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Posts Tagged ‘Yeabsera’

A un bimbo, nato in mezzo al mare, da un padre e  una madre etiopi e eritrei (popolazioni in guerra tra loro), durante una traversata… in fuga da guerre… già considerato clandestino appena nato… possiamo solo dire NO non essere Italiano… sarebbe un grosso pregio per gli Italiani essere paragonati a queste persone. Oggi gli Italiani sono altro… e non sono un altro positivo.

Yeabsera, sei nato senza patria, libero e senza bandiere… insegnaci a essere cittadini del mondo, perché noi non sappiamo più cosa vuol dire.

pasquinoweb.wordpress.com.

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I bambini nascono quando vogliono loro, non quando decidiamo noi. E sanno il perché, anche se non ce lo dicono. Yeabsera, ad esempio, ha deciso di fare capolino al mondo non in quel tragico luogo di transito che è la Libia in questi giorni.
Non in un punto imprecisato di quelle migliaia di chilometri fatti di steppe, deserti, montagne, fame e sete e paura, che separa l’Etiopia dalle coste del Mediterraneo e che suo padre e sua madre hanno percorso in una fuga inimmaginabile, eppure vera. Macché: Yeabsera ha deciso di nascere sul barcone che trasportava quei due giovani profughi verso una specie di salvezza, una chimera lontana eppure, forse, vera quanto il loro quasi impensabile cammino. (altro…)

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Il diritto a far nascere i figli in un luogo dove possano crescere. Ci siamo lasciati con queste parole ieri, qui. In quelle ore un elicottero stava portando in salvo un neonato e sua madre. Un bambino nato su un barcone di disperati partiti dalla Libia. Lo hanno chiamato Yeabsera, che nella sua lingua vuol dire “Dono di Dio”. Il suo volto è in prima pagina, per una volta abbiamo creduto che non fosse importante tutelare la sua “privacy” rendendolo irriconoscibile. Pensiamo anzi che il volto di questo bambino di poche ore, un essere umano minuscolo, un uccellino caduto dal nido possa diventare il simbolo di qualcosa di molto difficile da dire, in queste ore di propaganda sull’esodo biblico e sull’ondata migratoria che ci sommergerà, e di molto facile da sentire, invece, ad essere in grado di farlo. Vorremmo che questo bambino fosse italiano. (altro…)

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I trecento partiti dalla Libia: “Affondiamo”. Scattano i soccorsi
Il suo nome significa “dono di Dio”. La carretta del mare dirottata verso Linosa.

LAMPEDUSA – Da un telefono satellitare, sperduto in mezzo al mare, in mano a Samuel, alla deriva insieme ad altri 300 disperati che stanno per affondare, si sentono voci, grida d´aiuto e il vagito di un bambino appena nato. È il frutto di un miracolo, forse non il solo di questa lunghissima giornata. Ieri sera un´altra donna ha avuto le doglie a bordo. Il primo neonato lo hanno chiamato Yeabsera che vuol dire “dono di Dio”. Sono le tre del pomeriggio di ieri ed il barcone di fuggiaschi è ad almeno sessanta miglia da Lampedusa. Per salvare il piccolo arriverà un elicottero. (altro…)

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