fassina a Gianni Cuperlo fino a Pippo Civati, da giorni nel mirino dei social network per aver fatto il nome di Romano Prodi come nuovo inquilino del Colle. “Sono stato un po’ preso di mira”, ha esordito ieri Civati che poi ha subito chiarito: “Qui mi sento tra compagni e amici”. (altro…)

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Il progetto intorno al quale Nichi Vendola intende rifondare la sinistra italiana si chiama «Human Factor» e non è una battuta, come sulle prime mi ero augurato, soprattutto per lui. Chi arriccia il naso quando Renzi va da Maria De Filippi ha scelto un nome che strizza l’occhio a un programma televisivo di successo e lascia immaginare selezioni di candidati affidate ai compagni Morgan e Mika (molto più autorevoli degli attuali addetti alla compilazione delle liste elettorali). Chi combatte gli algidi sacerdoti del capitalismo finanziario ha deciso di ricorrere alla stessa lingua universale e impersonale che quelli usano per tagliare teste e spostare denari. (altro…)

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VendolaALLEATI IN GUERRA

Nichi Vendola ieri lo aveva fatto capire delicatamente: “Vogliamo capire – aveva spiegato in una intervista a Repubblica – se il Pd ha scelto un’alleanza strategica e di lungo periodo con la destra. In quel caso ne trarremo le conseguenze”. Massimiliano Smeriglio, che di Sel è il capo dell’organizzazione e che governa da vicepresidente la Regione Lazio, sentito dal Fatto è più esplicito: “Siamo pronti a tutto, anche a rompere le alleanze locali. Ma non credo che il Pd arriverà a tanto”.   SEL, DUNQUE, NON ARRETRA. Nel partito guidato da Vendola sembra che la scissione di Gennaro Migliore abbia conferito nuova energia: “Il mio rammarico, dice Smeriglio, è che poteva essere così fin dall’inizio della legislatura perché si può fare una battaglia dura anche con numeri esigui”. Il dato politico è sotto gli occhi di tutti: Sel sembrava marginalizzata e tramortita dall’esodo di deputati che l’hanno abbandonata. Invece, avendo impugnato fin dall’inizio l’opposizione alla riforma costituzionale, è tornata ad avere una visibilità che le sembrava preclusa. Soprattutto, è uscita dal cono d’ombra del Movimento 5 Stelle che ha monopolizzato finora l’opposizione alla “larghe” e “piccole” intese. (altro…)

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Cambiare versoIl sottosegretario Lotti attacca. Orfini: rompe le alleanze chi blocca le istituzioni.

ROMA – «La posizione di Sel sulle riforme preclude le alleanze future, soprattutto sul territorio». Il minaccioso avvertimento arriva da Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e rimbalza subito in Puglia, Emilia Romagna e Calabria, vicino al voto regionale. E getta qualche ombra anche sulla stabilità della giunta regionale del Lazio.
L’avvertimento di Lotti ha anche un destinatario diretto, fisico, nella persona del senatore Dario Stefano. Che è presidente della Giunta per le autorizzazioni, non è certo uno incline a fare le barricate nei confronti dei democratici. E soprattutto sarà candidato alle primarie del centrosinistra proprio per la candidatura a governatore della Puglia. (altro…)

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self-control

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Con Migliore escono Fava, Di Salvo e Piazzoni. “No alla deriva minoritaria” L’ex capogruppo: “Basta opposizione sterile, serve l’intesa con i democratici”.

ROMA – «La mia decisione era già presa». Gennaro Migliore, il capogruppo che ha sbattuto la porta di Sel, nega che la cena all’Hotel Bernini con il vice segretario dem Lorenzo Guerini sia stata decisiva. Ma la diaspora di “Sinistra ecologia e libertà” è stata squadernata a quel tavolo, mercoledì sera. E ieri Vendola non è riuscito a ricucire. La segreteria, convocata in fretta e furia, ha solo preso atto dell’esodo.
Decapitato il vertice del gruppo a Montecitorio. Lasciano Sel, oltre a Migliore, il vice presidente vicario Titti Di Salvo, il segretario Ileana Piazzoni, il vicepresidente del Copasir Claudio Fava. Nei giorni scorsi avevano detto addio altri due deputati, Michele Ragosta e Ferdinando Aiello. Nella prossima settimana dovrebbe lasciare Sel in dieci almeno, tra i quali potrebbero esserci Stefano Quaranta, Nazzareno Pilozzi, Alessandro Zan, Fabio Lavagno, Luigi Lacquaniti. È un terremoto. (altro…)

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VendolaCHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER RIVA, IL GOVERNATORE PUGLIESE E ALTRI 51 INDAGATI.

Sono stato ricevuto dal senatore Kerry a Washington o da Schwarzenegger come leader di una posizione ambientalista… E poi vengo rappresentato come uno che ride dei tumori… Insomma, capisce bene che per me non è una grana giudiziaria, è essere spellato vivo, è essere mutilato della cosa più importante che ho accumulato nella mia vita, che è la reputazione… ”. Si chiude con queste parole, il 23 dicembre scorso, l’interrogatorio di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, accusato di concussione, dalla procura di Taranto, nell’inchiesta sull’Ilva. Si chiude dopo sei ore e mezza di risposte che non convincono l’accusa: ieri la Procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio, per Vendola e altri 53 indagati (50 persone fisiche e 3 società), confermando l’accusa di concussione. (altro…)

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NatangeloRENZI INVIA A RICCIONE IL SUO UOMO DI FIDUCIA CHE VIENE FISCHIATO MA RILANCIA L’ALLEANZA PER LE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE.

Parole parole parole soltanto parole parole tra noi”. Mina non c’è e neppure Matteo Renzi, che, come prevedibile, ha disertato l’appuntamento che Vendola ha annunciato dopo l’incontro avuto con lui a Roma prima che entrasse in sintonia con Berlusconi. È stato Renzi a nascondere a Vendola l’accordo già sottoscritto o Vendola lo ha taciuto al suo popolo? Sta di fatto che nel suo discorso di apertura al congresso, il leader di Sel ha detto che con un dominus legibus solutus non si fanno patti. Era folle credere che Renzi, abituato agli applausi a scena aperta, potesse venire a incassare fischi. A raccoglierli ha mandato Stefano Bonaccini, neoresponsabile Enti locali della sua segreteria. (altro…)

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Ilva

Tutte le telefonate (intercettate) di Archinà a politici e sindacalisti
L’inchiesta.

TARANTO— Nessuno può dirsi innocente di fronte ai veleni dell’Ilva. Nel triangolo Taranto- Roma-Milano, tutto e tutti hanno avuto un prezzo. Non necessariamente economico. Tutto e tutti ne sono irrimediabilmente rimasti sporcati e dunque prigionieri. Nei trentuno faldoni di atti e nelle 50mila intercettazioni telefoniche dell’inchiesta della Procura di Taranto depositati in questi giorni e di cui Repubblica è in possesso, è la prova documentale che il Sistema Riva e il capitalismo di relazioni di cui è stato espressione hanno appestato, insieme all’aria, all’acqua, al suolo di Taranto, il tessuto connettivo della politica, della pubblica amministrazione, dei controlli a tutela dell’ambiente e della salute. (altro…)

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VauroDunque, ricapitolando. Il vero scandalo del caso Cancellieri è che la stampa abbia pubblicato le sue telefonate con i Ligresto’s. E il vero scandalo del caso Vendola è che i giornali abbiano riportato la sua chiacchierata ridanciana con Archinà, il faccendiere dei Riva. Lo sostiene una multiforme e trasversale combriccola di politicanti, che naturalmente ha deciso di lasciare la Cancellieri e il Vendola ai loro posti. Per la Cancellieri, la scusa è che non è indagata. Per Vendola non si può, perché è indagato sia sul caso Ilva (concussione) sia sulla malasanità pugliese (un paio di abusi d’ufficio), e allora la scusa è che non è stato condannato. (altro…)

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ArchinàL’INCHIESTA.

Le quasi 500 carte dell’ordinanza dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari consegnate ai 53 indagati, compreso Vendola, e le migliaia di file tra sms e telefonate appare regalano la fotografia del sistema messo in piedi dall’ex operaio assurto a dirigente tuttofare dell’Ilva Girolamo Archinà che si reggeva sulla benevolenza di politici nazionali e non, esponenti istituzionali, sindacalisti, giornalisti e sacerdoti. Onofrio Introna, socialista storico passato a Sel, attuale presidente del consiglio regionale, la vigilia di Pasqua scrive ad Archinà per fargli gli auguri e a seguire: “Ringrazio per il prezioso sostegno alla mia rielezione”. (altro…)

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VendolaIL GOVERNATORE DELLA PUGLIA RIVENDICA TUTTO QUELLO CHE HA FATTO CONTRO I RIVA. CON QUALCHE OMISSIONE.

Quella telefonata non cancella né rappresenta quanto accaduto in Puglia”, dice Nichi Vendola a proposito dell’audio dell’intercettazione di una sua telefonata con Girolamo Archinà, l’uomo della famiglia Riva per i rapporti con la stampa e la politica, rivelata dal fatto-  quotidiano.it  . La “confidenza (con Archinà, ndr) è legata al raggiungimento di obiettivi virtuosi, in particolare la salvaguardia dei posti di lavoro”, spiega il governatore della Puglia sul sito di Sel ed elenca gli atti della Regione nei confronti dell’Ilva. Toni confidenziali abituali, si direbbe a leggere cosa disse Vendola alla rivista Il Ponte edita dall’Ilva nel novembre 2010: “Chiesi a Riva se fosse credente, perché al centro della nostra conversazione ci sarebbe stato il diritto alla vita. (altro…)

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Non c’è particolare scandalo nelle risate di Vendola al telefono con Archinà, il factotum di Riva, sull’inquinamento dell’Ilva. E’ solo una questione di cattivo gusto, una “nuova narrazione” tra il cinico e il macabro sui tumori di Taranto. Ciò che colpisce è la consuetudine a mettersi “a disposizione” da parte dei politici, così si chiamano oggi le meretrici del potere a tassametro, dell’industriale di turno, del potente che gli garantirà l’accesso al bel mondo, un posto al banchetto inesausto di chi comanda veramente, un trattamento di favore da parte dei media, un finanziamento a un’improbabile fondazione. “Dica a Riva che il presidente non si è defilato” gongola Vendola che si mette a disposizione di Vossia. A disposizione come la Cancellieri che non si è ancora dimessa da ministro della Giustizia spalleggiata da Napolitano. (altro…)

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Natangelo

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Prefetti in carica che si ingozzano a sbafo di aragoste nel resort di Ligresti (li trovate nell’intervista all’ex direttore dell’hotel). La Cancellieri che non trova imbarazzanti gli strusci di un ministro della Repubblica con una famiglia di pregiudicati. E la telefonata di Vendola a un pezzo grosso dell’Ilva poi finito ai domiciliari. L’avete sentita? Il governatore della Puglia ha appena visto il pezzo grosso in televisione, impegnato nell’eroica impresa di togliere il microfono a un giornalista che stava chiedendo conto dei morti di tumore. Il leader della sinistra allergica ai compromessi e vestale della Costituzione si complimenta col censore aziendale per lo «scatto felino» con cui ha zittito il cronista. Sghignazza addirittura nella cornetta, al ricordo di quella «scena fantastica». E, cosa anche più grave, per il resto della conversazione non ammaina mai un certo tono amichevole e deferente.   (altro…)

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VauroCi sono tanti modi per finire una carriera politica. Quello che la sorte ha riservato a Nichi Vendola è uno dei peggiori, proprio perché Nichi Vendola non era tra i politici peggiori. Aveva iniziato bene, con un impegno sincero contro le mafie e l’illegalità. Aveva pagato dei prezzi, ancor più cari di quelli che si pagano di solito mettendosi contro certi poteri, perché faceva politica da gay dichiarato in un paese sostanzialmente omofobo e da uomo di estrema sinistra in una regione sostanzialmente di destra. Ancora nel 2005, quando vinse per la prima volta le primarie del centrosinistra e poi le elezioni regionali in Puglia, attirava vastissimi consensi e altrettanti entusiasmi e speranze. E forse li meritava davvero. Poi però è accaduto qualcosa: forse il potere gli ha dato alla testa, forse la coda di paglia dell’ex giovane comunista ha avuto il sopravvento, o forse quel delirio di onnipotenza che talvolta obnubila le menti degli onesti l’ha portato a pensare che ogni compromesso al ribasso gli fosse lecito, perché lui era Nichi Vendola. (altro…)

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